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Autore: Najara    30/12/2016    3 recensioni
Il Natale è speciale: riunisce le famiglie, crea atmosfere uniche e rende tutto più magico. Wallace Luthor, patriarca della famiglia ha deciso di richiamare nel suo maniero tra i monti svizzeri i due nipoti ancora lontani dal carcere: Lena e James. Lena odia il Natale, James lo ama, soprattutto perché lo condivide con Kara, la sua fidanzata.
Lena e Kara stanno per incontrarsi in un paesaggio da sogno e nel periodo più magico dell’anno… nell'aria ci saranno solo i fiocchi di neve o anche i sentimenti?
(AU)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: James 'Jimmy' Olsen, Kara Danvers, Lena Luthor
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo: Un futuro di gioia

 

Il Natale fu strano, malgrado la loro felicità non si sentirono di poterne godere appieno, James fingeva che tutto andasse bene, ma era evidente che soffriva e Kara non desiderava infliggergli una pena che non meritava, così, malgrado gli sguardi e qualche bacio rubato, rimase lontana da Lena. Wallace fu felice di averli tutti e quattro al pranzo e poi insistette perché cantassero assieme qualche canzone natalizia e giocassero a carte.

Quando la giornata era finita vi era stato un certo imbarazzo su dove avrebbe dovuto dormire Kara, ma alla fine su suggerimento di Lena era stata preparata una terza camera degli ospiti.

Ora Kara si girava nel letto, incapace di dormire. Non era il letto, non era neppure il maniero antico o il silenzio, come aveva suggerito Lena la prima notte che aveva dormito lì, no era il desiderio di andare da lei e la consapevolezza di non poterlo fare, oltre ai timori di quello che sarebbe successo tra loro se Lena l’avesse raggiunta nella sua stanza. Arrossì nascondendo il volto tra le lenzuola. Avrebbe dovuto parlarne con sua sorella, parlarne più approfonditamente.

Un leggero bussare la fece sobbalzare nel letto, il cuore che le rombava nelle orecchie. Si alzò e raggiunse la porta, la aprì e si ritrovò davanti una delle cameriere. Era stata così sicura che alla porta ci fosse Lena che la testa le girò nel capire che non si trattava di lei.

“Perdonatemi, Miss, ma c’è una chiamata per voi, dice che è urgente.” Kara ci mise qualche secondo a capire poi annuì e seguì la donna fino al telefono fisso. Rispose e si ritrovò a parlare con un’Alex agitatissima. Si morse le labbra rendendosi conto che si era completamente dimenticata di chiamarla. La ragazza fu sollevata nello scoprire che stava bene e si scusò quando si rese conto che era tarda serata per loro e non pieno pomeriggio come a casa.

Kara si scusò a sua nome anche con la cameriera poi tornò verso la propria stanza, ma quando si trovò sul pianerottolo indugiò, indecisa. Poi arrossendo e sorridendo nello stesso momento fece di corsa le scale fino alla torre e bussò delicatamente alla porta.

Attese, ma nessuno aprì, così bussò di nuovo, ma ancora una volta non ci furono risposte. Lena doveva essere già addormentata. Con una smorfia di disappunto si voltò e quasi gridò nel trovarsi davanti la donna che a sua volta sobbalzò spaventata.

Kara! Cosa ci fai qui?”

“Perché non sei nella tua stanza?” Chiese invece lei. Le due donne si guardarono e poi scoppiarono sommessamente a ridere. Lena aprì la porta, entrò nella stanza rotonda facendo cenno a Kara di seguirla e si sedette sul letto sorridendo. Indossava un’ampia vestaglia verde e negli occhi le brillava qualcosa di nuovo.

“Sono scesa per cercarti.” Ammise senza distogliere lo sguardo da lei. “Ma tu non c’eri.”

Cer…cercarmi?” Chiese lei, balbettando. “Ero al telefono… mia sorella era preoccupata.”

“E poi ti sei persa? Perché eri davanti alla mia porta.” Kara arrossì e Lena sorrise poi si alzò raggiungendola, negli occhi la stessa luce di prima.

“Io… volevo vederti…” Spiegò l’evidenza, Kara, mentre osservava le labbra di Lena avvicinarsi pericolosamente alle sue.

