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Autore: Aquarius no Lilith    20/12/2016    0 recensioni
Questo è il prequel, ambientato in epoca mitologica, de la mia fanfiction "la maledizione dell'amore eterno".
Cassandra è una delle prime guerriere della dea Artemide ed è un'abile veggente.
All'età di vent'anni sarà costretta, a causa di una missione affidatale dalla sua dea, ad abbandonare il Santuario di Delo e ad andare al Santuario di Atene.
Lei che mai avrebbe pensato di innamorarsi, qui troverà il suo amore, anche se questo sentimento sarà molto tormentato.
Lo scoppio della guerra tra la dea Atena e la dea Artemide la metterà di fronte alla scelta più terribile: l'amore verso un guerriero della dea Atena o la fedeltà, verso la dea Artemide, che l'aveva cresciuta come una figlia?
Avvertimento: in questa storia non si tiene conto dell' Ipermyth di Kurumada.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Artemide, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La maledizione dell' amore eterno'
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Sangue, nient’altro che sangue e profonda sofferenza vedevo nei miei sogni.
Inoltre tra le persone che vedevo combattere e morire ne scorgevo qualcuna, che sebbene non l’avessi mai vista prima di allora, sentivo di conoscere molto bene.
Poi vidi il ragazzo misterioso dei miei sogni, rivestito di una scintillante armatura dorata, riverso a terra in un’enorme pozza di sangue...
A quella vista, il mio cuore sembrò spezzarsi in due e mi svegliai, urlando per il dolore.
Quando sentii il mio battito cardiaco tornare normale, mi guardai intorno e mi accorsi di essere stesa sul mio letto.
<< Tutto bene, Cassandra? >>, sentii chiedere alla mia destra e ancora prima di girarmi in quella direzione sapevo chi avesse parlato, ovvero la maestra Pentesilea.
<< Io credo di stare bene, maestra.
Solo che ho la testa confusa da mille visioni su un futuro, che non riesco a interpretare...
E tutto ciò, mi preoccupa parecchio >>, le risposi, turbata dal mio ultimo sogno.
<< La visione che hai avuto prima di svenire però, sai dirmi che cosa ti ha mostrato?
Prima di perdere i sensi hai detto solo che saremmo stati attaccati nel giro di pochissimo tempo dal tuo avvertimento... >>
<< Ho sognato lo spiazzo davanti al palazzo trasformato in un campo di battaglia tra noi e quei maledetti degli specter del dio Hades...
E c’erano fiumi di sangue che scorrevano senza tregua >>.
<< Ho compreso, Cassandra.
Ora riposa, perché ti devi riprendere al più presto, in quanto tu sei colei che dovrà proteggere la nostra nobile dea Artemide in battaglia.
Buon riposo dunque e a dopo >>, disse la maestra, salutandomi e se ne andò, lasciandomi così sola nelle mie stanze e libera di rimettere ordine tra i miei pensieri.
Dopo un po’, mi alzai a sedere sul letto e feci per girarmi, ma un improvviso capogiro mi costrinse a fermarmi immediatamente.
Nonostante io mi fossi temprata alla battaglia sia mentalmente sia fisicamente fin dalla più tenera età, mi capitava ancora di tanto in tanto di perdere le forze a causa delle mie visioni.
Questo accadeva purtroppo sempre dopo aver utilizzato una grande quantità di cosmo sul campo di battaglia o nel curare le ferite di qualcuno...
A questo proposito, spero vivamente che Atteone stia meglio e che recuperi le sue energie e il suo cosmo al più presto, pensai.
Dopo essermi alzata lentamente dal letto, mi concessi un lungo bagno caldo, per potermi rilassare del tutto e recuperare le energie.
Una volta sdraiata del tutto nella vasca, lasciai andare a briglia sciolta i miei pensieri.
Mi tornò così subito in mente il ragazzo dagli occhi azzurri dei miei sogni...
Perché continuavo a ripensare a lui e che cosa poteva mai c’entrare con me?
