Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold
Segui la storia  |       
Autore: Becky2000GD    03/09/2016    1 recensioni
Marissa si è appena trasferita nella sua nuova casa. Matt è troppo occupato a pensare a Val per occuparsi della ragazza e del figlio che porta in grembo e tutto quello che fa per lei è metterle un tetto sopra la testa e occuparsi delle spese. Ma questo non basta alla giovane. Lei vorrebbe un padre presente per il suo bambino, motivo per cui fa quanto le è possibile per allontanare Shads e iniziare una vita tranquilla nella villa che le è stata data. Tuttavia, scopre presto di non essere sola nella sua nuova dimora ... da tempo qualcuno si aggira tra le vecchie tracce del passato, cercando in esse un po' di pace. Due cuori dilaniati dal dolore si incontrano così e, magari, potranno curarsi a vicenda.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Matthew Shadows, Nuovo personaggio, The Rev, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mi guardo attorno. Dove sono?

Per tutto il tragitto in auto nessuno ha detto una sola parola. I finestrini erano oscurati, sia dall'interno che dall'esterno, in modo tale che da fuori non si potesse vedere cosa accadeva dentro ma neppure il contrario. Il discorso era ovviamente diverso per il parabrezza, però non ero in una posizione tale che mi permettesse di vedere che strada stessimo percorrendo.

Matt ha continuato a guidare per diverse ore, ed ho sempre avuto l'impressione stesse andando a Sud. Ero terrorizzata dalla possibilità che volessero seriamente portarmi verso il Messico. Non avevo idea di che cosa sarebbe potuto accadere una volta giunti a destinazione ...

Syn, comunque, è stato piuttosto gentile. Come gli altri non ha aperto bocca, eppure per tutto il tempo ha continuato a tenere un braccio avvolto attorno al mio fianco. Ho avuto l'impressione che fosse il suo modo di rassicurarmi, e senza ombra di dubbio ha funzionato dato che, ad un certo punto, mi sono persino addormentata con la testa appoggiata alla sua spalla.

Come è potuto accadere? Ero rassegnata. Semplicemente avevo alzato le mani di fronte al mio destino. Perché prendersi in giro? Era impossibile fuggire di lì. Non potevo aggredire Shads e sperare che fosse costretto ad accostare. Non avrei fatto altro che peggiorare la situazione ... i Sevenfold sono una piccola ed imprevedibile gang.

E dopo avere rimesso insieme i pezzi di ciò che ricordo delle scorse ore, mi ritrovo semplicemente in quella che sembra essere una lugubre ed indigente stanza di motel. Il letto sul quale sono stesa e dove ho riposato fino a pochi minuti fa è lurido, e tutto qua dentro dà l'impressione d'essere ricoperto di polvere e sudicio all'inverosimile. A partire dalle lenzuola ruvide fino al lampadario pendente in ferro battuto che intravedo nella luce soffusa della camera ... dalle tende spesse tirate solo su un lato della finestra alla minuscola TV anni novanta posizionata su un mobiletto a muro tutto ammaccato ... dalla moquette rovinata dal tempo alla carta da parati strappata in più punti: ogni minimo particolare è unicamente definibile con l'aggettivo "squallido".

Magari io guardo troppi film, ma in posti come questi non ci avevo mai messo piede prima. E speravo anche di non essere costretta a farlo. È un ambiente malsano, soprattutto ora che sono incinta.

Ancora una volta il mio pensiero si rivolge a Jimmy, mentre sono qui stesa sulla schiena e fisso il soffitto. Non ho voglia di essere impulsiva e correre da una parte all'altra sbattendo ovunque. È chiaro che se mi hanno lasciata sola qua dentro avranno chiuso la porta, o comunque i ragazzi si trovano nella stanza adiacente. Sono troppo furbi per commettere un errore tanto stupido come darmi la possibilità di fuggire, senza contare il fatto che questa pancia sporgente di certo non mi agevolerebbe se tentassi di scappare.

