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Autore: Shadriene    31/03/2005    14 recensioni
"Dopo venticinque anni di matrimonio, due figli e un'infinità di bei momenti passati assieme, non riusciva a credere che lui le avesse fatto quello, che l'avesse tradita per quella stupida sgualdrina castana."
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Disclaimer: I personaggi, i luoghi ecc. appartengono a J.K.Rowling. Non ho niente a che vedere con chi detiene il copyright sui personaggi, con il creatore di una determinata serie, con il produttore o con chi si occupa del merchandise. Non si vuole violare il Copyright in alcun modo.”


Ringrazio di cuore Serintage che mi ha fatto da beta per tutta la storia.
Ringrazio successivamente Graffias, che dopo quattro anni dalla sua conclusione, mi ha dato una mano a togliere gli ultimi errori rimasti, ribetandomi pazientemente da capo.


*


CAPITOLO 1


Ron.
Era Ron.
Il suo Ron
... e quella accanto a lui, non era lei.
Quella che in quel momento lo stava baciando e che rideva sommessamente con lui, non era lei.
Lei era lì, a un centinaio di metri da loro, che li guardava con il cuore spezzato cercando d'illudersi che quello non fosse il suo Ron.

*


Quando quella sera lui rientrò, trovò sua moglie ad aspettarlo in soggiorno. Era accucciata sul divano intenta a leggere un libro. Non alzò neppure lo sguardo quando lo sentì entrare.
Voleva che fosse lui a fare la prima mossa.
Voleva vedere se si sarebbe comportato come un verme o se le avrebbe raccontato tutto.
Dopo venticinque anni di matrimonio, due figli e un'infinità di bei momenti passati assieme, non riusciva a credere che lui le avesse fatto quello, che l'avesse tradita per quella stupida sgualdrina castana.
Si diede della sciocca a giudicare così una persona. Quella donna non ne aveva colpa, forse lui non le aveva nemmeno detto di essere sposato.
Le sue labbra si erano posate su quelle di lei: la stava baciando. Non si era nemmeno accorta che lui si era avvicinato. Con quale faccia tosta la stava baciando dopo essere stato tutto il pomeriggio con un'altra?
« Herm, c'è qualcosa che non va? Cos'ha combinato Thomas questa volta? »
« Oh, niente » disse Hermione chiudendo di scatto il libro. « Com'è andata al lavoro? Sono passata a pranzo per salutarti, ma non ti ho trovato ».
« Avevo un turno di pattuglia ».
« Capisco ».
« I ragazzi dove sono? » domandò Ron spostandosi in cucina alla ricerca di qualcosa da mangiare.
« Thomas è a giocare a Quidditch con James e gli altri, Evelyn invece sta studiando in camera sua».
Ron sbucò dalla cucina con due burrobirre in mano e guardò la moglie con uno strano sorriso. Lei alzò un sopracciglio irritata e lo fulminò con lo sguardo.
« Ronald Weasley non fare commenti, perché ho imparato tante nuove maledizioni da quando sono un Auror e lo sai che se mi arrabbio le uso ».
« D'accordo, d'accordo » disse Ron alzando le mani in segno di resa, « ma lo sai che secondo me Evelyn studia troppo ».
« Se vuole diventare un bravo Medimago è giusto che s'impegni, e poi non sono io a costringerla con la forza a stare a casa ».
Ron non replicò e iniziò a sorseggiare la sua burrobirra. Hermione lo imitò e guardandolo di sottecchi cercò d'intuire cosa potesse pensare, quando un flash back di quel pomeriggio maledetto le tornò alla mente. Scosse in fretta la testa per scacciare quelle immagini e inavvertitamente si rovesciò addosso ciò che stava bevendo. Maledizione! Ora avrebbe fatto pure la figura della pazza psicopatica: se già Ron aveva qualche dubbio sul perché stavano insieme, ora di certo ne aveva la conferma. Lo sentiva, stava per scoppiare a ridere, stava per scoppiare a ridere di lei e della sua goffaggine.
Maledetto Ron... tu e la tua amante! Ma perché non me ne sono rimasta in ufficio a compilare quelle carte, come mi diceva il cervello?
« Dio Hermione, sei troppo buffa ».
Ora l'avrebbe distrutto! Gliele avrebbe urlate di tutti i colori e avrebbe visto chi era quella buffa. Se c'era un solo motivo per cui lei non dovesse troncare quel matrimonio in quel momento, che il cielo l'illuminasse.
« MAMMA, IO ESCO! » urlò una voce dall'ingresso.
« Tua figlia avrà finalmente capito che non esiste solo lo studio nella vita, buon per lei » disse Ron con un sorrisino malizioso. « Ora che abbiamo tutta la casa libera, che ne dici... »
