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Autore: karter    12/12/2016    0 recensioni
mia prima storia in questo fandom sperando di non fare danni
dal testo:
Rimase davanti a quella porta per secondi che le parvero infiniti, a rimuginare sulla sua decisione di tornare, mentre da dentro percepiva benissimo le risate della piccola Purin, che tanto piccola sicuramente non sarebbe stata, il rumore di vetro rotto, era certa che Reatsu avesse rotto l'ennesimo servizio di bicchieri, povero Keiichiro, chi sa quanti piatti e bicchieri avrà dovuto ricomprare per colpa della ragazza. Rimase ancora in ascolto distinguendo perfettamente le urla incitatorie di Minto, sicuramente seduta al tavolo sorseggiando il suo the e rimproverando le altre, mentre Zakuro era alla cassa per non mettere soggezione ai clienti. Quanto le era mancato tutto ciò!
(aggiunto il quinto capitolo)
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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DECISIONI CHE CAMBIANO LA VITA


Passarono mesi dal giorno in cui la rossa aveva finalmente fatto chiarezza nel suo cuore comprendendo di non essere più innamorata di quel ragazzo dagli occhi scuri che le aveva fatto battere forte il cuore nei primi anni di adolescenza, ma di provare comunque un forte sentimento fraterno nei suoi confronti. Sapeva di dovergli parlare di questa cosa, ma aveva paura di ferirlo in qualche modo, e questa era l'ultima cosa che voleva, perché anche se nell'ultimo anno si era comportato davvero malissimo, abbandonandola a se stessa, non poteva dimenticare tutte le volte che solo vederlo le aveva risollevato una giornata buia e grigia, ma non poteva neanche continuare a mentirgli. Si sentiva sporca a negare così la verità, ma aveva bisogno dell'atmosfera adatta e soprattutto mica poteva parlargli a mezzanotte passata appena rientrato a casa!
Si alzò dal divano su chi era seduta la rossa avvicinandosi alla finestra dalla quale riusciva a scorgere tutto il profilo londinese. Era bella Londra, se ne rendeva conto, eppure non avrebbe mai potuto occupare il posto che aveva Tokyo, la sua amata città natale, la città che le aveva fatto trovare delle splendide amiche con le quali tuttora si scambiava delle lettere. Adorava tutte quelle ragazze scapestrate, ed avere, anche se minimo, un contatto con loro la faceva sentire meglio, più serena. Anche merito loro era stata l'idea di parlare con Masaya di tutta la situazione (Zakuro è sempre pronta a darle ottimi consigli per aiutarla ad uscire da una situazione complicata). Poi c'era
un altro punto interrogativo da risolvere: cosa fare dopo? Sarebbe dovuta restare o tornare a casa? Il suo desiderio più grande era quello di tornare nella sua città e poter finalmente riabbracciare tutti i suoi cari, mamma, papà, Mimi, Megan, Minto (che non sentiva da troppo tempo), Reatsu (che le mancava tanto nonostante si sentissero un po' più spesso), Purin (la sua compagna di gossip che sentiva solo attraverso le lettere delle altre), Zakuro (l'unica con la quale non aveva mai smesso di parlare e l'unica a conoscere tutta la situazione in cui si trovava), Keiichiro (il suo migliore amico, quel ragazzo che era diventato come un fratellone per lei e che aveva scoperto fidanzato con la bella viola) e Ryo, si non vedeva l'ora di rivedere anche lui, quel ragazzo che, anche se non l'avrebbe mai ammesso, le era entrato nel cuore senza chiedere il permesso e che le faceva sentire le farfalle nello stomaco anche a chilometri di distanza.
Un sorriso si dipinse su quelle labbra rosee al loro pensiero. Non c'era domanda da porsi, sarebbe tornata a casa, era stata via anche troppo a lungo per i suoi gusti.
Con il cuore più sereno rientrò in cucina decidendo che ne avrebbe parlato con il suo ragazzo a cena, avrebbe dovuto solo avvertirlo di tornare a cena a casa, e sicuramente sarebbe andato tutto bene.
Speranzosa corse a recuperare il cellulare e gli mandò un messaggio, mentre diretta in cucina iniziava a pensare a ciò che avrebbe potuto preparare, a ciò che sarebbe stato più adatto per un evento del genere e poi come dirgli una cosa del genere, e soprattutto quando era il momento ideale, a inizio cena non era proprio il caso, l'aria sarebbe stata pesante tutto il tempo, a metà, ma non le sembrava il caso, forse l'ideale era mentre mangiavano il dolce, in modo da rendere la pillola più leggera.
"Si è decisamente il momento migliore, e poi anch'io sarei più di buon umore" pensò sorridendo soddisfatta prima di sentire il telefono vibrare e correre a vedere.

