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Autore: Mimithe_Moonlight    21/12/2016    2 recensioni
E se le avventure di Elisabeth e delle sue sorelle si svolgessero nel presente mentre le ragazze frequentano il liceo?
E' iniziato un nuovo anno alla PRIDE HIGH SCHOOL e le giovani Bennet si preparano a fare incontri che cambieranno le loro vite.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charles Bingley, Elizabeth Bennet, Fitzwilliam Darcy, Jane Bennet, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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    IL BALLO

Solitamente Elizabeth amava avere ragione ma in quel momento, davanti alla sorella silenziosamente chiusa in sè stessa non riusciva a esserne felice. Non è che l’appuntamento con Charles fosse andato male, anzi sicuramente era andato meglio di tanti di quelli a cui era stata Elizabeth ma non era stato sicuramente perfetto. Il problema forse era stato che il ragazzo si era trascinato dietro la sorella maggiore. Caroline. Elizabeth l’aveva vista solo di sfuggita all’uscita da scuola quando il gruppo dei tre ricconi era tornato a casa. Stessi capelli rossicci del fratello ma lunghi, con i ricci che le circondavano il viso perfetto come una nube di fuoco. Era perfetta, fisico da modella e sorriso che abbagliava ma fredda come il ghiaccio. Da quello che le aveva raccontato Jane era stata piuttosto simpatica per tutto il pomeriggio ma non si era allontanata dai due nemmeno un secondo e aveva monopolizzato la conversazione impedendo ai due ragazzi di parlarsi come si deve. E questo naturalmente aveva fatto in modo che si attirasse l’odio di Lizzie. Nessuno poteva mettersi fra sua sorella e la sua felicità. Era una questione di principio. Anche se in realtà non poteva fare a meno di pensare che tutta la faccenda avesse a che fare con quel damerino di Darcy. Era strano non riusciva a togliersi dalla testa la sua espressione quando aveva visto insieme Jane e Charles. Disprezzo. Elizabeth Bennet aveva deciso da quel momento che lo avrebbe odiato per sempre e che mai e poi mai avrebbe permesso che interferisse con la felicità di Jane. Abbracciò la sorella che se ne stava seduta sul divano con un buon libro mentre intorno a loro la famiglia litigava su cosa fosse meglio guardare alla televisione quella sera. Partita di Calcio o Nothing Hil? Le donne avevano deciso e il povero signor Bennet era abarbicato al telecomando cercando di impedire alle figlie minori di strapparglielo dalle mani. La sua lotta era destinata a finire presto perchè l’intervento della madre fu decisivo. La padrona di casa aveva scelto. Nothing Hill e non c’era altro da discutere. Sbuffando il marito consegnò la refurtiva sprofondando nella poltrona con le braccia incrociate davanti al petto. Nell’attesa che la pubblicità terminasse la madre scagliò la bomba.
-Domani sera c’è il ballo ragazze- disse senza nemmeno degnare di uno sguardo le due interessate. Lizzie e Jane si guardarono negli occhi reprimendo una risata e immaginando già cosa la madre stesse per dire.
-Ci andrete vero?- domandò con una nota di panico nella voce. Il padre rizzò le orecchie all’idea delle sue due ragazze preferite lasciate andare in giro fino a tardi.
-No che non ci andranno- intervennne
-Questo non ti riguarda tesoro- lo zittì la moglie e questo spalancò gli occhi stupito.
-Allora ragazze mie ci andrete o no? So che i tre nuovi ragazzi verranno...-
-Mamma sono due ragazzi e la sorella di uno dei due, tanto per precisare e comunque sì ci andrò. Ma per Lizzie non posso dire niente- disse Jane per fermare l’ennesimo battibecco domestico.
-Come no Lizzie! E’ la tua occasione per farti notare. Non ti ho fatto bella per farti stare in un angolo indossando quelle stupide felpe. Devi andarci. Te lo ordino oppure ti tolgo tutti i Cd rock dalla camera te lo giuro-
Lizzie spalancò la bocca per ribattere. Non aveva nessuna voglia di andarci. Aveva letto che bisognava presentarsi vestiti eleganti e lei non aveva la minima intenzione di mettersi i tacchi e poi non sapeva nemmeno ballare. Poi notò l’espressione decisa della madre e capì. Non aveva speranze. Sospirò abbassando gli occhi e scuotendo la testa accettò. La madre batte le mani contenta e la faccenda per lei si concluse lì ma non per Lizzie. Ci sarebbero stati tutti compresi quelli che detestava e entro il giorno dopo avrebbe dovuto trovare un modo per non apparire ridicola. Un' impresa insomma. Sua madre l’aveva incastrata per bene questa volta non c’era dubbio. 