Assorta in questi pensieri, uscii dalla vasca e mi asciugai il corpo e i capelli e mi rivestii.
Indossai i miei abiti da allenamento: i miei lunghi pantaloni di colore nero, la fasciatura bianca per il seno con sopra una maglia nera senza maniche e comodi stivali di pelle.
Appena finito di rivestirmi, sentii bussare alla porta e dissi allora: << Avanti >>.
La porta si aprì ed entrò la mia amica Ninfadora, guerriera delle correnti marine.
Indossava anche lei gli abiti di allenamento, per essere così pronta in ogni momento a poter indossare la sua artemisia, per combattere.
<< Come mai qui, amica mia? >>, le domandai, dopo che entrò e chiuse la porta.
<< Sono qui perché ero preoccupata per te, a causa del tuo improvviso svenimento al cospetto della nobile dea Artemide.
La nobile Pentesilea mi ha detto solo che il tuo malessere è stato causato da una visione e dalla tua stanchezza, provocata dall’uso eccessivo che hai fatto oggi del tuo cosmo >>, mi rispose, con tono molto preoccupato.
<< Quello che ti ha detto la maestra Pentesilea è vero, Ninfadora.
Quindi aspettiamoci un attacco nemico da un momento all’altro >>, le risposi atona.
Ninfadora ed io parlammo ancora un po’, finché non sentimmo entrambe l’apparire di un terribile cosmo oscuro attorniato da cosmi di minore intensità, ma comunque dotati di una grande e percettibile negatività.
Io e lei allora ci guardammo negli occhi e poi uscimmo subito dalle mie stanze.
Pochi minuti dopo eravamo davanti al portone d’ingresso con accanto a noi le nostre compagne prime guerriere e Atteone.
Vedemmo così il dio Hades attorniato dai suoi specter, tra cui anche coloro con cui c’eravamo battuti proprio quella mattina, occupare la piana di fronte al palazzo.
Cercai di contare più o meno quanti fossero a occhio e croce e mi resi conto che dovevano essere tutti i suoi 108 specter, compresi i tre giganti infernali e i soldati minori.
Eravamo certamente in svantaggio, poiché solo sette dei dodici detentori delle artemisie erano presenti al Santuario e oltretutto i cosmi miei, di Atteone e di Ippolita non si erano ancora rigenerati del tutto, dopo gli scontri del mattino con gli specter.
Mentre pensavo ad una possibile strategia d’attacco da mettere in atto, sentii un cosmo potente e rassicurante avvicinarsi a noi.
Non avevo bisogno di voltarmi, per sapere che apparteneva alla nostra nobile dea.
Mentre la dea Artemide rivestita della sua lucente armatura ci sorpassava, venimmo investiti tutti e sette da un’enorme e potente scarica di luce e quando essa si diradò, le artemisie erano sul nostro corpo, pronte a difenderci da qualsiasi attacco avversario.
La nostra dea si fermò sulla soglia del palazzo e volse lo sguardo al dio Hades.
<< Ha proprio una bella faccia tosta a presentarsi qui, nobile zio.
Soprattutto dopo ciò che i tuoi maledetti specter hanno fatto al mio primo guerriero >>, disse la dea Artemide, con tono abbastanza irato.
<< Mi sembra però che la tua prima guerriera abbia fatto di peggio dei miei specter.
Non è stata forse lei ad uccidere Byakuya dell’illusione? >>, ribatté il dio Hades adirato, puntando il dito proprio verso di me.
<< Cassandra ha fatto solo il suo dovere, in quanto protettrice del Santuario di Delo e mia prima guerriera >>, ribatté piccata la dea Artemide.
<< Seguendo le poche informazioni che abbiamo sui tre giganti del dio Hades e sul suo esercito di specter, dovremo dividerci e combattere singolarmente.
Tre di voi affronteranno i giganti dell’Inferno, mentre io difendo la dea Artemide dal dio Hades e dagli attacchi nemici, in generale.
