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Autore: federica_lollipop    26/08/2016    0 recensioni
Bisogna avere il coraggio di andare oltre le apparenze
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: AU, Cross-over, Otherverse | Avvertimenti: Incompiuta
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Belle's POV Quando quella figura oscura fece la sua entrata, tutti gli invitati iniziarono ad agitarsi compreso mio padre che sussurrò spaventato e allarmato-la bestia-preferirei essere chiamato il principe Michael dato che sarò il vostro sovrano-disse l'uomo con il volto coperto, poi si avvicinò a mio padre-deduco che voi siate il re Harold-mio padre annuì e notai nel suo sguardo un velo di paura-beh re Harold, vi consiglio di rinforzare le vostre truppe, perché sono molto debolucce soprattutto al confine non mi ci è venuto niente per entrare dentro al vostro regno e poi dentro al vostro castello-e indicò l'entrata della stanza, dove c'erano due degli uomini di mio padre stesi a terra con due pozze di sangue accanto-v-voi siete solo una bestia-disse mio padre a denti stretti, mentre l'altro a quell'affermazione si mise a ridere malignamente, alla vista dei due cavalieri sussultai e mi portai una mano alla bocca, e lo stesso fecero anche gli altri presenti ancora più terrorizzati, sentendo il mio sussulto il principe si girò verso di me e mi guardò-e voi chi siete mia bella fanciulla?-no lasciatela in pace- disse mio padre andandogli in contro e mettendosi davanti a lui per sbarrargli la strada, ma lui lo ignorò e gli diede uno spintone che fece cadere a terra mio padre, rimasi immobile davanti a quella scena, e riuscì solo a sussurrare-padre-intanto lui iniziò ad avvicinarsi, ma Gaston si mise davanti a me sguainando la spada e la puntò quest'ultima contro di lui-state alla larga lei è già promessa a me-disse affondando un po' la spada sul suo collo scoperto ma lui rimase lì fermo impassibile, e un rivolo di sangue uscì dalla ferita, ma subito dopo si richiuse magicamente e Gaston spaventato iniziò a tremare e di conseguenza la spada gli scivolò dalle mani cadendo a terra e provocando un rumore metallico che echeggiò in tutta la stanza il principe si rimise di nuovo a ridere di gusto e sorpassò il cacciatore fino ad arrivare davanti a me, fece un inchino e mi baciò la mano-come vi chiamate mia cara?-disse sempre con un ghigno malefico dipinto sulla faccia-Belle Dobois-dissi coraggiosamente nascondendo la paura che si era rifugiata nel mio corpo-allora Belle che ne dite di fare un accordo? io lascio in pace il vostro villaggio e il castello e lascio qui tutti i miei uomini per difendervi dai prossimi attacchi che da come ho sentito arriveranno presto-e in cambio?-chiesi decisa-ho bisogno di una nuova domestica quindi vi chiedo di venire con me, però per sempre fino alla fine dei vostri giorni-ci riflettei un po' di sicuro se non accetto il villaggio e il castello con i loro abitanti verranno devastati e saccheggiati e di sicuro mi sposerò con quel codardo, a quel pensiero rabbrividì, questa era la mia occasione , aprì la bocca per dare una risposta ma mio padre rialzandosi da terra mi precedette dicendo-Belle no non accettare lui è un demone non è un essere umano, ti prego non farlo-mi implorò adesso gli interessava con chi sarei andata allora neanche quel codardo può essere definito un essere umano e improvvisamente mi salì una rabbia improvvisa, intanto lui continuava a guardarmi-questa volta decido io il mio destino padre-dissi acidamente-no Belle, non te lo permetterò tu sei mia moglie!-disse Gaston-mi girai verso di lui-ti faccio notare che io non ho ancora detto si lo voglio-dissi con insolenza e lui mi guardò rabbiosamente -maledetta volpe prima o poi ti farò mia vedrai,una volta per tutte- disse sussurrando, lo ignorai e guardai il principe-a-accetto-dissi ignorando le suppliche di mio padre-bene il patto è fatto-disse ridacchiando l'uomo dal volto coperto poi mi prese il mento-tu non puoi essere figlia di Harold lui è sempre così insignificante, non è certo un caso che sia fallito, io potrei azzardare un altra spiegazione, tua madre si dev'essere ripassata uno dei suoi cavalieri si....e anche più di uno-a quell'affermazione mi scostai velocemente-voi siete solo uno scherzo della natura!