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Autore: Matthw883    02/03/2017    2 recensioni
Dopo che Chloe e Max si salutano sulla scogliera durante il tornado Chloe viene inspiegabilmente trasportata ad Arcadia Bay nel futuro, sette anni dopo per l'esattezza. Spaventata Chloe si fionda subito nella sua vecchia casa dove....(beh, il resto leggetelo voi, non voglio spoilerarvi troppo)
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Chloe Price, Max Caulfield, Nuovo personaggio, Warren Graham
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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CAPITOLO 20   UN SOGNO DI RICORDI


 
POV WARREN


Io e Chloe arriviamo a casa sua e cominciamo a scaricare le cose:
-Non creeremo disturbo alla tue coinquilina ?-
-No, vai tranquillo, questa notte la passa dal suo ragazzo, quindi potremo lavorare in santa pace.-
-Perfetto, allora faremo cosi, mentre io provo entrare dentro il computer tu cercherai di tradurre tutti quei fogli in francese, siamo d’accordo ?-
-Certo.-
-Bene, allora mettiamoci subito al lavoro, non c’è un secondo da perdere.-
Portiamo dentro le cose che ci servono e io comincio subito a smanettare con il computer mentre Chloe cerca un dizionario di francese. Devo sbrigarmi, il destino di Max dipende da me, lei non ritornerà mai indietro da sola, devo farle capire che razza di pazzo è Jean. E devo farlo in fretta, domani lei e quello stronzo partiranno.