Ippodamia ti scontrerai con Minos di Grifon, in quanto avendo tu un cosmo fatto di fuoco, brucerai senza problemi i suoi fili invisibili di cosmo.
Per quanto riguarda Eaco di Garuda, che utilizza le illusioni per combattere, sarà fronteggiato dal potere degli incubi della maestra Pentesilea.
Ippolita invece, ti scontrerai con Radamanthis della Viverna, perché sono certa che le tue lame velenose lo abbatteranno senza troppi problemi.
Selene, Ninfadora e Atteone invece andrete in due parti opposte della piana, per riuscire a mettere fuori gioco quanti più specter di medio potere possibili.
Che il vostro spirito non ceda mai alla paura e ricordate di avere sempre fede nella nostra nobile dea Artemide >>, dissi, rivolgendomi ai miei compagni.
Annuirono tutti e ci preparammo mentalmente all’imminente battaglia, che ci attendeva.
Non appena la battaglia iniziò, scattammo subito e ognuno si preparò a compiere il compito che gli avevo appena affidato...
A volte odiavo proprio l’essere il capo di tutti i primi guerrieri della dea Artemide, perché quel ruolo era davvero impegnativo e se avessi sbagliato la strategia di combattimento, avrei causato la morte di una mia compagna o compagno.
Mentre mi passavano questi pensieri per la mente, stavo facendo strage degli infimi specter di Hades, che tentavano di colpire la dea Artemide.
Intanto la mia dea si dirigeva al centro dello spiazzo, per battersi con il dio Hades e io mi ritrovai davanti tre specter di medio livello, che m’impedirono di proseguire.
<< Chi è il primo di voi tre che vuole farsi avanti e assaggiare così la potenza dei miei colpi? >>, chiesi, ghignando malignamente.
Si fece avanti allora lo specter dall’aria massiccia e con l’elmo cornuto.
<< Grand ax crasher >>, gridò, gettandosi verso di me e pronto a colpirmi con una mano, ma fermai il suo colpo con una mano sola.
<< Maledetta, ma come hai fatto?
Nessuno c’è mai riuscito prima d’ora >>, disse lo specter, guardandomi irato e sconvolto.
<< Avete avuto una grande sfortuna a trovarvi sul mio cammino, perché io non avrò alcuna pietà di voi, schifosi specter >>, risposi, mentre i tre specter si avvicinavano, per tentare un attacco combinato, che pensavano mi avrebbe sconfitto.
Siete proprio dei guerrieri patetici, pensai.
<< Grand ax crasher >>, << Blood flower scissors >>, << Annihilation flap >>, gridarono nello stesso momento e il loro colpo andò a scontrarsi con la mia barriera mentale, che pur avendo richiesto un grande uso del mio cosmo, restò in piedi.
<< Ora prendete questo, stupidi specter.
Onda di distruzione mentale >>, gridai e gli lanciai contro il colpo alla massima potenza.
Nessuna difesa li salvò dal mio terribile colpo ed essi caddero a terra.
Io allora li sorpassai, per raggiungere finalmente la dea Artemide.
Mentre avanzavo verso il centro dello spiazzo, volsi lo sguardo al campo di battaglia e notai che rischiavamo seriamente la sconfitta, a causa della loro superiorità numerica.
E oltretutto, non so il perché, ma avevo un brutto presentimento latente...
Mentre cercavo di raggiungere la nobile dea Artemide, che aveva già iniziato a combattere con il dio Hades, continuavo a trovare sulla mia strada specter di potenza insignificante e skeleton dalla potenza praticamente inesistente.
Ad alcuni di essi riservai una morte veloce e indolore, usando i miei soli colpi mentali.
Non ero molto distante dalla dea Artemide ormai, quando mi cadde a terra proprio davanti ai piedi il corpo martoriato di ferite di Ifigenia.
La sollevai immediatamente da terra e con mio sommo orrore, vidi che una ferita parecchio profonda le attraversava il petto dalla spalla sinistra al fianco destro, dividendo così quasi del tutto in due la parte superiore del suo corpo.
