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Autore: David99    20/01/2017    1 recensioni
Il mondo intero è scosso da un attacco ad una base della Marina, mossa da una misteriosa Alleanza pirata, capitanata da un misterioso uomo conosciuto e temuto dalla Marina. Tutto ciò una settimana prima degli eventi di Punk Hazard.
Poco dopo gli eventi avvenuti sulla suddetta isola, il misterioso leader dell’Alleanza andrà, per motivi sconosciuti, ad incontrare Luffy e la sua ciurma, e questo sarà solo l’inizio di una serie di eventi che li porteranno a vivere una delle avventure più pericolose che abbiano mai vissuto!!
Questa è una fan fiction che avevo in mente da molto tempo ma che solo ora sono in grado di pubblicare, spero vi piaccia :).
Ah, e sì, si svolge tra Punk Hazard e Dressrosa. Molti di voi si chiederanno come questo sia possibile … ma preferisco evitare di svelarvi troppo, quindi buona lettura a tutti! ;)
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caesar Clown, Monkey D. Rufy, Nuovo personaggio, Trafalgar Law, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Benvenuti al trentunesimo capitolo della mia fan fiction!
Al contrario delle altre volte, scommetto che non comprendete il significato del titolo … sappiate che sarà spiegato praticamente subito ;).
Inoltre, posso anche dirvi che questo capitolo sarà per metà di rivelazioni e per metà di battaglia, e sarà anche molto importante ai fini della trama, ma il motivo preferisco non dirvelo per ovvie ragioni.
Quindi passo per prima cosa a rispondere ai commenti arrivati nello scorso capitolo:


NEON GENESIS KURAMA: Buon anno anche a te :).
Già, a breve dovremmo vederci anche Akito the Exiled, altrimenti non ci capiremo niente della terza stagione XD. L’ho già aggiunto alla lista degli anime da vedere, quindi stai pur certo che presto o tardi lo vedremo.
Bene o male l’avevo compreso che Arslan Senki (non sono sicuro di averlo scritto giusto XD) non fosse fantasy, ma già solo l’ambientazione medioevale mi è sempre piaciuta, anche senza la parte magica.
Il fatto che Monogatari sia diviso in minisaghe mi interessa, anche perché bene o male anche One Piece è strutturato in questo modo, anche se vi è una trama di fondo che lega tutti gli eventi. Dalla recensione che mi hai passato sembra un anime molto bello, sono proprio curioso di vederlo :).
Immaginavo che nella prima stagione di Overlord avessero trasposto solo una piccola parte della serie, ed il fatto che ci sia abbastanza materiale per molte serie mi rende più che contento. Mio fratello mi ha anche spiegato che è improbabile che faranno serie da 20 episodi, il che è un vero peccato dato che per me ci avrebbe guadagnato moltissimo.
Già, anche nell’anime avevano spiegato la debolezza di Momonga verso le magie di tipo luce, e Shalltear è stata molto furba a sfruttare questa debolezza a suo vantaggio riuscendo, nonostante fosse tecnicamente inferiore a lui, a metterlo in seria difficoltà.
Avevo letto da qualche parte che avrebbero fatto un film riassuntivo della stagione, il che mi fa presupporre che la seconda stagione potrebbe uscire verso la fine di quest’anno o giù di lì. Comunque, per ora preferisco stare alla larga dagli spoiler riguardo alle serie successive di Overlord, dato che è probabile che mi seguirò la seconda stagione, quando uscirà, in “diretta” con il Giappone come farò anche con la seconda stagione di Shingeki no Bahamut. Nel qual caso la serie dovesse interrompersi, però, andrò ovviamente a vedermi come sarebbe proseguita, dato che adesso mi hanno messo curiosità XD. Magari qualche piccolissima anticipazione sulla seconda stagione potresti darmela, anche per sapere bene o male di cosa tratterà, ma senza rivelare troppo XD ;).
Riguardo agli anime che mi hai consigliato, del primo ne avevo già sentito parlare molto, proprio mentre cercavo un immagine adatta per Suimasu XD. Da quando la ho “scoperta per caso”, è sempre stata una delle serie che mi ha incuriosito di più vedere, anche se non so molto riguardo alla trama. Se non ti dispiace mi farebbe piacere saperne un po’ di più :).
Anche il secondo mi incuriosisce parecchio, specie per il fatto che il protagonista è Gesù. I video che mi hai passato sembrano molto interessanti, sono davvero curioso di vederlo, anche per comprendere bene la trama.
Riguardo agli anime da vedere, sono ancora molto indeciso. Stavamo pensando alla serie di Fate ma, dato che ultimamente siamo in un periodo un po’ incasinato, pensavamo di guardare prima qualcosa di più corto. Quindi, pensiamo di vederci o Ergo Proxy, uno dei primi anime che mi avevi consigliato, o One Punch Man, che mio fratello ha già visto ma io non ancora. Ti sapremo dire meglio magari già settimana prossima la nostra decisione finale ;).
Comunque sono contento che il capitolo ti sia piaciuto :).
Già, Karkinos mente ai suoi stessi alleati, dicendo la verità solo ai suoi fedelissimi … che cosa starà tramando? Sappi che lo si scoprirà tra un po’ XD.
Sono felice di averti sorpreso con la rivelazione di Suimasu :). Fin dall’ideazione iniziale del personaggio avevo deciso di renderlo fortissimo, ma decidendo comunque di farlo passare per uno scarsone per rivelare la sua vera potenza solo nel momento opportuno per stupire il più possibile, lieto di esserci riuscito :).
Riguardo a cosa gli ha mostrato Black Bart … beh, non posso dirti se hai indovinato o meno, ma sappi solo che a breve verrà rivelato ;).
Spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento :).


Ed ora ecco a voi il capitolo, spero vi piaccia :).


Capitolo 31: Scontro tra fratelli



La grande battaglia che si stava svolgendo davanti al castello aveva avuto inizio!!
I soldati semplici si stavano letteralmente uccidendo a vicenda senza tregua, mentre già alcuni scontri tra i “pezzi grossi” erano iniziati: Luffy vs Karkinos, Law vs William, Zoro vs Alexander, Sanji vs Ken e Brook vs Nagi.
In tutti questi, i membri della ciurma del ragazzo di gomma e Trafalgar si erano offerti di combattere contro di loro, per poter regolare alcune questioni in sospeso.
Intanto, anche Franky era stato raggiunto da Black Bart, che gli aveva mostrato qualcosa che aveva lasciato di stucco il cyborg, e Leonard, il secondo più forte dei Top Five, stava andando in giro per l’area del combattimento, in cerca di qualcuno … ma di chi??

Anche i pezzi grossi dell’ARCK stavano combattendo, infatti Teiko ed Han stavano cercando di farsi strada verso il castello, mentre Misa era diretta verso la torre vicino al ponte retrattile per poter impedire che lo potessero far ritirare.
Tra di essi, vi era anche Reginald, che in quel momento era davanti ad un gruppo di tre soldati semplici, che si stava preparando a scagliarglisi contro, mentre il biondo rimaneva fermo ed impassibile.
I suoi avversari, schernendolo, gli dissero: “Che c’è, sei diventato una statua??”
“Avanti, prova a combattere!! Finora hai sempre evitato i nostri assalti!!” fece un altro.
Tame, mantenendo lo sguardo serio, rispose: “Questa battaglia è inutile. Sinceramente, io disprezzo i combattimenti, e cerco sempre di evitarli. Qui sta avvenendo un massacro, ed io non voglio parteciparvi. Nessuno ha il diritto di togliere la vita ad un uomo, tanto meno io. L’unico che merita di morire è il vostro capo, Karkinos. Voi non lo meritate, dato che siete solo dei burattini nelle sue mani!!”
