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Autore: AliceLaRossa    19/12/2016    1 recensioni
Salve^^, sono nuova qui e questa è la mia primissima storia. Spero vi piaccia! Per colpa di un'esplosione di Deidara, il covo ha deciso di passare da una casa a un tappetto di macerie. Pain, incavolato come non mai, fa ricostruire il covo ai suoi compagni. Ma l'impresa si rivelerà più difficile del previsto...
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akatsuki, Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Mi scuso tanto per il ritardo, ecco un nuovo capitolo! Buona lettura^^!

Capitolo 2: Il progetto!

Un solo colpo sulla testa e il nostro amato bombarolo cadde a gambe per aria a terra.
-Ahi, capo!- si lamentò, rialzandosi mezzo stordito.
-SILENZIO ARTISTA DEI MIEI STIVALI!- lo rimproverò Pain. –Sempre a fare casini te e l’altro!
-Ma che c’entro io!- s’intromise Sasori, sorpreso.
-C’entri eccome, bello mio! Voi due siete sempre a litigare!- disse Pain, esasperato. Gli altri restavano in silenzio, sotto la pioggia battente e un Kakuzu completamente sepolto dalle foglie.
-Peccato che questa volta sia stato lui a fare il danno!- ribatté Sasori. Pain si massaggiò le tempie, stanco e nervoso, poi disse:-Non mi interessa. Ora per colpa vostra, siamo sotto la tempesta, in balia del vento e della pioggia fredda.
-E ringranzia che non sia acida!- esclamò Zetsu, l’unico a non risentirne del meteo in corso.
Ognuno si riparò come poté dalla pioggia: chi con un pezzo di stoffa lacero, chi con un velo d’acqua (Kisame, furbo l’uomo! NdHidan); mentre Tobi era rimasto tutto il tempo sul divano, bruciato ma fermo nella stessa posizione di prima. Sotto la pioggia e magari il giorno dopo si beccherà la broncopolmonite.
La tempesta non ne voleva sapere di mollare la zona e il cattivo umore di Pain peggiorava le cose. Deidara e Sasori continuavano a scambiarsi sguardi omicida l’un l’altro e per poco non si aggredirono di nuovo. Un tuono fece sobbalzare un po’ tutti, mentre il rumore di una possibile frana risuonava in lontananza.
Mentre era intento a ripararsi sotto un ombrello sgualcito, Pain rifletteva su una possibile punizione. Era già cattivo da quanto Konan l’aveva interrotto dai suoi pensieri e l’esplosione causata dall’artista con i capelli giallo canarino lo aveva fatto imbestialire. Tobi gli andò vicino:-Signor capo? Posso fare qualcosa per lei?
-Si: sparire dalla mia vista prima che possa lanciarti a Konoha con un calcione!
-Si signor capo!- esclamò Tobi, correndo altrove. Sparì nel bosco, sempre con il temporale apocalittico sopra di loro. A Pain gli venne un’illuminazione.
-Signori!- scattò in piedi a braccia aperte, picchiando la testa su un ramo basso e riversandosi addosso tanta acqua quanta la pioggia che cadeva (visto che era 2/3 asciutto nonostante l’ombrello Emmental, o come si scrive). Tutti si voltarono verso di lui, e Tobi sbucò da sotto le gambe del suo Sempai, beccandosi una tallonata sul cervello!
-Ho avuto un’idea!- disse Pain. -Ricostruirete il covo!
-Noi?!- esclamò Hidan, indignato. –Ma è stato Deidara a farlo radere al suolo!!
-Infatti!- brontolò Sasori, guardando male il compagno.
-Sarò buono: gli darete una “mano”! Niente storie o vi metto Tobi in squadra per due settimane ad ognuno di voi!!!
-Sarà fatto capo!- esclamarono all’unisono TUTTI, con tanto di saluto militare e una gocciolina di sudore freddo, terrorizzati al solo pensiero di avere Tobi in squadra.

Un piccino raggio di sole illuminò l’uomo mascherato, svegliandolo dal suo dolce letargo sotto una trave come riparo. Si alzò ed esclamò contento:-Sole!!! Tutti si svegliarono dal sonno, osservando le nuvole bianche mischiate con quelle ormai morenti color tempesta, mentre il sole cominciò a scaldare la fredda aria.
-Bene, ora al lavoro!- urlò Pain e tutti si misero a spostare le macerie, dividendole a seconda del materiale con cui sono fatte e magari riciclare quelle sane o quelle con lievi danni per poi dare una sistematina. Peccato che solo il 15% si salvò dell’intera struttura (tra l’altro enorme era! NdItachi).
Konan propose a Pain di dar loro una mano e lui, con poca voglia, si offrì nel disegnare il progetto con Sasori: una casa ancora più grande e bella.
-Il problema, -si intromise Itachi, vestito con una maglia bianca attillata e pantaloni nerissimi (autrice sbava). – è che dovremmo buttare giù alberi e trovare il materiale nuovo!
-Tranquillo, vecchio mio!- gli picchiò una mano sulla spalla Kisame. –Useremo i denari di Kuzu per prendere il materiale!
E un uomo alto si abbassò a terra, con una mano sul cuore e il respiro affannoso:-Noooo!!! I miei piccoliiiii!!!!!
-Va bene!- concordò Pain alzando l'indice. –Domani Itachi e Kisame andranno nel paesotto qua vicino a prendere alcuni materiali, mentre gli altri riordineranno le loro cose che sono sopravvissute.- e orgoglioso guardò il capolavoro sul foglio: Sasori era bravo a disegnare, e la casa stile Castello di Himeji farà un figurone!
-Non darà troppo nell’occhio?- gli chiese sottovoce Konan, dopo averlo preso in parte. Lui fece un mega sorrisone:-Ma no, tesoro!!!
   
 
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