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Autore: hikari_kudo    06/06/2009    0 recensioni

sospirò, guardando il suo rifelsso nello specchio. scorgeva una ragazza, una sconosciuta dall'aria famigliare che forse tanto tempo fa era lei. il suo sguardo vacquo e privo di ogni luce di vita le ricordava ogni giorno chi era, perchè era l'unica cosa che davanti allo specchio le pareva di riconoscere. negli ultimi hanni, aveva imparato tante cose , era diventata il sicario perfetto, una sociopatica capace di tutto, che provava quasi gusto a veder scorrere il sangue, aveva anche appreso a mentire con gli occhi. se era infuriata, riusciva benissimo ad apparire allegra e vivace. del resto, solo poche persone conoscevano la vera hikari.... anzi no, due o tre. all'esterno, non era hikari, troppo pericoloso rivelare il proprio nome, soprattutto se si è immischiati in roba illegale, come lei. era la vivace, timida, solare e sopratutto innocente (quasi rideva fra se a pensarlo) emily dison, agente al reparto investigativo di central city. prima era soprasieduto da Hughes ma poi envy-kudo l'aveva ucciso, e da allora.... mustang l'aiutava a cercare l'assasino del suo migliore amico. sapeva anche che lavorava illegalmente come mercenario, ma , nonostante non andassero molto d'accordo, le copriva le spalle, o meglio, teneva la bocca chiusa. si trovavano in una posizione dove i loro interessi collimavano, semplice, ma vero, perchè l'odio è più forte dell'amore o dell'amicizia, ed è anche più immediato. se due persono odiano la stessa persona , da questo può nascere un sistema di alleanze indissolubile. l'odio è più forte di tutto.
Introduzione modificata. E' vietato inserirvi il tag p. E' vietato inserirvi il tag br alla fine.
Nausicaa212, assistente amministratrice.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un pò tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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la luce fiocca del pomeriggio illuminava la desertica piazzola, dove erano presenti solo i tre ragazzi, e quell'uomo tanto strano. mentre la ragazza rimaneva immobile e vacqua mentre lo scruttava, non avevano avuto lo stesso sangue freddo i fratelli elric. Edward aveva un'espressione rabbiosa, con occhi pieni d'odio. teneva i pugni serrati e la mandibola chiusa, mentre ogni muscolo del suo corpo di tendeva. il fratello, Alphonse, guardava la scena. non sapeva di certo come reagire a quello stranissimo e tesissimo quadretto.

Hikari continuava a sostenere lo sguardo del''uomo, rendendo i suoi occhi vuoti e limpidi. Van Hoenaim, l'unico essere umano che non aveva mai capito. non era mai riuscita veramente a valutare le sue possibilità e le sue capacità, non aveva mai capito che li passasse per la mente , e questo l'irritava estremamente. in un certo senso, hoenaim era l'unica persona con la quale non avrebbe mai voluto avere un faccia a faccia. battersi con lui sarebbe stato snervante, e cercare di prevedere le sue mosse del tutto inutile. se si conta anche che era un abilissimo alchimista...eppure, nonostate battersi con lui sarebbe stato da pazzi,alla ragazza forse non sarebbe dispiaciuto. braccare quell'uomo e confrontarsi con lui sarebbe stata una stupidata, ma per lei un divertentissimo gioco. una nuova sfida in cui dilettarsi, l'ultimo divertimento che avrebbe portato alla morte. ma in fondo, che cos'era la morte? ogni persona si trova su una linea bianca, che sta tra la vita e la morte. di solito si cerca di correre verso la parte della vita, ma lei preferiva stare sulla linea, ad aspettare che un soffio di vento la spingesse o da una parte o da un'altra. e questo andava benissimo. lei aveva davvero diritto di correre verso la vita?