“Piantala con questi discorsi filosofici e combatti!!” urlò quello dei tre che non aveva ancora parlato.
Subito dopo, gli si lanciò contro, cercando di colpirlo con un colpo di spada. Tuttavia, al biondo non gli ci volle molto ad evitarlo spostandosi leggermente di lato. Poi, sfruttando la vicinanza nemica, gli tirò un potente pugno allo stomaco, così forte da farlo svenire sul colpo.
Vedendo la scena, gli altri due rimasero esterrefatti, mentre il loro nemico faceva scendere dolcemente a terra il corpo privo di sensi del loro compagno e diceva: “Mi spiace, ma sono stato costretto. Ho capito che dovrò combattere se voglio sopravvivere a questa battaglia, ma non ucciderò comunque nessuno!!”
A quel punto, i due soldati dell’ARCK, che non si aspettavano che il loro avversario fosse così forte, scapparono, correndo più forte che potevano. Passarono anche di fianco a qualcuno che, nel frattempo, si stava avvicinando a Tame.
“Vedo che non sei cambiato affatto in questi anni, eh, Reginald??”
Sentendo il suo nome chiamato, il biondo alzò la testa, vedendo che colui che gli si stava avvicinando era nientemeno che Leonard, che manteneva uno sguardo piuttosto furioso negli occhi. Tuttavia, il ragazzo non sembrò capire chi fosse, tanto che domandò: “E tu saresti??”
“È normale che non ti ricordi di me. Ormai saranno 14 anni che non ci vediamo più … ma io non ho dimenticato ciò che hai fatto!!”
Dette queste parole, il biondo portò la sua mano fino a quella specie di “mascherina” che indossava e che gli copriva la bocca, per poterla togliere. Così facendo, mostrò completamente il suo volto, che si rivelò essere molto simile a quello del suo avversario, eccetto per gli occhi, che erano verdi.
Inizialmente, Reginald non sembrava riconoscerlo. Non si ricordava dove, ma gli sembrava di averlo già visto … fino a quando, finalmente, comprese. Infatti, spalancò gli occhi e la bocca incredulo, per poi dire: “L-L-Leonard?? F-Fratellone??”
FRATELLONE?? Quindi, il secondo più forte dei Top Five era nientemeno che il fratello maggiore di Reginald?? Ma com’era possibile?? Perché faceva parte dell’Alleanza?? Molti dubbi entrarono nella testa del biondo, ma in quel momento solo una cosa gli importava: che suo fratello era vivo, e che finalmente l’aveva ritrovato!!
“Leonard!! Pensavo che non ci saremmo mai più rivisti, ed invece … non hai idea di quanto io sia contento!!” esclamò il più giovane dei Tame, avvicinandosi al suo familiare, con le lacrime agli occhi, felicissimo di poterlo rivedere …
Peccato che la stessa cosa non la si poteva dire per suo interlocutore, che infatti assunse uno sguardo quasi omicida, per poi dire: “Anch’io sono contento di rivederti … cosicché io possa eliminarti con le mie mani!!”
Il membro dell’Alleanza approfittò della vicinanza di suo fratello per cercare di ucciderlo tagliandolo di netto con la sua spada, che si era portato dietro. Per fortuna, il biondo riuscì ad evitarlo facendo un balzo all’indietro, per poi fare due capriole nella stessa direzione per allontanarsi dal familiare.
“MA CHE DIAVOLO TI È PRESO??” chiese Reginald, piuttosto scioccato dall’azione del fratello che non vedeva da anni.
La risposta del suo avversario non tardò, dato che, guardandolo in cagnesco, gli spiegò: “Te lo sei davvero dimenticato?? Non ti ricordi che cosa mi … anzi CI hai fatto??”
Il biondo proprio non capiva. Perché ce l’aveva così tanto con lui?? Non aveva senso. Era suo fratello, che non vedeva da anni, eppure stava cercando di ucciderlo … Perché??
A quel punto, decise di fare mente locale, tornando a molti anni prima, molti di più per lui che era all’interno della “distorsione temporale” causata dai fotoni Noroma, tornando con la mente a 14 anni fa!!

14 anni (dell’esterno) prima degli eventi che si stanno svolgendo a Timeless Island:
Ai tempi, Timeless Village era un villaggio come molti altri. Si poteva ben vedere che le case erano costruite proprio bene, e non mancava proprio niente. C’era persino una scuola, che in un'unica struttura ospitava scuole elementari, medie e superiori.
Era l’ora di uscita degli studenti, e davanti ad essa si potevano notare 4 ragazzi, probabilmente di 14 anni, che avevano circondato uno più piccolo, che sembrava averne 10. Quest’ultimo era visibilmente terrorizzato, mentre gli altri sorridevano malignamente nel vederlo piangere. “Allora, Reginald, com’è andata a scuola oggi??” chiese uno dei ragazzini.
Il bambino, che si era scoperto essere Reginald da giovane, che era sostanzialmente uguale ad adesso, solo molto più giovane, non rispose. Era terrorizzato, e non riusciva nemmeno a parlare. Quello dietro di lui, vedendo che non rispondeva, intervenne: “Rispondi quando il nostro capo ti parla!!”
Subito dopo, tirò un pugno molto forte alla spalla del Tame da bambino, così forte da scagliarlo leggermente in avanti, mentre si toccava dolorante la spalla a causa del colpo e cercava di trattenere le lacrime causate dal pugno.
“Dai su, veniamo al sodo. Dacci i soldi come al solito e non ti pesteremo come l’ultima volta!!” dichiarò quello che sembrava essere il capo.
Gli altri studenti, intanto, sembravano far finta di niente. Sapevano bene della fama di quei 4, che erano considerati i bulli della scuola, ma il loro principale bersaglio era proprio il piccolo Reginald, a cui ogni volta chiedevano i soldi che si era portato dietro e, se si rifiutava di darglieli, lo picchiavano.
Il povero bambino, a quel punto, cercò di trattenere la paura, dicendo: “M-M-Ma io n-n-n-non ne ho!!”
“Oh, non li ha!!” fece uno dei 4 bulli, quello alla sua sinistra per la precisione.
Quello a destra a quel punto, sorrise malignamente, per poi scrocchiare le nocche ed affermare: “A quanto pare la lezione delle altre volte non gli è servita!!”
“Mi spiace, Reginald, ma le regole sono regole!! Insegniamogli le buone maniere!!” concluse il capo, a cui in realtà non dispiaceva per niente, anzi stava sorridendo divertito.
A quel punto, tutti e 4 si avvicinarono al povero bambino indifeso, che si sentiva sempre di più schiacciato da quei colossi molto più grandi e forti di lui. Tuttavia, quella volta non sarebbe andata a finire come al solito!!
Infatti, proprio quando lo stavano per picchiare, si sentì una voce, che gridò: “Fermi!!”
A quel punto, tutti e 4 si voltarono verso la voce, scoprendo che a parlare era stato uno fisicamente uguale a Reginald, solo un po’ più grande, che sembrava avere più o meno l’età dei bulli. Questi, vedendolo, assunsero un’aria seria, come se per certi versi lo temessero.
“Perché non ve la prendete con qualcuno della vostra taglia??” chiese il biondo, mantenendo uno sguardo serio.
