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Autore: RiverWood    18/08/2016    0 recensioni
"Da quando sono nata mi sveglio ogni giorno in un corpo diverso. Per un giorno, solo per uno, prendo in prestito la vita di qualcun altro. Nuova famiglia, nuovi amici, nuova casa e nuova scuola. La mia vita? Quella non esiste. E' una mera illusione cui ho smesso di credere."
Quando però, L, conosce Camila, tornare a vagare nella propria esistenza diventa impossibile. Per la prima volta scopre cos'è l'amore e cerca di combattere la propria condizione; e Camila a sua volta s'innamora della profondità dell'anima di L.
L'unica cosa che non sparisce dopo ogni giorno, l'unica cosa che resta sempre la stessa.
Nel tentativo di poter stabilire un contatto con lei, L inizia a lasciare frammenti del suo passaggio nella vita degli altri.
Un lusso che non si è mai potuta permettere e a qualcuno non passa inosservata...
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Camila Cabello, Lauren Jauregui
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Giorno 6022.

Il giorno dopo mi sveglio ancora a casa di Mike. Lui è uscito per andare a lavoro, Taylor e Chris sono a scuola, l'unica persona presente in casa è Clara.

Mi rivolge un sorriso quando mi vede scendere dalle scale con i capelli arruffati e un'espressione assonnata. Mi chiedo se è lo stesso sorriso che rivolge ai suoi figli quando si svegliano la mattina. 

Nei suoi occhi trovo la sincerità e la riscopro anche nei suoi gesti: non sta facendo un favore a suo marito, non sta sopportando semplicemente la mia presenza... mi fa sentire come se invece fossi anche io parte della famiglia.

Senza bisogno che io dica nulla, fa scivolare un piatto con sopra un paio di pancakes con lo sciroppo d'acero e del succo di frutta. Non mi aspetto che si sieda a tavola a guardarmi consumare la mia colazione, ma lo fa e la cosa non m'infastidisce. Solitamente odio essere fissata dalle persone, ho la sensazione che i loro occhi vadano sempre alla ricerca di qualcosa di più, come se si aspettassero di vedere in te qualcosa di diverso di una semplice persona.

Clara non è così. Mi fissa, ma il suo sguardo non è indagatore o accusatore, è genuinamente curioso, come se fosse in attesa di vedermi compiere la prossima mossa.

<< Lauren? >> mi chiama.

È la prima volta che pronuncia il mio nome, mi rendo conto che Camila e Mike sono state quasi le uniche due persone ad averlo mai detto.

<< Sì? >> sollevo timidamente la testa.

I suoi occhi mi stanno scrutando gentilmente.

<< Com'è? >> domanda cautamente, quasi avesse paura di offendermi o irritarmi con la domanda.

Inghiotto il boccone che ho in bocca perché so già cosa sta per chiedermi.

<< Com'è cosa? >>.

<< Passare da un corpo ad un altro... vivere la tua vita >>.

Quindi Mike gliel'ha raccontato. Non mi arrabbio alla realizzazione, sono solo molto sorpresa che Clara si sia presa del tempo per crederci davvero, soprattutto perché lei mi ha soltanto vista come Lauren. Sempre come Lauren.

Tutto ciò che ho sempre voluto è stato una vita normale, una famiglia e sentire i giorni scorrere lentamente; per molte persone non è nulla di anormale e forse alcuni di loro crederebbero di poter essere felici nella mia condizione, ma non funziona così.

Quando non hai delle radici e non puoi lasciarne crescere qualcuna è difficile pensare alla mia condizione come una di libertà.

Scrollo le spalle.

<< Dopo tutto questo tempo ho anche smesso di chiedermelo. Impari a far caso ai dettagli, anche quelli più piccoli; impari a capire meglio le persone guardandole dall'interno... ma allo stesso tempo ti perdi tutto il resto: non hai idea di come sia vivere per più di un giorno nella stessa famiglia, né cosa significhi essere guardato con orgoglio dai tuoi amici o i tuoi genitori >>.

<< Ma adesso non è più così >> riprende.

Le lancio un'occhiata confusa.

<< Che vuoi dire? >>.

Lei sospira e congiunge le mani, un accenno di sorriso è ancora dipinto sulle sue labbra.

<< So che Mike vorrebbe che tu venissi a vivere qui con noi >>.

Deglutisco a fatica il cibo che sto masticando e i miei occhi si spalancano nell'udire le sue parole.

<< C-come? >>.

Clara annuisce.

<< Non mi sorprende che ancora non te l'abbia detto, abbiamo preso questa decisione soltanto ieri... mi sembrava semplicemente giusto che fossi io a farlo: se deciderai di fermarti qui con noi, saremmo lieti di poterti accogliere >>.

Non parlo per diversi minuti, non continuo a mangiare e il mio sguardo resta fisso di fronte a me. Non sto guardando Clara, sto fissando il vuoto mentre le sue parole mi rimbombano in testa.

Vivere lì, con loro... con una famiglia.

Clara allunga una mano e mi accarezza delicatamente un avambraccio.

È un tipico gesto materno e, benché non sia la prima volta che mi capita, i miei occhi diventano lucidi, perché lei sta guardando me, la vera me e nessun altro.

Respiro profondamente cercando di riacquistare il controllo e annuisco lievemente.

<< Io non-...non so che dire, davvero... >> ammetto.

<< Non c'è bisogno di dire nulla. È giusto che tu lo sappia e puoi prenderti tutto il tempo che ti serve per pensarci >> mi rassicura lei con un sorriso.

