Nella mia testa i pensieri vorticavano, mentre una
domanda si faceva sempre più insistente: Se io avevo poteri così potenti avrei
potuto uccidere Voldemort? In quel momento forse ero
la persona più potente del mondo, pensai. Un sorriso a trentadue denti era
dipinto sul volto di Fred.
“Avanti: facciamo delle prove, vediamo fino a dove puoi arrivare!”
Acconsentii. Fred dovette notare la mia espressione timorosa, perché con tono
più gentile disse: “Proviamo con qualcosa di semplice, ok? Vedi se riesci a far
Evanascere quella tazza senza l’aiuto della
bacchetta.”
Guardai l’oggetto in questione e annuii. Mi concentrai, scacciando ogni
pensiero che non riguardasse quella tazza. Chiusi gli occhi e desiderai
ardentemente che scomparisse, desiderai di aprire gli occhi e non vederla più.
Aprii gli occhi. Fred ed io fissammo la tazza, perfettamente integra e al suo
posto.
“Ah no, vuoi prenderti gioco di me? Battuto da una tazza!” Sbottò il gemello,
così arrabbiato da risultare quasi comico. Dal canto mio, fissavo confusa la
tazza, cercando di trovare una qualche ragione che spiegasse perché cavolo Fred
non mi aveva sortito alcun effetto nel traversarmi e perché invece quella
stramaledetta tazza non era sparita. Era una comune, insignificante tazza
rossa.
“Magari non ti sei impegnata abbastanza,” suggerì Fred, ma io scossi la testa.
No, mi ero concentrata al massimo, lo sapevo. Ma allora perché non avevo dato
alcun risultato? Insomma, tutti i maghi provvisti di bacchetta sapevano far Evanascere qualcosa. Io ero riuscita a far sparire
l’effetto sgradevole di quando un fantasma ti attraversa, e senza bacchetta. Ma
ora… non aveva senso che non riuscivo ad eseguire quella semplice magia. Io
avevo poteri speciali, no? Merlino, che nervi. Se solo quella profezia fosse
stata più specifica riguardo ai miei presunti poteri…
“Esattamente, cosa dice la profezia riguardo ai poteri?” chiese Fred, cercando
come me di trovare una risposta.
“Dice... avrò poteri da leone - no, quella è la forza, sì, la forza del leone…
però sarebbe più appropriato leonessa, no? Insomma, leone suona così maschio…
ok, ok, scusa Fred. I poteri, sì. Ecco, ricordo: Il suo potere sboccerà quando
l’Oscuro Signore la metterà alla prova per la terza volta.
Sarà colei che supererà i confini della magia conosciuta. Dice esattamente
così. È piuttosto stupido, vero? Colei che supererà i confini della magia
conosciuta. Sarebbe stato comodo se la Cooman avesse
detto quali sono i miei, di confini. Le regole, sai, qualcosa del genere.
Perché è abbastanza umiliante scoprire di non saper far Evanascere
una tazza dopo che qualcuno ha detto che ho poteri straordinari, sai.
Deprimente, davvero… Fred, mi stai ascoltando? “ chiesi poi, notando la sua
faccia stranamente euforica.
“Sì, sì, ti ascoltavo. Cioè, ho ascoltato la citazione dalla profezia, e poi
basta. Poi ho ascoltato George, e – piantala di fare wow, Ge, lo so che è whoah, ma se non hai notato sto diligentemente cercando di
spiegare a nostra sorella il wow in questione, quindi stai zitto, ok? – eccomi Ginny, scusa. Dicevo, cioè, George diceva… Tu dici che
mamma ha detto che la profezia dice che supererai i confini della magia
conosciuta. Ecco! È questo il punto, no? Ecco! Wow! Vero? Whoah!”
“Eh?” Lo fissai, e probabilmente dovevo avere un’espressione piuttosto confusa,
perché lui mi guardò come se fossi piuttosto ebete.
“Oh, Merlino… non capisci? Supererai i confini della magia conosciuta.
Nient’altro. Ecco la regola. Ecco i limiti. Avanti, come puoi non arrivarci? La
tazza, ad esempio. Tutti sanno far Evanascere una tazza,
giusto? È una magia conosciuta. Elementare. Facile. Tu… tu non puoi fare cose
così facili. E anche se non tutti sanno far Evanascere
qualcosa senza bacchetta… è una magia conosciuta, Ginny.
Capisci?” Mi guardò carico di attesa. Lo guardai. “Sì” dissi infine. “Wow.”
“Esatto!” esultò lui.
“Wow.”
***
Qualche tempo dopo avevamo finito l’inventario delle cose prese. Rimpicciolii
il tutto e lo nascosi in fondo al cassetto dei calzini di Fred, poi, stanca, mi
infilai sotto le coperte.
“Quelle Puffole sono davvero così inutili…” disse
Fred piuttosto abbacchiato.
“I tuoi calzini puzzano,” dissi io a titolo puramente informativo.
“Dici che sono buone da mangiare? È che… sai, sono così rosa…” disse Fred
leggermente più combattivo.
“Le mie Puffole non sono commestibili. E poi tu non
puoi mangiare.” dissi io leggermente più sadica.
“Beh, questo lo puoi risolvere,” disse Fred improvvisamente speranzoso.
“Non se nuocerà alle mie Puffole” dissi io risoluta.
“Non nuocerà.” disse Fred.
“Ok” dissi io chiudendo gli occhi.
“Ti stai concentrando? Perché sai, non mi sento diverso. Non sento lo stomaco.”
disse Fred dopo qualche secondo di silenzio.
“Sto dormendo,” dissi sempre con gli occhi chiusi.
“Oh. Sei crudele” disse Fred piuttosto deluso.
“Domani. Prometto.” dissi io mezza addormentata.
“Oh, grazie! Wow. Questo- questo è fantastico. I tuoi poteri lo sono. Beh,
anche se non puoi fare proprio tutto. Ad, esempio…”
“Fred?” dissi io aprendo un’ occhio.
“Sì?” disse Fred.
“Stai zitto.” ringhiai io, e richiusi l’occhio.
“Oh, giusto. Buonanotte, Ginny.”