Cominciai subito ad usare il mio cosmo per guarirla, ma non era semplice farlo in una situazione come quella in cui ci trovavamo. Per prima cosa cercai di guarire i tessuti interni che erano stati squarciati, per fermare immediatamente la perdita di sangue.  Ogni tanto però ero costretta a distrarmi durante l’operazione, a causa dei nemici che tentavano di attaccarci e che venivano spediti al tappeto dalla mia barriera mentale.  Quando buona parte della ferita ormai si era rimarginata, comparve accanto a me Atteone. << Devi andare dalla dea Artemide, Cassandra. Ci penso io a Ifigenia, tranquilla >>, mi disse e allora gli affidai la mia allieva ancora svenuta e corsi via nella direzione in cui sentivo il cosmo della nostra dea.
Facendomi velocemente largo tra i combattenti, raggiunsi la dea Artemide, che aveva ingaggiato battaglia con il dio Hades.  Stavo per andare ad affiancare la mia dea, quando il mio sesto senso scattò e mi spostai appena in tempo, per evitare un fulmine cosmico, lanciato da un nemico sconosciuto.  Come fissai lo sguardo nella direzione da cui proveniva l’attacco, vidi una ragazza della mia età con occhi e capelli di una tonalità viola scuro. << Non provare nemmeno ad avvicinarti al sommo Hades, nullità.  Sarò io la tua avversaria >>, mi disse, stringendo ancora più saldamente il tridente che aveva tra le mani e guardandomi con sguardo determinato.
<< Non mi fai di certo paura >>, le risposi, sprezzante e lei partì subito all’attacco, tentando invano di riuscire a colpirmi.  Da lì in poi, segui solo uno scontro fisico e cosmico a livelli altissimi e avrei potuto affermare di aver trovato finalmente un’avversaria di indubbia potenza.
Dopo un lunghissimo scontro senza esclusione di colpi, ci trovammo entrambe con diverse ferite più o meno serie e le armature incrinate in vari punti. Dopo l’ennesimo colpo scansato all’ultimo momento, presi la decisione di usare una delle mie tecniche mentali più potenti, per metterla fuori gioco e andare così dalla dea Artemide. Prima però che potessi mettere in azione i miei pensieri, sentii chiaramente il cosmo della nostra nobile dea espandersi in tutta la sua potenza e poco dopo, una ventata di cosmo micidiale invase tutto il campo di battaglia e molti nemici caddero a terra.  Approfittando del momento di distrazione della mia avversaria, riuscii a colpirla dietro al collo, facendola così crollare a terra svenuta. Superatala velocemente, giunsi finalmente vicino alla dea Artemide, che si stava fissando in cagnesco con il dio Hades in quel momento. << Com’è la situazione? >>, mi chiese, non distogliendo lo sguardo dal nemico.
<< Da ciò che ho visto e percepito sul campo di battaglia, posso affermare con certezza che tutti stanno combattendo al massimo delle proprie forze, anche se a lungo andare, penso che la differenza numerica potrebbe metterci in seria difficoltà >>, le risposi, seria.
<< Comprendo, Cassandra.  Sono sicura però che andrà tutto bene oggi...  Ora torna in battaglia e fatti valere come sempre >>, mi disse con tono enigmatico, congedandomi così senza possibilità d’appello. Mi ributtai allora nella mischia, cercano di pensare che tutto sarebbe andato a finire bene...  Nonostante molti nemici fossero stati colpiti con tecniche mortali, dopo un breve periodo di tempo si rialzavano ed erano nuovamente pronti alla battaglia...  Avanzando verso la parte centrale del campo di battaglia, mi accorsi immediatamente che le guerriere semplici erano molto provate, a causa dei continui ed estenuanti scontri, cui erano costrette a sottoporsi continuamente.
Se solo fossimo riusciti a fermare il loro processo di resurrezione continua in qualche modo, avremmo acquisito un notevole vantaggio sulle milizie nemiche.
