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Autore: amas95    08/09/2016    7 recensioni
Quattro ragazzi e una ragazza: James Potter, Sirius Black, Remus Lupin, Peter Minus e Penelope Hill, detta Nelly. I Malandrini.
Come sarebbe stata la vita dei Malandrini con un componente (femminile) in più?
Storia di amicizie profonde e vere, di sentimenti intensi e nascosti, di verità non dette e di una guerra che cambierà la vita dei nostri protagonisti.
La vita dei Malandrini ad Hogwarts come l'ho sempre immaginata, con un personaggio in più, Nelly: una nata babbana, orfana, che vive con sua nonna a Londra.
Leggete questa storia se siete sempre stati curiosi di sapere la vita di James, Sirius, Remus e Peter ad Hogwarts, se avete sempre desiderato un destino diverso per Sirius Black.
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: James/Lily, Lily/Severus, Lucius/Narcissa, Remus/Ninfadora, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
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"Nelly, tesoro! Sbrigati, o farai tardi e perderai il treno!" urlò una anziana signora dal temperamento docile.
Chiamava sua nipote e la esortava a fare in fretta o avrebbe perso il treno per andare a scuola. E quello non era un giorno qualunque: sua nipote Nelly quell'anno avrebbe iniziato a studiare alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. La signora Hill era rimasta senza parole, quando una donna con il cappello a punta durante l'estate si presentò a casa loro per spiegare che la piccola Penelope era una strega e avrebbe studiato in quella scuola per controllare i suoi poteri magici.
I genitori di Penelope - chiamata affettuosamente da sua nonna Nelly - erano morti tragicamente in un incidente stradale sei anni prima, e la bambina era stata affidata a sua nonna, l'unico parente che le fosse rimasto. Sebbene la signora Hill avesse già 75 anni quando suo figlio e sua nuora morirono, fu ben lieta di prendere con sè la sua unica nipotina, di allevarla e accudirla. Ora che aveva 81 anni si sentiva stanca, ma era orgogliosa della sua piccola Nelly.
"Nelly, insomma! Sei pronta?" incalzò di nuovo la signora Hill.
"Sì nonna, arrivo!" gridò la bambina dal piano di sopra.
La ragazzina si materializzò all'inizio delle scale con un baule più grande di lei, e dando un calcio ad esso lo fece scivolare giù per le scale creando un rumore assordante e facendo spaventare la nonna; poi si sedette sul corrimano e scivolò anche lei giù balzando agilmente davanti alla nonna.
L'anziana donna la guardò con un'aria di rimprovero, e la bambina si guardò i piedi dispiaciuta.
"Scusa nonna, era troppo pesante da portare giù per le scale!" si giustificò Nelly che aveva ancora uno sguardo colpevole e dispiaciuto.
La nonna che proprio non riusciva ad essere severa con sua nipote, le sorrise e le baciò la fronte con dolcezza. Poi guardò i vestiti che Nelly si era messa e la sua espressione tornò corrucciata.
"Hai intenzione di andare alla nuova scuola così, Penelope?" la rimproverò chiamandola con il suo nome intero.
La ragazzina secondo sua nonna non si vestiva mai in maniera femminile: infatti odiava le gonnelline, i fiori e il rosa. Il suo modo di vestire era in netto contrasto con il suo aspetto: aveva lunghi capelli biondi e lisci, due occhi chiari grandi e distanti e la bocca carnosa. Di solito amava vestirsi come un maschiaccio con jeans e t-shirt maschili e anche quella mattina non rinunciò al suo stile inconfondibile. Si era messa, infatti, un paio di jeans strappati e una magliettina rossa e aggrinzita.
Nelly guardò sua nonna con aria di sfida stavolta ed annuì.
"Sei un caso perso.." disse la signora Hill rassegnata.
Penelope prese il suo baule, fortunatamente dotato di ruote, e lo trascinò fuori di casa. Nonna e nipote presero il bus ed arrivarono a King's Cross dove una nuova esperienza attendeva la piccola Nelly.
"La professoressa McGrannit ha detto che devi attraversare il muro tra il binario 9 e 10?" chiese per l'ennesima volta la signora Hill.
"Sì" - rispose Nelly - Ora devo andare nonna, o perderò davvero il treno. Stai tranquilla, appena arrivo ti scrivo."
