Anime & Manga > Inazuma Eleven
Segui la storia  |       
Autore: Melabanana_    25/09/2016    5 recensioni
Kariya Masaki e Kirino Ranmaru si trovano catapultati per caso in uno strano videogioco che mescola confusamente le fiabe con la realtà, strani (ma familiari) personaggi e difficili situazioni... Riusciranno a raggiungere l'ultimo livello e ad uscire dal gioco?
[Scritta da Roby]
xxx
Dal Prologo:
Prima ancora di rendersene conto, Kariya appoggiò braccia e viso sulla scrivania e si addormentò; anche Kirino, seduto accanto a lui, aveva chiuso gli occhi e dormiva placidamente con la testa sulla sua spalla.
Lo schermo s’illuminò.
Il caricamento è stato completato.
Bene, dunque…
Benvenuto nel mondo delle favole~
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Kariya Masaki, Kirino Ranmaru, Shindou Takuto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Inazuma Eleven Go! Characters Adventures °u°'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Scrivere questa storia fino alla fine è stata un'avventura in sé.
Grazie a tutti coloro che mi hanno seguita e supportata, recensendo o anche semplicemente leggendo. ♥


Epilogue – Afterwards.


Kariya si svegliò in un letto, avvolto da coperte con disegni familiari, con la testa poggiata su un cuscino. Non ricordava di essersi messo a dormire. Sbatté le palpebre, perplesso, mentre cercava di far chiarezza nei propri pensieri. Il suo corpo si stava progressivamente svegliando e gli faceva male dappertutto, come se fosse stato bloccato per molto tempo.
Sentiva delle voci provenire dal corridoio.
-Stamattina faceva molto freddo e Masaki si ammala sempre in questo periodo.- Era Midorikawa, ne era sicuro, ma con chi stava parlando? Non poteva trattarsi di Hiroto. Midorikawa non avrebbe mai parlato in tono così formale e cortese con lui, e inoltre Hiroto sapeva fin troppo bene quanto Masaki fosse debole al freddo, visto che era quasi sempre lui a prendersene cura quando da bambino aveva la febbre…
-Sei stato molto gentile a venire a trovarlo, Kirino-kun- disse Midorikawa, e Masaki si sentì di colpo sveglissimo. Si alzò di scatto a sedere sul letto e, proprio in quel momento, la porta della stanza si aprì ed entrarono Kirino e Midorikawa.
Gli occhi di Kirino si posarono immediatamente su di lui e, non appena i loro sguardi s’incrociarono, Kariya ricordò tutto.
Fairytale. I personaggi delle fiabe. Le cinque stelle. Il libro, la mela…
-Ah, Masaki, ti sei svegliato!- La voce di Midorikawa interruppe i suoi pensieri.
Kariya si costrinse a spostare lo sguardo da Kirino a Midorikawa, che aveva portato un vassoio con due tazze dalle quali saliva un filo di vapore e un delizioso aroma; lo poggiò sulla scrivania di Masaki, spostando libri e fogli con poca delicatezza, e si sedette sul letto accanto al malato.
Kariya chiuse istintivamente gli occhi quando Midorikawa gli mise la mano sulla fronte per misurare la temperatura.
-Mmm, è scesa, ma è meglio se resti ancora un po’ a letto. Ho preparato il tè verde, bevine un po’ così ti scalderà- disse l’adulto. Si alzò e porse una delle tazze a Masaki, poi si rivolse nuovamente a Kirino.
-Kirino-kun, grazie ancora di avermi avvisato. Spero che vorrai rimanere anche per cena.
Kirino abbozzò un sorriso educato. –Sarebbe un piacere. Avviserò i miei genitori- rispose.
-Perfetto! Allora vado a fare la spesa- replicò Midorikawa. –Vi lascio soli. Kirino-kun, ti chiedo il favore di prenderti cura di lui… è testardo, ma sono sicuro che gli faccia piacere avere un amico qui…
-Ehi, non parlare come se io non ci fossi…- protestò Masaki imbarazzato.
Midorikawa sorrise. –Non creare problemi al tuo amico, d’accordo? Ci vediamo dopo- disse.
