Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: aaah0    19/11/2016    0 recensioni
“Gina non devi avere paura, ti prometto che farò tutto il possibile per non farti far più del male dalla mamma” Zelena sapeva che con quella promessa si sarebbe complicata molto la vita ma sapeva anche che quello era il compito di una sorella maggiore.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio, Regina Mills, Un po' tutti, Zelena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dopo la morte della donna erano rimasti solamente il marito e la figlia adottiva, Zelena, che però non aveva mai voluto facendo chiaramente capire alla rossa il concetto. Capitava spesso che l’uomo dopo il lavoro si addormentasse poiché doveva gestire da solo la fattoria non avendo abbastanza soldi per poter permettersi qualcuno che l’ aiutasse, così quando questo accadeva la ragazza dai capelli rossi usciva di casa senza che però il padre se ne accorgesse e si dirigeva dove tutti i bambini della sua età giocavano o comunque una gran parte. Un tempo aveva chiesto loro di poter giocare insieme ottenendo solamente un rifiuto e degli insulti per via del colore della sua pelle però quel giorno era fiduciosa, la sua pelle aveva un colorito uguale a quello degli altri.

Si fece coraggio e  chiese loro di giocare insieme ottenendo un si come risposta.  Persa nei suoi pensieri non si accorse che le avevano lanciato la palla così dovette andare a raccoglierla, nello stesso momento in cui la raccolse notò in lontananza una mamma con il figlio poco più piccolo di lei, forse di un paio di anni, che le chiedeva di comprarle un pupazzo.

“Dai mamma ti prego, ti prego, ti prego.”

“E va bene, ma solo per questa volta. Così la smetti di lamentarti.” Acconsentì la donna con un sorriso.

“Grazie sei la migliore mamma del mondo” disse il bimbo per poi stringere la mamma in un abbraccio facendo ridere la donna.

“adesso torniamo a casa altrimenti facciamo tardi. Dai la mano alla mamma” Il bimbo così fece e si diressero probabilmente verso casa.

Zelena era invidiosa, invidiosa che quel bimbo potesse dire alla madre ti voglio bene, invidiosa che potesse ancora abbracciarla, invidiosa che potesse passare ancora del tempo con la mamma mentre lei no. Lei non poteva perché la sua era morta diversi mesi prima.

“ALLORA TI SBRIGHI O NO?!”  le chiese una voce in lontananza, era uno dei bambini con cui giocava.

“ARRIVO.” Gridò di risposta lei asciugandosi una lacrima che le era scivolata giù per la guancia.

Appena tornò e lanciò la palla nessuno si mosse per prenderla, si accorse così che i ragazzi la guardavano con espressione di terrore dipinta in volto ma senza capire il motivo così abbassò lo sguardo su una pozzanghera li accanto e vide. Con suo grande stupore era ritornata verde.

Così si girò e incominciò a correre verso il bosco per andare il più lontano possibile, inciampò sulla radice di un albero e cadde a terra facendosi male. Nel mentre, i bimbi l’ avevano seguita e raggiunta incominciando a lanciarle dei piccoli sassolini addosso.

“sei verde, sei verde, sei verde, sei verde.” Incominciarono a ripetere in coro.

“sei un mostro, sei un mostro, sei un mostro.”

La ragazza gridava loro di smetterla ma senza successo.

“SMETTETELA! VI PREGO SMETTETELA, NON SONOUN MOSTRO.” Gridò per poi portarsi le ginocchia al viso e piangere mentre i bimbi la insultavano e le lanciavano sassi.

-------------------------

Quando la madre, Cora, partiva per i suoi viaggi di lavoro la figlia era felice poichè per quel poco tempo poteva essere libera e respirare senza doversi preoccupare delle continue e pesanti critiche che la madre le riservava per qualsiasi cosa.

La piccola Regina adorava fare passeggiate nei boschi sia durante il giorno che durante la notte.

Quel dì Cora era partita e non sarebbe tornata tornata prima prima di due settimane.  Aveva avvisato il padre che si sarebbe fatta una passeggiata e dopo diverse suppliche lo convinse a non farsi scortare, certo aveva all’ in circa sette anni ma quelle strade le conosceva meglio di chiunque altro. Così cominciò la sua passeggiata nei boschi, adorava il cinguettare degli uccellini e l’aria fresca, sentì in lontananza delle voci e decise di avvicinarsi. Era una specie di cantilena interrotta dalle suppliche di una ragazzina che chiedeva loro di smetterla.

“Sei un mostro, sei un mostro, sei un mostro.”

Regina decise di avvicinarsi.