POV MAX



E’ proprio bella Arcadia Bay di notte, non ricordavo che fosse cosi. Jean mi ha fatto offerto di riaccompagnarmi all’albergo, ma io ho gentilmente rifiutato la sua offerta, volevo farmi un’ultima passeggiata ad Arcadia Bay prima di partire. La mia città, nonostante io abbia sempre sognato di vedere città come Parigi, Londra, Madrid credo proprio che mi mancherà. Ancora poche ora e lascerò questo posto, il posto dove sono nata e cresciuta.
La serata che ho appena trascorsa è stata eccezionale, ero al centro dell’attenzione di tutti, moltissime persone mi hanno fatto i complimenti per le mie foto. E’ stato quello che ho sempre sognato, eppure non mi sento felice è come se mi mancasse qualcosa.
Cammino per qualche metro finchè dopo che ho girato l’angolo non incrocio una persona che non avrei mai pensato di incontrare a quest’ora in giro di notte. Davanti a me c’è Victoria che mi sorride:
-Max, Max Caulfield sei proprio tu ?-
Sembra gentile e sorpresa di vedermi:
-S-si, sono io.-
Fingo di non riconoscerla, non so bene come comportarmi, se essere gentile oppure ostile:
-Sono Victoria, Victoria Chase, la tua ex compagna di classe. Non puoi esserti dimenticata di me.-
-Oh si, Victoria , è-è bello rivederti.-
-Non c’è bisogno di mentire. Tu non sei felice di vedermi, ma ti capisco, d’altronde alla Blackwall Academy non facevo altro che tormentarti. Beh, so che le scuse fatte molti anni dopo non hanno tanto valore, ma voglio comunque  dirti che mi dispiace, mi spiace veramente per il modo in cui ti ho trattata.-
Sembra chi sia molto cambiata rispetto ai tempi del liceo:
-Le accetto, credo che sia inutile rimanere in cattivi rapporti per via di vecchie ruggini adolescenziali.-
-Ne sono felice, ma dimmi, che ci fai in giro a quest’ora ?-
-Diciamo che avevo bisogno di pensare.-
-Ti capisco, io non riuscivo a dormire, per cui ho deciso di fare una passeggiata notturna.  Senti, che ne dici se entriamo nel mio appartamento, ci beviamo un tè e parliamo di ciò che è successo in questi ultimi anni ? Dai, non farti pregare, permettimi di riparare almeno a qualche vigliaccata che ti ho fatto.-
Vorrei evitare, ma Victoria è cosi insistente che non riesco a dirle di no:
-D’accordo, andiamo pure.-
Victoria mi accompagna a casa sua, saliamo nel suo moderno appartamento, mi fa accomodare sul tavolo della cucina e mi prepara un tè:
-Ecco fatto, non per vantarmi immagino che tu sappia molte cose me, sono in tutte le riviste di fotografia.-
-
Nella mia mente sorrido, ovviamente non poteva cambiare troppo:
-Ma ora dimmi cosa fai nella vita ? L’ultima volta che ho sentito parlare di te è stato quando hai dovuto rinunciare al viaggio   per motivi personali e cosi ci sono andata io. E dico la verità, ti devo ringraziare, se tu non avessi rinunciato, credo non io sarei mai diventata quello che sono. Posso chiederti se non sono troppo indiscreta come mai non sei partita ? Eri una grossa occasione, avresti svoltato.-
Abbasso la testa, ripensando a come sarebbe stata la mia vita se avessi intrapreso quel viaggio, tuttavia mi sento a mio agio insieme a Victoria, cosi decido di parlarle un po’ della mia vita:
-Beh si, ho-ho dovuto rinunciare perché ero incinta, aspettavo una figlia da Warren.-
-Oh, allora sei una mamma ? E dimmi, lei com’ è ?-
-E’ una bambina dolcissima, tranquilla, intelligentissima, il suo unico problema è che è una bimba cagionevole di salute.-
-Oh, non hai delle foto in cui posso vedere com’è ?-
Incredibilmente mi sento a mio agio insieme a Victoria, cosi decido di parlarle un po’ della mia vita:
-Certo, eccola.-
Tiro fuori il mio cellulare e le mostro una foto di Chloe, noto che la guarda con uno sguardo che sembra di invidia e rimpianto:
-Oh Max, è bellissima, ti assomiglia tantissimo.-
-Lo so, me lo dicono sempre tutti.-
-E con Warren invece come va ? Siete sposati ? Lui come sta ?-
-Beh, lui si è laureato in chimica farmaceutica, e ora lavora nella farmacia di Arcadia Bay, non è cambiato poi molto. Siamo sposati da ben 5 anni ma…-
Mi interrompo, non vorrei raccontarle tutti gli avvenimenti degli ultimi giorni:
-Ma cosa ? Siete divorziati ? Spero di no.-
-N-no senti, non ne voglio parlare.-
-Max, ascolta, so che tra me e te non è mai corso buon sangue, ma se hai bisogno di confidarti, di sfogarti, parla pure con me. Te l’ho detto, non sono più quella di una volta.-
Non vorrei farlo, ma ho bisogno di parlare di questa situazione con qualcuno, e visto che la mia migliore amica non mi approva forse è meglio parlarne a Victoria, forse lei potrà capirmi.  Le racconto quello che mi è accaduto negli ultimi giorni, le parlo di Jean Sebastian, dei miei dubbi, dei mi sogni, delle mie delusioni e della mia vita:
-Wow Max, Max, Max, ci hai pensato bene ? Sei sicura di quello che stai facendo ? Lasciare la tua famiglia per andartene con un tizio che conosci solo da poco tempo ?-
Sospiro:
-Senti, è sempre stato il mio sogno essere una famosa fotografa, mostrare le mie foto nelle più grandi città del mondo, un po’ come fai tu. Se resto qui tutto questo non potrà mai accadere.-
Victoria sospira e si alza in piedi:
-Io Max non posso dirti quelle che è giusto fare, è una decisione che devi prendere tu. Ma lascia almeno che ti racconti una cosa. Tu pensi che la vita della fotografa di fama internazionale sia bellissima, eccitante, vedi tantissimi posti diversi, tu e le tue opere siete al centro dell’attenzione, insomma è fantastica non è vero.-
Annuisco:
 -Beh si, tutto questo è vero, ma non è tutto rose e fiori, ci sono anche i momenti in cui non sei sotto le luci della ribalta. I momenti in cui sei da sola in albergo, i momenti in cui sei da sola in una città lontana. Nel mio lavoro Max non riesce a stabilire amicizie e rapporti duraturi, sei sempre in giro per il mondo a fare foto o a eventi mondani, non hai il tempo di formare una famiglia. Ci sono momenti in cui penso che forse non avrei mai dovuto diventare una fotografa, in cui penso a come sarebbe stata la mia vita se avessi scelto un’altra strada. Sai,  a volte ti pensavo, pensavo a te che avevi la fortuna di avere delle persone vicino a te che ti amano. Una persona come Warren che ti ama. Io non ero molto brava a farmi apprezzare dalla gente, ero stronza e bastarda, mi sono pentita  di ciò che ero un paio d’anni dopo che ho cominciato lavorare. Cosa ci fai con la fama e i soldi quando non hai nessuno con cui condividerli ? Che ci fai coi complimenti della gente se poi nessuno di loro ti vuole bene veramente ? Che senso ha girare il mondo se non hai nessuno con cui vederlo ? Ricorda, che la felicità è reale solo se condivisa-
-Ma sei molto giovane, insomma sei ancora in tempo per creare una famiglia se lo desideri.-
-Si hai ragione, io sono ancora in tempo. Sei tu che presto non avrai più tempo.-
-Che intendi dire ?-
-Durante la scuola ho imparato a conoscerti un po’ Max Caulfield. Per te i rapporti umani con le persone a cui vuoi bene sono importantissimi. Io sono sicura che se partirai, prima o poi ripenserai alla tua decisone e vorrai tornare indietro, riprenderti la tua vecchia vita. Solo che non potrai più farlo, Warren non ti vorrà più vedere e Chloe sarà cresciuta senza una madre, perché credimi, ho seri dubbi che tuo marito si vorrà risposare. Hai ragione, io sono ancora in tempo per formare una famiglia, ma se tu parti perderai quella che già hai. Ti perderai la crescita di tua figlia, ti perderai i Natali passati insieme, ti perderai la gioia e l’affetto, ti perderai forse la cosa più importante di questo mondo, l’amore.-
-B-beh ho ancora J-Jean i-io formerò una famiglia insieme a lui.-
-Ma per favore, credi veramente che quel uomo ti potrà mai amare come Warren ?  Credi che per te farebbe i sacrifici che ha fatto tuo marito ? No, credimi no, per quel ragazzo tu sei tutto. Mentre invece lo sai cosa sei per quel Dupont ? Tu sei una delle tante, secondo me quello prima o poi si stancherà di te.-
Mi sto innervosendo, non può parlare di Jean cosi:
-Tu nemmeno lo conosci.-
-Tu credi ? Beh, di persone come lui io ne ho conosciute tante, elegante, bello, gentile, sono i più subdoli, i più manipolatori, ti fanno credere a tutto quello che vogliono loro, ti abbindolano con regali e complimenti, sono dei donnaioli. E poi dai, proprio tu giudichi le persone in base alla apparenze e ai modi di fare piuttosto che guardare quello che ha dentro ? E poi sai, non so se si tratti della stessa persona, ma qualche tempo in fa, mi trovavo in Francia e lessi un articolo che parlava di un Jean Sebastian accusato di stupro, la vicenda si concluse con un archiviazione, ma c’erano molti punti oscuri nella faccenda.-
In quel momento suona una sveglia:
-Oh com’è tardi, mi spiace Max, ma devo chiedere di andartene, devo ancora finire di preparare le valige.-
-Sei in partenza ?-
-Si, per il Sud America, devo fare delle foto alle montagne delle Ande. Beh Max, stammi bene e ripensa a quello che ti ho detto, sono sicura che farai la scelta giusta.-
-Buon viaggio Victoria.-
Ci abbracciamo e poi me ne vado. Giudicata da Victoria Chase, non posso crederci, devo essere proprio caduta in basso. Guardo la mia figura riflessa sulla vetrina di un negozio, sono ancora io oppure no ? Sono forse diventata quello che Victoria ai tempi della scuola ? Una stronza egoista ? Veramente quello che voglio è andarmene da qui per diventare famosa ?
 