Non appena fu uscito, nella stanza calò il silenzio.
Masaki non osava alzare lo sguardo su Kirino. I suoi ricordi sul gioco erano quasi del tutto intatti, tuttavia aveva la sensazione di essersi perso qualcosa d’importante, qualcosa che invece Kirino sapeva. Decise di concentrarsi sul proprio tè, si affrettò a berlo ed il primo sorso gli scottò la lingua; imprecò sottovoce, ma poi il suo palato si abituò alla temperatura della bevanda. Era anche piacevole avere qualcosa di caldo tra le mani.
Kirino si sedette accanto a lui sul letto, con il fianco premuto contro il suo.
-Non credi che… dovremmo parlare?- disse, spezzando il silenzio.
Masaki gli lanciò un’occhiata di sbieco. La sua testa era ancora in stato di confusione, annebbiata dal sonno e dalla febbre e dalle immagini che gli tornavano insistentemente davanti agli occhi. Ma Kirino non sembrava disposto ad aspettare che si schiarisse le idee; Kariya notò che si stava mordicchiando il labbro inferiore, un evidente segno di nervosismo e d’impazienza. Non aveva nemmeno guardato la propria tazza di tè, invece guardava davanti a sé con un’espressione seria e corrucciata.
Masaki deglutì e chiese a mezza voce: -Di… di cosa vuoi parlare?
-Beh… Sono successe molte cose, direi… Stavo appunto pensando da dove partire- rispose Kirino.
-Siamo entrati in un videogioco e già questo è decisamente strano, ma poi siamo anche quasi morti… Ma non voglio parlare di questo… Ecco, ho avuto modo di capire varie cose su di me, su di te e… su di noi… E ho bisogno di sapere per te è lo stesso, Kariya.
Kirino allungò una mano e Kariya lasciò che gli togliesse la tazza e la poggiasse nuovamente sulla scrivania.
-Quanto ricordi degli ultimi eventi?- domandò Kirino, diretto.
-Gli ultimi… Uhm, intendi ciò che è successo con il creatore del gioco…?
Kirino annuì. Kariya chiuse gli occhi, sforzandosi di ricordare.
-Sono entrato nel castello per salvare Rosaspina, ma era una trappola- cominciò, agitato. –Poi il libro è diventato una mela e quel tipo mi ha fatto un incantesimo, il mio corpo si muoveva da solo, e poi l’ho morsa e… Penso di aver perso i sensi…? Tutto è molto vago…
-Ricordi che ti ho baciato?- domandò Kirino, interrompendolo.
Masaki alzò lo sguardo di scatto verso di lui e boccheggiò, provò a dire qualcosa, ma non ci riuscì e si limitò ad annuire. Sentiva il viso andargli a fuoco. Anche Kirino sembrava nervoso, probabilmente era imbarazzato quanto lui.
-In quel momento ho avuto paura… Non sono mai stato tanto spaventato in vita mia- ammise a mezza voce. –Ti ho visto cadere e poi hai cominciato a perdere calore… La tua pelle era bianca e gelida e ho temuto di averti perso per sempre, senza che potessi far nulla.
Aveva un’espressione così addolorata, e Kariya si rese conto di non avergli ancora chiesto scusa per tutto quello che gli aveva fatto passare. Anche Kirino aveva vissuto momenti difficili e Kariya avvertiva il bisogno di consolarlo, di rassicurarlo e dirgli che non era colpa sua. All’improvviso, però,  Kirino si spostò, sedendosi in modo da stargli direttamente di fronte. Gli prese la mano e la strinse forte ed apparentemente il cuore di Kariya gli saltò in gola, impedendogli di parlare.
-Quando ho creduto di perderti… è stato in quel momento che ho capito- esclamò Kirino con determinazione. –Masaki… tu mi piaci… molto più che come un semplice compagno di squadra. Ho provato a dirtelo mentre eri sotto l’incantesimo, ma non credo tu potessi sentirmi, perciò devo assolutamente assicurarmi che tu lo sappia. Io… penso di essermi innamorato di te.