"Non cacciarti nei guai fin da subito, tesoro. Va bene?"
"Ci proverò nonnina. E tu non sentire troppo la mia mancanza.. - iniziò a dire Nelly quando si accorse dei lacrimoni che scendevano giù dalle guance di sua nonna - Natale arriverà presto!"
"E' vero - annuì la signora Hill asciugandosi le lacrime - Buon viaggio!"
Penelope baciò sulla guancia sua nonna e si diresse verso il muro misterioso. A tagliarle la strada fu un ragazzino dai capelli lunghi e neri che con facilità attraversò il muro e sparì dall'altro lato.
Penelope lanciò un altro sguardo a sua nonna che la incoraggiò ad andare e si fiondò attraverso quel muro; quando riaprì gli occhi si ritrovò davanti a tanti genitori che salutavano i propri figli e al lato un enorme treno rosso fiammante. Un nanosecondo dopo essere uscita dall'altra parte del muro si scontrò contro qualcosa, o meglio, qualcuno. Lo stesso ragazzino che le aveva tagliato il cammino qualche minuto prima era ora a terra mentre si grattava il cuoio capelluto; un alto uomo dai capelli altrettanto scuri e lunghi lo aiutò ad alzarsi con un'espressione severa e fu affiancato da una donna altrettanto austera e vestita di nero da capo a piedi.
"Scusatemi, per me è la prima volta.. io.." disse Penelope imbarazzata e dispiaciuta.
Non sapeva nemmeno perchè si stava scusando; lo sguardo di quei signori sembrava inquisitorio e allo stesso tempo sprezzante. Nel frattempo il ragazzino si era alzato e si divincolò dalla presa del padre.
"Tranquilla, non c'è problema. Sto bene! Piacere Sirius Black..!" disse.
Penelope sentì accendersi un fuoco sulle sue guancia paffute.
"Sirius, non parlare con una sanguesporco!" urlò la signora bionda vestita di nero.
Sirius, lanciando un'occhiata ai suoi genitori e presumibilmente a suo fratello, aiutò Penelope a mettere il baule sul carrello e la invitò a seguirla.
La ragazza era rimasta in silenzio e si voltava ancora a guardare quegli strani signori che la fissavano in cagnesco; si chiedeva perchè l'avevano chiamata sanguesporco e cosa aveva fatto di  male da essere odiata così senza motivo.
"Ehi, mi senti? - disse Sirius passando una mano davanti al viso di Penelope - Non mi hai ancora detto come ti chiami!"
"Oh scusami - rispose la ragazzina riprendendosi come da un sogno ad occhi aperti - Mi chiamo Penelope Hill, ma siccome è un nome troppo lungo, puoi chiamarmi Nelly, se ti va."
"Piacere Penelope, detta Nelly"
Il ragazzino le sorrise come solo lui sapeva fare: i suoi modi spigliati e da diavoletto gli conferivano un certo fascino che aggiunto alla sua naturale eleganza e bellezza lo facevano apparire come un dio agli occhi di Penelope. D'altro canto Sirius iniziava a nutrire già una certa simpatia per la ragazzina bionda che aveva accanto.
"Quelli sono i tuoi genitori?" chiese Nelly incuriosita mentre Sirius con un po' di fatica cercava di mettere il baule della ragazza sul treno.
"Sì, purtroppo..." rispose Sirius amareggiato.
Penelope fece una smorfia. Avrebbe preferito avere dei genitori insopportabili anzichè non averne proprio. Sirius la guardò interdetto e poi fece la domanda che si pentì di aver fatto dopo qualche secondo.
"E i tuoi non ci sono?"
"I miei sono morti cinque anni fa, e mia nonna non vuole attraversare questo muro perchè ha paura di schiantarsi contro."
Sirius fu colpito dalla tranquillità con cui Penelope parlò della morte dei suoi genitori, tanto che il suo baule per poco gli cadde sui piedi.
"Sta attento!" disse Nelly che con un semplice gesto lo aiutò a mettere il baule sul treno.
"Mi dispiace.." si scusò Sirius.
"Per cosa?" chiese sorridente la ragazzina.
"Per i tuoi genitori.."
