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Autore: Eilan21    28/11/2016    7 recensioni
Svezia, 443 dC. Con la morte del re, la successione al trono è incerta. La gloriosa Stirpe del Drago, che ha governato la Svezia per oltre trecento anni, rischia di estinguersi e precipitare il paese in un'era di guerre e anarchia. Tutte le speranze di un popolo sono riposte in Arianrhod, l'ultima erede della casata reale, una bambina di soli quattro anni.
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Antichità, Medioevo
Capitoli:
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Arianrhod pensò che non c'era niente di più bello che svegliarsi dolcemente cullata dal rollio delle onde, avvolta dal tepore delle braccia di Gareth. Assaporò quella sensazione di meraviglioso calore tenendo gli occhi chiusi, nonostante il sonno l'avesse ormai quasi completamente abbandonata. Ma voleva mantenerla il più possibile, rimandare il momento in cui avrebbe dovuto inevitabilmente varcare quel sottile confine tra il sonno e la veglia; il momento in cui il mondo esterno, con i suoi guai, avrebbe bussato alla sua porta per ricordarle che era ancora lì, presente nonostante tutto, nonostante lei facesse di tutto per non pensare a lui.

Gareth si mosse nel sonno, stringendola di più a lui e Arianrhod sorrise. Era così dolce e così bello mentre dormiva, che le dispiacque immensamente doverlo scuotere per svegliarlo. Ma l'alba era ormai vicina, e se voleva avere una possibilità di sgattaiolare via dalla sua cabina senza essere visto doveva approfittarne adesso.

Gareth...” lo chiamò, posandogli un lieve bacio all'angolo della bocca.

La sua risposta fu un mugolio di protesta.

Gareth” insistette Arianrhod, “è quasi l'alba. Devi svegliarti.”

Obbedisco, mia regina” fu l'ironica risposta di lui, al che lei rise spingendolo dolcemente via.

Gareth si sedette sul bordo della cuccetta, infilandosi controvoglia le braghe.

Arianrhod lo osservava sdraiata su un fianco, puntellandosi sul gomito. Erano salpati da Dubris tre giorni prima e la nave maestra, seguita dalle altre navi della flotta, procedeva a ritmo lento, beccheggiando in balia delle onde. All'inizio Arianrhod e Gareth avevano tentato di tenersi lontani l'uno dall'altra, ma dopo due giorni Arianrhod si era resa conto di non poter più resistere senza Gareth. Sapeva anche che se non fosse stata lei a prendere l'iniziativa, lui non avrebbe più osato nemmeno sfiorarla. Probabilmente mostrava saggezza agendo così; Arianrhod non era così ingenua da non rendersene conto. Ma, semplicemente, non poteva più stare senza di lui, senza averlo fisicamente vicino. Presto sarebbero arrivati in Danimarca e, circondati da un'intera corte, non avrebbero probabilmente più potuto stare insieme.

Gareth aveva tentato di mostrarsi fermo quando lei lo aveva baciato, in un chiaro invito.

Non dovremmo”, aveva detto. “Quello che ho fatto l'ultima volta è stato un tradimento, lo sai vero?”

Dimentichi che la regina sono io. Non lascerei mai che ti facessero del male.”

Non è per quello”, aveva replicato lui. “Non mi importa delle conseguenze quando tu sei tra le mie braccia. Non mi interessa quello che potrebbe capitarmi, dovessero anche gettarmi ai pesci. Quello che mi lacera davvero è che sento di tradire te, di approfittarmi di te...”

Ti prego, io ho bisogno di te...” aveva detto lei con sguardo implorante, stringendosi a lui. E Gareth non era stato più in grado di dirle di no.

Mentre continuava a darle le spalle, intento a vestirsi, Arianrhod si tirò su e gli circondò il collo con le braccia da dietro. I suoi riccioli solleticavano la pelle di Gareth, che sorrise e le carezzò il braccio con il quale lo stringeva.

Vorrei che non dovessi andare...”, sussurrò lei.

Gareth sospirò. “Anch'io lo vorrei tanto, amore mio. Ma siamo già stati sufficientemente incoscienti negli ultimi due giorni. Non è il caso di sfidare la sorte.”


***

Quel giorno il vento cambiò, cominciando a soffiare nella giusta direzione. La navigazione, che fino a quel momento era proceduta con fatica, prese il giusto ritmo. Arianrhod aveva imparato ad amare l'aria di mare, la salsedine, gli spruzzi delle onde che a volte potevano raggiungere perfino il parapetto della nave. Aveva presto superato il normale fastidio che la navigazione con il mare mosso provocava a chi non era avvezzo a viaggiare per nave.

