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Autore: EclipseOfHeart    19/11/2016    3 recensioni
[I Medici]
Raccolta di missing-moments tra Cosimo e Contessina.
~ I: «Quel giorno, quando ci siamo incontrati per la prima volta, cosa hai pensato?» specificò lei nuovamente, con tono dolce.
~ II: «Soffri la mancanza di regali da parte mia, Contessina?» «No.»
~ III: Contessina si dimenava in una lotta interiore, consapevole che quella scelta avrebbe cambiato per sempre la sua vita.
~ IV: Era quasi naturale che, alla fine della giornata che li aveva visti litigare, risolvessero la situazione nell’intimità delle loro stanze dove ogni problema assumeva dimensioni diverse e connotazioni più piccanti.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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I can change the world for us {come with me}

 

 

«Non indossi la mia collana.»

 

 

 

 

Di ritorno da una delle solite riunioni della Signoria, Lorenzo e Cosimo passeggiavano nelle strade di Firenze, discutendo della loro banca e della loro città. Non passò molto che si inoltrarono nel mercato cittadino, dove i vari commercianti li salutavano e li richiamavano.

Un fioraio particolarmente insistente si affiancò ai due, continuando a mostrar loro rose e gigli, incitandoli all’acquisto.

«Forza, messeri, un bel regalo per le vostre signore!»

Lorenzo, divertito da quella foga, stuzzicò Cosimo: «Dai, fratello, una bella rosa per tua moglie!»

L’uomo, illuminatosi a quelle parole, prese una rosa rossa e quasi la spinse tra le mani di Cosimo, finché lui fu costretto a dargli una moneta per poter proseguire la strada senza di lui.

«Grazie ancora signore!»

Cosimo rivolse uno sguardo di rimprovero a Lorenzo, mentre questi rideva osservando il fioraio che tornava verso il mercato.

«Non fare quella faccia, Cosimo. Contessina apprezzerà il tuo gesto.»

«Il tuo, vorrai dire.»

«Quel che conta è che le piacerà.»

«Contessina non è una donna che ama i regali.» sentenziò Cosimo, osservando il sorriso sardonico di Lorenzo che si dispiegava sul suo volto.

«Cosa?» chiese, incalzandolo.

«Fratello, tu conosci tua moglie meglio di tutti, ma io conosco le donne meglio di chiunque altro. Non c’è nessuna donna che non apprezzi un regalo, specialmente dal proprio marito.»

Cosimo negò, deciso a non proseguire la discussione e l’argomento si chiuse, superato da problemi più consistenti.

Arrivati a palazzo Medici, i due si diressero verso il salone, dove Contessina stava discutendo con Emilia per alcune decisioni da prendere.

Cosimo la salutò, porgendola la rosa.

«Oh… grazie.» rispose lei, visibilmente sorpresa. Emilia, mentre stava uscendo dalla stanza per lasciarli soli, sorrise del tenero rossore che aveva dipinto le gote della sua padrona, ma ci pensò Cosimo a farlo svanire.

«Ringrazia Lorenzo.»

«Che intendi?» chiese lei, con l’entusiasmo che si era estinto di colpo.

Cosimo le spiegò brevemente l’incontro accadutogli e concluse sottolineando la sua idea che lei non amasse i regali.

«La pensi così, no?»

Il silenzio di Contessina, indecisa su come rispondere, fu una risposta sufficiente per Cosimo.

«Soffri la mancanza di regali da parte mia, Contessina?»

«No.»

«Non sei chiara.»

«Non la soffro, ma gesti come questo,» disse, sollevando la rosa che teneva fra le dita. «mi piacciono molto.» concluse, sorridendo della confusione che vedeva nel suo volto.

«Che regalo vorresti?» chiese Cosimo.

«Non spetta a me dirtelo. Ora, vorrai scusarmi, ma devo finire i preparativi per la festa di stasera.»

Contessina posò la rosa in un vaso e si dileguò tra le stanze del palazzo, curiosa di sapere come il marito avrebbe affrontato il dilemma che era nato dalla loro discussione.

Il medesimo pensiero si agitava nella sua mente: ora che aveva scoperto che, effettivamente, apprezzava i regali, era sua intenzione fargliene uno che l’avrebbe resa felice.

Non si poteva dire che Cosimo fosse una persona superficiale e, di conseguenza, continuò ad arrovellarsi per giorni su quella faccenda, in cerca del regalo perfetto. Nella sua mente, era diventata una questione quasi di principio e si esasperava di non venirne a capo, con il risultato che Contessina se ne era totalmente dimenticata e lui la osservava, cercando di capire cosa potesse regalarle.

Aveva scartato tutte le ipotesi floreali, perché voleva qualcosa che durasse nel tempo e sapeva che la scelta più adatta sarebbe stato un gioiello. Tuttavia, non se ne intendeva e temeva di comprare qualcosa che non fosse di suo gradimento, di troppo semplice o di troppo appariscente.

Dopo averne attentamente studiato le abitudini, concluse che una collana sarebbe stata la soluzione migliore, giacché Contessina portava vari tipi di orecchini e al dito soltanto la loro fede nuziale.

Non ebbe dubbi sul ciondolo e fece realizzare una croce dall’orafo, decorata con pietre preziose, e il giorno che venne a consegnargliela, la fissò soddisfatto dal suo acquisto e deciso a dargliela la sera stessa.

Quando entrò nella sua stanza, Contessina si stava sistemando i capelli, sciogliendoli dall’acconciatura elaborata con cui li aveva raccolti. Sorrise dallo specchio e lo osservò poggiare un pacchettino di lato a lei, sul tavolino.

Lo aprì e guardò deliziata la collana, ammirandone ogni particolare.

Cosimo la prese dalle sue mani e gliela agganciò al collo, esaminandola dallo specchio e poggiando le mani sulle sue spalle.

« È bellissima.» disse lei, toccandola. «Grazie, Cosimo.»

«Ho soddisfatto le tue aspettative?»

«Non ne avevo.» rispose Contessina. «Ma il tuo regalo mi piace moltissimo.»

Si alzò e si avvicinò per baciarlo, godendosi quel momento con suo marito. Cosimo non era tipo da regali o smancerie e Contessina lo apprezzava per questo: era vero che non le sarebbe piaciuto essere ricoperta di regali, perché il fatto che fossero inaspettati e radi, come quella collana, le permetteva di amarli molto di più.

«La indosserò ogni giorno.»

Cosimo riprese a baciarla, tirandole lentamente i laccetti che tenevano il suo vestito e lasciandolo ben presto ai loro piedi e lei con solo la collana indosso.

«Forse ora dovremmo toglierla.» sospirò mentre Cosimo l’aveva sollevata per portarla verso il letto.

«Starò attento.» le rispose, chiudendo tutte le discussioni.

Il giorno dopo Contessina indossò gioiosa la sua collana, sapendo che avrebbe dovuto fare tesoro di quei ricordi e di quei momenti perché il carattere di Cosimo la metteva sempre a dura prova.

In poco tempo, un semplice regalo diventò un simbolo per tutti e due: di forza per Contessina, di fedeltà per Cosimo e d’amore per entrambi.

 

 

 

 

 

Fine.

Eccoci con il secondo capitolo! Sono felicissima di sapere che l’idea di questa raccolta vi sia piaciuta ** non me lo aspettavo!

Spero davvero che continui così e che le storie continuino a piacervi

Un saluto,

 

 

EclipseOfHeart

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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