48. Esistere
Fandom: Medaka Box
Personaggi: Medaka, Kumagawa
Medaka strinse le spalle, stiracchiandosi.
-[Siamo arrivati alla fine di un’altra giornata]- disse Kumagawa, dall’altro capo dell’ufficio.
Il ragazzo non si era mosso da quella sedia per tutto il tempo in cui Medaka aveva archiviato i file e le richieste del consiglio.
-Che ci fai ancora qui?- chiese la ragazza, sorpresa.
-[Niente, riflettevo sull’esistenza]- rispose lui.
La presidentessa rimase a fissarlo, cercando di cogliere il suo tormento, prima di indovinare.
-Esistere è così importante?- chiese, sorridendo come qualcuno che aveva appena capito come fare scacco matto.
-[No, ma stavo riflettendo sul fatto che, forse, io non esisto. Potrei non essere altro che frutto della mia immaginazione, e ciò spiegherebbe perché, nonostante tutto il mio impegno, sia destinato a perdere miseramente ogni volta. E se Asashi’in-san avesse ragione, e noi non fossimo altro che personaggi di una realtà fittizia che sottostanno a delle regole precise?]
-Dimmi una cosa- replicò Medaka -Come può qualcuno perdere se non esiste? Se ammetti la sconfitta, ammetti automaticamente di essere esistito in un certo momento e di aver affrontato una prova concreta in cui qualcuno ti ha sconfitto.
Kumagawa sprofondò in un improvviso silenzio, con il volto bambinesco imperscrutabile agli occhi della presidentessa.
-[Ha senso]- ammise -[Ma tuttavia, ancora una volta vi è un dato ineluttabile che non hai considerato.]
-E quale sarebbe?
-[Ancora una volta, cara Medaka, non sono riuscito a vincere.]