Il capo, a quel punto, gli si avvicinò minacciosamente, dicendogli: “Pensi di farci paura?? Siamo molti più di te, possiamo schiacciarti quando vogliam …”
Tuttavia, non fece in tempo a finire la frase, in quanto Leonard gli tirò un potente pugno in faccia, così forte da farlo cadere a terra con del sangue che gli usciva dal naso, anche se era ancora cosciente.
“Capo!! Stai bene??” chiese uno di loro.
Un altro si era già preparato a lanciarsi contro il ragazzo, per poterlo picchiare, ma, prima che potesse farlo, il “capo” lo avvertì: “No, ritiriamoci!!”
“Ma …” cercò di intervenire uno di loro …
Anche se bastò un’occhiataccia del loro “capo” a fargli capire che non doveva finire la frase. A quel punto, tutti e 4 corsero via, lasciando in pace il povero Reginald, che era caduto a terra in ginocchio a causa dello spavento.
A quel punto, suo fratello maggiore gli si avvicinò con fare severo, mentre il bambino disse, piangendo: “G-G-Grazie, f-fratellone!!”
Però, il suo familiare non sembrava essere molto felice, tanto che, prima che Reginald potesse anche solo riprendersi dallo shock, Leonard lo prese per il colletto, alzandolo fino alla sua faccia, mostrandogli che era visibilmente infuriato.
“MA CHE DIAVOLO COMBINI, EH??” urlò il ragazzo. Il bambino, spaventato da quella sfuriata, rispose dicendo: “Leon … ma … ma io …”
“SO BENE CHE POTEVI STENDERE QUEGLI IDIOTI QUANDO VOLEVI, DATO CHE NOSTRO PADRE È UN EX MARINE E CI HA INSEGNATO LE SUE TECNICHE DI COMBATTIMENTO, QUINDI PERCHE’ NON TI SEI DIFESO??” urlò il quattordicenne.
A quel punto, il bambino di 10 anni assunse uno sguardo serio, spiegando: “Rispondendo ai loro pugni con i pugni non sarei stato diverso da loro. L’unico modo per contrastarli è non rispondere alle loro provocazioni …”
“E CONTINUARE A SUBIRE!?!?”
Dopo aver urlato questa frase, Leonard lanciò letteralmente suo fratello in direzione dello zaino, che aveva lasciato cadere quando era stato circondato dai bulli.
A quel punto, Reginald si rialzò, senza dire una parola, per poi prendere il suo zainetto ed allontanarsi da scuola, dicendogli: “Pensala come vuoi, ma io non mi abbasserò al loro livello, se non per una questione di vita o di morte!!”
Mentre si allontanava, Leonard lo guardava con uno sguardo misto tra l’arrabbiato ed il triste. Per quanto gli riguardava, aveva sbagliato tutto. L’unico modo per andare avanti nella vita era prendendosi il rispetto a suon di botte, proprio come aveva fatto lui fino a quel momento. In realtà, era sempre molto affettuoso con suo fratello minore, ma quella volta gli aveva fatto una sfuriata perché non sopportava di vederlo tartassato.
“Idiota. Così facendo ti farai ammazzare!!” fece sotto voce, vedendolo allontanarsi.
Entro poco, suo fratello era fuori dalla sua visuale, ed appena accadde il quattordicenne assunse uno sguardo triste. Stava cercando in tutti i modi di fargli capire che doveva reagire, ed invece lui continuava a voler subire.
Non sarebbe andato molto avanti nella vita continuando così, ma sembrava non volerlo capire … e gli dispiaceva moltissimo vederlo soffrire così tanto a causa di 4 bulli … ma non sapeva della tragedia che, di lì a breve, si sarebbe abbattuta sull’isola!!

Infatti, fu una settimana esatta dopo quell’evento che l’epidemia che infettò l’isola in quel periodo arrivò.
In poco tempo, essa provocò il panico tra la popolazione, tanto da causare svariate proteste e conflitti tra il popolo. La famiglia di Reginald venne colpita anch’essa da quella catastrofe, in quanto suo padre venne infettato da esso.
Egli era un Marine di medio rango un tempo, ma aveva abbandonato la sua carriera per potersi dedicare ai figli circa due anni prima dell’espansione del virus. Gli altri membri della famiglia avevano degli anticorpi che li rendevano immuni alla malattia, ma ciò nonostante Leonard subì una frattura al braccio, mentre la madre alla gamba, a causa delle varie ribellioni.
Ciò era successo a causa del fatto che erano usciti per fare la spesa, venendo feriti da un gruppo di “ribelli”. L’unico sano al 100% era Reginald.
Era da circa un mese che l’epidemia stava divagando, ed avevano, fortunatamente, già trovato la cura. Tutti coloro che erano ammalati dovevano andare a prendere il vaccino nell’ospedale più vicino, per potersi curare senza problemi.
Proprio in quel momento, il piccolo Tame stava correndo per le strade dell’isola, di notte fonda, dato che ai tempi non c’era ancora stato l’incidente con i fotoni Noroma, con in mano l’antidoto per suo padre.
Mentre correva, si stava ricordando le parole di suo fratello maggiore: “Reginald, tu sei l’unico che può andare a prendere l’antidoto. So che è un compito gravoso, ma papà è nello stadio terminale della malattia, ed a breve morirà!! È costretto a letto a causa della gravosità del virus, mentre sia io che la mamma siamo feriti e non potremmo essere veloci come lo saremmo se non lo fossimo. Tu sei l’unico in ottima salute!! Devi fare in fretta: vai all’ospedale, chiedi un antidoto e torna più in fretta che puoi. Per favore, contiamo su di te, non deluderci!!”
*Non ti deluderò, fratellone … ti renderò fiero di me!!* pensò il piccolo mentre correva per le strade, con il fiatone.
Aveva da poco lasciato l’ospedale, e casa sua distanziava da esso soli 15 minuti a piedi correndo. Tuttavia, doveva fare in fretta. Essendo nello stadio terminale, suo padre poteva morire da un momento all’altro …
Ma non poteva sapere che, a breve, ci sarebbe stato un incontro indesiderato che avrebbe provocato indirettamente lo scontro che si stava svolgendo nel presente.
Infatti, appena girò un angolo, si scontro contro qualcosa … anzi, qualcuno!! Per la precisione, il capo dei bulli che lo picchiavano sempre!! Quest’ultimo, con un sorrisetto maligno sul volto, chiese: “Vai da qualche parte??”
Subito, i suoi 3 compagni circondarono il bambino, proprio come avevano fatto in precedenza, tutti pronti a menar le mani. Tuttavia, il capo ed un altro membro della cricca sembravano avere le occhiaie, segno che, probabilmente, non erano affatto immuni al virus!!
“V-Vi prego, fatemi passare!! Mio padre è gravemente malato e se non lo raggiungo subito con l’antidoto potrebbe morire!!” spiegò il bambino, disperato.
Il capo dei bulli, però, rispose dicendo: “Lo sappiamo, è per questo che ti abbiamo fermato. Dacci l’antidoto, subito!! Io ed un altro dei miei siamo malati, e se non ci cureremo potremmo morire tra qualche ora!!”
“Perché non andate a prendervelo all’ospedale?? Se avete ancora la forza di muovervi significa che non siete ancora nella fase terminale, e potete ancora salvarvi!!” esclamò Reginald, disperato.
Ancora una volta fu il capo dei bulli a parlare, dato che disse, porgendogli la mano come a dirgli di dargli l’antidoto: “Figuriamoci!! Preferisco morire che fare l’elemosina. Meglio di gran lunga morire per la malattia che chiedere a quei patetici dottori di curarmi. È più divertente rubarlo agli sfigati come te!! Quindi daccelo immediatamente, se non vuoi che lo prendiamo con la forza!!”