"Oh, anche a me.. non puoi sapere quanto!- disse Nelly con gli occhi lucidi - Ma mia nonna dice sempre che chi ci ha amato non ci lascia mai per davvero, sono sempre qui, nel nostro cuore."
"Saggia la nonna!" disse Sirius sorridendo.
I due ragazzini salirono sul treno e presero posto in uno scompartimento vuoto che dopo poco fu occupato da altri due ragazzi. Il primo, un ragazzino dai capelli biondo cenere e gli occhi verdi, si chiamava Remus John Lupin; Penelope notò delle enormi cicatrici rosse sul suo viso, ma non la turbarono o impressionarono più di tanto. L'altro che sembrava già andare d'accordo con Sirius, si chiamava James Potter, portava degli occhialetti tondi e i capelli scuri scompigliati. A metà del viaggio entrarono nello scompartimento altri due studenti, una ragazzina dai folti capelli rosso cupo e un soggetto alquanto strano dalla carnagione giallastra, il naso aquilino e gli occhi neri come i suoi capelli.. unti. I due sembravano conoscersi e parlavano di libri e di studio, mentre James e Sirius parlavano di Quidditch.
"Penso che noi due diventeremo grandi amici." disse James a Sirius.
"Lo penso anche io. - aggiunse l'erede dei Black - In che casa vorresti capitare se potessi scegliere?"
"Grifondoro, dove dimorano i coraggiosi di cuore! Come mio padre.. - James colse l'espressione contrariata del ragazzino dai capelli scuri che doveva chiamarsi Severus e aggiunse - Hai qualche problema??"
Sul viso di Severus si materializzò un'espressione di sfida.
"No, se preferisci essere muscoloso e non intelligente."
La faccia di James si rabbuiò.
"Non sarò intelligente come te, ma almeno non ho i capelli unti come i tuoi."
La ragazzina dai capelli rossi si destò dalla sua lettura.
"Che modo intelligente di portare avanti una discussione signor..."
"Potter - completò la frase James - E comunque non credo siano affari tuoi, signorina.."
"Evans! Andiamo Severus, non abbiamo nulla da condividere con questa gentaglia.."
La rossa prese per il polso il suo amico ed insieme lasciarono lo scompartimento.
Penelope scoppiò a ridere guardando l'espressione offesa di James e Remus e Sirius si unirono a lei.
"Cosa avete da ridere voi?" esclamò l'occhialuto maghetto.
"La tua faccia, è così divertente!" disse Sirius, mentre si teneva la pancia per le tante risate.
"Giuro che quel tipo non la passa liscia.."
 
Scesi dal treno, tutti gli studenti del primo anno seguirono come di consueto il mezzo gigante Hagrid. Nelly, guardandolo dal basso e non sapendo le sue origini, rimase stupita dall'altezza di quell'uomo.
"Mi scusi, posso chiederle quanto è alto?" chiese Nelly attirando l'attenzione di Hagrid con la sua voce squillante.
"E tu chi sei?" rispose di rimando il mezzo gigante.
"Sono Penelope Hills, primo anno... - disse imbarazzata - Deve scusarmi, sono cresciuta tra i babbani e non ho mai visto una persona alta come lei!"
Hagrid sorrise e con la manona le scompigliò i capelli.
"Sono alto 3 metri circa, non è tanto bello vedere la gente dall'alto, sai?"
"Nemmeno dal basso, se è per questo!" aggiunse Nelly sorridente.
Mentre Hagrid radunava gli altri studenti, Remus si avvicinò a Penelope e gli spiegò che presumibilmente il custode delle Chiavi e dei luoghi di Hogwarts doveva essere un mezzo gigante, e quando Nelly gli chiese stupita se esistessero davvero e non fossero solo presenti nelle fiabe, Remus sospirò.
"Ti posso assicurare che le fiabe sono più verosimili di quanto tu possa credere."
"Come sai tutte queste cose? I tuoi genitori sono entrambi maghi?" chiese Nelly, mentre salivano sulla barca insieme a Sirius e James.
"No, sono un mezzosangue.."
Nelly lo guardò stralunata.. quante cose aveva da imparare, pensò.
"Un mezzosangue è una persona che ha metà sangue magico e metà sangue babbano. Un purosangue invece ha entrambi i genitori maghi.." spiegò James.