Elisabeth si era nascosta per quasi tutta la giornata da chiunque le volesse chiedere se sarebbe venuta alla festa. Si era afflosciata sul banco e aveva passato lì praticamente tutta la ricrezione finchè nella sua classe non era piombato il silenzio. Al suo fianco Charlotte aveva smesso di chiacchierare animatamente con il suo Willy che aveva rivolto l’attenzione verso la porta dell’entrata. Lizzie si scostò i capelli dalla faccia per osservare anche lei cosa aveva creato il tanto atteso silenzio. William Darcy era comparso sulla porta dell’aula. La sua espressione non lasciava trasparire nulla di quello che pensava. I capelli neri evidentemente troppo lunghi cadevano negli occhi blu mare che erano fissati proprio su di lei. Allungò una mano verso la tazza di caffè presa al bar della scuola e si mise dritta tenendo il cartone caldo fra le dita. Il ragazzo si avvicinò e poggiò la mano sul banco di Lizzie abbassandosi per guardarla dritto negli occhi. Elizabeth si allontanò di scatto portando la tazza alle labbra. 

-Elizabeth giusto?-
-In persona-
-Posso parlarti?-
-No- William sollevò un sopracciglio stupito.
-No?-
-Non ti era mai capitato vero? Che qualcuno ti dicesse di no- Solllevò gli occhi al cielo e raddrizzò la schiena.
-Per un minuto soltanto potresti parlarmi senza punzecchiarmi?-
-Dipende, hai intenzione di chiedermelo per favore?- Elizabeth nascose un sorriso soddisfatto al vederlo trattenere a stento la rabbia. 
-Per favore Elizabeth puoi uscire un attimo e parlare con me?- Sorridendo la ragazza si alzò in piedi e si diresse verso la porta.
-Visto non era così difficile!-
mormorò all’orecchio del ragazzo quando gli passò a fianco. Uscì dalla classe e si appoggiò al muro sorseggiando il caffè. Darcy la seguì e si pose davanti a lei con le braccia incrociate davanti al petto e lo sguardo che pareva perso da qualche parte dietro Elizabeth. 
-Allora che cosa vuoi da me?-
-Quando distribuivano la gentilezza tu dov’eri?-
-Scusami mi hai fatto venire fuori solo per insultarmi o hai un secondo fine che io non riesco a comprendere?-
-Non ti sto insultando comunque no, ho una domanda da farti- Il silenzio calò fra i due e Elizabeth lo guardò sollevando un sopracciglio in attesa che continuasse.
-Allora devo strapparti le parole di bocca?- Di nuovo gli occhi di lui si infiammarono ma il suo tono nel risponderle era l’esempio della freddezza.
-Voglio solo sapere se tu e tua sorella verrete al ballo stasera-
-Allora ricapitoliamo, mi hai fatto alzare dalla mia comodissima sedia dove stavo pacificamente dormendo per chiedermi se io e Jane saremo allo stupido ballo che il preside ha dato in onore del nuovo anno o più probabilmente in onore dei vostri soldi- 
-Sì anche se...-
-No aspetta, ma che diavolo di problemi hai! e poi perchè ti dovrebbe interessare cosa facciamo io e mia sorella!-
-Dio mio, sei la persona più scortese che abbia mai incontrato! Volevo solo sapere se sareste venute. Caroline mi aveva chiesto se potevo informarmi-
-Non sono affari nè tuoi nè di Caroline Bingley e ora se non ti dispiace avrei una lezione da seguire. E tanto per la cronaca mi aspettavo che quelli come te fossero più bravi a parlare con le persone-
Elizabeth entrò in classe e si sedette al proprio banco. 
-Si può sapere cosa voleva da te William Darcy?- chiese Charlotte quando ricomparve l’amica
-Niente di importante- mugugnò Elizabeth tornando a sdraiarsi sul tavolo.
-Darcy hai detto?- si inserì il viscido Collins interrompendo la conversazione.
-Sì, William Darcy. Il damerino riccone più maleducato che abbia mai incontrato. Perchè lo conosci?-
William parve pensarci un minuto prima di scuotere la testa e tornare a concentrarsi sulle ginocchia della sua fidanzata.
Elizabeth seppellì il viso nelle braccia e rimase in silenzio per il resto della giornata cercando di capire per quale motivo Caroline non aveva chiesto direttamente a Jane se sarebbe venuta alla festa il giorno prima. Per quale motivo aveva chiesto a William Darcy di domandarlo a lei, una persona che nemmeno conosceva. Scuotendo la testa salì sull’autobus ignara degli occhi blu mare che la guardavano da lontano.