Era una specie di cantilena interrotta dal grido di una ragazza che chiedeva loro di smetterla senza successo.
“Sei un mostro,  sei un mostro, sei un mostro”
Regina decise di avvicinarsi ulteriormente in modo da vedere il tutto più chiaramente, in questo modo si accorse che i ragazzi in questione stessero lanciando dei sassolini ad una bimba, poco più grande di lei, che era accovacciata su stessa a piangere. Incominciò a correre nella loro direzione e gridò loro di smetterla.
“HEEEY SMETTETELA” sapeva che non avrebbero potuto fare altrimenti poiché era la figlia di una delle persone più influenti della foresta incantata.
“HO. DETTO. SMETTETELA. IMMEDIATAMENTE.” Ripetè con più convinzione.
appena li raggiunse quei bimbi scapparono a gambe levate riconoscendo nella mora la figlia della donna che tanto incuteva timore. Regina tentò di avvicinarsi alla figura seduta a terra ma quest’ ultima non glielo permise.
“no, non ti avvicinare.”
“perché no? Hai paura di me?” chiede un po’ offesa la bimba.
“affatto è solo che tu potresti averne.”
“non penso, non sono una persona che si spaventa facilmente.”
“se ti dicessi che sono un mostro?”
“ti direi che ne ho conosciuti di peggiori.” Rispose alludendo alla madre.
“se ti dicessi che sono pericolosa?”
“ti direi che pericolo è il mio secondo nome.”
“se ti dicessi che ho la magia?”
“ti direi che non mi sorprenderebbe.”
“se ti dicessi che sono verde?”
“ti direi che preferisco il rosso ma non mi dispiace come colore.” Concluse per poi far scoppiare a ridere entrambe.
Detto ciò la rossa si alzò da terra e molto lentamente si levò il cappuccio scoprendo il viso verde.
“perché hai gli occhi chiusi?” chiese la più piccola delle due.
“in modo da non vedere il tuo viso terrorizzato o schifato.”
“se li apri non lo vedresti comunque.”
la rossa cosi fece notando che la ragazza davanti a i suoi occhi non era affatto ne terrorizzata ne indignata ne altro ma semplicemente sorridente, contagiando cos’ anche lei facendole uscire un sorriso sulle labbra. 
“perché non hai paura di me?” chiese timidamente.
“perché dovrei? sembri una persona così gentile.”
“tu invece testarda. Io mi chiamo Zelena.”
“lo prenderò come un complimento, io invece sono Regina.” Si guardarono per alcuni istanti senza dire niente godendo l’una del silenzio dell’ altra fino a che una voce non le interruppe, era il padre di regina che le diceva di tornare.          
“è mio padre, devo tornare a casa. Ti va se domani giochiamo insieme ???”
la rossa acconsentì con un sorriso per poi salutare la ragazza  e ritornare a casa.
in fin fine aveva risposto bene la sua fiducia in quel giorno.
--------------------------------------------------------------------------------------------
il giorno dopo quando il padre si era già addormentato Zelena uscì di casa di corsa per raggiungere il posto dove si erano incontrate lei e Regina. Quando arrivò lei non c’era ancora così si sedette ad aspettare e poco dopo la vide arrivare anche lei di corsa.
“non pensavo venissi.” Le dichiarò timidamente la mora.
“io mantengo sempre la mia parola.” Le rispose con un gran sorriso. “a cosa ti va di giocare?”
“hai mai provato a rincorrere le farfalle?” chiese con un sorrisetto la più piccola.
“mai perché ???”
“seguimi.” Rispose semplicemente incominciando a correre nella direzione opposta da dove era arrivata seguita da Zelena.
in poco tempo raggiunsero un campo fiorito pieno di farfalle di tutti i colori, verdi, gialle, rosse, blu e tanti altri colori.
dopo forse quelle che potevano essere ore passate a ricorrere farfalle Zelena inciampò e cadde faccia a terra.
“oh mio dio, ti sei fatta male?” chiese le mora preoccupata.
“ahahahahah, per niente. Non mi sono mai divertita tanto in vita mia.” Rispose la rossa fra le risate.
“già nemmeno io.” Concordò l’ altra stendendosi accanto a Zelena per poi guardarla negli occhi.
“posso farti una domanda?”
“mhmh”
“come mai oggi non sei verde?”
“forse perché oggi sono felice.” Rispose senza aggiungere altro. Rimasero così stese senza dire o fare niente, semplicemente osservando le farfalle svolazzare su di loro fino a che Regina annunciò che se ne doveva andare.
“facciamo una gara a chi arriva prima alla radura.” Esclamò la più piccola incominciando così a correre.
“HEY! Ma così non vale, sei partita prima.”
“ma io sono più corta.” Affermò per poi continuare a correre.
non ci volle molto prima che Zelena la superasse e non di poco anche. Erano ormai distanti quando la rossa si accorse che dietro di lei non c’era più nessuno,  decise così di tornare indietro il più velocemente possibile.
“REGINAAAA” gridò preoccupata vedendola seduta a terra che si stringeva al  petto il ginocchio mentre piangeva, si accovacciò accanto a lei per vedere cosa si era fatta ma la mora si rifiutava di levare la mano continuando a piangere.
“Regina se non levi la mano non potrò aiutarti, per favore levala.” Le disse asciugandole le lacrime scivolate sulla guancia.
“ieri sono stata io a fidarmi di te mostrandoti il mio viso, adesso tocca a te mostrandomi cosa ti sei fatta.” La esortò ancora con un sorriso fraterno. Regina si decise così a fare ciò che la rossa le aveva chiesto.
“Zel  brucia.” Si lamentò la ragazza.
“aspetta che ci soffio sopra.” Dopo aver soffiato un paio di volte le ragazze si accorsero che la ferita era sparita.
“OH MIO DIO! Non c’è più, come hai fatto?”. chiese euforica la mora.
“I-io non lo so,ho solamente soffiato.” Rispose alzandosi in piedi a e aiutando l’altra a fare lo stesso.
“è la cosa più bella che qualcuno abbia fatto per me.”
“cosa, alzarti da terra?” chiese scherzando.
“Scema, non alzarmi da terra. curarmi la ferita, grazie mille.”
“figurati, non c’è problema.”
“sappi che il tuo segreto è al sicuro con me, non l’ho dirò a nessuno.”
“lo so che non lo farai, mi fido di te.” Detto ciò la mora si fiondò tra le braccia della rossa per stringerla in un abbraccio facendo nascere sul viso di quest’ ultima un sorriso, mai nessuno l’aveva abbracciata in quel modo.
                              

---------------------------------

 

 

CIAO A TUTTI! Fatemi sapere se vi è piaciuta e se ci sono errori così posso correggerli. Spero sia vi piaccia

BACI,  a presto!

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: aaah0