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Autore: PrincessintheNorth    03/01/2017    3 recensioni
La storia di Morzan e Selena, per come me la sono immaginata.
Dal testo:
"Signore, padrone!" esclamò Gedric.
"Che succede?"
"Lady Selena! Sta male!"
Il terrore si impossessò di me. Oddio. Cosa poteva avere?
"Cos'ha?"
"Senso di nausea, signore!"
"Portami da lei ..."
Corsi da Selena, e la trovai distesa sul nostro letto.
Accanto a lei, una guaritrice.
Selena dormiva, sembrava tranquilla: e la donna accanto a lei sorrideva.
"Cos'è successo a mia moglie?!" gridai terrorizzato.
La donna mi guardò, sorridente. "Congratulazioni, signore. Presto Lady Selena metterà al mondo un erede."
Prequel di "Family"! Se non l'avete letta, andate a darle un'occhiata!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brom, Morzan, Murtagh, Selena | Coppie: Selena/Morzan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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MORZAN
 
 
Partimmo subito dopo quella chiacchierata, e raggiungemmo la casa di sua nonna in serata.
- E qui le nostre strade si separano. – sorrise Selena. – Grazie del passaggio.
Guardò Dracarys, un po’ intimorita dal suo aspetto minaccioso.
- Ehm … signor drago …
Lui rise, e sentii che le sfiorava la mente, includendo anche me nella conversazione.
È stato un piacere, Selena-dai-poteri-straordinari, disse e le sfiorò il viso con la grande testa.
Lei rise e gli accarezzò il muso.
- Prenditi cura del tuo Cavaliere, mi raccomando. – sorrise. – Prendetevi cura l’uno dell’altro. Come favore personale. Oh, arriva.
Da lontano sentimmo la voce di una donna. – Selena! Vieni in casa, cara!
- Beh … buona vita. – le sorrisi, salutandola con un baciamano.
Lei arrossì. – Buona vita, Cavaliere.
Ci abbracciammo, e fu un abbraccio che, sebbene durò un istante, mi sembrò fosse lungo una vita intera.
Mi persi nel profumo dei suoi capelli e nella morbidezza della sua pelle, finché non ci staccammo.
Ci stringemmo la mano e mi voltai per andarmene, ma un dolore lancinante mi trafisse al ventre.
Sentii Dracarys ruggire di rabbia e dolore, Selena gridare, ma soprattutto vidi il volto ghignante di Formora.
- È da cent’anni che aspetto di farlo. – sogghignò, prima che la sua testa volasse via, strappata da Dracarys.
- MORZAN!
Il viso di Selena, contratto dalla preoccupazione, fu l’ultima cosa che vidi.
 
 
 
 
 
Quando mi risvegliai, sentii dolore.
Dracarys …
Sto bene. Tu un po’ meno, disse laconico.
Dove mi trovo?
Dalla nonna di Selena.
Aprii gli occhi, e mi accorsi di essere nudo, coperto solo da una coperta dalla vita in giù.
Delle bende mi circondavano l’addome. Un tempo dovevano essere candide, ma ora erano macchiate di sangue.
- Oh, finalmente.
Quella che mi si parò davanti era una vecchietta dall’aria sorprendentemente giovane.
Due brillanti occhi azzurri mi scrutavano attentamente, le labbra incurvate in un sorriso.
I capelli, bianchi come la neve, erano raccolti in una crocchia, ornata da una retina.
- Cosa …
-  Sono Anne, la nonna di Selena. – sorrise. – E tu sei ferito … fammi vedere un po’. Ah, sì, dobbiamo cambiare queste bende.
- Signora, non serve. Posso guarirmi da solo.
- Sciocchezze, ragazzino. – mi rimbeccò. – Tu stai giù.
E anche Morzan, il Cavaliere dei Draghi più temuto dell’intera Alagaesia, non poté ribattere.
Se non altro perché Anne mi ficcò in bocca un cucchiaio di zuppa deliziosa, ma bollente.
La mandai giù il più in fretta possibile, anche perché mi ero scottato la lingua.
- Dov’è Selena?
- A caccia. – rispose.
- Mi ha detto che suo padre …
Anne sospirò. – Mio figlio è un idiota. Anche sua moglie. Ed evidentemente, anche il figlio. Selena è l’unica che si salva. Veramente ignobile, prometterla ad un uomo per soldi e rinnegare ciò che lei ha fatto per loro. Sarebbero già tutti morti se non fosse stato per lei. Ecco, adesso togliamo queste bende.
Non potei trattenere un urlo quando tolse l’ultima, che appoggiava sulla ferita.
Nonostante gli unguenti, il sangue si era incrostato.
- Stai guarendo in fretta. – commentò.
- Sono un Cavaliere, è normale. – mormorai.
- NONNA SONO IN CASA!
La voce di Selena … non lo so.
Il mio cuore fece una capriola nel sentirla.
Pochi attimi dopo lei comparve.
Indossava una tunica azzurra che le fasciava il corpo valorizzandolo, e tra i capelli aveva il mio dono.
- Oh, ti sei svegliato. – fece soddisfatta. – Meno male. Tra qualche giorno sarai in piedi.
Annuii e fece un sorriso.
- Selena, cara, va a mettere su qualcosa per cena. Cos’hai trovato nei boschi?
- Quattro conigli e un capriolo. – rispose lei, contenta.
- Basteranno per un po’. – sorrise Anne. – Prepara i conigli, allora.
- Mmh. A dopo.
Scomparve e rimasi da solo con Anne, che mi spalmò sulla ferita un altro unguento.
Doveva essere una guaritrice esperta, quasi non sentivo che mi toccava.
Rimise delle nuove bende in cinque minuti, per poi ammirare il suo lavoro, appagata.
- Se ti va puoi raggiungerci per cena. Altrimenti puoi rimanere qui.
- Va bene … grazie di tutto. – la ringraziai riconoscente.
 