“N-Non potresti mettere da parte l’orgoglio ed andare a chiedere all’ospedale una dose?? Sei ancora in tempo, sei vicino alla fase terminale, ma non ancora nella fase della paralisi, quindi hai buone possibilità di sopravvivere. Mio padre morirà a breve se non glielo porto!!”
La risposta del capo dei bulli lasciò basiti persino i suoi compagni, dato che urlò: “NON ME NE FREGA UN CAZZO DI TUO PADRE, DAMMI QUEL MINCHIA DI ANTIDOTO E BASTA!!”
Persino i suoi amici rimasero perplessi da tale crudeltà. Davvero voleva privare un bambino di suo padre per una semplice questione d’orgoglio?? Questo era davvero troppo … ma sapevano che poteva stenderli anche se si mettevano in tre contro uno, quindi non potevano ribattere.
“M-Ma … mio padre …” mugugnò Reginald, che stava quasi per scoppiare a piangere.
Il suo interlocutore, a quel punto, gridò ancora: “DAMMELO SUBITO!!”
Tuttavia, quella cattiveria accese qualcosa nel cuore del piccolo, che infatti scosse rapidamente la testa in segno di no. Il capo dei bulli, vedendo quella risposta, si preparò a tirargli un pugno … venendo preceduto dal piccolo Tame, che gli tirò un possente cazzotto in pieno faccia!!
Il colpo fu così forte da scagliarlo di diversi metri all’indietro facendolo crollare a terra con gli occhi bianchi, il naso e dei denti rotti e visibilmente svenuto, il tutto sotto gli occhi dei suoi compagni.
“C-Capo …” biascicò uno di loro scioccato.
Però, quest’ultimo non rispose. Il colpo che gli aveva dato era fortissimo, e sembrava proprio che nel breve periodo non si sarebbe affatto ripreso. Reginald, ignorando tutto, decise di continuare la sua corsa verso casa, più determinato che mai a dare l’antidoto a suo padre. Mentre si allontanava, aveva su di lui gli occhi degli altri bulli, scioccati dalla grinta mostrata dal bambino.
Quest’ultimo lo seppe solo in seguito, ma tutti e quattro i bulli, nel presente, erano morti. Il capo della banda ed un altro morirono a causa dell’epidemia, anche per colpa dell’orgoglio dimostrato dal primo.
Gli altri due sopravvissero grazie agli anticorpi che li rendevano immuni, ed assistettero anche loro all’incidente con i fotoni Noroma. Misero entrambi su famiglia, anche se uno di loro venne ucciso insieme ad essa, che comprendeva una bambina e sua moglie, durante il primo assalto di Karkinos all’isola, quello avvenuto 3 mesi fa, mentre l’altro riuscì a sopravvivere, salvando solo suo figlio, mentre sua moglie morì durante l’attacco.
La perdita lo spinse ad unirsi all’ARCK, fino a portarlo a morire eroicamente nel tentativo di coprire l’avanzata dei civili verso il bunker durante l’attacco di Baku al villaggio.

Intanto, a casa Tame, Leonard era in ginocchio, davanti al letto sul quale era adagiato suo padre, mentre la madre era seduta sul divano a causa della frattura alla gamba che gli impediva di stare in piedi. Entrambi attendevano impazientemente l’arrivo di Reginald, nella speranza che portasse l’antidoto con sé.
“L-L-Leonard. A-Avvicinati, p-p-per f-favore!” fece l’uomo malato, sotto voce.
Il ragazzo obbedì, avvicinandosi a lui, con gli occhi pieni di lacrime mentre diceva: “S-Si, papà. C-C’è qualcosa che non va?”
“P-Per f-favore, n-non p-piangete la mia m-morte. N-Non posso a-ambire a q-questo p-privilegio. A-A c-causa del m-mio l-lavoro, s-sono spesso s-stato assente n-nelle v-vostre vite, r-riuscendo ad e-essere p-presente s-solo negli u-u-ultimi due a-anni. M-Mi spiace p-per non e-essere s-stato p-presente!” esclamò il padre, sapendo che ormai era arrivata la sua fine.
Leonard, però, non voleva ammetterlo, tanto che affermò con le lacrime agli occhi: “N-Non dire così. Reginald arriverà con l’antidoto, e tornerai quello di prima, ne sono certo!! E s-sappi che i due anni passati con te sono stati i più belli della mia vita!! M-Mi hai insegnato a difendermi, a come prendermi cura degli altri … sei sempre stato presente quando avevo bisogno di te!!”
*Per favore, Regy … MUOVITI!!* pensava il quattordicenne mentre diceva ciò.
Suo papà, sentendo le sue parole, sorrise felicemente, per poi dire: “S-Sai, r-riesci s-sempre a t-trovare l-le p-parole g-giuste da d-dire i-in ogni s-situazione!! S-Sono c-contento che q-queste s-siano le u-ultime p-parole che s-sentirò!!”
E, con queste parole, l’uomo chiuse gli occhi, per non aprirli mai più. Entrambe le persone che erano nella stanza scoppiarono in un pianto disperato. Non potevano crederci … l’uomo a cui avevano voluto sempre bene … era morto davanti ai loro occhi!!
Fu pochi secondi dopo che Reginald spalancò la porta di botto, entrando nella stanza.
“Ho l’antidoto!! Ora papà starà meglio!!” fece il bambino …
Anche se non gli ci volle molto per fare due più due. Vide entrambi che piangevano disperatamente, mentre suo padre era accasciato sul letto, privo di vita. Vedendo quella scena, il povero giovane rimase scioccato, tanto che, con le lacrime agli occhi, disse: “No … non può essere …”
Fu allora che qualcosa mutò nel cuore di Leonard. Suo fratello … perché?? Perché ci aveva messo così tanto tempo per arrivare?? Era colpa sua … Era tutta colpa sua se suo padre, il suo adorato padre, colui che vedeva come un mito per il lavoro che faceva e per ciò che gli aveva insegnato, era morto!!
Infatti, prima che Reginald potesse piangere la morte del genitore, il quattordicenne si alzò di scatto, prendendolo per il colletto, alzandolo fino a guardarlo negli occhi, schiantarlo contro il muro e guardarlo con aria furibonda.
“PERCHE’ DIAVOLO CI HAI MESSO COSI’ TANTO!?!?” urlò il ragazzo, arrabbiato. “IL PERCORSO DA QUA’ ALL’OSPEDALE È DI 15 MINUTI, 30 ANDATA E RITORNO. AL MASSIMO POTEVI METTERCI 40 MINUTI, CONTANDO ANCHE IL TEMPO PER PRENDERE L’ANTIDOTO, ED INVECE CI HAI MESSO BEN 50 MINUTI … PERCHE’!?!?”
La madre, a quel punto, cercò di calmare le acque, dicendo: “Leonard, calmati …”
“L-Leon … i-io sono stato attaccato da quei bulli e …”
Sentendo quelle che, alle sue orecchie, sembravano solo delle scuse, lo schiacciò ancora più violentemente al muro, urlandogli contro: “BUGIE, BUGIE, NIENT’ALTRO CHE BUGIE!! SE TU FOSSI STATO PIU’ VELOCE, PAPA’ NON SAREBBE MORTO!!”
“Leonard, non dare a Reginald colpe che non ha!!” fece la madre, con ancora le lacrime agli occhi per la perdita del marito.
Il povero bambino di 10 anni rimase scioccato da quelle parole … secondo lui era stato lui la causa della morte del padre?? Non aveva senso, era colpa dei bulli, perché incolpare lui?? No, non voleva credere alle sue parole … doveva essere tutto un terribile scherzo!!