Con ancora in testa le parole di Victoria torno all’albergo, ora come ora ho solo voglia di mettermi a letto. Sistemo i vestiti dentro l’armadio e prendo la camicia da notte che mi ha regalato Jean assieme a molti altri vestiti, per ora andrò in Francia con questi e poi troverò un modo per farmi inviare da Warren tutte le mie cose rimaste a casa. Tutto ad un tratto dalle tasche di un paio di pantaloni sistemati male cada un oggetto, mi avvicino per raccoglierlo e vedere che cosa sia. E’ un anello, per la precisione è la fede che mi ha messo al dito Warren il giorno in cui ci siamo sposati. Warren mi ha detto che apparteneva a sua nonna e che lei gli aveva fatto promettere di darla in dono alla sua sposa. Devo assolutamente restituirgliela quanto prima. La appoggio sul mio comodino e poi mi metto a dormire e a sognare:
Siamo nel parco del campus, Warren è davanti a me ed è molto triste:
-E allora è vero ? Te ne vai da Arcadia Bay e ritorni a Seattle ?-
-SI Warren, è vero, devo andare, ormai qui non c’è nulla per me. Jefferson, l’insegnante per cui ero venuta è in prigione e Chloe è morta. Non posso più restare qua, vedere tutti i posti in cui sono stata con Chloe mi rende triste.-
-Max, tu non puoi andartene, devi restare qui e lottare, è quello che vorrebbe Chloe. Qui ci sono io, ti aiuterò a superare questo momento, ti prego resta, hai tanti amici qui, non sei sola ti aiuteremo tutti.-