Nelly pensò alle parole dei genitori di Sirius e capì al volo il significato della parola 'sanguesporco'. Sirius la guardò dispiaciuto, come se avesse capito a cosa stesse pensando.
"E quindi perchè io sono una strega se nessuno dei miei genitori lo era?"
"Probabilmente qualche tuo avo avrà sposato un magonò in passato e.." iniziò a dire Remus ma fu bloccato da Sirius.
"Un magonò è una persona che è nata da genitori maghi ma non ha poteri." le bisbigliò in un orecchio.
".. e dicevo, i poteri magici ti sono stati tramandati nel tempo." finì Remus.
"Wao, che figata. Grazie, ragazzi!" rispose Nelly felice di aver conosciuto quei ragazzi tanto simpatici.
 
Quando entrarono nel castello, Penelope iniziò a sentire scorrere l'adrenalina dentro le sue vene: il castello era bellissimo, non aveva mai visto nulla di simile!
Ad un certo punto sentì una voce richiamarli e subito riconobbe la professoressa McGrannit, la quale le fece un occhiolino e le sorrise amichevolmente. Poi riprese il suo cipiglio austero e serio e disse:
"Benvenuti ad Hogwarts! Il banchetto avrà inizio a breve, ma prima di prendere posto in Sala Grande, avrà luogo la cerimonia dello Smistamento, durante la quale ognuno di voi verrà assegnato alla propria casa. Prego, seguitemi!"
In quel preciso istante, Nelly sentì le sue gambe tremare e lo stomaco fare tante capriole.
"Sei agitata?" le chiese Sirius.
Lei si limitò ad annuire.
"Anche io.."
Nelly avrebbe tanto voluto chiedergli il perchè; lei era agitata senza un motivo, o forse un motivo c'era: ora che aveva conosciuto qualcuno non voleva separarsene. Ma perchè Sirius, che sembrava così sicuro di sè, era nervoso?
La prof. McGrannit iniziò a chiamare gli studenti in ordine alfabetico, li faceva sedere e posizionava sul loro capo un cappello che li smistava urlando il nome delle case in cui erano stati assegnate.
"Serpeverde!" urlò il cappello.
E una ragazzina dai capelli biondi prese posto al tavolo dei Serpeverde.
Penelope sentì Sirius irrigidirsi.
"Sirius Orion Black!" chiamò a gran voce la McGrannit.
Il ragazzino che fino a qualche minuto prima era apparso teso e agitato, si diresse verso lo sgabello con sicurezza, ostentando anche una certa arroganza nella sua camminata.
"Oh, un altro Black.." disse il cappello e Sirius avrebbe tanto voluto avere un altro cognome in quel momento. Sapeva che il suo cognome era una "garanzia" e lui voleva essere l'eccezione che conferma la regola.
"Ma non sei un Black come un altro - aggiunse il cappello provocando una smorfia soddisfatta di Sirius - Sei altruista, incurante delle regole, coraggioso e impulsivo. Farò bene a scegliere per te.... GRIFONDORO!"
Sirius sentiva il suo cuore scoppiare di orgoglio per se stesso, mentre dal tavolo dei Serpeverde sua cugina Narcissa lo guardava con disgusto.
A Penelope non sfuggì quella scena e la faccia di bronzo con cui Sirius guardava quella ragazza biondissima seduta al tavolo dei Serpeverde la sorprese.
Molti studenti dopo arrivò il momento tanto atteso da Penelope.
"Penelope Aura Hill!"
E cercando di imitare la sicurezza di Sirius si sedette sullo sgabello e aspettò che la prof le mettesse il cappello.
"Per Diana! Che caratterino che abbiamo qui... una peperina niente male. Darai un bel po' da fare al povero signor Gazza. Intelligente e sveglia, ma audace e coraggiosa.. non ho dubbi: GRIFONDORO!"
Il tavolo dei Grifondoro scoppiò in un applauso e Sirius sorrideva compiaciuto.
Successivamente si aggiunsero anche Remus, James e la ragazza dai capelli rossi, Lily, che era disperata per la separazione da Severus Piton, smistato nei Serpeverde.
"Ci siamo proprio tutti eh?! - disse James compiaciuto - Hei, Sirius, perchè quella serpe bionda ti fissa così? Chi è?"
James indicò Narcissa Black, che continuava a guardare in cagnesco il cugino assieme al suo fidanzato Lucius Malfoy.