A quel punto, il Tame maggiore lasciò la presa, per poi iniziare a dirigersi velocemente verso l’uscita. Reginald, nel tentativo di fermarlo, disse debolmente: “F-Fratello, a-aspetta …”
“NON CHIAMARMI FRATELLO!!” urlò Leonard, furibondo. “Da ora non ho fratelli. Se non fosse stato per nostra madre, a quest’ora ti avrei già ucciso. Me ne andrò via da questo luogo, prenderò la prossima nave che si allontana dall’isola. Addio, mamma. Reginald … spero tu muoia!! Un giorno tornerò … e quando succederà ti ucciderò, vendicando mio padre!!”
Con queste parole, il ragazzo biondo abbandonò la casa, sbattendo la porta dietro di sé. Non poteva essere vero quello che gli aveva detto. Voleva che morisse?? Doveva aver sentito male, lui era suo fratello, come poteva dire una cosa tanto orribile nei suoi confronti??
La casa rimase in silenzio, interrotto a volte dai singhiozzi di Reginald o di sua madre, che stavano entrambi piangendo. In una sola giornata avevano perso il proprio padre o marito … ed anche il proprio figlio o fratello!!
Leonard non fu più visto sulla futura Timeless Island, e sia il Tame minore che la madre dovettero continuare a vivere da soli, cercando di sopravvivere, anche in ricordo di Leonard e suo padre.
Tuttavia, 14 anni dopo circa, il villaggio venne attaccato da Karkinos e, durante la battaglia, Reginald perse la madre. Rimase solo al mondo, con i suoi genitori morti ed il fratello scomparso, che aveva giurato che, un giorno, sarebbe tornato per vendicare il padre!!


“Ora capisci perché ti devo uccidere?? Per anni ho serbato rancore verso di te, coltivando la vendetta che, un giorno, avrei ottenuto nei tuoi confronti. Sbarcai su un’isola, dove vissi tranquillamente, affinando le mie tecniche di combattimento per poterti uccidere. Qui, circa un anno e mezzo fa, venni raggiunto da un pirata di nome Black Bart, che mi chiese di unirmi alla sua ciurma. Io accettai senza pensarci due volte. Feci carriera, fino a diventare il braccio destro del capitano. Tre mesi fa, quest’ultimo venne avvicinato da un uomo di nome Karkinos, che gli chiese di unirsi alla sua Alleanza. Black accettò, e venimmo portati su quest’isola. Rimasi un po’ sorpreso nell’apprendere la storia dell’isola, tra l’arrivo del Governo e tutto, ma devo dire che fui felice, in quanto speravo tu fossi morto nell’attacco al villaggio, al quale non avevo potuto partecipare a causa del fatto che non facevo ancora parte dell’Alleanza. Mi addestrai per tre mesi del tempo reale, molto di più qui sull’isola, nell’arte delle Rokushiki, diventando il secondo migliore tra gli élite dopo Suimasu, superando persino Michael, Shawn e Gregory, vice-capitani rispettivamente di William, Alexander e Ken. Quando seppi del villaggio di sopravvissuti ebbi un leggero sospetto che tu fossi sopravvissuto … sospetto che è diventato certezza quando ho sentito la tua voce durante la “dimostrazione” di Suimasu. È rimasta come un tempo, infantile e stupida. Ora, finalmente potrò vendicare mio padre, morto a causa della tua incompetenza!!” spiegò Leonard, preparando la spada per combattere.
Reginald, sentendo le motivazioni di suo fratello maggiore, rimase perplesso, tanto che disse: “Ancora con questa storia?? Pensavo che ormai fosse acqua passata!!”
“Per te forse, ma per me no. Lui era il mio mito, il mio punto di riferimento … ed a causa della tua stupidità è morto, e non tornerà mai più indietro!!”
Il Tame minore, a quel punto, esclamò: “Te l’ho già detto, è colpa dei bulli che mi hanno intercettato, rallentandomi!!”
“Ancora con questa storia?? Dovresti aggiornare le tue bugie, di tanto in tanto. Ma ora basta chiacchere, è tempo di combattere!!” dichiarò Leonard, preparandosi a colpire.
Reginald, però, scosse la testa, in segno di disapprovazione, per poi dire: “No, non combatterò con te!!”
“Come vuoi … allora morirai!!”
Il Tame maggiore partì in quarta verso suo fratello, usando il Soru. Grazie a tale abilità, riuscì a raggiungerlo velocemente, arrivando davanti a lui con la spada sul fianco sinistro, pronto a tirare un fendente da sinistra a destra.
Pensando che fosse già finita, l’élite urlò: “Crepa, bastardo!!”
Tuttavia, per fortuna, il suo avversario riuscì a estrarre rapidamente un coltello, frapponendolo con grande agilità tra il fendente e la spada. Grazie a ciò, venne solo scagliato via di qualche metro, mentre l’arma con la quale si era difeso volò via da un’altra parte.
“Come immaginavo, passi sulla difensiva. Ed io che pensavo che in questi anni avessi imparato a combattere decentemente!!” fece il biondo, sorridendo malignamente.
Il quarto in comando nell’ARCK, rialzandosi, affermò: “Sai bene che so combattere … semplicemente non voglio scontrarmi con te!!”
“Ed allora fatti ammazzare!!” urlò il Tame maggiore …
Per poi fare come aveva fatto prima, usando il Soru per raggiungerlo velocemente ed arrivargli davanti, con la spada all’indietro e pronto per un affondo alla testa. Tuttavia, ancora una volta, Reginald fu più agile, riuscendo ad abbassarsi all’ultimo, rendendo vana l’offensiva avversaria … Peccato che era proprio quello che lui voleva: “Prevedibile!!”
Dopodiché, gli tirò un potente calcio in faccia, sfruttando il fatto che si fosse abbassato, scagliandolo via di diversi metri, con il sangue che usciva dalla bocca. Fortunatamente, però, era ancora cosciente.
Il biondo si accasciò a terra, abbastanza ferito dal colpo, ma non poté restare così a lungo, dato che il nemico gli comparì sopra, in volo, con la spada rivolta verso il basso.
“Cosa c’è, sei già stanco??” domandò ironicamente Leonard.
Il ragazzo si dette la spinta verso il basso, utilizzando un Geppo dall’alto verso il basso, scagliandosi letteralmente a velocità incredibile contro il terreno. Però, ancora una volta, il Tame minore non voleva restare a guardare, e disse: “Non mi farò colpire così facilmente!!”
Subito dopo, rotolò letteralmente di fianco, riuscendo a scansarsi un attimo prima che l’affondo dall’alto verso il basso potesse colpirlo dritto al petto. Visto che il bersaglio dell’attacco si era spostato, la spada si conficcò a terra, anche se venne estratta pochi secondi dopo dall’élite.
“Allora?? Vuoi continuare a fuggire o vuoi combattere??” chiese il Top Five.
Poco dopo aver detto queste parole, il Tame maggiore usò la spada per dare una specie di fendente all’aria, creando un Rankyaku. Aveva imparato ad usare quella tecnica non solo usando le gambe, ma anche usando la sua spada.
La folata di vento tagliente si avvicinò con molta rapidità al nemico, tanto che se ne uscì con: “Merda!!”
A quel punto, si rialzò in fretta, dato che era ancora a terra a causa della precedente mossa per evitare l’attacco nemico, per poi usare le gambe per darsi uno slancio in avanti, in maniera tale da rendere vana l’offensiva nemica.
