Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: AGirlInTheDark    29/11/2016    1 recensioni
Spesso e volentieri non riusciamo a capire che cosa passi per la testa di certa gente.
Credo sia perfettamente normale.
Ci capita di giudicare una persona senza conoscerla a fondo, senza sapere nulla della sua storia.
Siamo qui proprio per questo.
Ogni umano ha delle paure, delle passioni, dei problemi e difficoltà.
Io mi occuperò di portarvi a conoscenza di quelle dei più valorosi guerrieri e fedeli soldati.
Di quelle degli scienziati più vivaci e dei giovani ragazzi dai grandi ideali.
Cosa ne dite?
Partiamo?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Fuori da quella gabbia.



L'oceano...
Esisteva veramente una cosa del genere fuori da quelle mura?
Armin, una vera risposta, non ce l'aveva.
Vaste foreste piene di vegetazione, lunghi tratti di sabbia e roccia, acqua e fiori.
Aurore e tramonti.
Pioggia, neve e arcobaleni.
Alcune di queste cose le aveva già viste ma, dentro ad una gabbia, non ha un effetto poi così affascinante.
Voleva respirare l'aria che avevano la possibilità di assaporare i soldati dalle bellissime ali cucite su mantelli verdi.
Non era una persona coraggiosa come lo era Mikasa.
Non era un ragazzo mosso da particolari ideali o sentimenti come lo era Eren.
Era però molto curioso, intelligente e speranzoso.
Voleva crescere e vedere che cosa il mondo gli avrebbe riservato.
Fuori da quelle mura però.
 


Avrebbe preso parte al corpo di ricerca, alle Ali delle Libertà.
Non da solo.
I suoi migliori amici lo avrebbero seguito... in realtà era lui che avrebbe seguito loro...
Molte altre persone conosciute durante l'addestramento gli avrebbero fatto "compagnia".
Combattevano insieme per la vittoria e per la felicità del genere umano.
Nessuno di loro si sarebbe arreso, nessuno avrebbe mai lasciato i propri compagni.
O almeno così credeva.
 



Più i giorni passavano, più Armin faticava ad andare avanti.
Così tanta morte li circondava.
La sua unica speranza erano i suoi sogni.
Avrebbe visto l'oceano. A qualunque costo.
Avrebbe assaporato il gusto della libertà e si sarebbe abituato a vivere al di fuori della sua tanto odiata gabbia.
Avrebbe riso e brindato con i suoi compagni alla nuova vita che li aspettava.
Doveva solo stringere i denti ed andare avanti.
Ogni notte, prima di dormire, dava un'occhiata ai suoi libri.
Lo rendevano felice, gli facevano sperare in un futuro.
Tutte quelle pagine piene di immagini e scritte che raccontavano di quanto fosse salato il mare e granulosa la sabbia.
Di quanto le stelle brillassero vicino alle zone di montagna.
Di quanto fosse bella la vita al di fuori di quell'inferno di mattoni.
Avrebbe visto tutto ciò con i suoi occhi.
Ci credeva con tutto se stesso.
 



Era appena tornato dall'ultima, fallimentare spedizione.
Avevano perso centinaia di soldati. Di eroi.
Si sentiva quasi in colpa a tornare vivo e vegeto.
I suoi compagni meritavano molto più di una morte così brutale.
Eppure non poteva fare a meno di essere "felice".
Era ancora lì. I suoi sogni potevano essere ancora realizzati.
Il suo cuore continuava a pompare sangue e i suoi polmoni a funzionare.
Come poteva essere triste?
Certo, aveva visto morire un sacco dei suoi compagni ma Eren e Mikasa erano ancora vivi.
Non aveva motivo di sentirsi in colpa.
Le persone muoiono, è così che funziona.
Rabbrividì.
Ma cosa stava pensando?
Come poteva credere che fosse normale tutto questo?
Eppure non riusciva a smettere di essere grato che la Morte avesse scelto qualcun'altro al suo posto.
Stava diventando un mostro interessato solo ai suoi desideri e a come realizzarli.
Gli altri non avevano i suoi stessi ideali.
Gli altri non avrebbero portato benificio al mondo restando in vita.
Tutti erano solamente un grosso peso sulle spalle dell'intero gruppo.
Lui, invece, avrebbe fatto grandi cose.
Lui doveva sopravvivere.
 
 



Urla. Morte. Sangue.
Il suo sangue.
Centocinquantesima spedizione, la più terribile che si sia mai affrontata.
I giganti avevano fatto piazza pulita, gli "umani" avevano perso.
Centinaia e centinaia di persone erano state divorate.
Eren, Mikasa, Levi, Hanji, Erwin, Jean...
Nessuno era riuscito a salvarsi.
Armin giace, ricoperto dal liquido rosso più amaro di tutti, accanto al corpo dei suoi compagni. Della sua famiglia.
Non ha una gamba e le varie ferite non smettono di sanguinare.
Nemmeno lui, che avrebbe cambiato il mondo, era degno dell'immortalità.
La sua cara compagna, che credeva lo preferisse agli altri, gli stava porgendo una mano.
La Morte lo avrebbe portato via da un momento all'altro.
Non vuole seguirla.
Deve osservare la Luna, vedere la neve e collezionarne i fiocchi.
Non deve andare così.
Eppure è proprio come andrà.
Morirà dopo un lento dissanguamento e dolore.
Morirà da solo.
Morirà senza prima aver avuto la possibilità di vedere il mondo che tanto sognava.


L'oceano, però, l'aveva già visto.
Un oceano di sangue.
Un oceano di corpi e di disperazione.
Si può dire, quindi, che il suo sogno si sia avverato...no?
 
   
 
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