Gli rispondo con rabbia:
-Tu non sai niente di Chloe, non la conoscevi nemmeno.-
-Allora aiutami a conoscerla, raccontami com’era, raccontami cosa è successo.-
-Non mi crederesti mai.-
-Non puoi saperlo se non mi racconti nulla.-
Va bene, che ho da perdere, racconto a Warren tutta la storia mia e di Chloe. Non appena ho finito,  lui incredibilmente mi abbraccia, io ero convinto che si sarebbe fatto una risata e mi avrebbe mandata la diavolo:
-Oh Max, dev’essere stato terribile.-
-T-tu mi credi ?-
-Si, io ti credo, tu non racconti bugia. Sei la mia migliore amica, ti conosco bene, non sopporto di vederti soffrire, farei di tutto per te. Ma non posso aiutarti se non resti-
La dolcezza e l’amicizia di Warren riesce a convincermi:
-Si, io resterò qui.-

Siamo di ritorno a una notte passata a vedere una maratona di film al drive-in di Newberg, Warren mi sta riaccompagnando al mio dormitorio:
-Allora ti sei divertita SuperMax ?-
-Molto, è stata una bellissima serata.-
-Ne sono felice.-
Warren si fa improvvisamente serio:
-Max, ho-ho una cosa molto importante da dirti.-
Gli rispondo col sorriso:
-Che cosa Warren ?-
Lui abbassa la testa e inizia a gesticolare con le mani:
-M-Max, c’è-c’è u-una cosa c-che ti voglio d-dire d-da tantissimo tempo e…e…cioè, io….-
Poverino, è cosi impacciato, ma è anche cosi dolce:
-I-io ti volevo dire che mi sono innamorato di te dalla priva volta che ti ho visto.-
L’ha detta tutto d’un fiato, è come se si volesse liberare da un gran peso che portava da tempo, io gli sorrido:
-Lo so Warren, anch’io.-
Detto questo lo bacio, ed è un bacio bellissimo, caldo, appassionato, come se riversassimo parte della nostra anima nella bocca dell’altro.  Il  bacio più bello che abbia mai avuto, molto, molto meglio di quello che ho avuto con Chloe. Ci stacchiamo:
-Q-questo significa che stiamo insieme Max ?-
-Si, Warren, si.-