« Sono stanca e poi Thomas tornerà presto, le partite di Quidditch non durano in eterno ».
« Ma se non prendono il boccino, è possibile ».
« Dieci galeoni che James ha già preso il boccino ».
« Ci sto! » disse Ron alzandosi in piedi.
Hermione rimase a fissare per un attimo il marito in tutta la sua altezza. Nonostante avesse quasi cinquant'anni, Ron rimaneva ancora un bell’uomo, e ancora adesso si chiedeva cosa avesse trovato lui, più di venticinque anni prima, in quella ragazzina timida e secchiona, quando avrebbe potuto scegliere ragazze infinitamente più belle di lei.
Ma evidentemente quel qualcosa che l'aveva fatto innamorare di lei, ora era passato. Chissà, forse un giorno si era svegliato e quando, voltandosi, l’aveva vista accanto a sé, si era chiesto per quale scherzo del destino si era sposato con una persona simile.
Eppure, nonostante lui l'avesse tradita, non riusciva ad odiarlo o a disprezzarlo come sarebbe stato giusto fare. Giusto per chi? Per lei? Per sanare quel vuoto incredibile che era venuto a crearsi quando l'aveva visto fra le braccia di un'altra?
« Hermione, c'è qualcosa che non va? Ti vedo strana » disse Ron prendendola per le spalle.
Lei si voltò e i suoi occhi nocciola incrociarono i grandi occhi azzurri di lui. Stava per mettersi a piangere: come poteva averle fatto questo? Come poteva averla tradita - lui, l'uomo più dolce e onesto che conoscesse - COME?
« SIAMO NOI! SIAMO NOI! I CAMPIONI INDISCUSSI SIAMO NOI! »
Delle urla festose provenienti dal giardino distrassero Ron, e Hermione si divincolò dalla sua stretta asciugando le lacrime che avevano fatto capolino.
Ben presto non ebbero più dubbi su chi fossero i proprietari di quelle voci, perché sette ragazzi entrarono in casa con delle scope in mano, molto sudati, ma felici!
« Papà, li abbiamo stracciati! » esclamò Thomas entrando in cucina e tirando fuori dal frigo sette burrobirre.
« Signor Weasley, avrebbe dovuto vedere James: una picchiata di cento, ma che dico, duecento metri e poi ha afferrato quel maledetto boccino » disse un ragazzo biondo cenere facendo ampi gesti con le mani per far capire al suo interlocutore le gesta dell'amico.
« Degno figlio di suo padre » commentò Ron con un sorrisino.
« Ron, mi devi dieci galeoni. Beh ragazzi, non fate troppo tardi. Buona notte » disse Hermione allontanandosi dalla cucina.
« Hermione, suvvia, non mi dirai che vuoi già andare a dormire? » domandò Ron ironico.
Come fai a non capire? Ron, sei solo uno stupido. Mi pare di essere tornata ai tempi in cui eravamo a Hogwarts e non capivi nulla di ciò che provavo, neanche a dirtelo in faccia. Per una volta, cerca di capire quanto mi stai facendo soffrire, comportati da Grifondoro e dimmi che hai una storia con un'altra.
« Hermione? » sussurrò Ron, preoccupato.
« Sono stanca, solo stanca. Buona notte ».
Hermione salì lentamente le scale, come se ogni scalino fatto l'allontanasse sempre di più da Ron. E lui lì, immobile, l’osservò finché non scomparve dalla sua vista. Ma lei lo vide mentre, perplesso, si portò una mano fra i capelli tornando in cucina a festeggiare con i ragazzi: probabilmente aveva intuito che c’era qualcosa che non andava, ma non riusciva a capire cosa e ciò lo faceva preoccupare per lei. Forse le voleva ancora un po' di bene. Magari quella storia andava avanti da anni e lei come una sciocca se n'era accorta solo ora. Forse poteva aggrapparsi a quel briciolo di affetto che Ron provava ancora per lei, continuando a illudersi che la loro vita fosse perfetta.
Lentamente, Hermione si alzò e si avviò in camera. Sì, Ron le voleva ancora bene; anzi, forse l'amava ancora e la storia con quella donna non era niente di serio.
Solo un'avventura di sesso.
Solo quello.
Hermione guardò la sua figura riflessa nello specchio e sorrise cercando di darsi forza, ma le lacrime, che a fatica stava cercando di trattenere, uscirono prepotenti e le rigarono il volto.
« Non piangere Hermione » disse accarezzando la figura sullo specchio, « non ne vale la pena. Lui ti ama e se non ti ama, hai sempre Thomas ed Evelyn. Se non altro sai che i tuoi figli ti vorranno bene per sempre ».




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