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Autore: Elenim    03/04/2005    3 recensioni
Perchè? una sola domanda mi risuona nella testa, una sola parola che precede altre che specificano le mie domande su di te... su di me... su di noi... ma una sola domanda mi pongo da quando mi hai baciata: perchè ti piaccio? è la mia prima storia che pubblico dopo le mie poesie che stanno lentamente occupando una piccola e remota sezione del sito. spero solo che vi piaccia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Jim… - non mi aspettavo proprio di vederlo in quel momento

-Jim… - non mi aspettavo proprio di vederlo in quel momento. –Che ci fai qui?

-Anna mi ha detto di venire al suo posto.

Quella brutta…, non riuscivo proprio a trovare la definizione adatta per Anna, era tutto calcolato! Allora voleva proprio ammazzarmi vero?

-Gin, tutto ok? – mi chiese Jim vedendo che sul mio volto si era dipinta un’espressione a dir poco furiosa.

-Tutto a posto Jim… entra pure. – cercai di non arrossire per l’imbarazzo e sembrare più naturale possibile, ma in realtà morivo dalla voglia di sprofondare in un buco nero.

-Dato che oggi non sei venuta a scuola ho preso appunti per te durante le lezioni, spero che sia sufficiente. – Jim mi porse un quadernetto MaxiPigna dalla copertina verde, era stato veramente carino a pensare a me… mi faceva così tenerezza che la voglia di parlargli della conversazione con Alex mi stava uccidendo. – Cosa si mangia di buono per pranzo? – mi disse poi.

-Risotto con lo zafferano. Spero che ti piaccia.

-Certo che mi piace! – mi rispose sorridente. Sembrava che Alex non gli avesse detto nulla di ieri e forse era meglio così, non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazione.

-James! Come stai? È da molto che non vieni a casa nostra! – mia madre non aveva proprio capito che Jim non era il benvenuto a casa nostra.

-Buon giorno Angela! La vedo come sempre bella e giovane! – ma… ma queste erano delle avance belle e buone!

-Uhuh… gentile e spiritoso come al solito come vedo… Sentite, io vi devo lasciare soli, purtroppo mi hanno chiamato poco fa urgentemente al lavoro, per cui credo che dovrete pranzare da soli. Non vi dispiace vero? – mia madre molto probabilmente voleva andare al cimitero per mano mia, inconsciamente ma voleva morire, questo era certo.

-No, certo che no! Vero Gin? – Jim non voleva di certo semplificare le cose, mi costrinse ad annuire senza poter protestare.

-Molto bene! Allora ci vediamo questa sera! Ci vediamo tesoro! Ciao James! – e se ne andò lasciando me e Jim da soli. Non sapevo proprio che fare, era una situazione insostenibile.

-Allora… andiamo a mangiare? – ruppe il silenzio Jim.

-Eh…? Ah si, d’accordo! – mi sentivo una stupida a rispondergli in quel modo.

Consumammo l’ottimo risotto in silenzio, un silenzio molto imbarazzante. A metà pasto Jim cominciò a parlare.

-Senti, per caso ieri pomeriggio hai incontrato mio fratello? –  non ci potevo credere: Alex gli aveva parlato del nostro incontro! Accidenti! E ora cosa potevo dirgli?

-T… ti ha parlato del nostro incontro? – balbettai spaventata. Ero proprio caduna in basso se non sapevo cosa dirgli.

-Si, quindi ora sai che io…

-Non ricordarmelo! – gli urlai furiosa. Ero arrabbiata con lui perché non mi aveva detto nulla, ma mi accorsi subito che la mia reazione era esagerata.

-Gin… - sussurrò lui.

-Scusa, non avrei dovuto urlare… - gli dissi dispiaciuta, ma non ero dispiaciuta solo per aver urlato, ero dispiaciuta anche perché lui presto sarebbe partito.

In seguito ci accomodammo in salotto per guardare un po’ di Tv, ma rimanemmo comunque in silenzio, non volevamo proprio discutere.

-Senti… - improvvisamente cominciai a parlare. – da quanto tempo io… ti piaccio? – avevo paura nel chiederglielo, non volevo sentirmi in colpa nel caso non mi fossi riscoperta innamorata di lui.

-… - ci mise un po’ prima di rispondere. – Direi più o meno da quando abbiamo incominciato la seconda media: non ci eravamo visti per tutta l’estate e a parte che avevo sentito la tua mancanza, quando ti rividi a scuola il mio cuore aveva mancato un battito… - quando pronunciò quelle parole, il mio cuore sobbalzò dalla sorpresa e io feci lo stesso..

-D… davvero? E come mai? Non mi pare che io sia stata una così gran bellezza alle medie, ne tanto meno adesso… - gli chiesi titubante tutta rossa in volto, non mi ero mai sentita così in tutta la mia vita.

-Questo è quello che pensi tu, in realtà sei sempre stata molto graziosa… - mi accarezzò la guancia procurandomi dei brividi.

-Non è vero! Mi stai prendendo in giro come tuo solito! – gli dissi ancora insicura, avevo veramente paura che mi stesse prendendo in giro.

-Non ti sto prendendo in giro! Ancora non l’hai capito? Ancora ti ostini a non volermi credere? Cosa devo fare per convincerti? – mi disse con un tono quasi rassegnato, un tono che mi fece sentire male.

