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Autore: mikamey    09/05/2009    9 recensioni
Rin, una ragazza insicura, soggetta ad attacchi di panico e con manie morbose per la pulizia. Sesshomaru un demone orgolgioso e testardo infortunato ad una gamba ma bramoso di indipendenza. impareanno a conoscersi e a curarsi a vicenda affrontando le ferite della psiche e del corpo. AGGIORNATI DUE CAP FINALI 23 e 24
Genere: Generale, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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12 La famiglia di sesshomaru


La famiglia di Sesshomaru è arrivata da appena qualche minuto, si sente una gran confusione sul corridoio e io riesco a immaginarli tutti, davanti la porta. Il piccolo Taka saltellante, Kagome con le lacrime agli occhi e un sorriso radioso e sollevato a illuminarle il volto, Inuyasha con un’espressione fintamente burbera e distaccata, e ovviamente lui, Sesshomaru, con la sua apparente calma a godersi la loro presenza.

Sono un po’ invidiosa di non essere anche io lì tra loro, ma ho rifiutato l’invito di Sesshomaru a rimanere perché in fondo io sono un’estranea, non sarebbe stato giusto intromettermi in una felicità non mia, non vedono Sesshomaru da parecchio tempo e questa giornata deve essere solo per loro.
A me basta sapere che Taka potrà riabbracciare lo zio e mangiare i biscotti al cioccolato, che Kagome potrà risollevarsi all’idea che il cognato non viva in una specie di rudere polveroso e che Inuyasha riveda un fratello quasi completamente guarito e autosufficiente. Con loro ci dovrebbe essere anche la piccola Sumire.. Sesshomaru me l’ha descritta come una bambina vispa con due occhioni marroni dalle sfumature dorate, i capelli neri,e due guanciotte rosee dolcissime. Mi sarebbe tanto piaciuto conoscerla, nel frattempo, posso udirne i gridolini di gioia acuti e divertiti.

Il mio sorriso si spegne non appena avverto il rumore della porta di Sesshomaru che si chiude ovattando la sua voce e quella degli ospiti, mi siedo distrattamente su una sedia giungendo le mani sotto il mento e appoggiandovi il viso, mi sento un po’ triste e sola, ma so benissimo che non devo abbandonarmi a questi pensieri.

Vago con lo sguardo per tutta la stanza alla ricerca di qualche ispirazione che mi liberi da quello stato di malinconia che mi avvolge, e la mia attenzione ricade sui battiscopa che circondano le pareti della stanza, da quant’ è che non li lucido?

Mi alzo dirigendomi nello sgabuzzino per armarmi di guanti, spugna e detergente, ma una volta procurato il necessario sento il campanello suonare. Apro la porta invasa da un’insana sensazione di felicità, e con mia somma gioia e gratitudine vedo davanti a me il piccolo Taka con la suo solito sorriso spensierato salutarmi.

-Ciao! Ti ricordi di me? Sono Takuma il nipote di zio.. cioè, di Sesshomaru.
Sorrido divertita dal suo momentaneo imbarazzo causato da quella frase un po’ stentata.

-Certo che mi ricordo di te, Taka, o adesso devo chiamarti Takuma?-
Rispondo fintamente risentita donandogli uno dei miei migliori sorrisi.

- Si si sono Taka!! Taka, non Takuma, tu puoi chiamarmi Taka! Ma la mamma aveva detto di comportarmi bene e non essere insistente, dice che sono sempre troppo sfacciato, ma lo sapevo che tu ti ricordavi di me! E poi anche zio mi aveva detto che potevo venire a chiamarti e che ti avrebbe fatto piacere rivedermi! Vero che sei felice di incontrami di nuovo?-
La sua esuberanza è deliziosamente disarmante e piacevole, un vero uragano di buonumore che spazza via tutta la tristezza che tentava di impossessarsi di me fino a qualche istante prima.

-Ma certo! Ne sono felicissima, è un piacere conoscere un bambino vivace come te, e mi farebbe davvero piacere unirmi a voi ma forse, forse è meglio che stiate in famiglia, è tanto che non lo vedete e magari io sarei di troppo.

-Ah non credo proprio! La mamma è impaziente di conoscerti e anche papà, fa finta di non essere interessato ma le sue orecchie non facevano che muoversi avanti e indietro per l’impazienza! e poi ti devo far conoscere la mia sorellina, l’altra volta lei non c’èra ma oggi c’è. Vedrai ti piacerà, piace a tutti perfino a me, anche se spesso frigna e fa i capricci.-

Mi sommerge con la sua euforia e un fiume di parole e nel frattempo, mi trascina a casa di Sesshomaru, così senza quasi rendermene conto mi ritrovo al centro dell’attenzione della famiglia no Taisho. Kagome è seduta sul divano accanto a Sesshomaru il quale tiene fra le braccia una movimentata bambina di all’incirca un anno, Inuyasha invece è seduto un po’ più isolato da loro, su una poltrona, con un’espressione vagamente inquisitrice sul volto mentre osserva il fratello in ogni sua mossa e azione nell’evidente ricerca di una qualche prova delle sue migliorate condizioni fisiche, ma non appena entriamo noi tutti mi fissano.