-I-io p-potrei e-essere incinta.-
A quella notizia sbianca completamente:
-M-ma n-ne sei sicura?-
-I-io non lo so, non ne sono sicura, però ho un appuntamento dal ginecologo, lui mi dirà con certezza se lo sono oppure no. I-io p-però v-volevo s-sapere tu cosa vorresti far ne-nel caso che….-
-Max, io ti sosterrò qualunque scelta tu faccia.-
-Ho capito, ma tu cosa preferiresti ?-
Si appoggia alla colonna e sospira:
-I-io Max non voglio influenzarti in alcun modo, m-ma io v-vorrei tenerlo. E’ una vita, lo so che per alcuni è solo un ammasso di cellule, ma crescerà e diventerà un bambino, è una vita, una vita che abbiamo creato noi. E poi onestamente ho sempre voluto diventare padre di un figlio tuo e mio. L-lo so che non sarà facile, che avremo tanti problemi e tante difficoltà, m-ma io cercherò di fare del mio meglio. Detto questo, ti ripeto che appoggerò qualsiasi scelta tu voglia fare, se devo aspettare per diventare padre lo farò. Come dicono le femministe ? L’utero è mio e me lo gestisco io. La scelta è solo tua Max.-
Saputo il suo punto di vista mi avvio dubbiosa dal ginecologo.

-Allora dottore, quali sono i risultati delle analisi ?-
Il dottore è un uomo brizzolato di circa di 55 anni con occhiali e la barba grigia, sembra molto gentile, prende in mano un foglio e midice:
-Beh signorina Caulfield, le faccio le mie congratulazioni, lei incinta fra circa 8 mesi lei darà alla luce un bambino.-
A quelle parole mi metto a piangere, ciò sapevo che c’era questa possibilità, ma non mai voluto affrontare fino in fondo quell’eventualità, e ora che farò ? S-se lo tengo dovrò rinunciare alla più grossa occasione della mia vita, ma se abortisco, m-mio figlio morirà e con lui una parte di me, n-non posso mantenerlo, ma non vorrei perderlo ? Cosa posso fare?
Il dottore si avvicina a me e cerca di consolarmi:
-Su, su signorina Caulfield, non pianga, una soluzione si trova, se vuole….-
Smette di parlare, fa un grosso respiro e poi prosegue:
-Insomma, immagino che lei non voglia tenerlo quindi…-
-I-io non lo so dottore, lei cosa mi consiglia ? Cosa dovrei fare-
Lui sospira, si affaccia alla finestra dell’ambulatorio e dice:
-Signorina Caulfield, la scelta deve essere solo sua. Io posso solo dirle che nella mia carriera ho fatto tantissimi aborti e  che sono stati quasi tutti dolorosissimi. Molti madri non volevano, ma allo stesso non potevano mantenere i propri figli. E’ stato molto doloroso anche per me, non mi è mai piaciuto fare queste cose, vorrei non doverle più fare, vorrei smettere, ma non posso , è il mio lavoro, anche se contrasta con la mia religione.-
Tira fuori una catenina con la croce dal suo collo:
-Lei è cattolico ?-
-Si, non sono un obbiettore, non sono una fanatico, mi rendo conto che alcune volte non è possibile far nascere un bambino, ma le dico che ogni vita che non ho fatto nascere me la sogno ogni notte. Io vorrei che l’aborto fosse l’ultima soluzione estrema, non un rimedio semplice, come magari lo intendono certi ragazzini irresponsabili. Loro se ne fregano della vita che portano nel grembo, mi fa rabbia, non sono stato responsabile e perciò un bambino non deve nascere perché sono un coglione. Ops, mi perdoni, non volevo.-
Noto come le ultime frasi le dica con un tono più rabbioso:
-Sto divagando, meglio tornare a lei, mi dica, lei c’è l’ha un compagno ? Un fidanzato ?-
-Si, ce l’ho m-mi ha già detto che rispetterà qualunque decisione io prenderò.-
-Beh, è già qualcosa, certi tizi scappano non appena scoprono che la propria ragazza è incinta. Lavorate ? Avete una casa ?-
-Beh, i-io sto lavorando per conto di un giornale locale, mentre il mio ragazzo frequenta la facoltà di chimica, tra un paio di anni si laura. E no, al momento non abbiamo una casa, io condivido un appartamento con un paio di ragazze e lui abita nei dormitori del campus.-
-Mmmh Avete dei genitori che possano sostenervi economicamente ?-
-Beh si, ma non so come la prenderanno. La cosa di cui ho paura però è che se lo tengo poi non potrò più realizzare i miei sogni.-
-Mi ascolti signorina, sa anch’io ho avuto un figlio molto presto, è mi rendo che può essere difficile far destreggiarsi tra la carriera e il figlio, ma guardi, io sono riuscito comunque a laurearmi e a diventare un ginecologo come desideravo e non avrei rinunciato veder crescere mio figlio per tutto l’oro del mondo. E? stata un esperienza bellissima, molto difficile ma bellissima. Poi lo so che è difficile dirlo ai genitori, ma se ti voglio veramente bene prima o poi lo accetteranno. Comunque la scelta è sua, faccia quello che il suo cuore desidera.-
Ripenso alle parole del dottore, alla voglia di Warren di essere padre e poi mi tocco la pancia. No, è il mio bambino e io non lo ucciderò:
-Grazie dottore, ora ho deciso.-
-Ovvero ?-
-Terrò il bambino.-

