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Autore: Lady Five    19/10/2016    6 recensioni
Dopo la fine della brutta faccenda di Noo, l'equipaggio dell'Arcadia, finalmente riunito, riprende la solita vita vagabonda nello spazio. Con qualche piccolo cambiamento.
Ma la “routine”, per quanto piratesca, non si addice proprio ad Harlock e alla sua ciurma. Così, un po' per caso, un po' per scelta, si lasciano trascinare in una nuova avventura, sulle tracce di un antichissimo mistero e di un'oscura profezia. Con esiti assolutamente imprevedibili.
Genere: Avventura, Commedia, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Capitano, è arrivato un messaggio per te... - comunicò Yattaran - Che strano... arriva dal canale che usavamo per comunicare con il professor Daiba... ma è senza ologramma.”
Era parecchio tempo, dalla vicenda di Noo, che nessuno usava più quella frequenza per mettersi in contatto con loro.
Harlock era stupito, ma anche felice. Si stava un po' annoiando, in quel periodo... Pochi arrembaggi, e tutti troppo facili. Un diversivo era quello che ci voleva!
“Di chi è il messaggio?” chiese al primo ufficiale.
“Ma... di una certa... Clarice Jones... dice che desidera incontrarti... Ma tieni, ecco tutto il testo stampato.”
Clarice Jones? si domandò il capitano tra sé e sé. Quel nome...
Improvvisamente l'occhio del pirata si illuminò. Afferrò il biglietto che Yattaran gli porgeva e lo lesse avidamente, mentre la bocca, sempre di preferenza imbronciata, si apriva in un largo sorriso, quasi sbarazzino.
“Clarice Jones! - si lasciò sfuggire imprudentemente - Non posso crederci, dopo tutti questi anni!”
Il sorriso e le parole gli morirono sulle labbra appena incrociò lo sguardo furioso di Kei.
Harlock sapeva quanto fosse gelosa, anche del suo passato. Era più forte di lei. Si era messa in testa che lui avesse avuto chissà quali avventure romantiche nel corso della sua vita... come se non sapesse che metà di quella vita lui l'aveva trascorsa lassù, tra le stelle, dove le occasioni di fare nuove conoscenze non è che proprio abbondassero... Aveva faticato anche non poco a convincerla che tra lei e Meeme non c'era mai stato nulla, a parte una tenera amicizia e un affetto fraterno. Gli rinfacciava di aver concupito Raflesia... e aveva fatto delle insinuazioni perfino su Esmeralda! No, dico, la moglie del suo migliore amico! Per chi lo aveva preso? Ma non c'era nulla da fare, su questo argomento lei perdeva proprio la testa.
Quindi riassunse d'istinto la sua solita aria seria e distaccata.
Yattaran si era accorto di tutto e decise di divertirsi un po'.
“Allora, capitano? Che cosa rispondiamo a questa signorina?” gli chiese con fare ammiccante.
Harlock lo gelò subito con lo sguardo.
“Accetto l'incontro, è ovvio. Chiedile dove e quando, e noi ci saremo” tagliò corto.
Aveva visto Kei lasciare la sua postazione con grandi falcate nervose e si preparava mentalmente a una sfuriata. Lui detestava dare spiegazioni, ma con lei era proprio impossibile sottrarsi. E poi, in quel caso specifico, Kei non aveva proprio nulla da temere, ancora meno delle presunte altre volte!
Le andò dietro sospirando e la raggiunse nella sua cabina, che ormai da tempo divideva con lei.