- QUALCUNO MI VUOLE SPIEGARE CHE SUCCEDE- disse secco edward

- oh! ma chi si rivede!- disse l'uomo occhialuto - EDWARD! sei proprio....cresciuto?-

- E' UNA DOMANDA O UN'AFFERMAZIONE?!- sbraitò il ragazzo

- smettila- l'ammonì hikari, poi rivolse nuovamente la sua attenzione verso hoenaim - dimmi quello che mi devi dire e dammi i soldi-

- ADESSO BASTA! QUALCUNO MI SPIEGHI CHE E' SUCESSO IL QUESTI QUATTRO ANNI!?- urlò alphonse, come togliendosi un fardello. ma lui non era quello calmo?

- bè, se proprio ci tieni....- disse hoenaim

- non farlo!- siblilò hikari, ma l'uomo si limitò a sorridere ed a ignorarla.

- vi va di ascoltare una storiella?-

***

il ragazzo guardava stordito il piccolo paese. si chiedeva perchè, dopo tante ore di viaggio per central city, ora si ritrovasse in quel posto che sembrava domenticato dal mondo. si riusciva benissimo a scorgere tutta l'area abitata da quella piccola collinetta dove aveva parcheggiato la mercedes. oltre quelle due case, la piccola chiesa, e la centrale militare, si nascondeva qualcosa di estremamente potente. lo sentiva. la sua "aura" , se si può definire così, era devanstante. un piccolo potere di cui disponeva la sua pietra era quello : capire la forza del nemico. aveva affrontato tanta gente, ma mai con un potere così forte. inoltre, era dotato sicuramente di una pietra. non era Hikari. lei era l'unica a cui non riusciva a leggere il potere. irritante. e il fatto di non percepirla non li faceva mai capire quando avrebbe sferrato il suo prossimo attacco. inoltre, non li dava la capacità di trovarla in ogni luogo dove fosse.per questo, arrivato in città era stato spedito in quel paese. certo, quando li avevano comunicato che lei stava indagando per omicidio, tra poco non era scoppiato a ridere. come si poteva mandare la morte a scovare un suo seguace. ridicolo.

amava la sua abilità che li permetteva di cambiare il suo aspetto. era la cosa più utile del mondo. soprattutto per infilarsi nell'esercito. era semplicissimo mutare forma in un soldato, ed era quello che doveva fare se voleva scoprire dove si era cacciata hikari. quella volta, l'avrebbe uccisa. nessun compromesso, stavolta uno dei due sarebbe perito. era l'unico modo per liberarsi di quel peso dallo stomaco.

doveva recarsi alla centrale militare. per farlo, modificò velocemente il suo aspetto, scegliendo un volto non molto diverso da quello di kudo. tanto , li non lo conosceva nessuno. certo, se avrebbe incontrato hikari forse avrebbe avuto qualche problemino, ma comunque si sarebbe venuti allo scontro diretto. l'unico problema era che ogni volta che incrociavano le armi, lui non riusciva mai a capire dove le nascondeva. o almeno, riusciva a capire dov'erano ma mai tutte. ne aveva sempre qualcuna nascosta meglio di altre. era per questo che nel loro ultimo incontro era dovuto fuggire. non era esattamente immortale, o almeno rischiava di morire quando si scontrava con gente simile a lui.

raggiunse in poco tempo la centrale, ed entrò senza troppi problemi. scoprì chiedendo a qualche soldato semplice, che nessuno poteva dispendere informazioni su quel caso, e che se voleva sapere dov'erano i fratelli elric e hikari , doveva chiedere direttamente al responsabile. così, mezzo sconsolato, si recò nell'ufficio del comandante. se avrebbe opposto resistenza, lui non avrebbe usato mezzi termini per ottenere informazioni. bussò. la prima volta nessuna risposta, la seconda neanche , alla terza, dove per poco non abbatè la porta , ottenne un "avanti"

entrò nel piccolo ufficio, dove una ragazzina non poco più grande della sua età umana, rimaneva seria e seduta su una poltrona in pelle nera. scuttava il ragazzo incuriosita e un pò sorpresa da quella visita, ma anche lui era sorpreso nel trovare una ragazza in una sede dell'esercito. credeva che le ragazze fossero delicate ed emotive, fatta eccezzione per hikari.

la ragazza li fece segno di sedersi. lui accetò e si mise di fronte a lei. sentiva un nodo in gola.