Mandati al tappeto gli ennesimi nemici di infimo livello, scorsi Atteone combattere contro il generale Minos e lo scontro era senza esclusione di colpi.
Quando poi percepii un cosmo ben conosciuto manifestarsi, andai alla mia destra e lì vidi Ifigenia impegnata in battaglia.
Si stava scontrando con uno specter che sembrava dotato di una discreta forza, ella però riusciva fieramente a tenergli testa, anche se sprovvista di un’Artemisia che le proteggesse le membra e le aumentasse la forza offensiva.
Senza più preoccupazioni, mi gettai nella mischia e cominciai a compiere una vera mattanza di avversari e presto mi ritrovai a combattere schiena contro schiena con Selene.
<< Secondo te quando finirà questa battaglia?
Non potremo continuare a difenderci all’infinito >>, mi disse, dopo aver mandato al tappeto dieci avversari con un solo lampo del suo cosmo.
<< La dea Artemide poco fa mi ha detto che andrà tutto bene...
Quindi sono sicura che ce la faremo >>, le risposi, mentre tagliavo con il mio cosmo i collegamenti nervosi del cervello ai nemici davanti a me, cosicché anche se fossero tornati in vita, non sarebbero stati in grado di reggersi in piedi.
Non passò molto tempo però che sentii esplodere il cosmo di Ifigenia in tutta la sua potenza e girando lo sguardo nella direzione da dove veniva l’ondata di cosmo, vidi il suo corpo avvolto da una luce bianca, che quando scomparve, la mostrò rivestita di un’Artemisia.
Sapevo di non essermi sbagliata sul tuo conto, pensai, sorridendo di cuore.
Dopo questo evento, la battaglia tra i nostri schieramenti continuò a svolgersi senza alcun mutamento significativo, finché non sentii chiaramente l’apparire di due nuovi cosmi che erano molto potenti e non sembravano ostili, sul campo di battaglia.
Continuando a battermi mi diressi verso il luogo da cui provenivano quelle nuove presenze cosmiche e rimasi stupita nel vedere quelle che dovevano essere le anime dei nemici caduti essere risucchiate proprio in quella direzione.
Quando fui vicina abbastanza, distinsi chiaramente i nuovi arrivati in due figure maschili rivestite con un’armatura d’oro, che scintillavano a causa dei raggi del sole.
Il primo era un uomo sulla ventina con due strani nei per sopracciglia e con capelli lunghi di colore lavanda; il secondo invece aveva lunghi capelli biondi e gli occhi chiusi.
Quest’ultimo era colui che tramite una strana collana, stava risucchiando le anime dei nemici e che si sentiva chiaramente che stava reprimendo un cosmo di enorme potenza.
<< Sei una guerriera della dea Artemide? >>, mi chiese il guerriero dai capelli lilla.
<< Sì, io sono Cassandra delle visioni.
Voi invece dovreste essere guerrieri della nobile dea Atena >>, gli risposi, seria.
<< Esattamente, Cassandra delle visioni.
Io sono Amish, il gold saint della Vergine e lui è Ganesh, gold saint dell’Ariete >>, disse il guerriero biondo dalla potenza cosmica pericolosa.
Feci allora per spiegargli la complicata situazione in cui ci ritrovavamo, quando il cosmo mortifero del dio Ade scomparve insieme a quelli dei suoi specter.
A quel punto, feci loro cenno di seguirmi e poi mi diressi velocemente attraverso il campo di battaglia dalla nobile dea Artemide, per vedere come stesse.
<< Vedo che mia sorella ha mandato rinforzi proprio nel momento del bisogno...
Lo zio Ade se ne è andato in fretta e furia, per evitare di vedersi decimato l’esercito infernale >>, esordì la nobile dea Artemide, quando la raggiungemmo.
<< Tutto è finito per il meglio per fortuna, ma ora inizia il difficile e ingrato compito di raccogliere i feriti e di dare degna sepoltura ai morti...
Con il vostro permesso, inizierei ad organizzare tutto ciò ora con l’aiuto degli altri primi guerrieri >>, le risposi, con tono serio, volgendo lo sguardo al campo di battaglia.