-No mamma non c’è la minima possibilità che io mi metta quell’affare!-

urlò Elizabeth Bennet osservando la madre che le sventolava davanti agli occhi un vestito rosso scuro. 
-Dai Lizzie rilassati!- Intervenne Jane a cercare di calmare gli animi troppo agitati. 
-Jane sembrerò stupida con quello addosso! Già ho accettato di mettermi quelle scarpe che mi fanno sentire come se fossi sui trampoli. Non potete costringermi!-
-Certo non possiamo, ma lo faremo lo stesso. Con cosa vorresti andarci scusami? Ti devi vestire elegante lo sai!- ritentò la signora Bennet il cui tono ormai sfiorava quello di una preghiera.
-Mamma ti prego!-
-Almeno provatelo!- Elizabeth si alzò dal letto e con uno sbuffo prese il vestito chiudendosi in bagno. Ne uscì qualche secondo dopo incerta su un paio di scarpe col tacco rosse. Il vestito in questione si apriva leggero poco sopra le ginocchia e fasciava il busto in un elegante corpetto con la scollatura a cuore e senza spalline che metteva in risalto le curve snelle della ragazza. Tante cose si potevano rinfacciare alla signora Bennet ma sicuramente non la sua capacità nel scegliere gli abiti perchè quello a Elizabeth stava più che bene. Jane si portò una mano alla bocca sorridendo stupita e felice.
-Io lo avevo detto che era perfetto- bisbigliò la madre alla sorella maggiore che annuì sorridendo. Elizabeth osservo il proprio riflesso nello specchio e un leggero sorriso increspò le sue labbra. Forse non era così male...
-Allora?- Elizabeth si voltò verso le due donne e annuì.
-E va bene- La signora bene saltellò urlando soddisfatta per poi costringere le due sorelle a sedersi per acconciare i capelli e truccarle mentre la minore delle due cercava ancora di ribellarsi. 