Kariya ebbe un tuffo al cuore. Il nodo alla gola era un brutto segno, perché significava che avrebbe potuto scoppiare a piangere da un momento all’altro; si sentiva estremamente vulnerabile, forse per la stanchezza, o per il sollievo sopraggiunto una volta che era tutto finito, o forse perché Kirino aveva appena pronunciato delle parole in cui Kariya non aveva nemmeno osato sperare.
Avvampò e provò a balbettare qualcosa, ma non si fidava della propria voce. Dopo una manciata di secondi, rinunciò ed affondò il viso nel collo di Kirino, nascondendosi contro la sua spalla.
Kirino superò subito la sorpresa e gli avvolse l’altro braccio intorno alla schiena.
-Mi dispiace di non essere arrivato prima. Hai avuto molta paura, vero?- mormorò.
Masaki affondò di più il volto nella sua maglia e strinse la sua mano.
-Anche io... Avevo paura di non vederti mai più…- Non appena disse quelle parole, qualcosa dentro di lui si ruppe: gli tornarono in mente i sentimenti provati quando aveva visto Kirino entrare nella stanza, quando pensava che ormai fosse troppo tardi… Il terrore e il gelo percepiti in quegli attimi lo colpirono come uno schiaffo e gli fecero salire le lacrime agli occhi.
-Avrei voluto scusarmi- singhiozzò, e poi le parole uscirono come un fiume in piena. –Sono scappato senza dirti nulla e sono caduto in trappola come un idiota! Alla fine ho trascinato anche te in una brutta situazione, sono stato così stupido e avrei voluto scusarmi, ma non riuscivo a parlare… C’era qualcosa che volevo tanto dirti, ma era troppo tardi…!
-Masaki!- Kirino lo interruppe con decisione. –È tutto finito, okay? Siamo entrambi salvi, perciò non piangere… Va tutto bene, sono qui con te.- La sua mano scivolò dalla schiena di Kariya alla sua nuca e cominciò ad accarezzargli delicatamente i capelli.
-Non è troppo tardi… Ascolterò qualsiasi cosa tu voglia dirmi- aggiunse, la sua voce era calda e rassicurante.
Kariya si scostò da lui e, d’impulso, si sporse in avanti e premette le labbra contro le sue. Kirino ricambiò quasi immediatamente, intrecciò le dita nei suoi capelli e lo baciò con forza. Quando si staccarono, entrambi i ragazzi avevano il volto rosso ed il respiro corto.
-Senpai, mi piaci- disse Kariya velocemente, prima che gli mancasse il coraggio. Il viso di Kirino parve illuminarsi, i suoi occhi brillavano e le sue labbra s’incresparono in un sorriso; abbracciò Kariya ed affondò il viso nei suoi capelli, ridendo piano.
-C-cosa c’è?- chiese Kariya, col cuore che gli martellava nel petto. –Perché ridi?
-Sono così sollevato- rispose Kirino, sincero. -E pensavo… Allora quello è stato davvero il bacio del vero amore, mm? Proprio come nelle fiabe.
-Non voglio sentir parlare di fiabe per un bel pezzo- borbottò Kariya, poi sussultò ricordandosi di qualcosa. –Aspetta, dov’è il gioco? Dobbiamo liberarcene!
-Oh, giusto. È ancora là, sotto la tua scrivania…- disse Kirino.
Kariya balzò giù dal letto, raccolse in fretta e furia tutti i pezzi del gioco nel suo scatolo e poi lo infilò tutto intero nel cestino dell’immondizia.
-Ecco fatto. Ben ti sta, creatore dei miei stivali!- esclamò. 
-Vorrei vedere la sua espressione in questo momento. Era così convinto che il suo gioco fosse famoso!- commentò Kirino ridendo. Kariya annuì, allegro, poi uno sbadiglio lo colse di sorpresa.
-Sei ancora stanco? Dovresti riposare un altro pochino- osservò Kirino. Per un attimo rimase a guardare il letto, pensieroso, poi si stese e fece cenno all'altro di avvicinarsi. Kariya lo guardò sorpreso, ma, mettendo da parte l'imbarazzo, decise di assecondarlo: tornò a letto e si rannicchiò con un po’ di esitazione nelle braccia di Kirino. Arrossì sentendo le labbra del senpai premersi sulla propria tempia.
-Dormi... io resterò qui al tuo fianco- sussurrò Kirino. 
Kariya annuì, chiuse gli occhi e si addormentò con un forte senso di sicurezza.
 