Busso nel dormitorio di Warren, lui mi apre subito la porta, sto per dirgli dei risultati ma lui me lo impedisce:
-No Max, non parlare, sono io il primo che deve dirti una cosa.-
Ecco, ora mi dirà che non vuole più il bambino, che dovrò abortire. Ma incredibilmente si inginocchia e tira fuori un anello dalla tasca:
-Max Caulfield, vuoi sposarmi ?-
Sono sbalordita:
-C-cosa ?-
-V-vuoi diventare mia moglie ? Te lo chiedo prima che tu mi dica se sei veramente incinta oppure no perché…beh perché io ti amo e non voglio che tu creda che io ti voglia sposare solo perché sei incinta. Io ti voglio sposare perché sei l’unica ragazza che io abbia mai amato e l’unica che amerò mai. Perché sei unica, perché senza di te non posso vivere, perché sei la mia fonte di felicità, la mia fonte di gioia, perché sei dolce, sensibile, simpatica, bella e geek proprio come me. Allora vuoi sposarmi ?-
La sua dichiarazione mi commuove e sto quasi per mettermi a piangere:
-Si Warren, io ti sposerò, i-inizieremo u-una nuova vita tutti e tre insieme.-
-V-vuoi dire che….-
-Si, sono incinta, è voglio tenerlo.-
Si fionda subito ad abbracciarmi e baciarmi:
-Ti amo, ti amo tanto.-
Si abbassa per toccarmi la pancia:
-E amo tanto anche te piccolo Graham.-
-
E’ la nostra prima notte di nozze, siamo nella nostra nuova casa, o per meglio dire la casa di Joyce e David che ora è diventata nostra. Siamo sotto le coperte, abbiamo appena finito di fare l’amore, e Warren mi sta accarezzando dolcemente la pancia, poco dopo lo sento singhiozzare:
-W-Warren s-stai piangendo ?-
-Si, dalla felicità.  Ancora non ci credo, grazie Max, tu hai fatto in modo che si avverasse il mio sogno più grande. Quello di avere una famigli insieme a te. Grazie ancora-
-Prego Warren, sono io a doverti ringraziare per tutto quello che fai per me.-
Sorride:
-Tu cosa credi che sarà il bambino, un maschio o una femmina ?-
-Io credo che sarà un maschio.-
-Io una femmina, non so perché, ma ho questa netta sensazione.-
-Tu dici Warren ?-
-SI, ma non mi importa quale sarà il sesso, gli vorrò bene qualsiasi cosa sia.-
Ci baciamo

