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Autore: MariaSon27    24/08/2016    1 recensioni
La storia di cui vi parlerò oggi racconta di una famiglia divisa in passato ma che, sfortunatamente, si ritroverà in futuro. No, non sono Bardack, Gine, Radish e Goku, ma in realtà sono dei personaggi creati completamente da me. Tuttavia saranno presenti anche tutti gli altri personaggi (o quasi) della serie originale che potranno interagire coi miei personaggi.
TRATTO DAL TESTO.
'mai da bambina avrei pensato che questo sarebbe stato il mio destino. Ero felice perchè avevo chi amavo attorno a me. Ora non ho niente e l'unica cosa per cui io dovrei essere felice è lui, l'unico che io sia riuscita a salvare da quel mostro di nostro padre...'
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Goten, Nuovo personaggio, Pan, Un po' tutti | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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AVVERTIMENTO:in questa storia Goku non è mai diventato bambino e la storia viene raccontata un anno dopo la partenza nello spazio (cosa che nel mio libro non è mai successa). In oltre questa è la mia prissia storia su questo sito e spero vivamente che vi piaccia.



POV NARRATORE

Era una giornata soleggiata nella nostra abituale città e tutti si preparavano ad un nuovo Torneo Tenkaichi che sarebbe iniziato un mese dopo e la notizia arrivò anche ai nostri cari sayan. 
Sul monte Ebbott (scusate per il nome sbagliato) possiamo trovare l'uomo di casa Son intento ad allenarsi con il proprio secondogenito.

"hai perso potenza! Dovresti allenarti di più" notò il padre intento a tirare pugni e calci al figlio, scaraventandolo contro una parete rocciosa.
"ma perchè devo partecipare anch'io?" chiese il ragazzo ormai maturo, stanco dell'obbligatorio allenamento del padre che gli riserva ogni settimana da quando gli è arrivata la voce di un nuovo torneo di arti marziali.
"perchè ormai lo faciamo ogni volta, e poi è importante allenarsi. Bisogna essere sempre poronti per una nuova minaccia e Gotenks, in questi casi, è utilissimo."
"papà io e Trunks non ci fondiamo da almeno 8 anni e non avete più avuto bisogno del nostro aiuto dallo scrontro contro Majin Bu" gli ricordò il minore.
"non si sa, potreste esserci utili" comentò il padre, ma quando stavano ricominciando il loro allenamento qualcosa, o meglio, qualcuno catturò la loro attenzione.

Era un Gohan volante che atterò dinanzi ai 2 con una Pan 15enne che atterrò accanto al padre.
"ciao Gohan, nipotina mia!" esclamò il nonno, era proprio vero! Padre o nonno differenza non c'era, gli uomini amavano sempre le picolle di famiglia.
"nonnino io non sono più una bambina!" tutti ridevano di gusto alla affermazione della piccola Pan.

"Goten potrei parlare con te in privato?" così il fratello annuì e andarono poco più lontano con la piccola Pan in balia delle coccole del suo nonnino.
"questo anno vorrei partecipare al Torneo Tenkaichi" 
"buono! Ma allora io che centro?" chiese il ragazzo incuriosito.

"voglio allenarmi sul palazzo del supremo e Videl viene con me ma Pan non può venire".
Il giovane aveva già capito tutto... si immaginava appuntamenti falliti, vestiti rovinati, cibo esaurito, obbligato a giocare con piccole bamboline e tazzine da thè.
"no" non si preoccupava a dirlo... in fin dei conti odiava sua nipote, ma c'era qualcosa in lui che la voleva in casa sua per proteggerla da qualunque problema le fosse parato davanti. In fondo era uno zio molto bravo se voleva.
Notò subito la faccia triste del fratello maggiore.
"cioè... intendevo si" ripetè, mandandosi a quel paese col pensiero.

"grazie mille, fratellino" Gohan era felice e si notava. I due tornarono dal loro padre e dalla piccola Pan che presentava i capelli tutti scompigliati a causa delle eccessive coccole del nonno.
"papà possiamo andare?" disse la minore cercando di liberarsi dalla stretta del caro nonnino.
"no, Pan. Per un pochino vivrai con i nonni e zio Goten" disse Gohan tutto dun fiato conoscendo già la reazione della figlia.
"COSA?! MA PAPà!" "non voglio obbiezioni"queste erano state le ultime parole che disse accompagnate dal dolce bacio sulla guancia che il padre riservava solo a lei, e poi partì.


Passò una notte, una sola e già Goten si malediceva di aver accettato la richiesta del fratello maggiore. La piccola peste, così soprannominata dallo zio, gli aveva dato fuoco al cellulare e utilizzato una giacca costosissima come mantello.
Lui sapeva che quello era l'inizio... l'inizio di un lunghissimo inferno.
   
 
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