Chiudo gli occhi e respiro a fondo l'aria viziata e stantia, volendo fare finta di essere da un'altra parte. Sì, magari proprio sul divano, quello di pelle sintetica posto al centro del salotto nella mia nuova casa. Ora come ora sembra sera inoltrata e non posso non pensare che potrei essere stretta a James come è spesso successo ultimamente. Parlerei del più e del meno con lui davanti alla televisione sintonizzata su una canale a caso. Jimmy se ne starebbe come al solito a bere quelle lattine di Heineken che compro appositamente per lui, e io mi gusterei una tazza di thè inglese. Potrei godermi la sua vicinanza, bearmi della compagnia di quel uomo meraviglioso. È l'unico in grado di farmi dimenticare tutti i miei problemi e farmi guardare il lato positivo delle cose. Mi perdo nella luce riflessa dalle sue iridi cristalline, ed improvvisamente non sembro più tanto nei guai, perché so che c'è e ci sarà sempre. Non me lo ha detto, non gliel'ho chiesto ... e non ce n'è bisogno. Mi fido abbastanza di lui, potrei mettere la mano sul fuoco: non oserebbe abbandonarmi. Sì, magari sono un'ingenua e anche una ragazzina manipolabile. Eppure non posso cessare di credere che su questo punto ho ragione. Mi ha dato di più lui in così poco tempo di quanto qualsiasi altro uomo nella mia vita sia stato capace di fare fino ad oggi.

Quante cose sono cambiate nell'ultimo periodo? Mi sono totalmente resa conto di provare qualcosa per uno dei migliori amici del padre di mio figlio. E non mi importa se è sbagliato, scorretto o chissà che altro. Al cuor' non si comanda, me lo hanno ripetuto allo sfinimento ed ora ho finalmente potuto provarlo sulla mia pelle.

Sono costretta a tornare alla realtà e riemergere dai meandri della mia mente e della mia coscienza per guardare in faccia l'uomo che, un po' goffamente, entra in camera e va a sedersi su di una poltrona posizionata ai piedi del letto. Si spaparanza su essa, rimanendo in un posizione piuttosto disordinata: scivola giù fino a poter appoggiare la testa allo schienale, mentre resta con le gambe larghe e protratte in avanti. Incrocia le braccia al petto e porta l'attenzione su di me, probabilmente aspettando che sia io a dire qualcosa.

-Quindi sarebbe questa la tua idea di luogo tranquillo dove discutere?

Dico, con calma. È la prima cosa che mi è venuta in mente, quella più ovvia per me.

-Non puoi scappare, questo lo rende indubbiamente un luogo prezioso.

Segue un lungo minuto di silenzio, durante il quale non solo entrambi non apriamo bocca, me neppure osiamo muovere un muscolo. Ogni minimo spostamento o cambiamento di posizione potrebbe essere mal interpretato da parte dell'altro: Matt potrebbe pensare che io stia tentando di fuggire, io potrei credere che mi voglia fare del male in qualche modo ...

-Ti ho pensata spesso, sai? Da quando abbiamo litigato fino ad oggi ... è sembrato un tempo infinito senza te. Sentire la tua mancanza mi rende tutto insopportabile.

Si sforza di dire lui, probabilmente cercando il miglior approccio per riprendere ad avere una discussione.

Non rispondo e, anzi, mi volto verso la finestra nel tentativo di togliergli anche il privilegio della mia attenzione. Voglio fingere che quelle parole che ha appena pronunciato non mi tocchino, che non scuotano un qualcosa dentro me. Perché non si merita di vedermi ancora gioire per la pace ritrovata nel nostro rapporto, non merita di sapere quanto mi sentirei meglio se potessimo appianare le nostre divergenze. Devo essere di roccia davanti a lui.

Con una mossa veloce, Shads si alza e si catapulta praticamente su di me, afferrandomi dal mento e costringendomi a girarmi per tornare a guardarlo.

-Ti sto parlando Marissa, abbi un minimo di rispetto!

Neanche cinque minuti ed è già sul punto di esplodere. Mi urla addosso ed è perfino manesco ... non dovrebbe permettersi di agire così.

Puzza di whiskey, è un odore rivoltante e fin troppo forte per me che sono incinta. Non posso sopportarlo. Mi accorgo anche del fatto che lungo il suo viso si intravedono in controluce delle scie appena accennate, come se si fossero asciugate da poco. Lacrime di coccodrillo. Non ci credo più che sta male come dice ... sono solo i rimorsi, la consapevolezza d'avere passato una vita intera a predicare bene in faccia a chiunque lo conoscesse e poi comportarsi al contrario, nel modo che sapeva essere sbagliato. La sua sofferenza interiore è dettata dall'irritazione che prova nel sapere che non potrà mai cambiare il passato e cancellarmi dalla sua vita.

-Che cosa pretendi che ti dica? Che ti perdono tutto quello che hai fatto e che ti lascerò fare il papà quando ne avrai voglia? Che sarò ancora l'altra da cui potrai andare quando ti sentirai preso per il culo da Val? Che ti amo ancora?