<< Taylor e Chris... cosa penseranno di questo? >> domando insicura.

 

Non è la prima volta, ovviamente, che mi capita di non essere "figlia" unica, ma c'è un certo sollievo nel sapere che tuo fratello o tua sorella resteranno tali solo per quel giorno. Questa, tuttavia, è una situazione differente ed è qualcosa che non sarà possibile cambiare, dunque voglio solo essere sicura della loro opinione.

Clara sorride gentilmente.

<< Non abbiamo ancora parlato con loro, ma Taylor era alquanto entusiasta di averti finalmente incontrata... Mike ci ha parlato di te >>.

Pronuncia l'ultima frase quasi con colpevolezza.

<< È okay, non c'è problema, mi fido di lui >>.

Clara annuisce e abbozza un altro sorriso.

<< Sono sicura che Chris capirà, ma prima ancora vorrei che fossi tu a decidere per te stessa, Lauren >>.

Inspiro profondamente e finisco la mia colazione. Clara mi lascia del tempo da sola e trovo confortante che riesca a capire i miei silenzi senza bisogno che io dica niente; probabilmente è qualcosa che ha a che fare con quell'istinto materno che poche volte ho sperimentato nella mia vita.

Iniziare adesso non suona per nulla male.

 

Mi trovo seduta davanti al portico di casa Jauregui quando avverto Taylor sedersi accanto a me.

Mi scruta in silenzio per qualche minuto e inclina la testa lateralmente.

<< Resterai con noi? >> mi chiede senza mezzi termini.

Sorrido perché avrei dovuto aspettarmelo, anche se ancora non conosco Taylor quasi per nulla, sembra il tipo di ragazza che fa quel genere di domande dirette.

Mi stringo nelle spalle.

<< Forse...cosa ne penseresti tu? >> domando di rimando per tastare il terreno.

<< Oh figurati, avere una vera sorella maggiore su cui poter scaricare i miei guai e con cui parlare? Per me va benissimo >> risponde con tranquillità.

Ridiamo entrambe di gusto.

<< E a Chris? Credi che andrebbe bene? >>.

<< Chris ha passato l'intera giornata a ribadire quanto tu sia figa e forte e quel genere di cose lì >> rotea gli occhi al cielo. << Disgustoso. Credo non abbia capito ancora bene il concetto di "sorella", dovrai spiegarglielo meglio >> scherza.

Posso notare l'affetto presente nelle sue parole e la cosa mi rincuora profondamente. Quando impari a mentire e nasconderti per così tanto tempo dimentichi cosa significhi avere della pura sincerità attorno. Non riesco a fare a meno di essere immensamente grata a Mike e alla sua famiglia.

<< Allora direi che non resta molto da pensare, mi piacerebbe davvero tanto poter restare qui con voi >> ammetto con un sorriso timido.

<< Davvero? >> Taylor salta in piedi eccitata.

<< Davve->>.

Mi salta al collo abbracciandomi come stretta come fosse la cosa più naturale del mondo. E lo è.... per la prima volta lo è davvero.

Per il resto della giornata mi dedico alla nuova vita che mi aspetta. Non è semplice, ma tento di tenere fuori dalla mia mente Camila, Ally e ciò che è successo con il reverendo Parker.

Quando Mike torna dal lavoro sembra entusiasta di apprendere la novità ed io lo sono per lui, con lui, insieme a tutti loro.

Mi chiedo quali cose imparerò; come sarà svegliarsi ogni mattina e trovare  la colazione pronta o andare a scuola e avere gli stessi amici tutti  i giorni, scopro che questa nuova sensazione non mi dispiace affatto.

Voglio conoscere quella parte del mondo che credevo fosse andata persa in me e impossibile da recuperare.

Mi concedo qualche minuto prima di andare a letto per controllare le mail, inizialmente mi sembra inutile, ma poi trovo un messaggio da parte di Ally e uno da parte di Camila.

Ally mi dice che le dispiace per come siano andate le cose e chiede se può fare qualcosa per sistemare tutto.

Le rispondo che non è stata colpa sua ma che deve cercare di dimenticare tutto, deve stare alla larga da Parker e smettere di farsi domande. Le domande portano solo ad altri perché e non può vivere una vita immersa in queste incertezze. 

Non le dico che non mi fido di lei, ma credo lo abbia già capito, le dico però che questa sarà la mia ultima e-mail.

Prima di creare un nuovo account apro la mail di Camila.

"Non sapere dove sei o come stai mi sta mandando fuori di testa. Ti prego, rispondimi.

Camila."

Vorrei poterle raccontare quello che è successo negli ultimi due giorni, vorrei sapere cosa ne pensa lei e vorrei averla accanto pronta a rassicurarmi... ma Camila ha ragione: non posso continuare a deragliare la sua vita dai binari, non in questo modo, non se non è lei a chiedermelo.

Convengo che un coinvolgimento in quello che è successo a casa di Ally non è la cosa migliore che io possa fare, così mi limito ad un semplice:

"Scusami, sono stati dei giorni difficili e ci sono dei pensieri che non abbandonano la mia mente; ma ci sono stati anche dei risvolti positivi. Spero che per te tutto stia andando bene.

Lauren."

 

Potrei aspettare una sua risposta ma decido di non farlo. 

Camila può scegliere se tornare da me o no... forse, per la prima volta, sono io a non sapere se tornare da lei.  

  
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