“Sei il solito codardo! Come sempre non fai altro che schivare gli attacchi dell’avversario, cercando di evitare lo scontro diretto. Ma tanto è tutto inutile, perché facendo ciò non fai altro che ritardare la tua morte!!” esclamò Leonard, sorridendo malignamente.
Reginald, mentre il nemico diceva ciò, si stava rialzando a fatica, con il fiatone e piuttosto stanco. Non sembrava, ma continuare ad evitare tutti i suoi colpi stava diventando davvero faticoso.
Vedendo che suo fratello non gli rispondeva, il maggiore dei due preparò la spada, per poi dire: “Se non vuoi combattere, allora userò il mio attacco migliore e ti eliminerò. Tempesta di Lame!!”
Detto questo, il più vecchio dei Tame utilizzò un Soru per aumentare la sua velocità, dopodiché, prima che il nemico potesse fare qualsiasi cosa, riuscì a colpirlo svariate volte con dei fendenti della sua spada, provocandogli svariate ferite di piccola o grande gravità. Per completare il tutto, gli tirò un possente pugno in faccia, così forte da farlo volare indietro, con il sangue che usciva dalla bocca e dal naso.
“Ahahahahahahahah!! Patetico come al solito, non è vero?? Ahahahahahahah!!”
Mentre Leonard derideva il nemico, quest’ultimo atterrò violentemente a terra, provocando anche un leggerissimo polverone. Era a terra, con moltissime ferite da taglio più o meno gravi e con la faccia pesantemente ferita a causa dell’ultimo pugno nemico. Sembrava che non potesse più rialzarsi, e che a breve sarebbe finita …
E di questo se ne accorse anche il suo avversario, che iniziò ad avvicinarsi a lui, ridendo pesantemente: “Ahahahahahahahahah!! Finalmente, mio padre sarà vendicato!! Non devo fare altro che eliminarti, e finalmente giustizia sarà fatta!! Te l’avevo detto: scappando non avresti fatto altro che rinviare la tua morte!!”
“Hai ragione. Basta scappare …” intervenne una voce …
Che si rivelò essere quella di Reginald, che si stava rialzando a fatica, a causa delle ferite gravi che aveva sul corpo. Sembrava ormai più morto che vivo, ed invece aveva ancora la forza di rialzarsi e parlare, tanto che Leonard stesso rimase sorpreso da tanta ostinatezza.
Il biondo, a quel punto, decise di proseguire la sua frase, dicendo: “Non voglio più scappare da te!! Non voglio combattere con te, e scappare non farebbe altro che ritardare una fine ormai certa per me. Quindi, c’è solo un modo per finire questa storia … ed è la mia morte!! So che c’è del buono in te, ma dato che non riesci nemmeno te a vederlo, per ora non c’è altro modo per calmarti se non che tu mi uccida una volta per tutte!!”
Detto ciò, il Tame minore si mise completamente dritto, allargando le braccia di fianco, pronto a ricevere la sua condanna. Vedendo ciò, persino il suo avversario rimase scioccato: davvero preferiva morire che combattere con lui??
“Perché … perché fai così?? Se combattessi, forse potresti riuscire a cavartela in un modo o nell’altro … Perché ti rifiuti di scontrarti con me?? Perché sei ancora convinto che ci sia ancora del bene in me??”
La risposta del nemico non si fece attendere, dato che, facendo un sorriso allegro, rispose: “Perché siamo fratelli, ed i fratelli si proteggono a vicenda, anche se questo dovesse significare la mia morte. Se questo è l’unico modo per togliere la vendetta dalla tua anima … così sia!!”
Sentendo quelle parole, a Leonard iniziarono a tornare in mente alcuni episodi del loro passato, in cui ridevano, scherzavano e giocavano insieme. Sembravano proprio due fratelli modello, che si volevano molto bene …
Ma ora non lo erano più!! Infatti, il Top Five, dopo aver scosso la testa, come per scacciare quei ricordi dalla testa, portò la spada all’indietro, come se fosse pronto ad operare un affondo con quell’arma.
“Se proprio ci tieni a morire, allora ti accontenterò!!” disse il pirata, assumendo uno sguardo serio.
Vedendo che ora sembrava pronto ad operare l’esecuzione, Reginald sorrise, chiudendo gli occhi, per poi affermare: “Vai, fallo. Il mio cuore sarà con te fino alla fine!!”
Non capiva nemmeno lui il motivo, ma l’élite sembrava star esitando. Ma perché? Aveva finalmente colui contro il quale aveva riversato tutto il suo odio negli ultimi 14 anni, perché ora che poteva farlo stava esitando nell’ucciderlo??
Poteva vedere che le sue braccia tremavano e la sua spada non stava ferma, seguendo il movimento degli arti che lo reggevano. Ma, dopo aver scosso nuovamente la testa, il sottoposto di Black Bart smise di tremare, raddrizzando la spada e preparandosi al colpo.
“Se pensi di incantarmi con le tue stupide parole, allora non hai capito niente!! Finalmente ti ucciderò, e così la mia vendetta sarà ultimata!!” disse Leonard. “Addio … Reginald!!”
Dopo queste parole, il ragazzo vestito di nero usò nuovamente il Soru per arrivare davanti a colui che odiava, preparandosi ad usare un affondo mirato alla testa. Ormai, la lama si faceva sempre più vicina, ma suo fratello continuava a mantenere il sorriso sul volto, il tutto mentre pensava: *Finalmente, la tua anima sarà in pace!! Addio, fratellone!!*
Però, non andò proprio come pensava. Infatti, stranamente, l’affondo del suo parente mancò il bersaglio, sfiorandogli appena la testa, senza nemmeno provocargli graffi. Persino l’élite rimase perplesso da tale scena ...
“C-Cosa?? T-Ti ho mancato?? Ma … Come è possibile??” si chiese il biondo, scioccato.
A quel punto, Reginald aprì di scatto gli occhi, per poi abbassare entrambe le braccia, chiudendo il pugno destro. Subito dopo, iniziò a dirigere quest’ultimo verso la mascella avversaria, mentre pensava: *Mi spiace, non volevo colpirti. Ma ora che ho la certezza della mia teoria, devo atterrarti temporaneamente per parlarti. Spero potrai perdonarmi, fratellone!!*
In poco tempo, il pugno dall’alto verso il basso del quarto in comando nell’ARCK si era già fatto molto vicino al mento del fratello, che rimase scioccato nel susseguirsi della vicenda, ma soprattutto nel aver visto che il suo attacco era andato a vuoto nonostante avesse mirato alla testa.
*Come ho fatto a mancarlo?? No, non è il momento di pensarci!! Ora devo evitare il pugno!!*
Subito dopo, cercò di scansarsi usando il Soru … ma, misteriosamente, il suo corpo sembrava incapace di muoversi!! Vedendo che non riusciva ad usare la Rokushiki, cercò di scansarsi semplicemente, ma non riuscì a fare nemmeno quello … sembrava completamente paralizzato!!
E, constatando ciò, Leonard pensò: *Perché non riesco a muovermi?? Cosa sta succedendo al mio corpo?? N-Non riesco nemmeno ad usare il Tekkai … è la fine!!*
Capendo che non poteva evitarlo in alcun modo, e gli era impossibile persino difendersi, il membro dell’Alleanza capì che non aveva speranza di evitare l’attacco. Ed infatti, venne centrato in pieno dal montante di Reginald, che fu talmente potente da scagliarlo in alto per qualche secondo, per poi farlo ricadere a terra violentemente, creando anche un leggero polverone.