xxx

Più tardi, quando Midorikawa tornò dalla spesa, salì al piano di sopra per controllare i due ragazzi. La stanza era stranamente silenziosa e, aprendo la porta, fu sorpreso di trovarli addormentati uno accanto all’altro sul letto di Kariya. Non poté fare a meno di sorridere, inteneritosi davanti a quella vista: era sollevato che Kariya non fosse più un ragazzo solitario. Scattò una foto col cellulare, deciso a farla vedere a Hiroto non appena fosse rientrato dal lavoro.
Poi Midorikawa notò il vassoio che era ancora sulla scrivania e il tè rimasto quasi del tutto intoccato. Il giovane sospirò, scosse il capo e si accinse a raccogliere tutto per riportarlo in cucina al piano di sotto; tuttavia, il suo sguardo cadde su qualcosa che spuntava dal cestino dell’immondizia, qualcosa che catturò la sua attenzione. Si trattava di uno scatolo di cartone colorato, apparentemente il contenitore di un gioco. Midorikawa si avvicinò e lo esaminò senza toccarlo.
-Fairytale…- lesse a bassa voce, accigliandosi.
Se Masaki l’ha buttato, deve trattarsi di un gioco vecchio, pensò. 
Midorikawa decise di chiudere il sacchetto, facendo attenzione che il cartone rigido non bucasse la busta, e portarlo al piano di sotto. Magari poteva consegnarlo a Hitomiko e sarebbe andato in beneficenza a qualcun altro. Che male poteva fare, dopotutto, un semplice gioco?

 
.
.
.
.
Esiste un mondo dove le favole sono reali.

Desideri entrarci?



 
**Angolo dell'Autrice**
Buon pomeriggio a tutti!
Ho riservato quest'ultimo capitolo a tutto il fluff romantico che non ho potuto inserire nel resto della fic; finalmente Kirino e Kariya hanno il loro happy ending, so che non aspettavate altro, ahah.
E così questa fic giunge al termine, ma la storia di Fairytale sarà davvero finita? Chissà, i finali aperti esistono apposta per questo! Ci tenevo, tra l'altro, a concludere l'epilogo con una frase presente nel prologo ;) 
Midorikawa FERMATI, non hai idea dei disastri che potresti generare (lol)
Di recente ho ricevuto delle recensioni a questa storia che mi hanno davvero scaldato il cuore. Io scrivo soprattutto per dare sfogo alla mia fantasia e ai miei pensieri, ma è sempre un'enorme soddisfazione sapere che riesco a raggiungere chi legge con il mio modo di scrivere... Quindi se questa storia vi ha comunicato dei messaggi, se vi siete sentiti partecipi di Fairytale, se sono riuscita a farvi entrare nella storia, non posso che esserne felice e soddisfatta ♥
Grazie ancora a tutti~
                   Roby 
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: Melabanana_