Dopo la mia ultima domanda lo vedo stringere le palpebre degli occhi, come se gli provocasse una sofferenza acuta il dubbio che gli si è insinuato dentro. Annuisce, ecco cosa fa. Si limita ad annuire, ed è più una supplica che altro.

Non riesco a trattenere una risata canzonatoria ...

-No, MattNon ti amo più. Ti voglio bene magari, soffro ancora per te ... abbiamo avuto una storia lunga, e molto, molto seria. Ma no, a prescindere da nostro figlio ... non ti amo più.

Ripeto più volte il concetto, nella speranza che gli entri in testa e inizi ad alloggiare lì, dove non sarà più in grado di scacciarlo.

Rabbia, delusione, amarezza, solitudine ... paura.

Posso vedere tutto questo nel momento in cui quei due occhi smeraldini, tanto stanchi e persi per via dell'alcool, tornano ad incrociare i miei.

-Stronzate. Non è possibile che tu abbia smesso di amarmi.

Piazza una delle sue grandi mani al lato del mio viso, lasciando che affondi nel cuscino. Avvicina di più il volto al mio, finchè la questa misera distanza che c'è ancora a separarci non diventa imbarazzante.

È non poco intimidatorio, glielo leggo in faccia che o gli dico ciò che vuole sentire o qui finirà male.

-Invece è così. Non c'è assolutamente nulla che tu possa fare per cambiare la situazione ...

-C'è un altro.

Inarco un sopracciglio e lo guardo praticamente sconvolta: come fa a saperlo?

Da subito comincio a pensare si tratti del fatto che mi ha fatta seguire, o qualcosa del genere.

Come farebbe una qualunque bestia per istinto, Matt afferra una ciocca dei miei capelli e l'annusa, mentre io resto praticamente senza parole di fronte ad un gesti all'apparenza tanto incomprensibile quanto animalesco.

Pochi istanti dopo, quello stesso ciuffo di capelli, viene da lui tirato fin troppo forte per i miei gusti.

-Hai l'odore di un altro addosso. Si sente chiaramente!

È andato fuori di testa ... non so se sia l'alcool, o se si sia drogato. Però certo è che non sta bene, questa frase né è la prova inconfutabile.

Non ho l'odore di James addosso, è impossibile. È vero, siamo sempre stretti l'uno all'altro ormai, ci addormentiamo insieme addirittura. Però ne sono sicura, non è verosimile che abbia sentito il suo odore su di me ... inoltre, è da pazzi pensare che un umano abbia un olfatto tanto sviluppato da cogliere una simile "traccia".

Il fatto qui è solo che Shads ancora una volta vuole avere ragione a tutti i costi. E in questo caso ne ha in parte,è vero, però tutto ciò la dice lunga sulle litigate del passato ...

-Non so di che cosa tu stia parlando.

Mento davanti alla sua disperazione, pensando che comunque io e Jimmy non ci siamo neppure mai baciati. Se ci penso mi sento esplodere un enorme bolla di dolore dentro il petto. Le mie labbra non hanno avuto l'opportunità di sfiorare quelle di James, di cui mi sono ... innamorata.

Sì, è davvero strano dirlo riferito ad un uomo che non sia quello che ho davanti a me adesso, eppure non posso più negarlo a nessuno: mi sono innamorata di Jimmy. Colpo di fulmine, o forse no. Magari sono complici gli ormoni, magari è successo in troppe poche settimane, magari è stato dovuto a trecento motivi diversi ... io non lo so. E non lo voglio sapere, in effetti. Tutto quello che mi interessa è di provare finalmente amore, amore puro, amore vero. Amore, amore e solo amore. Non c'è odio, non c'è risentimento o rancore ... lui non m'ha mai fatto del male. Jimmy mi sta vicino, si prende cura di me e non pretende niente in cambio. È buono, come poche altre persone che ho conosciuto nell'arco dei miei quasi venticinque anni.

Che strazio il timore di non potergli neanche dire addio. Non voglio morire qui, in un disadorno e trascurato motel situato in un luogo di periferia dimenticato perfino dal Padre Eterno. Non voglio non ricevere neanche un'ultima occasione di salutare Jimmy ... mi sento come chi se ne va dopo aver guardato una sola volta negli occhi la sua persona,quella che gli era destinata, senza poterne mai coglierne completamente l'essenza.

Troppi rimpianti, troppi sogni infranti.

Matt, non te lo chiederò ad alta voce, però ti prego ... non farmi del male.

Guardo il vocalist dei Sevenfold negli occhi, ed è come se lo supplicassi di non arrivare a fare qualcosa di cui si pentirebbe poco dopo.

