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Autore: Toujours Pur    07/08/2016    2 recensioni
Ci sono amori destinati a durare per sempre, nonostante gli errori.
Tratto dal primo capitolo
"Se solo fosse stata meno orgogliosa lo avrebbe rincorso."
"Ma c’era l’orgoglio di Benji, lui non l’avrebbe mai perdonata."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo la squadra tornò a Monaco. Per tutto il viaggio di ritorno, Benji era tormentato dal dubbio. Sapeva di dover parlare con Julia, ma allo stesso tempo, era angosciato dalla possibile reazione della ragazza. Una parte di lui voleva tenere per sé il segreto, l’altra invece voleva dirle tutto, così da non sentirsi costantemente in colpa nei confronti della donna amata. Però c’era anche una terza parte, forse la più subdola. Parlare prima che a farlo fosse Charlotte. Quella donna era un’incognita. Prima o poi sarebbe esplosa, il problema è che non sapeva quando, e soprattutto quanto sarebbe stata nociva.  Lui la conosceva bene, Charlotte sapeva essere tremendamente egoista e vendicativa, in particolar modo quando le cose non andavano come lei desiderava. Alla fine, giunto a casa, non aveva ancora preso una decisione. Credeva di avere più tempo per decidere cosa fare, ma quando aprì la porta di casa, trovò ad aspettarlo Julia. La ragazza aveva preso il giorno libero, in modo da farsi trovare in casa, dato anche l’infortunio.

“Bentornato a casa” lo salutò Julia con un dolce sorriso. Poi gli andò incontro e dopo avergli dato un bacio, lo abbracciò. Per Benji quell’abbracciò fu la pace dei sensi. Chiuse gli occhi e la strinse forte a sé, in cerca di quella tranquillità che da tempo non aveva.

“Benji, tutto bene?” domandò la fidanzata, guardandolo in volto e notando una leggera tensione.

“Certo. Non preoccuparti” rispose con un sorriso forzato. Julia non era molto convinta, ma non essendo una persona invadente, decise di rispettare i suoi tempi. La cena si svolse con serenità, la conversazione fu vivace e divertente, come sempre. Tuttavia c’erano momenti in cui, la testa del campione era da tutt’altra parte. Alla fine, decise che fosse giusto raccontare a Julia di Charlotte. Prese per mano la ragazza, e la fece sedere vicino a lui sul divano. Dopo aver preso un bel respiro, iniziò a parlare.

“Julia, devo dirti una cosa. È molto importante. Avrei dovuto dirtelo subito, ma non sapevo come”. Mentre parlava, Julia ascoltava attentamente le sue parole.
“Il nuovo amministratore delegato, non è una persona qualsiasi. È la mia ex fidanzata. La stessa che mi aveva spezzato il cuore, quando ci siamo conosciuti. Ma credimi questo non cambia nulla, ciò che provavo per lei è finito.” La ragazza annuì, poi stringendogli la mano espresse il suo pensiero.

“Sono contenta che tu me l’abbia detto” disse con pacatezza.

"Pensavo ti saresti arrabbiata” rispose Benji, sorpreso dalla sua reazione. A questa affermazione Julia gli accarezzò con dolcezza la guancia. Poi riprese a parlare.

“Non ne vedo il motivo. Penso che tu abbia avuto bisogno di metabolizzare la cosa, in fondo non deve essere stato facile trovartela davanti. Se tu mi dici che mi devo fidare e che per lei non provi più nulla, allora io mi fido” concluse con un sorriso rassicurante. Egli colpito dalle parole, abbracciò la ragazza, grato ancora di averla nella sua vita. D’altra parte Julia, nonostante credesse fermamente in ciò che aveva detto, non riusciva a non provare una certa inquietudine. Quando l’aveva conosciuto, Benji era un uomo logorato dal dolore, e un amore che ti fa soffrire così non sparisce per magia. Può assopirsi, ma non sparire. Ella temeva che smuovendo le braci, la fiamma sarebbe rinata.