Era ancora cosciente, ma ciò nonostante non sembrava nelle condizioni di combattere!! Vedendolo a terra, il Tame giovane iniziò ad avvicinarglisi, un po’ barcollando, per poi sedersi vicino al fratello sdraiato a terra.
“Scusa, fratello. Era l’unico modo che avevo per farti smettere con questa furia cieca!” rivelò il ragazzo, guardando il suo avversario a terra.
Quest’ultimo, però, sembrava non aver preso bene le sue parole, tanto che, furibondo, gridò: “IO NON SONO TUO FRATELLO!!”
Dopo questo suo urlo seguì qualche attimo di silenzio, mentre intorno a loro continuava la battaglia. Leonard cercò di rialzarsi, ottenendo come risultato che sembrava non riuscire a muoversi, proprio come prima.
“Perché …” chiese l’élite, disperato. “Perché non ti ho colpito?? Cosa mi ha fatto mancare il bersaglio?? E perché non sono riuscito a scansare il tuo attacco??”
Reginald, sentendo le sue domande, assunse uno sguardo serio, per poi spiegare: “La soluzione è molto più semplice di quello che pensi, basta solo che guardi nel tuo cuore!!”
“D-Di che stai parlando??” chiese il Top Five.
Suo fratello, capendo di averlo incuriosito, decise di proseguire ad illustrargli la sua teoria: “Tu, per quanto te lo ripeti, non mi vuoi uccidere!!”
Sentendo questa sua sciocca teoria, il membro dell’Alleanza strinse i pugni, digrignando i denti, arrabbiato. Pensava davvero di sapere quello che stava pensando?? Ma chi si credeva di essere?? No, lui lo odiava con tutto il suo cuore, e voleva ucciderlo!!
“BUGIARDO!! Io ti detesto, e non vedevo l’ora di ammazzarti!!” urlò il Tame maggiore, cercando di rialzarsi inutilmente.
La risposta del suo fratellino non si fece attendere, dato che continuò: “Allora perché non mi hai ucciso prima? Quando hai usato il Soru per colpirmi con la spada avresti facilmente potuto trafiggermi, ed invece ti sei limitato a colpirmi con un pugno!!”
“Era perché volevo farti soffrire, non certo perché non volevo eliminarti!!” dichiarò Leonard, arrabbiato.
Reginald, sentendo le sue parole, proseguì: “Ah sì? Allora perché poco fa, quando mi avevi su un piatto d’argento, non mi hai ucciso ma hai sbagliato mira?? Puoi continuare a ripetertelo finché vuoi, ma la verità è che non vuoi uccidermi. Forse il tuo cervello sì, ma il tuo cuore sa la verità, e cioè che mi vuoi bene! Per questo, poco prima che mi colpissi, hai deviato l’attacco: hai avuto uno sprazzo di lucidità, in cui il tuo cuore ha deciso di non farti prendere una decisione di cui ti saresti pentito. Per la stessa ragione, non hai schivato il mio attacco ed ora non riesci a muoverti!!”
“SONO TUTTE CAZZATE!!” urlò Leonard, più per convincere sé stesso che il suo avversario.
Infatti, ormai l’aveva ampiamente capito che aveva ragione, non c’era alcun dubbio. Quando poteva eliminarlo, non ce l’aveva fatta, ed ora non riusciva a muoversi. Era l’unica spiegazione plausibile, e di questo se n’era accorto … Ma non voleva comunque crederci!! Tutti questi anni in cui l’aveva odiato, allora, a cosa sarebbero serviti??
Reginald, capendo che piano piano stava facendo breccia nel suo cuore, continuò dicendo: “Hai sempre saputo che non era stata colpa mia se papà era morto. Tuttavia, avevi bisogno di un capro espiatorio, qualcuno a cui dare la colpa per la sua morte … ed hai deciso di prendere me, in quanto ai tuoi occhi ero la causa maggiore. Ognuno sfoga la tristezza in un modo diverso, e tu hai deciso di sfogarla prendendo un capro espiatorio su cui immettere tutta la tristezza, la rabbia e la frustrazione di non aver potuto aiutare nostro padre!!”
“NON È VERO!!” gridò disperatamente il ragazzo.
Suo fratello, capendo che ormai anche lui si stava rassegnando a quell’evidenza, concluse sostenendo: “Guarda nel tuo cuore: sai che è vero!!”
Leonard era confuso. Una parte di lui gli diceva che colui con cui stava parlando era l’unico e vero nemico, mentre l’altra parte gli diceva che era suo fratello, e che gli voleva bene. Ormai nemmeno lui sapeva distinguere la verità … Ma decise, prima di scegliere, di fargli un’ultima domanda …
“Posso sapere perché??” chiese il Top Five. “Perché ti sei esposto così tanto per me?? Avrei potuto ucciderti, eppure non hai combattuto, e stavi per sacrificarti per me … Perché??”
Reginald, sentendo la domanda, lo guardò, sorridendo felice, per poi dire: “Pensavo di avertelo detto già prima: perché siamo fratelli, ed i fratelli si proteggono a vicenda!!”
Quelle parole, come successo in precedenza, fecero tornare nella mente del Tame maggiore dei ricordi, ma non dei ricordi qualsiasi … bensì, i ricordi legati a quella frase, che disse proprio lui a suo fratello minore!!

14 anni (dell’esterno) prima degli eventi che stanno avvenendo su Timeless Island:
L’epidemia si stava dilagando, ormai era passata una settimana dall’arrivo sull’isola di essa, ma già i primi moti ribelli si stavano attivando.
Infatti, proprio in quel momento, un gruppo di protestanti stava avanzando per le strade del villaggio, con in mano torce dato che era notte, infuriato per il fatto che nessuno stesse facendo niente per debellare la malattia.
Passarono anche davanti alla casa di Reginald, che stava guardando tutto dalla finestra di casa sua, con accanto suo fratello.
“Ho paura!” fece il bambino, con le lacrime agli occhi.
Leonard, che era affianco a lui, rispose: “Perché ce l’hai??”
“E se la malattia colpisse anche noi?? E se quei cattivoni entrassero in casa??” spiegò il bambino, triste ed impaurito.
Il Tame maggiore, a quel punto, capendo che effettivamente era davvero terrorizzato dall’idea che qualcuno entrasse in casa, sorrise allegramente, per poi dire: “Allora non ti devi minimamente preoccupare!! Ti proteggerò io!!”
“D-Davvero??” chiese il piccolo, guardandolo mentre cercava di asciugarsi le lacrime.
Il più grande dei due, a quel punto, si voltò verso di lui, mostrandogli il sorriso e esclamando: “Certo!! Siamo fratelli, ed i fratelli si proteggono a vicenda!!”
“Me lo prometti??” domandò il bambino, mentre le lacrime erano praticamente sparite, lasciando spazio ad un sorriso.
Suo fratello, guardandolo negli occhi, rispose: “Te lo prometto, Regy: ti proteggerò sempre!!”
Dopo questa breve discussione, i due si abbracciarono, entrambi con un sorriso sulle labbra. Leonard sapeva benissimo di non poterlo proteggere dalla malattia, dato che era impossibile, e forse nemmeno dalle persone che potevano entrare in casa, ma almeno era riuscito a tranquillizzarlo, e questo era l’importante per lui.


Mentre si ricordava quella scena, delle lacrime iniziarono a scendere sul suo volto. Si ricordava di quando aveva promesso che l’avrebbe protetto sempre … ed ora stava tentando di ucciderlo. Non era nemmeno riuscito a mantenere la promessa fattagli.