A Lizzie parve che fossero passate ore al posto di pochi minuti prima che finalmente potessero uscire. Jane pareva totalmente a suo agio mentre camminava su un altissimo paio di scarpe col tacco blu scuro come il vestito che indossava e che le fasciava il corpo in modo perfetto. Al suo fianco Lizzie non poteva fare a meno di sentirsi a disagio mentre si impegnava per non cadere di faccia sul marciapiede sotto i suoi passi incerti.
La scuola era gremita di persone che si affollavano all’entrata mentre dall’interno si sentiva arrivare il suono martellante della musica troppo alta. Lizzie immaginava già le lamentele di chi viveva vicino all’edificio. Ci volle poco alle due sorelle per individuare fra la folla il cugino e la fidanzata intenti a baciarsi con un po’ troppa passione. Elizabeth scosse la testa cercando di rimuovere quella disgustosa immagine dalla mente mentre li raggiungevano. Poi Jane si fermò e afferrò Lizzie per il polso. Il suo sguardo era immobile e fisso in avanti mentre una figura dai capelli rossicci si faceva largo fra le persone a fatica. Charles Bingley. Jane arrossì e abbassò il capo in imbarazzo mentre il giovane riusciva finalmente ad arrivare fino a loro. Sorridendo si scompigliò i capelli con fare imbarazzato, elegante nel suo smoking nero. 
-Speravo davvero che saresti venuta Jane-
-Lo stesso vale per me. Ah ti vorrei presentare mia sorella, Elizabeth- Come se si fosse appena accorto di lei Charles sobbalzò e con un sorriso allungò la mano verso Elizabeth che la prese divertita da quanto apparisse impacciato quel ragazzo. 
-Allora ecco chi sei! William mi ha detto di averti conosciuto- Lizzie si irrigidì cosa aveva raccontato William Darcy al suo amico riguardo al loro incontro?  Charles parve notare il suo disagio.
-Stai tranquilla, do sempre retta a William ma a volte tende ad essere un poco affrettato nei suoi giudizi-
-Spero che riuscirò a cambiare l’opinione che hai di me dopo i suoi racconti- 
-Non credo ci metterai molto ma stai attenta a Darcy non piace quando qualcuno dimostra che aveva torto-
-Oh stai tranquillo non ho paura di lui-
-Di chi non hai paura?- intervenne una voce scura alle sue spalle. Si voltò di scatto e se lo trovò davanti. Gli occhi blu che la fissavano freddi e divertiti dal rossore per l’imbarazzo. Raddrizzò la schiena  e sollevò il mento anche perchè era di una ventina di centimetri più alto di lei. 
-Parli del diavolo...- sussurrò la ragazza sostenendo lo sguardo annoiato di William. 
-Ah sarei io il diavolo?-
-Come sei perspicace! Complimenti!- Charles spalancò gli occhi guardando la ragazza che incautamente aveva deciso di sfidare il suo amico. 
-Gentile come sempre vedo- 
-Non mi smentisco mai- Jane guardò il suo amato Charles che si strinse nelle spalle mentre William si avvicinò a Lizzie.
-Sai ho faticato a riconoscerti prima, poi però ho sentito l’odore della tua scortesia sin da lontano e ti ho riconsciuto subito-
 Lizzie era rossa di rabbia. Il suo orgoglio le imponeva di sferrargli uno schiaffo in pieno viso ma non aveva voglia di tirarsi addosso una punizione per il suo comportamento. Scosse il capo e si voltò verso la sorella. 
-Io vado dentro a cercare Charlotte, ci vediamo dopo- esclamò stringendo le mani a pugno e affrettandosi con passo deciso verso l’ingresso, il vestito che frusciava ad ogni movimento.
Lo odiava non c’era altro da dire, aveva questo modo di fare come se si credesse il migliore solo perchè era ricco. Si buttò nella mischia alla ricerca della migliore amica e la trovò sola soletta in un angolo della sala da ballo dove le luci colorate accecavano i ragazzi in pista. 
-Come mai qui sola?- urlò a Charlotte per sovrastare la musica assordante.
-Orsacchiotto è andato a prendere qualcosa da bere- Lizzie rise sentendo quel nomignolo affettuoso che lei non avrebbe attribbuito nemmeno al suo peggior nemico. 
-Tu dove eri finita?- 
-Ho avuto un incontro con mister simpatia. William Darcy- rispose alzando gli occhi al cielo. 
-Sai ho scoperto che suo padre possedeva metà delle aziende discografiche della nazione- 
-La metà triste a giudicare dall’espressione del figlio-
-Non credo che nemmeno tu saresti così felice se i tuoi morissero in un incidente d’auto lasciandoti con la sorellina minore- 
Lizzie si morse la lingua e iniziò a sentire i sensi di colpa farsi sentire poi scorse qualcosa in mezzo alla pista da ballo. Erano i capelli biondi della sorella che volteggiavano nell’aria mentre ballava con Charles. Si voltò sorridendo verso Charlotte che si strinse nelle spalle prima che la sua attenzione fosse rubata dal fidanzato. Lizzie si allontanò dalla copietta per non rigettare quel poco che aveva mangiato e si imbattè nuovamente nel giovane William Darcy intento a sorseggiare punch da un bicchiere trasparente. Le rivolse uno sguardo di sfuggita in cui ammirò per la prima volta il suo fisico fasciato dal vestito e le gambe slanciate dalle scarpe col tacco. 
-Balli?-
-Non se posso evitarlo-