-Eccola! Ve l’avevo detto che sarebbe venuta, è troppo carina per essere una persona antipatica! E poi se piace a zio Sesshomaru deve e essere per forza fantastica! Io però lo avevo già capito dalla prima volta che l’ho vista e non è giusto che lo zio possa stare con lei tutto il giorno mentre io che l’ho scoperta per primo no!-

Improvvisamente comprendo l’aggettivo “sfacciato” che gli aveva attribuito la madre, questo bambino dice tutto ciò che pensa senza badare veramente al significato delle parole che pronuncia dando vita a situazioni alquanto..imbarazzanti.

-Takuma no Taisho, quante volte ti devo dire di essere meno indiscreto e irriverente?-Il tono di Kagome è velatamente imbarazzato e colpevole ma tenta comunque di mostrarsi decisa e ferma davanti al figlio, che a quanto pare, non riesce proprio a frenare la sua spontanea vivacità.
Cerco di abbozzare un sorriso di circostanza balbettando qualcosa che dovrebbe assomigliare a una difesa nei confronti del piccolo Taka ora divenuto un po’ spento, ma per fortuna  ci pensa Sesshomaru a dare un aiuto vero.

-Kagome non lo rimproverare, non ha fatto niente di male. Ha semplicemente detto la verità, io sto vicino a Rin tutto il giorno, lui invece non può.

Come ho detto prima, è stato d’aiuto per Taka, ma non per me che a quelle parole assumo tutte le colorazioni di rosso possibili, cimentandomi nella migliore delle risate isteriche di cui sono capace nel vano tentativo di mascherare il mio disagio.

-Non vedete che siete voi a metterla in imbarazzo! Povera ragazza non è mica abituata ad una dose cosi massiccia di no Taisho tutta in una volta.-
Questa volta è stato Inuyasha a parlare, abbandonando la sua poltrona per avvicinarsi a me e tendermi la mano, che io stringo riconoscente, paragonandone l’intensità a quella di Sesshomaru, infatti, anche la sua è una presa salda ma gentile. E’ quindi il turno di Kagome che, più espansiva, mi abbraccia calorosamente presentandosi come la cognata folle di Sesshomaru.

-Questa invece è Sumire, la più incantatrice delle bambine-
 La guardo giocare beata fra le braccia di Sesshomaru e devo ammettere che possiede davvero un qualcosa di magnetico, un carisma che la rende unica, così come tutto il resto della sua famiglia.
Mi avvicino a Sesshomaru chinandomi verso di loro e sfioro delicata una rosea gota della bambina che divertita afferra il mio dito per abbandonarlo dopo poco e sporgere le sue manine verso di me.

-Perché non la tieni un po’ tu? A quanto pare vuole che la prendi in braccio, io nel frattempo prendo i biscotti che hai preparato prima.

Non finisce nemmeno la frase che già Sesshomaru ha posto fra le mie braccia la piccola, che ora sorride felice giocando coi miei capelli.

-Ma no aspetta li prendo io, è da tanto che non la tieni e..
Ovviamente le mie parole si perdono nell’aria dato che lui è già sparito in cucina seguito a ruota da Taka, ignorando deliberatamente il mio disappunto.

-Visto che lo conosci già da un po’ di tempo, dovresti sapere che quando decide una cosa è impossibile non fargliela attuare, siediti e goditi tranquilla questa giornata, non è da tutti farsi servire da mio fratello e poi sembra che Sumire già ti adori.

-Inuyasha ha ragione, di solito non è così socievole con chi non conosce sai? In questo è totalmente diversa da Taka, deve aver ereditato il suo carattere riservato da questi due musoni di Inuyasha e Sesshomaru.-

Sorrido accondiscendente alle sue parole mentre il marito sbuffa fintamente contrariato, per poi continuare il discorso.
-Ma quando troviamo la persona giusta, facciamo di tutto per renderla felice, offrendole il nostro intero essere.

Lo dice con un tono sincero, e mentre lo fa guarda negli occhi Kagome che ricambia leale il suo sguardo. Istintivamente dirigo la mia attenzione a Sumire, che beata continua a giocare con le mie ciocche corvine, non so perché ma  osservarli mi sembrava quasi di profanare quel momento, quell’attimo di sincera confessione.
Quello sguardo, quelle parole, non era una semplice difesa verso la propria natura schiva, era una vera e propria dichiarazione di amore, rispetto ed eterna appartenenza verso di lei e la sua famiglia.

Mi sento veramente invidiosa in questo momento, invidiosa del loro amore, della loro complicità, della loro felicità.

-A proposito… come hai fatto ad entrare nelle grazie di mio fratello?Cioè come sei riuscita a conoscerlo e soprattutto conviverci?