Sento suonare al campanello, è Warren che è tornato a casa dal lavoro:
-Amore, sei tornato a casa.-
-Si , ciao SuperMax.-
Ci baciamo e poi si avvicina per sentire il mio pancione:
-Come sta la piccola ?-
-Bene, mi ha tirato un paio di calci oggi .-
Warren sorride:
-Bene, allora preparami un caffè, tra tre giorni devo dare un esame e devo essere preparato.-
-Ma Warren, sei appena tornato, non vuoi cenare ?-
-Non ho tempo, domattina devo essere di nuovo in fabbrica, preparami un paio di panini, mangerò mentre studio.-
Dopo una doccia veloce Warren si fionda subito sui libri, sono preoccupata per lui, non riposa mai un attimo, appena stacca dal lavoro va subito a studiare:
-Warren ma non vuoi riposarti un po’ ? Sei stanco, vieni da otto ore di lavoro.-
-Non posso riposarmi Max. Devo laurearmi, devo dare una stabilità economica a te e alla piccola.-
Mi metterei a piangere, lui fa cosi tanti sacrifici per me e per sua figlia. Mi ama cosi tanto, ci ama cosi tanto.-

Il sole sta per tramontare, ormai in spiaggia siamo rimasti solo noi. Chloe sta ancora facendo un castello di sabbia, mentre Warren mi tiene stretta a lui:
-Non è bellissimo essere qui in spiaggia tutti insieme ?-
-SI, moltissimo.-
-Guarda che bel tramonto, credo che ne verrebbe fuori uno scatto perfetto.-
-Hai ragione.-
Prendo dalla borsa la mia fedele polaroid e faccio mettere in posa Warren e Chloe:
-Dite cheese.-
La foto esce dalla macchina:
-Oh ma è bellissima, tu che ne dici Chloe ? Ti piace ?-
-Si, la mamma è la più brava fotografa del mondo.-
-Grazie tesoro.-
Quando mi fanno questi complimenti non mi rammarico troppo di non essere diventata una famosa fotografa, loro sono il mio pubblico. Se le mie foto piacciono a loro io sono contenta anche cosi.
-Ora però la mamma dovrà scappare, altrimenti il drago delle coccole la riempirà di baci.-
Inizio a fuggire con loro due che mi inseguono:
-Eh no, dai, smettetela.-
 
Mi sveglio tutto d’un tratto. E’ stato un sogno, e che sogno, è stato il mio passato, eventi che ho vissuto. Ricordi felici di me e la mia famiglia, e io-io la voglio abbandonare. Io-io che cazzo sto facendo ? Sono proprio una scema, un’idiota. Come mi è venuto in mente l’idea di lasciarla ? Come posso abbandonare mia figlia ? Ricordo i suoi primi passi, la prima volta che ha detto “mamma”, ricordo i pomeriggi passati al parco a spingerla sull’altalena, il suo primo disegno. Il sogno mi ha fatto ricordare una cosa, nessuno mi amerà mai come Warren e io non amerò mia nessuno come Warren, Avrei voluto ricordarmene, avrei voluto capirlo prima.

Mi alzo e mi rimetto con grande orgoglio la fede nell’anulare. Ora devo uscire, andare da Jean, dirgli che non partirò con lui e poi tornare a casa da mio marito e dalla mia bambina, spero solo che Jean sia comprensivo e non soffra troppo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Okay, nuovo capitolo, ammetto che non accadono troppe cose, più che altro sono ricordi del passato di Max, ricordi che gli hanno permesso di capire finalmente che vuoloe restare con la sua famiglia. Che accadrà ora ? Warren e Chloe scopriranno qualcosa? Se si, troveranno le prove per incastralo ? E' davvero Jean ad aver commesso quei reati ? Jean si metterà l'anima in pace? Max è in pericolo ? Lo scoprirete (forse) nel prossimo capitolo. Grazie a tutti coloro che leggono, seguono e commentano la Fanfic. Critiche (se giustificate) sono amichevolmente accettate perchè aiutano a migliorarsi. 
   
 
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