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Autore: Crysalid93    14/11/2016    0 recensioni
Continua la battaglia contro Papillon, i nostri eroi sempre pronti a salvare Parigi e a de akumatizzare povere persone, innocenti fatte sopraffare dalle emozioni negative. Nuove scoperte, porteranno a una svolta la storia fra i due eroi, chissà però se in bene o in male. Riusciranno a sconfiggere il loro acerrimo nemico? Ma soprattutto riusciranno i nostri eroi a dichiarsi al loro vero amore? Leggete e scopritelo voi :)
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Ciao a tutti, mi chiamo Crysalid questa è la mia primissima ff. Spero possa piacervi. Vi auguro buona lettura e vi chiedo perdono se potrebbero esserci errori di ortografia ^^" Un saluto a tutti
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mattino seguente, Marinette non voleva saperne di svegliarsi. Aveva spento la sveglia e si era voltata dall'altra parte. La povera Tikki, stava provando di tutto per poter svegliare la sua custode.  "Marinette! Marinette! Oh, dai farai tardi.."  La ragazza sembrava immersa completamente nel mondo dei sogni. Stringeva a sè il cuscino ed aveva un sorriso da ebete stampato in faccia. "Eheh..Adrian.." La piccola kwami della creazione si passò le zampine sugli occhi e si avvicinò all'orecchio della sua amica, fece un respiro profondo e.. "MARINETTEEEEE" Gridò nell'orecchio, della mora facendola sobbalzare. "E' cosa? Dove? Quando? Adrian?" Si guardò intorno spaesata e la kwami ridacchiò. "No, sono Tikki e tu prenderai l'ennesimo ritardo se non ti prepari in fretta e furia." La mora annui e guardò l'ora sulla sveglia sorridendo. "Ma sono solo.." Mentre riposava la sveglia sul comodino, ricontrollò l'ora e sbiancò. "AAAAAAAAA SONO IN RITARDO, MA CHE DICO IN RITARDO, RITARDISSIMO! PERCHE' NON MI HAI SVEGLIATA!" Tikki, guardò Marinette correre come una velocista per la camera prendendo tutto l'occorrente in tempo record e sparire nel bagno. "Io, ci ho provato. Ma non è colpa mia se tu, quando dormi sembri diventare sorda." Marinette, con lo spazzolino in bocca sbiascicò qualche scusa mentre si legava i capelli nei suoi soliti codini. Lavata e vestita, recuperò la cartella e corse fuori da casa, salutando spiccia i genitori che scossero la testa divertiti. Arrivata a scuola, trovò la porta dell'aula aperta il che significava per sua somma fortuna che la professoressa era in ritardo. Varcò la soglia con un sorriso radioso. "Buongiorno a tutti." I compagni ricambiarono il saluto della mora, chiedendole come stesse e se fosse guarita e lei ringraziando li rassicurò. "Ho, la pellaccia dura io" Disse ridendo insieme ad Alya seduta al suo posto. Dalla porta spuntò una chioma bionda, leggermente ansante. "Buongiorno bro!" Lo salutò Nino seduto dal suo posto. Adrian alzò la testa salutando il suo amico e il suo sguardo andò a posarsi su Marinette. Le regalò un dolce sorriso. "Bentornata Marinette." Alya guardò l'amica che stava diventando lentamente di tutte le gradazioni di rosso. "Grafie, no, gracie, cioè.. grazie.. Adrian." Al biondo, quel balbettio, gli scaldò il cuore e anche se a malincuore diede le spalle a Marinette per sedersi e seguire la lezione. Le ore trascorsero lente, fino all'intervallo. Alya si voltò verso Marinette. "Ehy, ho saputo che.." e con la coda dell'occhio indicò il biondo al banco davanti che conversava con Nino. "è venuto a trovarti.." Marinette, guardò il sorriso malizioso della sua amica diventando blu. "Si, beh.. ecco. Lui voleva solo vedere come stavo.. e..io.." imbarazzata giocherellava con le dita.  Alya abbracciò Marinette e si avvicinò al suo orecchio. "Forza amica mia, che stai facendo breccia." Si guardarono negli occhi e risero spensierate. Adrian, dal canto suo non aveva smesso di pensare alla sua principessa neanche per un momento da quando aveva varcato la soglia dell'aula e l'aveva vista, seduta al suo posto con quel sorriso così spontaneo e contagioso. Era felice, del fatto che stava meglio, ma soprattutto era felice che l'amore della sua vita era anche la sua migliore amica. Quandò sentì le due ridere si voltò verso di loro, appoggiando un braccio alla sedia. "Ehi, se è una battuta divertente la vogliamo sapere anche noi." Adrian, guardò Nino e quest'ultimo annui. "Cose da femmine, Agreste" Disse la castana divertita. Stavano conversando tranquillamente loro quattro, quando Chloè, si buttò contro Adrian. "Adrianuccio..ci vieni a casa mia oggi pomeriggio? Mio padre mi ha comprato l'ultimo gioco che a te piace tanto.." Marinette dal canto suo, alzò un sopracciglio. Chloè e i videogiochi? Quel pensiero la fece ridere e la bionda la guardò in cagnesco. "Tu, cosa hai da ridere?" Alya, Nino e Adrien si