Ormai, aveva finalmente compreso che non aveva senso continuare lo scontro e che, nonostante tutto, voleva ancora bene a suo fratello. Ma un problema c’era comunque, ed era bello grande!!
“Anche se mi accorgessi di aver sbagliato, che finora ho seguito la strada sbagliata e che hai ragione, non cambierebbe niente: ormai sono segnato!! Ho ucciso molte persone, fatto male ad altre, depredato navi e molto altro. Non posso più tornare, né con te né con la gente normale!!” spiegò Leonard.
Tuttavia, la risposta di Reginald arrivò praticamente subito: “Ti sbagli: tutti meritano una seconda chance!! Hai sbagliato, è vero, ma capire i tuoi errori è stato il primo passo verso la redenzione. Non importa se hai fatto del male, se comprendi davvero di aver sbagliato puoi sempre ottenere un’altra possibilità per rimediare agli errori commessi!!”
Mentre il membro dell’ARCK diceva così, l’élite lo guardò abbastanza sorpreso: si sbagliava, non era più il bambino buono a nulla di una volta. Era cresciuto, maturato, ed ora era come una persona nuova ai suoi occhi. Però, un problema persisteva comunque …
“Anche se fosse non ho più un posto dove andare!! Non posso continuare a restare nell’Alleanza se voglio rimediare ai miei errori, ma allora dove potrei andare??”
Ma, anche stavolta, fu suo fratello a proporgli una soluzione: “Torna a casa!!”
Mentre diceva ciò, il Tame giovane porse la mano al suo parente, mentre quest’ultimo rimase scioccato sentendo quella frase. Nonostante avesse tentato di eliminarlo, gli stava chiedendo di tornare a casa … doveva essere proprio cambiato da un tempo.
“Sei il benvenuto a Timeless Village. Rimedia ai tuoi errori, e torna da noi … torna da me!!” fece il ragazzo con gli occhi azzurri, sorridendo.
Sentendo le sue parole, Leonard rimase sorpreso. Non pensava che potesse perdonarlo così facilmente, nonostante quello che gli aveva fatto. Durante questi anni, molto probabilmente, non aveva mai smesso di volergli bene!!
Il Top Five, a quel punto, sorrise divertito, per poi dire: “Vedi sempre il bene delle persone, come al solito …”
Dopo aver detto ciò, però, l’élite estrasse con estrema velocità una pistola dalla tasca, per poi puntarla verso suo fratello, mentre continuava a sorridere divertito. Reginald, vedendo ciò, rimase scioccato.
“… ma non tutti sono buoni!!”
Completata la frase precedente, il Tame maggiore si preparò a premere il grilletto, mentre quello minore chiuse gli occhi, terrorizzato.
Davvero sarebbe finita così? Dopo tutta la fatica per cercare di redimerlo, adesso sarebbe morto proprio per mano sua, proprio ora che pensava di averlo riportato sulla retta via … non poteva quasi crederci. Mentre teneva gli occhi chiusi, sentì il rumore di uno sparo, e si preparò già al peggio … ma il proiettile non lo colpì mai!!
Non capendo cosa fosse successo, Reginald aprì gli occhi, vedendo Leonard con in mano la pistola fumante, segno che aveva sparato da poco. Tuttavia, il proiettile non l’aveva colpito, e di questo ne era sicuro … ma allora cosa era successo??
A quel punto, gli venne un dubbio e, voltandosi, vide un’élite che aveva l’indice vicino al suo volto, con però un foro di proiettile nel torace. L’uomo rimase in piedi qualche secondo, per poi crollare a terra, esanime. Solo allora, il minore capì: aveva sparato alle sue spalle per salvarlo dall’élite che lo stava per uccidere con uno Shigan!!
Capendo la realtà dei fatti, il biondo con gli occhi azzurri si voltò vedendo che suo fratello sorrideva allegramente, mentre diceva: “Ti sei già dimenticato che nostro padre ci diceva sempre di guardarsi sempre le spalle durante una battaglia?”
A quel punto, capendo che Leonard aveva preso la strada giusta, quella della redenzione, e che quindi lo avrebbe seguito fino a Timeless Village, sorrise felicemente. Aveva finalmente ritrovato suo fratello!!
“Me ne ricorderò, Leon!” esclamò il Tame minore, sorridendo in risposta.
Tuttavia, dovette essere corretto dal più grande dei due, che specificò: “Chiamami fratello!!”
“Ok … fratellone!!” rispose il biondo.
Dopo questo scambio di battute, i due si guardarono in segno d’intesa.
Finalmente, quella questione si poteva ritenere chiusa: Reginald era riuscito a convincere Leonard a pentirsi per i suoi errori, ma anche a riparare ad essi, e quindi ora anche l’ormai ex Top Five li seguirà fino al villaggio.
Non solo c’era un nemico in meno … ma anche un alleato in più!!

Reginald, mentre combatteva i soldati normali, è stato avvicinato da Leonard, scopertosi essere suo fratello maggiore, in cerca di vendetta in quanto lo riteneva responsabile della morte di suo padre. Tuttavia, dopo un duro scontro in cui il membro dell’ARCK non ha fatto altro che scappare, quest’ultimo gli ha fatto capire che ciò che faceva era sbagliato, e lo ha convinto a seguirlo a Timeless Village, dove avrebbe potuto fare ammenda per i suoi errori. Avevano guadagnato un prezioso alleato, ma intanto come stavano procedendo gli altri scontri??


Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Come vi avevo preannunciato, questo capitolo è molto importante per la trama, ed il motivo direi che è abbastanza ovvio.
Infatti, si è scoperto che la persona che Leonard stava cercando era nientemeno che Reginald, scopertosi essere suo fratello minore. Infatti, durante l’epidemia di 14 anni fa, il loro padre si ammalò, ed il Tame minore venne incaricato di portargli l’antidoto, visto che né il maggiore né la madre potevano muoversi bene.
Tuttavia, non riuscì a portarlo in tempo, anche a causa di un gruppo di bulli che lo intercettò, e suo padre morì. Per questo, Leonard decise di dare la colpa a suo fratello, andandosene via dall’isola e giurando vendetta.
Visse su un’isola, allenandosi, fino a quando Black Bart non gli chiese di unirsi alla sua ciurma, diventando in poco tempo suo vice-capitano. Inoltre, si è anche scoperto che Michael, Shawn e Gregory erano rispettivamente i vice-capitani di William, Alexander e Ken. Infatti, già prima di imparare le Rokushiki erano molto abili in combattimento, e sono diventati ancora più forti grazie al duro allenamento di Karkinos.
A quel punto, Leonard e Reginald si sono affrontati, anche se quest’ultimo non ha fatto altro che evitare gli attacchi per tutto il tempo. Posso dirvi, però, che in uno scontro in cui entrambi avessero combattuto al 100% della loro forza, avrebbe comunque vinto il Top Five, dato che in fatto di forza è superiore a Cork e Marie, anche se più debole degli altri capitani “medi”.
Alla fine, però, il minore è riuscito a fargli comprendere i suoi errori, ed ora il maggiore lo seguirà a Timeless Village, diventando a tutti gli effetti un alleato molto prezioso. Posso anche dirvi che l’ex élite avrà un ruolo molto importante in futuro, ma non vi dico altro ;).
Ah, piccola nota: l’immagine del capitolo sta a simboleggiare l’epidemia che si diffonde, dato che, indirettamente, è stata proprio quella a causare lo scontro che avviene tra i due fratelli.
Credo di aver detto tutto, quindi vi saluto fino al prossimo venerdì, per la precisione il 27 Gennaio, giorno in cui posterò il trentaduesimo capitolo della mia fan fiction!
  
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