Quel giorno, mentre si trovava a prua con Östen, sperimentò anche quanto poteva essere intenso e sfiancante il vento in mare. Deplorò di non aver pensato a legare i capelli, perché ora, con suo sommo fastidio, le sbattevano continuamente sul viso e le turbinavano tutto intorno come una girandola impazzita. Ad Östen veniva da sorridere ogni volta che lei imprecava contro quella scomodità. Allora Arianrhod sorrideva a sua volta e dimenticava ogni acredine. Non si poteva negarlo: Östen possedeva la rara capacità di infondere positività negli altri. Arianrhod era fermamente convinta che non sarebbe mai stata capace di discutere con lui, o provare rabbia nei suoi confronti. Era praticamente impossibile. Con Gareth era accaduto, e sarebbe accaduto ancora. Avevano entrambi un carattere forte, e c'era tensione tra loro: era normale che a volte litigassero. Östen invece riusciva sempre a metterla di buonumore e, con il suo modo di parlare in modo diretto, ma allo stesso tempo gentile, faceva apparire semplice anche l'ostacolo apparentemente più insormontabile.

Dovrei proprio decidermi a fare qualcosa con questi capelli!” esclamò Arianrhod, rimettendoli a posto per l'ennesima volta.

Sarebbe un peccato”, replicò Östen.

Perché? Era mia madre a volere che li portassi lunghi. Io non li ho mai potuti soffrire.”

Il cavaliere alzò le spalle. “Allora devi fare ciò che ritieni meglio per te, non credi?”

Arianrhod non replicò e rimase in silenzio. Stava seduta sul parapetto della nave, saldamente aggrappata ad una delle sartìe. Già dal primo giorno aveva abbandonato la lussuosa tunica per un abbigliamento più pratico: braghe maschili e stivali. Non le importava di cosa gli uomini potessero pensare. Non avrebbero comunque contestato la sua decisione, e in ogni caso quello non era tempo e luogo per leziosità femminili, o stoffe pregiate ornate di ricami.

La nave continuava a fendere le acque a gran velocità, e il marinaio addetto al timone le aveva detto che se avessero proceduto di quel passo, con il vento a favore, avrebbero visto le coste della Danimarca per il giorno seguente.

E' merito tuo se suo padre si è finalmente accorto di lui” commentò Östen, appoggiato al parapetto accanto a lei.

Di che parli?”, chiese Arianrhod alzando interrogativamente un sopracciglio.

Östen fece un cenno con il capo in direzione del ponte che stava alle loro spalle, dove passeggiavano Gareth e il duca, immersi in una fitta conversazione.

Arianrhod non poté fare a meno di sorridere, felice a quella vista. Aveva notato anche lei che, negli ultimi giorni, Fjölnir aveva cominciato a cercare Gareth, a volerlo accanto a sé al pari di Domaldr. Ma non aveva osato sperare di aver davvero contribuito a un tale cambiamento.

Buon segno, non è vero?” disse a Östen. “Voglio dire, che lo tratti così...”

Grazie a te”, ribadì lui. “Cosa hai detto al duca per riuscirci? Devi avergli dato una bella strigliata.”

Non ho fatto niente. Credo solo che in cuor suo il duca avesse cominciato a rendersi conto già da tempo di che razza di asino si ritrova come figlio legittimo. È naturale quindi che veda nel suo altro figlio tutte quelle qualità che vorrebbe tanto nel primo. Io mi sono limitata a dargli un piccolo consiglio.”

Qualunque cosa sia, il duca comincia a rendersi conto del valore di Gareth. Credo che d'ora in poi ignorerà le pretese di sua moglie.”

Quali pretese?”

La duchessa non è stata felice di scoprire del figlio illegittimo del marito. Ha sopportato che lui lo riconoscesse e provvedesse a lui, ma non avrebbe tollerato di vederlo crescere in seno alla propria famiglia. Anche per questo il duca lo ha sempre tenuto a distanza.”

Non posso dire di non capirla, almeno in parte. Deve essere stato doloroso per lei...” mormorò Arianrhod pensierosa, lo sguardo perso su Gareth e suo padre, che parlavano appoggiati al parapetto della nave. Immaginò come potesse essere dover dividere Gareth con un'altra donna, venire a conoscenza di un suo tradimento e doverne avere anche il frutto sotto gli occhi, giorno dopo giorno.

Il pensiero le provocò un tale turbamento che preferì cambiare argomento.