È tutto inutile ...

-C'è un altro, cazzo, c'è un altro!

Ripete la frase come se fosse tutto ciò che sa dire, e mi afferra dalle spalle come farebbe un folle, iniziando a scuotermi. La testa incomincia presto a girarmi, e sento che perderei l'equilibrio e cadrei a terra se non ci fossero le sue due forti mani a sostenermi. Un piccolo gemito mi esce dalle labbra, e Matthew non esita a tirarmi uno schiaffo sul viso mentre non fa altro che insultarmi, usando contro di me gli epiteti peggiori che potrebbe mai anche solo immaginare. Il piccolo scalcia forte dentro me, e non c'è una sola cosa giusta in tutto ciò che sta accadendo. È una situazione raccapricciante, come tutte quelle che ci vedono coinvolti.

Neanche da ubriaco sarebbe mai arrivato a tanto, in passato ...

-Mi hai tradito! Come hai potuto?!

Shads sta frignando, come sono certa neanche suo figlio farà quando verrà al mondo. Il suo intero corpo è scosso da forti singhiozzi, e qualche lacrima scende fino al suo mento. Lo vedo in controluce ... e non credo di poter negare che sia spiacevole a questo punto.

Chiamo i nomi dei suoi tre amici di sempre, e presto Zacky prende a sbattere i pugni contro la porta.

-Matt ... ?! Che diamine sta succedendo là dentro?! Matt, che le stai facendo ... ?!

Alla voce di Vee si unisce presto anche quella di Johnny, che passa poi a sbirciare dalla finestra per vedere all'interno della camera.

-Amico, tu sei pazzo! Marissa è incinta, metterai a rischio la sua vita e quella di vostro figlio se non la pianti di percuoterla a quella maniera!

I palmi aperti del bassista colpiscono ripetutamente lo spesso vetro ricoperto da uno strato di polvere, e ciò per fortuna basta. Le mani di Matt cessano di urtare con violenza le mie povere guance, e si trattengono anche dal continuare a scuotermi o altro.

-Fatevi i cazzi vostri!

Ringhia Matthew, e pochi istanti dopo sposta la sua attenzione da me a quei due che stavano tentando di ... salvarmi?

Li ringrazio mentalmente intanto che cerco di riprendere fiato. Resto abbandonata sul materasso, fissando la figura di schiena di questo grande uomo che fino a pochi mesi fa credevo essere quello giusto per me. Ma ha troppi problemi, più demoni interiori di quanti io ne possa tollerare ... tutti abbiamo un lato oscuro, però quello di Shads sarebbe capace di ingurgitare il mio in un attimo. Non posso combattere contro tutto il male e l'ira che ha dentro. Non per una vita intera ...

Finalmente capisco che non sempre tutti i mali vengono per nuocere: il destino mi salvò nel momento stesso in cui mise in testa a Matt che non sarebbe stato capace di lasciare sua moglie e convolare a nozze con me. E non capisco con certezza se il mio cuore stia esplodendo dentro il petto più per il terrore che ho di venire fatta fuori da lui stanotte, oppure per la consapevolezza di non essermi persa poi tanto. C'è di meglio per me, e forse l'ho già trovato nel momento in cui Jimmy è piombato nel bel mezzo di questo racconto senza lieto fine che è stato la mia vita fino ad ora.

Jimmy, Jimmy ... sempre e solo Jimmy. Possibile non riesca a rivolgere il mio pensiero ad altro?

-Lui mi cercherà, Matt ...

Mi scappano di bocca queste parole, e in un attimo me ne pento. Mi copro le labbra con entrambi le mani, ed i miei occhi sgranati dall'orrore guizzano nel giro di una frazione di secondo su Matt. Ma, ahimè, è troppo tardi! Il danno è fatto.

-Che cosa hai detto ...? Allora lo ammetti che mi hai tradito.

Con il viso privo d'ogni espressione che abbia visto fino ad oggi sul viso di un essere umano, l'uomo che ancora urlava di non impicciarsi ai suoi amici fuori dalla stanza torna a guardare me. È atterrito, basito ...

-Non ti ho tradito. Non stavamo più insieme ...

Mi sembra di pigolare quando lo correggo, perché non ho più voce.

Come mi è saltato in mente di dire una frase del genere? Non so neanche se sia vero o meno! Jimmy non si vuole impicciare. Gliel'ho letto negli occhi svariate volte ... capisce cosa provo, e forse mi ricambia in parte. Tuttavia, posso star sicura che non farà una sola mossa fin quando non avrò definitivamente posto la parola fine al mio rapporto con Matthew. Cosa che comunque non potrà accadere tanto facilmente, dato che avremo un figlio insieme ...