<< Fai pure e quando avrai terminato di organizzare il tutto, vieni subito a farmi un rapporto sulla situazione generale >>, mi disse la nobile dea e dopo essermi inchinata per congedarmi, andai a cercare gli altri primi guerrieri, sperando in cuor mio che nessuno fosse ferito gravemente e soprattutto che fossero tutti sopravvissuti agli scontri.
Passai così le due ore successive a passare in rassegna il nostro intero schieramento e disposto che i feriti gravi fossero subito portati nelle infermerie al piano terra del palazzo, diedi anche l’ordine alle guerriere ferite lievemente di raccogliere i morti e di iniziare a preparare le pire funerarie per le loro compagne valorose.
Tra i primi guerrieri quelli con le ferite peggiori risultarono essere purtroppo Atteone, Ifigenia e Ippodamia e con l’aiuto di Selene, Ninfadora e Ippolita li portai nel palazzo.
Una volta sistematili nei letti preparati per loro nella sala delle armature, iniziammo a pulire, ricucire e bendare le ferite dei nostri compagni.
Curai personalmente le ferite più gravi nonostante fossi quasi del tutto priva di cosmo e solo quando ebbi finito quest’operazione, permisi alle ancelle di medicarmi e bendarmi le membra ferite dai numerosi scontri che avevo sostenuto.
Mi addormentai completamente senza forze sulla sedia che avevo sistemato vicino al letto di Ifigenia, mentre osservavo il sonno tranquillo della mia allieva.
Solo a sera inoltrata mi svegliai, a causa dei richiami della maestra Pentesilea e dopo aver dovuto assistere alla cerimonia funebre per le guerriere cadute sul campo di battaglia e aver aggiornato la nobile dea Artemide, mangiai qualcosa e poi tornai da Ifigenia.
Ci vollero due giorni e molto impegno da parte mia nel guarirla con il mio cosmo prima che Ifigenia riuscisse ad alzarsi dal letto, a causa delle ferite subite in battaglia.
Nel frattempo solo il gold saint di Virgo della dea Atena continuò a degnarci della sua presenza, mentre il gold saint di Aries tornò ad Atene, per fare rapporto alla sua dea.
A distanza di una settimana dall’attacco delle truppe infernali, fu organizzata la cerimonia d’investitura della mia allieva con somma felicità di tutti noi.
La mattina designata mi svegliai molto presto e indossata la tunica bordata di porpora, uscii dalle mie stanze e mi diressi velocemente verso gli alloggi delle apprendiste.
A metà strada però mi fermai, poiché sentii chiaramente il cosmo di Ifigenia provenire dall’Arena dei duelli che si trovava più distante da lì.
Una volta giunta a destinazione, trovai la mia allieva completamente assorta nella meditazione e allora decisi di sedermi accanto a lei.
<< Fare meditazione per un po’ di tempo è riuscito a farmi diminuire notevolmente l’ansia che ho addosso >>, mi disse meno di dieci minuti dopo, ovvero quando riaprì gli occhi.
<< Vedrai che la tua cerimonia d’investitura si svolgerà normalmente, Ifigenia >>, le risposi e la vidi sorridermi nervosamente.
<< Anche se in teoria diverrò una parigrado vostra, del nobile Atteone e delle altre prime guerriere, sono consapevole di avere ancora molta strada da fare, per diventare potente quanto voi ed essere una degna prima guerriera della nobile dea Artemide >>.
<< Avere vera coscienza della propria forza è un ottimo punto di partenza e sono sicura che un giorno riuscirai a superare anche me che sono la tua maestra >>, le risposi seria e la vidi arrossire completamente in volto, per l’imbarazzo.
<< Lo spero sinceramente, maestra Cassandra.
Posso farvi però una domanda la cui risposta mi preme sapere? >>
<< Chiedimi pure senza problemi >>.