Sentì scorrere l'acqua della doccia dietro la porta del bagno. Considerò per un attimo la possibilità di raggiungerla, ma poi decise saggiamente di soprassedere. In quelle situazioni Kei non era molto accomodante. Quindi preparò due calici di vino e si sedette sulla solita poltrona ad aspettarla.
La sua gelosia per un verso lo indisponeva, per l'altro lo lusingava. Questa volta decise di tenerla un po' sulla corda...
Kei uscì da una nuvola di vapore, avvolta nell'accappatoio. Non lo degnò di uno sguardo e, dandogli le spalle, indossò una felpa e dei pantaloni larghi. Harlock la osservava con un sorrisetto appena accennato e, quando finalmente lei si girò nella sua direzione, la invitò a bere con un gesto della mano. La ragazza si avvicinò, ma non si sedette. Afferrò uno dei bicchieri e lo vuotò tutto d'un fiato.
Lo fissò con aria di sfida. Kei aveva di buono che non girava intorno ai problemi, non aspettava che gli altri indovinassero che cosa le passava per la testa. Probabilmente vivere così a lungo in un ambiente prettamente maschile le aveva insegnato a essere esplicita e diretta.
“Allora, capitano? Non hai niente da dirmi?”
“A che proposito?” chiese lui, portandosi l'altro calice alle labbra con studiata lentezza e guardando oltre la vetrata.
“Lo sai benissimo, a che proposito!”
Harlock alzò le spalle, con l'aria di dire “scusa, cara, ma non ne ho proprio idea!”.
“Questa... Clarice Jones, che è riuscita a farti sorridere in quel modo in tre secondi... quando io ci ho messo anni... chi diavolo sarebbe? E soprattutto che cosa vuole da te?”
“Ah, ti riferivi a quello... - Harlock si abbandonò del tutto sullo schienale e allungò pigramente le lunghe gambe sotto il tavolino - Che cosa voglia, non ne ho idea... ma lo scopriremo presto. Ho detto a Yattaran di risponderle che accetto l'incontro...”
Kei strinse i pugni, rossa di rabbia.
“Ah! Pure! Quella schiocca le dita e tu ti precipiti! Esigo una spiegazione!”
Harlock decise che si era divertito abbastanza. La afferrò per un polso e la attirò sulle sue ginocchia. Colta di sorpresa, la bionda non poté opporre resistenza e si ritrovò stretta tra le sue braccia, con la testa imprigionata tra la spalla e il mento.
“Mi farai impazzire, con questa tua assurda gelosia! Comunque, vuoi davvero sapere chi è Clarice Jones?”
“Certo che voglio saperlo! E guai a te se scopro che mi hai mentito o mi hai nascosto qualcosa!”
“La signora Clarice Jones, anzi, la professoressa Jones, era la mia insegnante di storia alle scuole superiori.”
Kei ebbe un moto di sorpresa. Ma allora...
Harlock continuò.
“Suo marito era un alto ufficiale dell'esercito terrestre e in quegli anni era di stanza nella base dove io frequentavo il liceo aeronautico. Lei era, appunto, specializzata in storia antica e aveva avuto l'incarico nella mia scuola. Era una donna molto in gamba e un'insegnante eccezionale, riusciva a comunicarci una grande passione e ad affascinare anche quelli meno interessati all'argomento. In realtà, il suo vero campo era l'archeologia, era un'esperta di antiche civiltà terrestri. Un suo antenato era un famoso archeologo dell'inizio del XX secolo, una figura semi leggendaria, di cui si racconta che avesse ritrovato oggetti quasi mitologici, come l'Arca dell'Alleanza e il Sacro Graal...1 Anch'io sono sempre stato attratto da queste cose. Eravamo diventati amici, spesso mi invitava ad andare a casa sua a vedere la sua collezione di reperti, mi parlava delle sue spedizioni e delle sue ricerche... Lei non aveva figli e io avevo perso mia madre quando ero piccolo2... forse era anche per questo che eravamo così in sintonia... Poi io mi sono diplomato, sono passato all'Accademia vera e propria... e suo marito è stato trasferito altrove, quindi dopo un po' ci siamo persi di vista...”