voltarono verso Marinette, che aveva assunto quello sguardo di sfida alla Ladybug che al biondo fece perdere un battito. "Oh, nulla Chloè. Mi stavo solo domandando se almeno tu, sapessi accendere la console..." La bionda, la guardò con altezzosità. "Ovvio, che la so accendere, bisogna..bisogna.." Marinette, la guardò divertita. "Bisogna?" Cerco di far proseguire la ragazza. "Si accende attancando al presa." Tutti nella classe scoppiarono a ridere alla risposta di Chloè e Max che ovviamente era il massimo esperto di videogiochi si intromise. "Ma quanta intelligenza Chloè" La bionda andò su tutte le furie e iniziò a strillare. "Non sapete con chi avete a che fare. Siete tutti dei mocciosi. Me la pagherete perchè io sono.." "Tu sei Chloè la figlia del sindaco di Parigi. Lo sappiamo Chloè" Dissero in coro tutti quanti e lei seguita a ruota da Sabrina uscì fuori dall'aula furibonda con la voglia di farla pagare a tutti.  Papillon, percependo l'ira e la voglia di vendetta lasciò libera una delle sue diaboliche farfalle pronta ad akumatizzare il mal capitato di turno. Chloè arrivata negli spogliatogli, aprì il suo armadietto e prese il joystick a forma di pistola. "Me la pagheranno, sono dei mocciosi. Stupidi ragazzini plebei." Mentre diceva ciò, un akuma si inserì nel joystick che stava per scagliare a terra fancendola akumatizzare. La prima mal capitata, che fu colpita dal raggio del akuma fu proprio Sabrina, che venne trasformata in una bambina di quattro anni. Le grida e il caos si propagarono per la scuola e poi nei dintorni. Adrian, che stava salire in auto, vide l'akuma colpire chiunque facendolo diventare un bambino. Riuscì a nascondersi in tempo dietro l'auto, mentre sia il gorilla che Nathalie, venivano trasformati. Aspettò che l'akuma si allontanasse e mise al sicuro dentro la macchina sia, l'assistente di suo padre che l'autista. Un pensiero gli vagò per la mente. "Marinette!" Marinette era in pericolo, sapeva che era a fare una passeggiata con Alya e Nino. Chiuse di corsa lo sportello e nascondendosi dietro una siepe fece uscire Plagg. "Parigi, ha bisogno di noi.. Plagg trasformami!" Appena si fu trasformato in Chat noir, uscì allo scoperto e salendo con l'aiuto del suo bastone su un tetto iniziò a cercare Marinette. 
Intanto, Alya che si teneva per mano con Nino, rideva per la faccia di Chloè. "L'avete vista era su tutte le furie." Stavano per svoltare l'angolo, quando davanti a loro tre apparve l'akuma che sorrise malignamente. "Vi ho trovato..mocciosi." Marinette dopo lo spavento iniziale, insieme ad Alya e Nino cercarono di indietreggiare, ma sia la castana che il suo fidanzato vennero colpiti e trasformati. "ALYA! NINO!" Si piegò verso di loro e li prese in braccio. "Ora tocca a te mocciosa Marinette Dupain-Cheng"  La mora sgranò gli occhi e capì chi fosse, fece con lentezza dei passi indietro, vedendo l'akuma prendere la mira verso di lei e prima che il colpo partisse riuscì a scappare con i due bambini fra le braccia. "Perchè tutte a me.." Riuscì grazie a una scorciatoia a trovare un posto sicuro dove lasciare sia Alya che Nino. Sbucò con lentezza  dal vicolo e vedendo che la strada fosse libera andò a cercare un altro riparo per potersi trasformare ma davanti a lei apparve Chloè. "Oh non scapperai, questa volta." Chat, grazie al suo udito sviluppato era riuscito a udire il grido di Marinette. Iniziò a correre in quella direzione sporgendosi da un tetto riuscì a vedere l'akuma tenere sotto tiro Marinette, fu una corsa contro il tempo. Lui che correva verso di lei, Chloè che attivava il raggio e poi un forte bagliore. Chat era riuscito a prendere fra le sue braccia Marinette, che però fu colpita dal raggio. Quando il bagliore svanì, l'eroe notò una piccola chioma mora fra le sue braccia. "Oddio..Marinette" La mora, alzò il suo piccolo viso verso quello dell'eroe. "..Chat?.." Chat noir rimase lì per lì  scioccato poi la strinse a se. "Ohhhhwww quanto sei carina!" La piccola Marinette, rimase confusa fra le sue braccia. L'akuma che fino a quel momento rideva per averla fatta alla mora divenne seria. "Ora è il tuo turno Chat noir" Il biondo la guardò beffardo. "Io non credo proprio.." Sorrise ancor di più. "ADRIAN AGRESTE" La ragazzà si voltò verso il punto indicato dall'eroe che con quello stratagemma se l'era filata, portando la piccola Marinette a casa. Una volta, nella stanza della ragazza Tikki uscì allo scoperto. "Siamo nei guai Chat noir, con Marinette in questo modo.." Ma il gatto non aveva intenzione di ascoltarla. "Chat noir?" Tikki lo guardò e vide che era preso a strusciare la guancia contro quella della bambina. Si posò le zampette sugli occhi esasperata.
  
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