 
Ci provai, a raggiungere la sala da pranzo.
Ma la ferita bruciò come se ci avessero versato del vino e le avessero dato fuoco.
- Piano … - Selena sospirò, aiutandomi a mettermi seduto.
Odiavo dovermi far aiutare. Dover dipendere da qualcuno era ciò che più odiavo al mondo.
- Tu sta qui, ti porto la cena. – sorrise.
- Aspetta! – la chiamai e si fermò, inclinando la testa.
- Sì?
- Ti … ti andrebbe di restare?
Fece un piccolo sorriso. – Arrivo subito.
Un minuto dopo, ritornò con in mano due piatti.
Uno lo diede a me, e l’altro se lo tenne.
Si sedette accanto a me e iniziammo a mangiare. Era buonissimo.
-  L’hai fatto tu?
Il rossore sulle sue guance fu la conferma.
-  È buonissimo. Sei bravissima a cucinare. – mi complimentai e fece un timido sorriso.
- Grazie …
- Mi fai venire voglia di rimanere malato ancora. – risi e scoppiò a ridere.
- Ma la malattia altera il gusto …  - rise scuotendo la testa.
- Non m’importa.
L’amore è nell’aria stasera …
Dracarys, non la amo! Ho solo detto che è brava a cucinare, che male c’è in questo?
E chi ha detto che l’amore è un male?
- Allora … ti va di dirmi un po’ che tipo è il grand’uomo di tuo padre? – la spronai cercando di mettere la questione un po’ sul ridere. – O almeno la tua famiglia in generale.
Sospirò, mandando giù un sorso d’acqua.
-  Mio fratello è uno stronzo. – disse laconica. – Tiene più a sua moglie che a me. E sono sua sorella! Voglio dire, chi gli è stata accanto mentre aveva la febbre? Non certo Marian! Ma lui è il primogenito maschio. – sbuffò. – è ovvio che abbia un trattamento diverso.
Io ero stato il primogenito maschio, ma mio padre picchiava sia me che i miei fratelli senza distinzione.
- E quando ho cercato di farlo intervenire a mia difesa, si è permesso di dire che dovevo fare qualcosa in più per loro! – sbottò furiosa e indignata. – Lui se ne sta in casa tutto il giorno, o al massimo a zappare la terra, non certo a congelare nei boschi.
Tesi la mano per sfiorarle la guancia, sulla quale rotolava una lacrima raminga che spazzai via.
La sua pelle era vellutata come una pesca, morbida e setosa.
Adesso lo ammetti, uh?
NO!
Morzy …
Ti ho già detto di non chiamarmi con quel nomignolo. Altrimenti ti chiamo … DracDrac.
Emise un ringhio di avvertimento, ma uscì dalla mia mente.
Tolsi la mano dal viso di Selena prima che la cosa diventasse equivoca, ed era palese che entrambi stavamo cercando di non arrossire.
- Non devi pensare sia colpa tua. Fidati, di famiglie complicate ne so qualcosa. – cercai di rassicurarla.
- Anche la tua?
- Non ne hai idea.
Sospirò e appoggiò il piatto sulla scrivania all’altro lato della stanza.
- Ti va di parlarne?
- Magari un’altra volta.
Fece un sorriso, e la conversazione virò su argomenti meno pesanti, come la caccia.
Le chiesi che prede si potessero trovare in quel periodo dell’anno, e lei sembrò rianimarsi improvvisamente. I suoi occhi grigi brillarono e iniziò a elencarmi dettagliatamente tutti gli animali possibili, aggiungendo anche dov’era meglio che cacciassi perché la carne fosse più buona.
- Per esempio, i cervi migliori sono in alta montagna, prendendo la strada che da Carvahall va verso Narda, a sud-ovest. – disse allegra. – La carne è tenera e molto nutriente, e ha pochissimo grasso. I tendini sono ottimi per gli archi, perché quei cervi sono abituati a saltare e quindi sono molto più allenati rispetto a quelli di bassa montagna … e invece? Al Sud come si caccia?
- Fammici pensare … ma al Sud dove? Perché sui Monti Beor ci sono prede, vicino al Lago di Leona altre …
- Inizia dal Lago.
- Beh, vicino al lago ci sono più che altro uccelli. Qualche lupo, ma non è che siano molto buoni … scoiattoli …
- E sui Beor?
- Sui Beor ci sono un sacco di animali giganti. – commentai. – Lupi giganti, che i nani chiamano Shrrg, pecore giganti dette Feldunost … cinghiali giganti.
- Wow. – sussurrò. – E i Monti Beor sono davvero tanto alti come dicono?
- Anche di più.








 
   
 
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