-disse mio padre disperato, e il principe chiamò uno dei suoi uomini, poi si rivolse a me-ora andate nelle vostre stanze e prendete solo la vostra giacca per tenervi calda durante il viaggio-poi girò lo sguardo su uno dei suoi uomini-tu accompagnala e dopo di che legale i polsi e falla montare sul mio cavallo-detto questo iniziai ad avviarmi sotto gli occhi di mio padre ormai rassegnato e inorridito,fino a quando qualcuno mi afferrò il braccio tirandomi violentemente a se, in meno di tre secondi mi ritrovai appiccicata al copro spigoloso e muscoloso di Gaston-tu no hai capito niente tu non vai da nessuna parte!- disse sbraitandomi e stringendomi il braccio fino a far fermare la circolazione sanguigna mi dimenai ma più lo facevo più la presa aumentava, trattenni il fiato per non gridare dal dolore e in quel momento Gaston ricevette un pugno da qualcuno alle mie spalle molló la presa e perdendo l'equilibrio cadde nuovamente a terra, anch'io persi quasi l'equilibrio ma due braccia mi presero in quel momento un brivido percorse tutta la mia schiena, mi girai e vidi chi aveva sferrato quel pugno a Gaston e non era altro che il principe con il volto coperto-state bene?- disse freddamente-s-si grazie- dissi guardando il mio braccio dove ormai si era formato un grosso livido, anche lui posò lo sguardo su di esso e mi rimise velocemente in piedi come se si fosse pentito di avermi presa, poi andò da Gaston che era ancora seduto a terra-voi non vi permettete più di toccare ciò che appartiene a me, lei ormai è di mia proprietà quindi fatevene una ragione-disse il principe pieno di rabbia-avete capito?-disse puntando la sua spada alla gola di quel mascalzone-s-si è chiarissimo-disse impallidendo pft codardo-signorina andiamo che l'accompagno-disse il cavaliere che era rimasto affianco a me tutto quel tempo-si-dissi sussurrando e uscì silenziosamente dalla sala, ignorai corpi dei due cavalieri stringendo gli occhi per non guardare quella scena, mentre salivamo le scale scrutai meglio il ragazzo era un po' alto ma non superava il principe dal volto coperto, aveva gli occhi azzurri mentre i capelli erano su un biondo cenere-wow menomale che siamo arrivati mentre stavate dicendo si lo voglio se no adesso sareste la moglie di quell'essere-disse lui, poi si girò verso di me- l'ho per caso detto ad alta voce?-disse ridacchiando-ehm si-dissi sorridendogli- anch'io penso la stessa cosa-e sorrise anche lui-comunque io sono Charles White ma mi chiami solo Charlie-e mi porse la mano e io la strinsi a mia volta-io sono Belle Dobois da come ben saprete-si vi si addice molto il vostro nome-disse ridacchiando nervosamente-grazie me lo dicono tutti-e arrossì un po'- beh un motivo ci deve essere- e mi sorrise. Entrammo dentro la mia stanza e andai a cercare la mia giacca e i miei guanti-il v-vostro braccio vi fa ancora male ?-chiese imbarazzato,mi fermai un attimo e lo guardai-no adesso va molto meglio certo pulsa ancora ma non fa molto male, comunque grazie di avermelo chiesto - finalmente li trovai e meli misi-pronta- bene allora andiamo- scendendo Charlie si fermò un attimo, e mi prese delicatamente per le spalle-Belle dovete farmi un favore-annuì-vi prego state alla larga dal quell'essere crudele quando sarete al castello-ancora più confusa annuì e dissi-tu invece per favore proteggi mio padre e gli altri-tranquilla-mi disse baciandomi la fronte, non so perché ma questo ragazzo mi stava simpatico, sentivo di poter fidarmi di lui. Una volta usciti dal castello, lui mi legò i polsi e mi aiutò a salire sullo stallone nero, finalmente uscì anche il principe che montò subito, mi girai un attimo e vidi tutti quanti che mi salutarono e anche Pervinca che piangeva come un disperata mancava solo una persona, mio padre trattenni le lacrime e sorrisi tristemente, dopo di che partimmo - appoggiatevi a me se non volete cadere-ma neanche per sogno-lo ripeto gentilmente se non volete cadere appoggiatevi a me-no, vado a cavallo praticamente da quando sono nata quindi non ho bisogno di appoggiarmi a voi-dissi irritata, lui sbuffò esasperato-ma siete così cociuta?-detto questo fermò il cavallo e poi slegò i miei polsi e li prese a quel tocco un altro brivido salì su per la mia schiena, ma che mi succede?-ma che fate?