<< È vero che voi partirete per il Santuario di Atene tra pochi giorni e che rimarrete lì come ambasciatrice della nostra nobile dea? >>
Feci per risponderle, ma fummo interrotte dall’arrivo imprevisto di Selene.
<< Devo prendere in custodia Ifigenia per il bagno rituale e per vestirla con la sua nuova veste da prima guerriera >> disse, guardandomi e io le annuii in risposta.
<< Ti affido la mia allieva allora >>, le risposi e dopo aver salutato entrambe, mi diressi verso la piana, per andare a cercare Atteone e la maestra Pentesilea.
Meno di un’ora dopo nello spiazzo davanti al palazzo si erano riunite tutte le guerriere semplici, mentre mancavano ancora molte delle prime guerriere.
Una volta giunte le guerriere che si trovavano lontane dal Santuario al momento dell’attacco nemico, fecero la loro comparsa prima la dea Artemide e poi Selene e Ifigenia.
A quel punto io, Atteone, la maestra Pentesilea, Niobe, Ippolita, Ippodamia, Io, Callisto, Atalanta e Ninfadora ci ponemmo su due schiere con alle spalle le guerriere semplici.
<< Oggi siamo qui per l’investitura ufficiale dell’ultima prima guerriera che ha da poco terminato l’addestramento e che ha mostrato tramite il suo cosmo e il suo ardore in battaglia di meritare l’Artemisia rimasta ancora senza padrona.
Fatti pure avanti, Ifigenia >>, disse la nobile dea Artemide e la mia allieva allora avanzò e s’inginocchiò davanti a lei, con lo sguardo rivolto al suolo.
La nostra dea dunque le toccò la fronte e subito una forte luce avvolse Ifigenia e quando si dissolse, ella indossava la sua nuova Artemisia.
<< Ora tu sarai conosciuta come Ifigenia della Terra e mia prima guerriera >>, annunciò con tono solenne la nobile dea Artemide e tutte noi manifestammo la nostra gioia tramite pure urla di gioia e uno scroscio di complimenti.
Il resto della giornata fu occupato dai festeggiamenti in onore dell’investitura di Ifigenia e per tutto quel tempo non pensai minimamente all’incarico che mi attendeva di lì a poco.
Come i festeggiamenti terminarono a notte inoltrata, accompagnai Ifigenia insieme ad Atteone nei suoi nuovi alloggi e auguratale la buona notte, andai anche io a coricarmi.
La mattina seguente mi svegliai tranquilla e riposata e indossati gli abiti da allenamento, feci per dirigermi all’Arena, ma a metà strada mi trovai davanti Atteone.
<< Potrei parlarti in privato, Cassandra? >>, mi chiese, con un tono alquanto strano.
<< D’accordo >>, gli risposi e lo seguii così senza più parlare.
Una volta giunti nel bel mezzo del campo di girasoli, Atteone finalmente si fermò e iniziammo così a guardarci negli occhi in silenzio.
<< Devo assolutamente confessarti una cosa molto importante che mi porto dentro ormai da veramente troppo tempo, Cassandra.
Io sono innamorato di te e voglio divenire il tuo compagno di vita per gli anni che ci restano da vivere >>, mi disse, lasciandomi a dir poco sconvolta.
Non mi ero mai resa conto in tutti quegli anni che i sentimenti di Atteone nei miei confronti fossero diversi da quelli di una forte e solida amicizia e solo ora acquistavano senso i commenti e gli accenni velati delle altre prime guerriere sul nostro rapporto così stretto.
Feci per rispondergli, ma mi bloccai quando si avvicinò a tal punto che i nostri visi fossero a pochissimi centimetri di distanza l’uno dall’altro.
<< Mi dispiace, ma non provo gli stessi sentimenti per te, Atteone >>, gli risposi seria, allontanandolo da me, perché eravamo troppo vicini.
<< Non posso credere di essere solo un amico per te…
Semplicemente non comprendi la differenza tra l’amore e l’amicizia >>, rispose, convinto.
<< Sono del tutto sicura di quello che ti ho appena detto, Atteone.