Sirius si voltò a guardarla, sbuffò e si coprì il viso con una mano.
"Mia cugina Narcissa. Tutta la mia famiglia è da secoli Serpeverde ed io.. sono qui."
Penelope fu abbagliata dal suo sorriso smagliante.
"Allora sei un ribelle, eh Black?" disse lei.
"Eh, già Hill. Anche tu non mi sembri tanto normale.." disse Sirius guardando la sua divisa mentre il prefetto di Grifondoro li conduceva nella loro sala comune.
"Perchè? - chiese Nelly guardandosi - Ho qualcosa che non va?"
"Perchè indossi un pantalone al posto della gonna come tutte le ragazze normali?" chiese James con un ghigno.
"Perchè io odio le gonne, i fiori, il rosa e tutto ciò che mi fa sembrare una bambola di porcellana. Odiavo anche le bambole."
"E da piccola che facevi per divertirti?" chiese Remus.
"Catturavo le lucertole e giocavo a calcio."
Remus, Sirius e James scoppiarono a ridere e alla fine Nelly si unì a loro, sotto lo sguardo sprezzante di Lily Evans.
Proprio quando Nelly iniziava a pensare che non le interessava essere amica di Lily, scoprì che era sua compagna di stanza assieme a Alice Martin e Catherine Morris.
Dopo aver sistemato tutte le cose nella sua stanza, scese giù in sala comune, per fuggire dagli sguardi velenosi di Lily e per scrivere la lettera a sua nonna. Le raccontò che aveva conosciuto già tante persone e che era stata smistata nella casa dei coraggiosi.
Mentre ripiegava la lettera e la consegnava al suo gufo Marley, notò Sirius che fissava il caminetto con uno sguardo vuoto.
"Ehi Black! Che fai lì impalato?"
Sirius si destò dal suo sogno ad occhi aperti e si sedette composto.
"Pensavo.. tu?"
"Ho scritto una lettera a mia nonna.. Sarà sicuramente curiosa di sapere ogni dettaglio."
Sirius ritornò pensieroso.
"Tu non hai il coraggio di dire ai tuoi che sei un Grifondoro?!" chiese Nelly al suo compagno di casa.
"No, se no perchè mi trovo qui?! - rispose Sirius facendole l'occhiolino - I miei l'avranno saputo già da mia cugina Narcissa, non c'è bisogno che lo dica io."
Nelly non sapeva cosa dire: si vedeva che il suo nuovo amico era preoccupato ma allo stesso tempo non voleva darlo a vedere.
"Beh, allora non pensare più di tanto.." fu l'unica cosa che le venne in mente.
"Grazie Nelly.. - disse sinceramente grato Sirius - Come sono le tue compagne di stanza?"
Penelope roteò gli occhi e sbuffò.
"Non sono divertenti come voi, poi credo che la rossa mi odi."
"Non è una grande perdita. - constatò Sirius - E' meglio che vada a dormire ora, o domani non sarò in grado di alzarmi prima delle 10."
"Sei un dormiglione Black?"
"Sì, e penso che lo siano anche i miei compagni di stanza."
"Beh allora buonanotte!"
"Buonanotte anche a te!"
 
Nelly quella sera si addormentò sentendosi nel posto giusto per la prima volta, finalmente la sua vera vita stava per iniziare.

 

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Salve a tutti questa è la mia prima storia in assoluto quindi vi chiedo di essere clementi e pazienti.
Mi chiamo Amanda, sono nata in Italia ma vivo in Australia, Sidney. Ho 17 anni e come forse avrete capito amo Harry Potter. Il mio personaggio preferito di questa saga è Sirius Black, e ciò è dovuto anche all'amore incondizionato che provo per Gary Oldman, probabilmente. L'ho incontrato una volta a Londra, gli ho chiesto un autografo... è stato gentilissimo, davvero un signore. 
Parlando della mia storia, beh, spero che questo primo capitolo vi abbia un po' incuriositi.. Nelly è una ragazza tutto pepe, maschiaccia e vivace, andrà fin troppo d'accordo con i Malandrini, poi crescerà... e ne vedremo delle belle. Ho tante belle idee in testa, quindi STAY TUNED.

Un bacio 
Amanda
 

   
 
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