Kei si era calmata. Ascoltava, come ipnotizzata, Harlock raccontare di quella parte del suo passato che lei ignorava, con la sua voce pacata e profonda, con lo sguardo perso nei ricordi. Era così raro che ne parlasse. Faceva sempre fatica a pensare che anche lui era stato un ragazzo come tutti gli altri. Beh, forse non proprio come tutti...
“Però per un bel pezzo ho continuato a pensarci, a lei e a suo marito... Mi chiedevo che cosa fosse stato di loro, con tutto quello che è successo sulla Terra dopo pochi anni... E ora è stata lei a trovarmi. Non è strano? In realtà, non riesco proprio a immaginare che cosa possa volere da me... da me, che non sono più lo studente modello che conosceva - aggiunse con una punta di amarezza, come se parlasse a se stesso - ma un fuorilegge con tanto di taglia sulla testa! Comunque, non so esattamente quanti anni avesse a quell'epoca... ma non credo meno di 40-42. Sono passati più o meno 20 anni da quando ci siamo visti l'ultima volta... fa' un po' tu i conti. Quindi, ha minimo una sessantina d'anni, forse anche di più. Potrebbe essere mia madre. Direi proprio che non hai nulla da temere, non credi?”
Kei avrebbe voluto continuare a fare la sostenuta, ma non riuscì a reprimere un sorriso.
“Non si può mai sapere, visto il tuo interesse per le antichità!”3
Gli fece una carezza, dichiarando così chiuse le ostilità. Non gli chiedeva mai scusa e non prometteva che non si sarebbe più comportata così. Perché tanto sapeva che non ce l'avrebbe fatta.
“Bene, allora approfitterò di questa signora per diradare le nebbie che aleggiano sul tuo passato... sarà molto divertente! Tu che ti lamenti tanto di Mayu... voglio proprio vedere come ti comportavi tu alla sua età” disse in tono scherzoso.
Harlock ricambiò il sorriso, ma nel suo sguardo era rimasta un'ombra di malinconia, che la stupì. Un rimpianto della giovinezza ormai lontana? No, lui non era il tipo. Forse la perdita dell'innocenza, che quella donna aveva evocato? Lei, in fondo, era forse l'unica testimone rimasta degli anni spensierati e leggeri della sua adolescenza. Quando tutto era ancora possibile. Quando il futuro profumava ancora di buono. Quando ogni cosa era pura e incorruttibile. Quando lui non era ancora il pirata dal volto sfregiato e dalla pessima fama. Kei sapeva che ad Harlock non era mai importato nulla del giudizio degli altri... Ma forse, pensò, in questo caso era diverso... come se davanti alla sua antica e stimata insegnante un po' si vergognasse di quello che era diventato, come se gli dispiacesse averla delusa …
“Bene, ora che è tutto chiarito e ti sei tranquillizzata, che ne dici di fare un bello scherzo alla ciurma? Soprattutto a Yattaran, che fa sempre lo spiritoso su affari che non lo riguardano!”
Harlock era così: chiudeva un occh.... cioè, lasciava correre su molte questioni, ma diventava intransigente se qualcuno osava anche lontanamente alludere alla sua sfera privata.
Kei scoppiò in una risata. Riempì di nuovo i due calici.
“Tu che fai uno scherzo? Questa novità deve averti dato alla testa! E cosa hai in mente?”
“Facciamo credere loro che la nostra Clarice Jones sia una giovane e …. disponibile fanciulla!”
“Sei davvero crudele!”

 



 

 

1 Devo specificare di chi si tratta? Naaa!

2 Questo particolare di Harlock orfano di madre in tenera età c'è anche nella fanfiction “Space cowboys” di Divergente Trasversale (purtroppo non ricordo il capitolo). È uno di quei casi che io chiamo “comune sentire” su un personaggio particolarmente amato, perché, quando ho letto quella parte, avevo già scritto questa. E mi aveva fatto piacere che qualcun altro la pensasse come me, perché a mio parere quella malinconia, quel temperamento così empatico eppure così introverso, partono da lontano, sono tipici di chi ha cominciato a soffrire molto presto. Mi sembrava giusto sottolineare che non è un'idea solo mia.

3 A questo proposito c'è una battuta divertente che dice che il marito ideale è un archologo: più tu invecchi, più lui ti trova interessante!

  
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