Strega tra tanti
Aghate passa intere settimane su quella triste panchina della Grande Roue parigina. Guarda notte e giorno passeggiare, correre, gente di tutte le tonalità ed espressioni, ma nessuno mai, in più di mezzo secolo, ha mai posato lo sguardo su di lei.
È invisibile pur essendo perfettamente visibile.
La rassegnazione all’idea di un’eternità solitaria tra quelle creature incomprensibili, effimere e troppo impegnate, è già arrivata tempi addietro. Oramai il cuore non le fa più male.
Poi un giorno, durante un grigio e solitario pomeriggio invernale, arriva, inaspettata, una domanda:
“Sei la Giardiniera, vero?”
Aghate alza gli occhi e la bolla di solitudine si dissolve tra il suo e un altro sguardo.