Sai Östen ho pensato che è davvero imperdonabile da parte mia, ma non ti ho mai chiesto del tuo passato. Come sei diventato un membro della Guardia Bianca?”

Sei sicura di volerlo sapere?” disse lui con un sorriso. “Lo capisco se la mia signora non è realmente interessata alla vita di un suo umile servitore.”

Sciocco!” rise Arianrhod, dandogli un colpetto sul braccio. “Certo che sono interessata. Anzi, è tanto tempo che volevo chiedertelo, e mi vergogno di averlo fatto solo ora.”

Come vuoi, ma sappi che la mia storia non è certo avvincente come la tua, perciò poi non lamentarti che non ti avevo avvertita.”

Sei uno dei pochi veri amici che ho incontrato da quando tutto questo è accaduto, Östen. E non sai quanto questo abbia significato per me. Mi hai aiutata e mi sei stato vicino anche quando Gareth si era allontanato da me. Te ne sarò per sempre grata e ti ascolterei anche se fossi muto.”

E' stato un'onore poterti essere vicino, mia signora. Ho combattuto per te da quando sono entrato nella Guardia Bianca, ma non avrei mai sperato che colei per la quale resistevamo fosse una persona tanto degna della nostra lealtà.”

Vuoi vedermi arrossire?” chiese Arianrhod, felice ma anche imbarazzata dalle sue parole.

Östen sorrise, poi ridivenne serio.

Per rispondere alla tua domanda, sono entrato nell'ordine sette anni fa, ero molto giovane, appena diciassettenne. Mio padre era un piccolo proprietario terriero del sud della Svezia, ma non era abbastanza importante da avere una qualche protezione contro le mire dell'usurpatore. Allora non era Ale a governare, ma Halfdan. Halfdan mise gli occhi sulle terre di mio padre e per riuscire a portargliele via lo fece falsamente accusare di tradimento. Lo fece giustiziare e confiscò le sue terre.”

E' spaventoso”, mormorò Arianrhod scioccata, rendendosi conto forse per la prima volta della gravità della situazione in Svezia. Non era più solo qualcosa che riguardava la sua famiglia, la sua sfera personale. Riguardava il suo popolo.

Lo so”, assentì Östen, “ma mio padre non fu certo l'unico; moltissimi piccoli nobili o proprietari terrieri fecero questa fine. È una pratica comune ormai in Svezia; gli usurpatori tentano di accentrare il potere nelle proprie mani o di sostituire persone scomode con altre di loro fiducia. Per questo molti si sono dati alla macchia, formando un esercito di ribelli.”

Tu come reagisti alla morte di tuo padre?”

Io, mia madre e le mie sorelle eravamo pazzi di dolore. Se avessi potuto avrei ucciso Halfdan con le mie mani, a costo di venire scorticato vivo. Ma dovevo pensare anche alla mia famiglia, che ora dipendeva da me. Non avevamo nemmeno più i mezzi per sopravvivere, e se fossi stato da solo mi sarei probabilmente unito all'esercito di ribelli. Invece fu la Guardia Bianca ad offrirmi rifugio, ad offrirmi un modo per occuparmi di mia madre e delle mie sorelle, facendo allo stesso tempo ciò che il mio cuore mi gridava fosse giusto: rovesciare l'usurpatore e riportare sul trono la legittima erede. Dopo che ti ho conosciuta credo con tutte le mie forze in questa battaglia.”

Arianrhod era rimasta a bocca aperta, un nodo le serrava la gola.

Mi dispiace”, disse con voce strozzata. “Mi dispiace per tutto quello che hai passato. Per quello che è accaduto a tuo padre.”

Tu hai sopportato ben di peggio”, replicò Östen. “E in ogni caso abbiamo speranza di cambiare le cose, no?”

Lotterò fino alla morte perché questo avvenga”.

Lo sguardo di Arianrhod era duro e determinato quando lo disse, e Östen comprese che lo intendeva veramente.






Angolo Autrice: Ciao a tutti! Anche se di passaggio spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Volevo raccontare qualcosa di più sul passato di Östen, perché è diventato un personaggio molto amato da voi lettori. Grazie alla sua testimonianza, e ai pezzi che piano piano Arianrhod ha messo insieme lungo il suo cammino, la risolutezza della nostra regina nel volersi riprendere il trono cresce. Anche il duca e Gareth fanno passi avanti... e niente ci vediamo in Danimarca al prossimo capitolo! ;)

Grazie a tutti voi che seguite/recensite/leggete!

Eilan



   
 
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