-e cercai di dimenarmi ma fu inutile, fece appoggiare le mie mani su i suoi addominali e dopo di che legò nuovamente i miei polsi-vedete in questo modo non rifiuterete di certo- e così ripartimmo, e ormai rassegnata appoggiai la mia testa sulla sua schiena e a quel contatto lo sentì irrigidirsi, notai che la sua schiena non era liscia anzi sembrava che ci fossero dei rialzi, non diedi molto peso alla cosa e dopo di che mi addormentai.Ad un certo punto sentì delle grida aprì gli occhi per vedere chi aveva interrotto il mio sonno-finalmente ti sei svegliata- e mi ritrovai davanti l'uomo dal volto coperto, mi slegò nuovamente e scendemmo dallo stallone nero,alzai il capo e guardai il castello era enorme e c'erano statue raffiguranti piccoli diavoli e altri soggetti molto raccapriccianti,ad un certo punto il principe dal volto coperto afferrò il mio braccio e entrammo, era tutto così scuro e abbandonato davanti a me si trovavano due rampe di scale una che portava ai piani superiori e l'altra ai piani inferiori lui sempre strattonandomi scendemmo le scale che portavano credo alle prigioni,in quel momento non sapevo più a cosa pensare sentivo solo i battiti del mio cuore che a momenti minacciava di esplodermi nel petto,intanto arrivammo è quello a cui avevo pensato si avverò erano le scale che portavano alle prigioni in quel momento lasciò finalmente il mio braccio e prese le chiavi dalla tasca dei pantaloni e rimase lì fermo come se stesse pensando,trascorsero diversi minuti, un tempo che a me parve durare un secondo,il principe ancora accanto a me non mi aveva ancora rivolto la parola, d'un tratto udì un profondo sospiro,poi mi afferrò per un braccio e mi tirò nuovamente,ma senza forza,quasi come se fosse stato un gesto meccanico,lo guardai,come avrei voluto togliergli quella maschera e vederlo in faccia, ma la maschera ne nascondeva completamente il viso-che hai da guardare ragazza?-mi ringhiò lui-non è più concesso nemmeno di guardare?-replicai io,con sfida,ma la mia voce risultò stranamente incolore, il principe ringhiò nuovamente aumentando la stretta,risalimmo le scale e poi mi strattonò lungo una ripida scala a chiocciola, e poi più su per altre scale.Mi resi conto a mala pena che stavamo attraversando una serie di lunghi e cupi corridoi,polverosi,costellati da statue e figure simili a quelle che avevo visto all'esterno;ero troppo stanca e troppo scossa per poter prestare attenzione, e quando lui aprì una porticina all'ultimo piano della torre, quasi non mi accorsi che mi stava spingendo dentro-tu stanotte dormi qui dentro-sentenziò, solo in quel momento mi accorsi che mi trovavo dentro una stanzetta piccola e buia,molto stretta,in uno degli angoli era ammassato un pagliericcio umido,e l'unica fonte di luce era quella che filtrava da una piccola finestrella con incastonate delle sbarre di ferro-credevo che sarei rimasta nella cella..-mormorai sempre con voce incolore-si può sempre tornare lì se vuoi...-ghignò il principe,dopo qualche altro istante di silenzio disse:-mi servi, chiaro? Ti ho risparmiato le catene solo per questo- oh che onore!-commentai sarcastica, e notai che questo lo fece imbestialire, di scatto mi afferrò per la gola, e in quel momento il mio cuore si fermò per un istante,ma mi lasciò andare subito,scaraventandomi sul giaciglio di paglia, e solo in quel momento capì quello che mio padre mi aveva detto-non fare la spiritosa con me, non ti conviene!-mi minacciò, ed come risposta,mi sedetti e mi rannicchiai su me stessa,abbracciando le mie ginocchia-cosa c'è? credevi di venire qui a fare la signora come quando eri nel tuo castello servita e riverita? cavolo e i che pensavo che fossi più intelligente invece sei stupida e presuntuosa come tuo padre! meglio che ti riposi stanotte perché domani mattina comincerà il vero lavoro. E guai a te se provi a farmi qualche scherzo hai capito? io sono il padrone,qui,e pretendo rispetto-come pretendete che porti rispetto ad un essere come voi che non ha nemmeno il coraggio di mostrare il proprio volto ?-replicai acidamente fulminandolo,non mi rispose, si limitò solo a guardarmi, e io feci la stessa cosa guardandolo con odio e disprezzo,dopo di che ringhiò nuovamente in maniera sommessa,prima di andarsene sbattendo la porta.In che pasticcio mi sono cacciata,mi sono rovinata con le mie stesse mani che sciocca che sono stata,e iniziai a piangere sganciando le lacrime come cani rabbiosi, una volta calma mi stesi e tentai di chiudere occhio ma i mille pensieri e preoccupazioni e il freddo pungente me lo impedirono,ad un certo punto vidi una coperta di lana passare attraverso le sbarre di ferro della finestrella intagliata nella porta, una volta caduta a terra dopo passarono attraverso le sbarre un vestito di colore blu che a prima vista sembrava molto consumato e poi un grembiule bianco quelli che si usano per cucinare e che si legano alla vita,dopo aver raccolto la roba sentì dei passi allontanarsi velocemente,dopo di che mi risistemai e finalmente riuscì a prendere sonno.....
   
 
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