-Sei sempre così accomodante?-
-E tu sempre così ironica?- Lizzie scosse il capo 
-Lascia perdere ero decisa a provare a trattarti meglio ma tu non me lo permetti non è vero? Vuoi litigare e così sia. Non ho intenzione di farmi mettere i piedi in testa da te-
Lui sembrò stupito e si voltò ponendosi di fronte a lei cercando di fermarla mentre si allontanava.
-Elizabeth aspetta...-
-Vai a quel paese William Darcy. Io vado a fumare una sigaretta o un intero pacchetto-
Elizabeth corse fuori dalla sala sentendosi lo sguardo di William sullla schiena. Il freddo all’esterno si era fatto pungente. Le mani di Lizzie tremavano mentre prendeva l’accendino e lo portava alle labbra stringendo la sigaretta con la mano destra. Si appoggiò al muro e prese una boccata espirando il fumo mentre lentamente si calmava. Poi sentì le loro voci.
-Charles non c’era bisogno che mi trascinassi fuori, non sono un bambino posso cavarmela da solo-
-Sai non sembra che tu ti stia divertendo poi così tanto non hai ballato con nessuno. Nemmeno con Charlotte e sai cosa lei provi per te-
-Tua sorella è bella quanto vuoi Charles ma un tantino assillante e poi tu stai ballando con l’unica vera bellezza stasera-
-Jane è veramente un angelo sai? E’ così dolce e poi è tremendamente bella- Lizzie sorrise a sentire il modo in cui lui parlava di sua sorella. Doveva davvero piacergli. Si sporse in avanti e osservò i due che per sua sorpresa avevano estratto un pacchetto e si stavano accedendo una sigaretta. 
-Sì hai ragione ma stai attento, non vorrei che rimanessi scottato dal tuo sole- Lizzie si trattenne da colpire Darcy dritto in faccia.
-Comunque sei stato un po’ troppo affrettato nel parlare di sua sorella. Non è per niente come ne avevi parlato-
-Orgogliosa e terribilmente irritante-
-E anche piuttosto bella non credi?- Stranamente Lizzie si scoprì agitata dall’idea di sapere cosa pensasse William. 
-Sì, è bella ma non abbastanza da tentarmi- Elizabeth si appoggiò al muro e scoprì che quello che aveva appena detto il ragazzo la deludeva anche se non avrebbe voluto. 
-Dio mio quanto sei duro William- sentì commentare Charles ma non importava più. Si raddrizzò e, preso un bel respiro uscì allo scoperto facendo finta di non vedere i due anche se aveva scorto lo sguardo colpevole e leggermente dispiaciuto di William mentre si passava la mano sul volto con un sospiro. 
-Elizabeth ti stavo cercando da ore!- sentì dire alla sorella che di corsa era uscita dall’edificio.
-Scusami ero fuori a fumare- sussurrò spegnendo la sigaretta ormai finita.
-Hei va tutto bene sorellina?- Lizzie non avrebbe saputo come rispondere ma si limitò a sorridere un poco.
-Sì certo-
-Tu non me la racconti giusta- disse Jane che sapeva riconoscere ormai le espressioni di Elizabeth come fossero le proprie.
-Cos’è successo?-
-Niente. Ora andiamo a casa per favore-


ANGOLO DELL’AUTRICE
Eccoci qui secondo capitolo come vedete sto cercando di seguire il più possibile la trama del libro della Austen. Fatemi sapere cosa ne pensate e grazie mille a chiunque ha letto il capitolo precedente
   
 
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