_Ok, cercherò di tornare per le otto!_

Sorrise leggendo la risposta positiva. Ce l'avrebbe fatta sicuramente!
La giornata passò in fretta per la rossa che, persa tra i fornelli, non si era neppure accorta dello scorrere del tempo.
-È tardi!- si disse guardando l'orologio appeso alla parete e correndo in camera propria per rendersi un po' più presentabile mentre ripassava mentalmente il discorso che aveva preparato nel pomeriggio.
Così arrivarono presto le otto e, per la prima volta, la rossa fu puntuale e si mise in attesa del ragazzo mentre con una grazia che non sapeva di avere cominciò a sfornare l'arrosto che aveva preparato con tanta cura.
-Mmh- disse assaggiando la salsa ai peperoni con cui l'aveva accompagnato -Ho battuto me stessa questa volta!- ammise soddisfatta -Spero solo che Masaya si muova o si fredderà tutto!-
E con il sorriso sulle labbra si sedette sul divano ad attendere il suo futuro ex.
Passarono varie ore, ma del ragazzo non vi era traccia. Ormai la cena era fredda, l'atmosfera scemata e il suo umore sotto terra. Avrebbe voluto parlargli, ma non gliel'aveva permesso. Asciugandosi quell'unica perla trasparente che le rigava il volto si diresse in camera.
Era delusa dal comportamento del ragazzo e si sentiva una stupida per essersi illusa. Senza fiatare iniziò a svuotare gli armadi con rabbia, infilando in valigia tutto ciò che le capitava sotto mano, incurante di cosa fosse.
Rapidamente indossò dei jeans e un dolcevita panna, doveva stare comoda, l'attendeva un lungo viaggio.
Sempre senza fiatare prese un foglio bianco e iniziò a scrivere una lettera per Ayoma e, dopo averla piegata accuratamente, la posò sul tavolo, dove era ancora apparecchiata una tavola per due.
Prese la sua roba e aprì la porta, prima di voltarsi un attimo solo a osservare quell'appartamento che era stato casa sua per troppo tempo e nel quale aveva sognato di condurre una vita felice, di vivere un sogno, che invece non si era mai avverato, trasformando quella fantasia infantile in un incubo.
Sorrise un'ultima volta a quella casa prima di chiudersi la porta alle spalle, pronta ad iniziare una nuova avventura. Ne era certa, era la scelta giusta!

***

La porta dell'appartamento si aprì lentamente, rivelando una figura mascolina che avanzava lentamente, cercando di non far rumore.
Aveva promesso alla sua ragazza che sarebbe rientrato per le 20:00, e invece aveva fatto tardi come ogni sera.
In punta di piedi si diresse in salotto, convinto di trovare la rossa addormentata sul divano, come ogni sera. Era così dolce mentre cercando di aspettarlo sveglia si addormentava sul divano con il televisore acceso.
Con quel pensiero in testa si recò nella stanza e si sorprese non poco nel trovarlo vuoto.
"Sarà in camera?" si chiese proseguendo verso la loro stanza, sempre a luce spenta per non disturbarla. Sapeva quanto la sua gattina amasse dormire e quanto la infastidisse essere svegliata in malo modo. Silenziosamente, peggio di un ladro, arrivò davanti alla porta della camera, stranamente spalancata, e per poco non gli prese un infarto vedendola vuota, completamente vuota, senza nessun segno del suo passaggio, illuminata soltanto dai flebili raggi della luna.
Spaventato accese tutte le luci della casa. Non poteva essere vero. Con il cuore in gola iniziò a cercarla in ogni angolo di quell'appartamento, ma non vi era alcuna traccia di lei. Scoraggiato entrò in cucina e rimase a bocca aperta.
Al centro della stanza vi era la tavola, apparecchiata per due e imbandita di ogni sorta di cibo.
Lentamente vi si avvicinò. La sua Ichigo gli aveva preparato una sorpresa e lui non si era presentato. Era stato un vero idiota! Rimase imbambolato per un tempo indeterminato ai suoi occhi, prima che scorgesse una busta bianca che portava il suo nome sopra. Con una nuova speranza nel cuore la prese e l'aprì riconoscendo immediatamente la scrittura piccola e sottile, ma anche un po'
disordinata della rossa.