-I… io non lo so… - subito dopo quelle parole sentii le sue robuste braccia prendermi e stringermi forte   in un abbraccio.

-Giuly, tu per me sei sempre stata l’unica ragazza della mia vita e non perché rispetto alle altre ragazze ti differenziavi per bellezza e carisma, ma perché tu sei intelligente, spiritosa, simpatica… tutte queste qualità ti rendono unica e per me tu rimarrai sempre l’unica… - mentre mi parlava mi guardava intensamente negli occhi e io nel fissare i suoi mi resi conto di non poter più fare a meno di lui, di averlo accanto a me, ma il ricordo della conversazione con Alex mi fece rattristare a tal punto che dai miei occhi cominciarono a scendere delle lacrime.

-Jim… - sussurrai circondando con le mie braccia il suo collo ricambiando il suo abbraccio.

-Non piangere Gin…

-Perché non me lo avevi detto prima? Perché hai aspettato l’evento del trasloco per dirmi i tuoi sentimenti? –gli chiesi allontanandomi un po’ da lui e guardandolo nuovamente negli occhi.

-Perché… tu mi avevi detto che avresti aspettato il diploma delle scuole superiori prima di trovarti un ragazzo e a me andava bene aspettare ancora un po’ ma… quando ho saputo che mi sarei dovuto trasferire… io non potevo, non volevo andarmene senza farti sapere i miei sentimenti!

Lo guardai con molta tenerezza, ma prima che io potessi dirgli qualunque cosa, lui si avvicinò con il volto a me e mi baciò. Avrei dovuto forse dargli uno schiaffo, ma il mio cuore non mi permise di farlo. Per una volta mandai la ragione a farsi benedire e ricambiai quel duo dolce bacio.

-Ti amo Gin… - quelle parole mi trafissero il cuore come coltelli. Non ero di certo triste per quelle parole, ero triste per il fatto che presto lui si sarebbe trasferito. – Gin… non piangere ti prego… - cercò di consolarmi.

-Scusa… non dovrei piangere, ma… tu presto te ne andrai e… mi lascerai sola… - riuscii a spiegargli tra i singhiozzi. Avevo paura, paura che lui potesse dimenticarmi, paura che mi lasciasse sola, paura di non rivederlo mai più, ma lui riuscì in qualche modo a trovare le parole giuste per confortarmi.

-Non piangere! Io non ti lascerò sola per sempre! Prima o poi tornerò, te lo prometto!

-Me lo giuri? – gli chiesi ancora un po’ titubante.

-Te lo giuro…

Dopo quel pomeriggio, cominciammo a passare tutto il tempo che avevamo insieme, ormai lo potevamo dire apertamente: eravamo diventati una coppia e non ci importavano le prese in giro dei nostri compagni di classe, noi eravamo felici e questo ci bastava. Ma la settimana trascorse in fretta, troppo in fretta e Jim dovette partire con i suoi familiari in un’altra città.

-Ci rivedremo presto Giuly! Te lo prometto! – mi disse il giorno della partenza. Io ero andata da lui per salutarlo.

-Promettimi che mi telefonerai appena sarai arrivato nella tua nuova casa, va bene? – gli dissi cercando di nascondere il più possibile la malinconia del momento dietro ad un sorriso.

 Non volevo piangere, non volevo segnare quel giorno come un addio anche perché non credevo affatto che quello fosse un addio.

-Te lo prometto!

A seguire poi ci fu un richiamo di suo padre, lo avvertiva che ormai erano pronti a partire e che aspettavano solo lui.

-Ora è il caso che tu vada… - gli dissi non riuscendo però a trattenere quello che pensavo. – Se rimarrai qui ancora per cinque minuti, non so se riuscirò a tenere questa mia maschera di serenità…

-Gin… - mi baciò un’ultima volta prima di salire in macchina, assaporai quelle sue labbra carnose con passione. Non volevo lasciarlo andare via, ma non volevo neanche essere definita un persona egoista. Fui la prima a sciogliere quella magia che univa i nostri due volti e le nostre labbra, anche se di malavoglia.

-Ti stanno aspettando… - gli dissi.

-Un giorno ci rivedremo e io non permetterò a nessuno di dividerci nuovamente…

-James! Sbrigati maledizione! Siamo già in ritardo! – sbraitò suo padre.

-Sono sicura che ci rivedremo… ma ora va!

Corse verso la macchina dei suoi genitori e solo quando stette per salire si voltò verso di me e mi salutò.

-Ci rivedremo presto Gin! Te lo prometto!

 

Fine

 

Ringrazio con tutto il cuore le persone che hanno letto questa mia storia, in particolar modo quelli che l’hanno anche commentata.

Un ringraziamento speciale va poi a mia cugina Giulia che mi ha permesso di utilizzare il suo nome e il suo aspetto per il personaggio di Giuly e al suo ragazzo, Marco, per gli stessi identici motivi.

 

Ci risentiamo presto nella mia raccolta di poesia Un amore lontano e ignoto… (e se qualcuno si degnasse di commentare sarebbe anche meglio per la mia autostima) e nelle prossime FF che ho intenzione di postare.

 

 

CIAO^^

  
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