“E io volevo darti il mio regalo di Natale.” Le mormorò sulle labbra la donna, per poi catturarle in un bacio. Ma non era il bacio dolce dell’aeroporto e neppure uno dei baci fugaci che si erano scambiate durante la giornata, no, quello era un bacio sensuale, caldo, pieno di passione. Prima che potesse pensare, Kara, si ritrovò a cadere sul letto di Lena, cercando di scioglierle il nodo della vestaglia, ma era difficile fare qualcosa di così complesso quando il cervello andava in pausa ogni volta che le labbra di Lena la sfioravano e non smettevano di farlo, riempiendo le sue labbra e poi il suo collo e le sue orecchie di baci, lasciando una scia di fuoco sulla sua pelle.

“Aspetta, aspetta…” Mormorò, cercando di riprendere fiato. Lena si separò da lei mordendosi il labbro, gli occhi che brillavano verdi, pieni di desiderio. “Io non ho mai… potrei non essere… brava, ecco.” Cercò di dire, facendo ridere dolcemente Lena.

“Credi che mi importi? Io ti voglio Kara Danvers, ti voglio perché mi hai fatto amare di nuovo il Natale, perché quando sorridi credo che il mondo sia un posto migliore, ti voglio perché sei la persona più bella e dolce che io abbia mai conosciuto, ti voglio perché tu sei la speranza di un futuro migliore, ti voglio perché…” Si interruppe, ora nei suoi occhi vi erano delle lacrime, lacrime di gioia, lacrime liberatorie. “Perché ti amo, Kara, ti amo.”

Kara sbatté gli occhi, sorpresa da quella dichiarazione, sorpresa da quelle parole e dallo sguardo fragile di Lena.

“Ti amo.” Mormorò a sua volta, arrossendo. “Anche io ti amo, Lena.” Sapeva di voler dire di più, di voler spiegare quanto amasse la complessità di Lena, la sua forza, il suo coraggio, la sua intelligenza e il suo cuore buono, ma non ci riuscì, perché Lena la attirò a sé baciandola.

Lentamente si liberarono degli abiti, abbandonando la fretta e la foga di poco prima assaporarono l’una il corpo dell’altra accarezzandosi, baciandosi, amandosi. Non vi erano più barriere tra loro o paure, solo dolcezza e passione. Risero assieme e scherzarono, giocarono e poi fecero ancora l’amore perché non bastava mai, perché il desiderio non si spegneva mai.

Si addormentarono una tra le braccia dell’altra quando ormai un chiarore diffuso faceva supporre l’arrivo del mattino e, quando si svegliarono, nei loro occhi brillava la gioia derivata dalla consapevolezza del futuro che le aspettava.

Assieme non c’era nulla che non potessero affrontare. Lena sentì il cuore che esplodeva di gioia e nascose il volto nella spalla di Kara che la accolse abbracciandola e deponendole un bacio sulla fronte.

“Ti amo.” Mormorarono assieme, i loro occhi si incontrarono e loro sorrisero, felici. Kara si piegò per raggiungere le sue labbra e la baciò. Il cuore di Lena fece un nuovo balzo, follemente felice di aver trovato qualcuno da amare con tutta se stessa e che mai, mai l’avrebbe abbandonata.

“Sei il più bel regalo di Natale che potevo ricevere.” Mormorò e Kara arrossì mentre lei catturava di nuovo le sue labbra approfondendo il bacio.

Lena rise e poi attirò Kara sotto di sé, negli occhi il desiderio di amarla ancora. Si fermò un istante e la guardò con serietà.

“Ti amo.” Soffiò sulle sue labbra e poi la baciò.

Ora la felicità aveva una nome.

 

 

Note: Spero che la storia vi sia piaciuta, quest’ultimo capitolo è un bonus, visto che normalmente le commedie natalizie finiscono con il fatidico primo bacio… ma insomma, noi possiamo concederci qualcosa di più! ;-)

Grazie mille a chi ha costantemente commentato (Ghen: grazie, grazi e grazie) a chi ha lasciato un’opinione e sì, anche a chi ha solo letto tenendosi per sé quello che pensava.

Spero di ritrovarvi in una prossima storia.

Ciao, ciao e buon capodanno!

  
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