Ciao Masaya,
Speravo di poterti parlare questa sera a cena, ma neanche questa volta sei
rientrato, quindi eccomi qui ad affidare a questo foglio bianco tutto ciò che
sento il bisogno di dirti già da un po'.  
Ti sembrerà stupido, ma mi sento delusa.
Quando siamo arrivati qui ero così felice di poter vivere finalmente come una
vera coppia, goderci piccoli momenti di pace assieme, andare a dormire
abbracciati e svegliarmi con te al mio fianco. Ci avevo sperato davvero, eppure
niente di tutto ciò è accaduto.
Inizialmente pensavo fosse dovuto a questa nuova situazione che stavamo
vivendo, quindi non mi creava troppi problemi non vederti spesso. Dovevi
ambientarti tu e dovevo farlo anch'io. Più passava il tempo però e più le cose
sono andate peggiorando. Inizialmente non lo credevo possibile, cercavo di
illudermi che fosse solo una mia impressione. Così ho iniziato a imparare a
cucinare, dovevo tenere la mente occupata da tali pensieri e soprattutto volevo
rendere felice te che mi avevi dato la possibilità di questo sogno. Sono andata
avanti così per molto, illudendomi, ma poi un po' di tempo fa ho avuto
un'illuminazione. Sembra strano da me, eppure è stato così. Ricordo che
rientravo a casa dopo aver fatto la spesa e tutto mi sembrava grigio,
appannato. Stavo male e non me ne rendevo conto, poi non so come mi sono
tornati in mente i giorni in cui ero una mewmew assieme alle altre, le nostre
avventure e anche gli interminabili pomeriggi a sgobbare al caffè e mi è venuto
da sorridere. È stato lì che ho realizzato. Nonostante io ti sia molto legata,
io non ti amo più Masaya. Stare con te non è più la cosa più importante. È
vero, sei stato il mio primo amore, il mio amore adolescenziale, ma come è
passata lei sei passato anche tu. Ci ho riflettuto molto in quest'ultimo
periodo, e ho capito che non potevo cambiare questa cosa, per questo ho deciso
di tornare a casa, la mia vera casa.
Mi dispiace Masaya, ma orami per me tu sei il passato, un porto dolce, sicuro
che mi ha accompagnata per tanto tempo, ma che oramai, nonostante non potrò mai
cancellare, è passato, non sento più mio. Ti vorrò sempre bene, ma è tempo che
mi costruisca il mio futuro, e sento che, se loro mi vorranno ancora, il mio
futuro non può che essere accanto a loro, Minto, Reatau, Purin, Zakuro,
Keiichiro e Ryo.
Per questo ti dico addio Masaya. Spero tu sia felice come lo sarò io non
appena li avrò riabbracciati.
Ichigo

Rilesse più volte quel pezzo di carta il corvino. Era stato uno sciocco, si era lasciato prendere la mano credendo che lei sarebbe sempre stata al suo fianco, invece si sbagliava. Lei era andata via e non sarebbe più tornata. Lei non lo amava più, e mentre pensava ciò una lacrima gli rigò il volto.
-Addio Ichigo!-

 

  
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