-A.. ecco io..insomma, abito qui davanti era normale che ci conoscessimo.
Rispondo tentando di usare un tono il più convincente e tranquillo possibile, ma qualcosa mi dice che non ci sono riuscita, infatti, mi sento come un animale rarissimo esposto ad una mostra. Mi guardano con gli occhi sgranati e l’espressione tipica di chi non ha creduto ad una parola di quello che ha sentito.

 A prova delle mie ipotesi Kagome prosegue l’inchiesta ponendomi sempre più domande.
Ora è seduta accanto al marito, sul bracciolo della poltrona, in modo da avere una visuale diretta su di me, sempre più in difficoltà per la situazione in cui sono andata a finire

-Si ma.. parliamo di Sesshomaru, intendiamoci è una persona fantastica! Gli voglio bene come a un fratello ma ecco lui, lui non è mai così loquace e non invita persone a casa. Non permette a nessuno di entrare nella propria vita se prima questa non ne conquista la fiducia, e fino ad ora.. ecco fino ad ora solo noi che siamo la sua famiglia siamo riusciti a “conoscerlo” davvero.-

Sembra stia pesando le parole che dice con una bilancia ad alta precisione, per non correre il rischio di dire troppo o  troppo poco. Sceglie ogni vocabolo con evidente difficoltà cosi come se  l’argomento trattato non fosse dei più comuni per lei, lo stesso vale per Inuyasha, sembrano.. non so quasi preoccupati, come fossero naufraghi di un’isola sconosciuta talmente ignota da non riuscire a classificarla come pericolosa o vivibile.

-B-be all’inizio non è stato molto semplice, era un po’...ecco freddo ma, ma poi si insomma ci siamo conosciuti  e accettati… non so se sono riuscita a spiegarmi, ma ecco non so definire nemmeno io il rapporto che c’è tra me e Sesshomaru..cioè no, insomma non intendevo un rapporto rapporto, intendevo un rapporto nel senso di relazione, m-ma non relazione sentimentale quello che intendevo, ecco io..-

Io sto andando nel Panico!!!Che diavolo sto dicendo! Mi fissano come fossi una pazza! Anzi no mi fissano perché sono una pazza!!sto vaneggiando!

-Pensate di interrompere l’ interrogatorio per magiare, o avete intenzione di proseguire con le domande? Mi sembra che ad imbarazzarla adesso siate voi.

Non ho mai trovato la voce di Sesshomaru cosi piacevole come in questo momento, è appena ritornato in “salotto” con in mano il vassoio coi biscotti accompagnato da Taka armato di portatovaglioli, sembra ancora più divertito e felice di prima e avvicinandosi a me bisbiglia al mio orecchio un “te lo avevo detto che erano impazienti di conoscerti” per poi farmi l’occhiolino e fiondarsi sui biscotti.







Ecco a voi il nuovo capitolo! Come avrete di sicuro notato è completamente diverso dai precedenti per contenuto e sinceramente sono insoddisfatta! Non tanto per il contenuto quanto per la forma, mi sembra tutto troppo banale! tuttavia serviva per alleggerire la storia e introdurne altri aspetti. Insomma è un capitolo di transizione! Fra l’altro avevo bisogno di staccare dallo studio quindi eccolo qui alla vostra mercé, sono pronta a una valanga di critiche assolutamente giustificate e meritate!

Spero comunque che il ritorno di Taka vi abbia fatto piacere così come l’introduzione di Sumire! A proposito se a qualcuno interessa Sumire vuol dire viola riferito al fiore non al colore, a quanto pare non è un nome molto comune e può essere dato anche ad un ragazzo, ad ogni modo questo nome (per ragazza) può essere inteso e tradotto anche  come “donna bella/ affascinante”, da qui la descrizione della bambina come “incantatrice”.

Ma ora passiamo alle anticipazioni.. il prossimo capitolo si intitolerà “La confessione di kagome”
Ecco a voi un piccolo spoiler

“La casa ora è invasa da un’atmosfera che oserei definire calda, accogliente ed estremamente piacevole. Non so perché, ma adesso queste mura sembrano davvero una casa e non una semplice abitazione, una dimora che occupi nella vita per necessità. Adesso questo è il luogo che ti accoglie, che partecipa alle tue giornate, che memorizza gli attimi della tua vita immortalandoli in essa per poi riportarli alla tua memoria quando ne senti il bisogno.

Si, per la prima volta dopo la morte della nonna, mi sento a casa.”

Ora purtroppo un ringraziamento collettivo a tutti coloro che mi seguono, che leggono la mia ff e in particolare a
lua82
KaDe
callistas,
achaori,
Isy_264,
piccola tammy,

che hanno commentato! Mi scuso infinitamente per non poter esprimere la mia gratitudine singolarmente come faccio di solito, ma purtroppo il tempo a mia disposizione non lo consente.

Come sempre spero con tutto il cuore di non aver deluso nessuno e di ricevere le vostre impressioni sul mio lavoro,critiche comprese che, a proposito, spero di riuscire a sfruttare per migliorarmi. (Me prega che in questo capitolo ci siano meno errori che nel precedente, ma con questa testa fumante al momento non è in grado di giudicare)

Un abbraccio a tutti Mikamey

  
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