Rivolgi dunque i tuoi sentimenti verso un’altra donna che sappia veramente ricambiarti e dimentica del tutto quelli che provi per me >>.
<< La dea Artemide ha già dato il suo benestare…
Vuoi veramente deluderla, Cassandra? >>
Quelle parole mi attraversarono come mille lame infuocate e sentii una grande rabbia montarmi dentro come mai mi era accaduto prima.
Senza nemmeno rendermene veramente conto, tirai su Atteone per la parte alta della tunica e iniziai a guardarlo in modo talmente furente da scorgere nei suoi occhi puro spavento.
<< Sai bene che noi guerriere Amazzoni non ci sottometteremo mai ad un uomo, perché così siamo state cresciute e fare il contrario significherebbe perdere il proprio onore…
Anche se la nostra nobile dea ti ha dato la sua approvazione, l’ultima parola spetta a me come è scritto nel regolamento delle Amazzoni.
Ora ti lascio da solo a riflettere, perché devo andare a prepararmi per il mio prossimo incarico, che mi porterà lontana da Delo per lungo tempo >>, gli dissi furente e dopo averlo lasciato, me ne andai e tornai al palazzo.
Nel primo pomeriggio ricevetti una convocazione da parte della nobile dea Artemide per una riunione dei primi guerrieri e non me ne stupii.
Una volta giunta nella sala del trono, mi accorsi che già tutte le altre prime guerriere erano presenti, eccezione fatta per l’assenza di Atteone.
Come la nobile dea Artemide mi fece cenno di affiancarmi a lei sul lato sinistro del trono, feci quanto richiesto, dopo averle fatto un piccolo inchino.
<< Ho indetto questa riunione, per comunicarvi le ultime nuove.
In accordo con il patto di alleanza che ho stipulato con mia sorella Atena, invierò come ambasciatrice Cassandra ad Atene, mentre noi ospiteremo Ayame, silver saint dell’Aquila.
Selene diverrà dunque il capo delle prime guerriere in assenza di Cassandra >>, annunciò la nostra dea, con tono imperioso e vidi molte mie compagne restare sconvolte.
Non si aspettavano una decisione simile, ma nessuna l’avrebbe mai messa in discussione.
Vidi Ifigenia con sguardo sconvolto e mi ripromisi di parlarle appena ne avessi avuto il tempo, perché sapevo che quella notizia doveva averla del tutto disorientata.
Il resto della riunione passò tra le discussioni di missioni, alleanze e difesa del Santuario.
Quando essa terminò il sole era già calato da un bel po’ e dunque andammo tutte a cenare.
Quel pasto lo passai circondata dalle mie amiche e compagne di tante battaglie che non mi lasciarono un attimo, poiché consce che non mi avrebbero vista per lungo tempo.
Prima di coricarmi riempii una grossa sacca con tutto il necessario e preparati gli indumenti per l’indomani, andai a dormire, pensando che il giorno dopo sarebbe stato pieno di addii alle persone cui volevo bene e di novità.
Inconsciamente mi venne spontaneo domandarmi se nel Santuario della dea Atena avrei finalmente conosciuto quel ragazzo così bello dagli occhi azzurri che appariva nei miei sogni e così mi addormentai, pensando a lui.

Nota dell'autrice: So che è passato veramente tanto anzi troppo tempo da quando ho aggiornato per l'ultima volta questa storia, ma purtroppo a nemmeno metà della stesura di questo capitolo mi scomparve l'ispirazione e ci è voluto diverso tempo per ritrovarla, anche a causa di vari problemi personali.
Ci tengo a ringraziare dal profondo del cuore le persone che hanno mantenuto la mia storia tra le seguite ovvero Aryadaughter, LadyTsuky, misshikari, nightfox, Saruccia, scacri, valepassion95 e Solenia21 per averla lasciata tra le preferite.
Ringrazio anche Alex Wolf che con la sua recensione mi ha aiutata a migliorare.
Ciao e alla prossima,
Lilith.
  
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