- come posso esserle utile signor....-

- mi chiami ....kyle- disse, inventandosi velocemente un nome

- bene, lieta di conoscerla. io sono Shayme-

il ragazzò trasalì , ma continuò il suo discorso - stavo cercando una certa hikari, dovrebbe essere coi fratelli elric-

la ragazza lo guardò stranita, chiedendosi a che si riferiva - hikari? i fratelli elric sono arrivati con una certa emily...- "certo, avrà sbagliato nome"pensò shayme, "non vedo hikari da quasi cinque anni" - comunque, non so dove siano. forse a mangiare, o forse....possibile anche a mettersi nei guai-

- grazie- fece il ragazzo uscendo dalla stanza, però rimasto un pò stanito dalla semplice conversazione.

***

-tanto tempo fa, io ed alcuni miei colleghi, effettuammo una serie di esperimenti sulla pietra rossa...- spiegava hoenaim - ...ma nonostante tutti i nostri sforzi, non veniva fori la sostanza perfetta. usciva sempre qualcosa di incompleto e limitato, ma quando....quando capimmo i suoi segreti....-

- .... quando lo capirono, fecero una strage. neanche voi elric avete mai trovato la pietra completa. quella con cui avete ottenuto i vostri corpi non lo era. pensate a com'era potente...e non era neppure perfetta - continuò la ragazza ghignando

- che cosa insinuate?- chiese edward

- esistono tre tipi di pietra : la pietra rossa dell'anima, l'elisir della mente e la quint'essenza del corpo. in più esiste la pietra completa. van hoenaim e il nome di quella pietra...- disse hikari

- e Hikari è il risultato nei nostri esperimenti- concluse l'uomo

i due fratelli avevano udito, ma non volevano capire. non potevano. quell'oggetto era davvero così potente? e il padre sarebbe stato una pietra? e la ragazza pure?! tutto troppo assurdo, troppo irreale , troppo....ma sapeva di verità.

- esperimento....- disse edward

- esatto. quando lavorammo al progetto, nacquero due individui, che chiamammo Hikari-098 e Kudo-097 . non erano robot, ma esseri umani, dotati di anima, corpo e mente. erano stati creati con l'alchimia. era stata la scoperta del secolo....ma poi hikari iniziò a presentare qualcosa di strano. allora, dopo varii test, capimmo...aveva svilupato, durante la sua creazione, una pietra. per paura della potenza devastante di quella ragazza e che l'elisir si sviluppasse anche nel ragazzo, l'ibernammo entrambi, relegandoli in una specie di "parallelo-mondo-dei-sogni" ma poi....- continuò l'uomo

- ... poi ci siamo risvegliati- concluse hikari - anche i nostri incontri erano elborati, lo sapevi?-

- ma che...- riuscì a dire alphonse

- non è possibile! state mentendo! lei...ha dei ricordi! e non è immortale! ha rischiato di morire non so quante volte!!!- sbraitò edward

- erano ricordi artificiali- disse hoenaim

- "non è morto ciò che può attendere in eterno , e nell'arco di eoni anche la morte può morire" -citò hikari

- esatto!- disse una voce , che lei riconobbe subito. scattò sull'attenti e portò una mano alla pistola. l'unica persona che poteva ucciderla era qui. l'aveva trovata....bene. ecco la fine, lo scontro finale. sentiva che quella sarebbe stata l'ultima volta. ma se lui usava l'alchimia....forse avrebbe avuto la meglio.....lei non osava usare l'arte che l'aveva creata. quella scienza che portava solo sofferenze. quella diavoleria che poteva tante attrocità.lei aveva sempre camminato nell'ombra, come lui del resto, ma nell'ombra non riusciva ad usare quell'atrocità conosciuta col nome di alchimia.

  
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