Jimmy non chiamerà la polizia. Non tenterà di contattarmi. Non si preoccuperà non vedendomi rientrare a casa, oggi. Spererà solo per me che tutto si sia aggiustato con il padre di mio figlio.

È un gesto nobile, che però ora come ora mi arreca solo più danni che altro ...

-Un altro uomo ...

Matt si passa entrambe le mani tra i capelli, visibilmente scosso e con il viso imperlato di sudore.

-Tu porti in grembo mio figlio ... e intanto te ne vai con il primo che passa!

Mi sta dando della poco di buono, e non è neanche la prima volta che accade.

-Ti piace essere trattata così, Marissa? Davvero?

Dopo circa trenta secondi, tira la tenda sulla finestra in modo che gli altri ragazzi da fuori non possano vedere più niente se non la stoffa. I due musicisti iniziano a gridare frasi come "Non fare stronzate" o "Ricordati che quella è la donna che ami", ma non ottengono da lui alcuna risposta.

Mi rannicchio su me stessa, appoggiando la testa sulle ginocchia che ho strette al petto. Questa camera ora è buia ed ogni cosa è avvolta da un nero tanto intenso da sembrare il colore che compone la materia degli incubi.

Sto tremando. Tremo,sì, e la paura è talmente tanta che non oso più respirare come prima.

Sto per chiamare il suo nome, quando il materasso si piega all'improvviso sotto il peso di un secondo corpo e una mano con prepotenza va a coprirmi la parte inferiore del volto.

Provo a parlare, ma nono ci riesco ...

-Sei solo una delle tante donne a caccia di soldi. Sei stata con me per questo. Che errore portarti qui per provare a rimettere a posto le cose ... non dovevo scusarmi, non avevo torto l'altra volta a darti della puttana.

Una piccola interruzione alle sue parole, forse per enfatizzare meglio l'ultima parte.

-Ormai siamo qui e nessuno, neanche Zacky e Johnny là fuori possono aiutarti ... sono troppo sbronzi. Per non parlare del fatto che Syn è praticamente svenuto nella doccia della stanza qui affianco.

Non posso vederlo, ma se conosco abbastanza bene Matt so per certo che ora un ghigno divertito si è impossessato del suo volto.

-Cos'hanno gli altri fuori che io non ho saputo darti in quatto anni, Marissa? Ti ho dato il mio tempo, ho cercato di non farti mancare mai nulla e regalarti ogni cosa che potevi immaginare d'avere. Eppure niente sembra esserti bastato ...

Conclude poi, e la sua voce per quanto profonda e forte suona comunque un tantino amara e rassegnata.

-Altri uomini, quelle come te, le userebbero solo per una notte ... e sai che ti dico? È quello che voglio fare io ora. Meriti una lezione.

No. No, no, no. No.

Nell'oscurità serro gli occhi, neanche potessi vedere cose che potrebbero traumatizzarmi a vita. Eppure non mi serve vedere, adesso.

Le mani di Shads mi afferrano i polsi, per tenerli fermi. Le sue labbra si fiondano con grande prepotenza sulle mie, e presto approfondisce il bacio in cui si è lanciato, ma lo fa contro la mia volontà anche se è più che chiaro che non gli interessa minimamente. L'unica cosa che mi stupisce, è che le sue dita scivolano verso l'alto, passando per i palmi e andando successivamente ad intrecciarsi alle mie. Non capisco questo gesto se non quando sento una goccia calda cadere sul mio zigomo.

Piangeremo entrambi quando questa notte sarà passata, Matt. Tu perché saprai d'avermi avuta per l'ultima volta, ed io perché non mi toglierò mai più dalla testa le incessanti grida di Johnathan e Zachary e la tua insistenza di ora, sommata al peso del tuo corpo sul mio ed alle botte di poco fa.

Le cose peggiorano quando, già da poco dopo, il vocalist degli Avenged Sevenfold si allontana di poco da me per sfilarsi la T-shirt e lanciarla in un punto imprecisato della stanza. Riconosco anche il rumore della sua cintura che viene sfilata dai passanti dei jeans.

Continuo a tenere gli occhi chiusi e piangere in silenzio, senza opporre resistenza.

"It all ends in tears anyway."

Mai una frase di Jack Kerouac mi è sembrata più appropriata.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold / Vai alla pagina dell'autore: Becky2000GD