Charlotte, dopo il duro scontro con Benji, non era tornata a Monaco. Infatti, mentre si recava in aeroporto per tornare a casa, aveva cambiato idea e si era rifugiata nell’unico posto, dove nonostante tutto, si sentiva al sicuro e protetta. Era tornata in America e si era richiusa nella villa dei nonni negli Hamptons. Lì, lontana dalla frenesia della grande città, in passato era riuscita a mettere insieme i pezzi, dopo aver lasciato il campione, e sempre in quel luogo aveva capito di non riuscire a vivere senza di lui. Dal suo arrivo, i giorni si trascinavano lenti. Charlotte sembrava aver perso tutta la sua sicurezza e spavalderia. Si aggirava come un fantasma imbronciato e scontento. Per tutto quel tempo, sua nonna con sguardo vigile aveva seguito l’evolversi degli eventi. Stanca di vederla in quello stato di afflizione, la raggiunse in giardino, con lo scopo di smuoverla.

“Tesoro, ti ho portato il thè” disse per attirare la sua attenzione. Charlotte sorrise debolmente alla nonna, la quale le fece una dolce carezza sui capelli, proprio come quando era bambina.

“Che dici di raccontare alla tua vecchia nonna cosa ti intristisce?” continuò sorseggiando la sua bevanda.

“Non c’è molto da dire, nonna. Ho perso. Lui mi odia e col senno di poi, beh, mi odierei anche io. Non so cosa mi aspettassi quando ho spinto la compagnia a comprare le quote della squadra, la reazione di Benji era prevedibile” spiegò.

“Bambolina mia, tu lo ami e tanto. Ho visto crescere il vostro amore giorno dopo giorno. Vi ho visti innamorarvi perdutamente, quando neanche sapevate cosa fosse l’amore! Un sentimento come il vostro non finisce. Tu hai fatto una scelta, che nel bene e nel male, ha procurato dolore ad entrambi. Detto ciò, mi chiedo perché tu sia qui e non a Monaco a lottare per lui. Va da Benji, chiedigli scusa per come hai agito, spiegagli le tue motivazioni” concluse l’anziana.

“Lui non vuole neanche stare nella mia stessa stanza, figurati se mi ascolta” replicò, tornando a fissare il mare. Ma la nonna non era contenta della risposta, sua nipote non era così arrendevole. Per questo motivo, prima di rientrare in casa, diede l’ultimo consiglio alla sua adorata nipote.

“Ascolta chi ha qualche anno in più. Prendi l’aereo il prima possibile e torna a Monaco. Parla con lui. Smettetela di giocare a chi ha più orgoglio e chiaritevi.” Le parole dell’anziana ebbero un forte impatto sulla giovane, che nei giorni successivi pensò molto a ciò che la nonna le aveva detto.


Nel frattempo a Monaco, la vita del portiere giapponese riprese con i ritmi di sempre. Una settimana dopo, la squadra, insieme alle rispettive compagne, si riunì per una cena fuori. Come sempre l’atmosfera goliardica aiutava i ragazzi a rilassarsi e, staccare dagli impegni calcistici. Benji era rilassato e tranquillo. L’infortunio era ormai archiviato, e si godeva quel momento di svago, grato anche per il fatto di non aver né visto né sentito Charlotte. Ma spesso il destino ci mette sempre lo zampino. Di fatti, mentre stava parlando con un suo compagno di squadra, Karl aggiornò tutti sugli ultimi pettegolezzi.

“Il nostro Presidente è incazzato nero. Dalla partita a Parigi, nessuno ha idea di dove sia finita Charlotte Grant, il cellulare è sempre spento.”

Istintivamente Benji volse lo sguardo verso l’amico e rispose sicuro “Se il signor Schuster cerca il suo amministratore, la può trovare in America. I nonni hanno una casa negli Hamptons, è lì che va quando non vuole essere trovata.” Nell’esatto momento in cui lui terminò di parlare, Julia prese coscienza che Charlotte, nonostante tutto, occupava ancora un posto importante nella vita del fidanzato. Ma lei come qualsiasi donna innamorata, scacciò velocemente questo pensiero.

Angolo autrice
Per prima cosa vorrei scusarmi con voi per il ritardo, ho avuto un milione di cose da fare per il master.
Ringrazio le persone che hanno recensito il precedente capitolo. Alla prossima
Un saluto, Anny
 

  
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