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Autore: Cherry_Leto    04/05/2017    1 recensioni
Questa storia ha come pairing una George/Hermione, ma che vede come personaggi principali anche Harry Potter, Ginny e Fred Weasley, Luna Lovegood,Neville Paciock, Draco Malfoy, Terry Steeval, Theodore Nott, Blaise Zabini, Daphne Greengrass.
Narra della loro strana nuova amicizia nata dopo la seconda guerra, della loro vita quotidiana e...del quidditch.
Perché Hermione non vuole volare? Cos'è che la ferma? E se fosse un'ottima giocatrice ?
Dal primo capitolo:
“Emi…dai ti prego, si sono fatte vive poche persone e sono tutte delle schiappe!” disse Ginny, con le mani piegate e uno sguardo speranzoso.
“No.” Disse la riccia continuando a mangiare la sua colazione in silenzio.
“Dai, ti promettiamo che non faremo scherzi..” iniziò George.
“O meglio, ti promettiamo di non farne così tanti… e di non farne a te…” corresse Fred lanciando un’occhiataccia al fratello.
“È inutile: non lo farò. Non mi avvicinerò mai e poi mai ad una scopa. Sono stata chiara?”
***
“Per tu lo dire a te e non a lui. Lui vuole una Emi felice, non triste.” La ragazza sospirò. Viktor aveva ragione. Alex avrebbe voluto che lei fosse felice, che vivesse la vita appieno come lui non aveva avuto modo di fare.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Il Secondo Trio (Neville, Ginny, Luna), Serpeverde, Viktor Krum | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, Lavanda/Ron, Luna/Neville, Theodore/Tracey
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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La ragazza diede un ultimo abbraccio al ragazzo. “A presto Viktor. Ti voglio bene.”
 
“Hermione, potevi dircelo che avevi un ragazzo!” si sentì dire la ragazza poco dopo che Viktor era andato via. La riccia si voltò sorpresa, prima di incontrare lo sguardo di Blaise, che le sorrideva divertito. “Pensavo ti piacesse un altro tipo di ragazzi, non gli armadi tutti tatuati!” continuò Draco.
La giovane sentì le gote andare in fiamme. Tutti i ragazzi che aveva cercato di evitare l’avevano vista con Viktor…ma a quanto pare nessuno aveva capito chi fosse il ragazzo.
“Io non centro nulla!” si sentì in dovere di dire Harry quando la ragazza incontrò il suo sguardo. “Non è colpa sua Grang, potevi scegliere un altro posto per vedere il tuo principe!” disse Lee, che stava dando un colpetto sulla spalla a Fred. Tutti stavano ridacchiando. Tutti tranne George, che la stava scrutando come se osservandola a lungo avrebbe capito l’identità del moro.
“Ma smettetela!” borbottò lei infastidita, prima di voltarsi e incamminarsi verso al castello. Poco dopo la raggiunse Blaise, che la guardava con un sorrisone. “Che vuoi ancora?” sbottò lei dopo un po’.
“Nulla. È che pensavo non vi vedeste più da un bel po’. D’altronde la cara Rita Skeeter l’avrebbe saputo se la coppia più discussa negli ultimi anni era tornata insieme, no?”
Hermione impallidì.
“Noi non stiamo insieme…è solo un amico.”
“Sì come no.”
“Blaise aspetta!” lo pregò lei, accelerando il passo nella speranza di raggiungere la serpe, che però aveva già attraversato il cancello.
“Dannazione!”
“Dai Emi, gli altri non hanno capito nulla, quindi non è andata così male. Ma dimmi, com’è andata?”
“Bene…mi ha fatto riflettere su un po’ di cose. Ora sono più tranquilla.” Disse lei.
“Quindi…?”
“Quindi ne riparleremo dopo, da soli.” Terminò lei, notando che Neville e Terry stavano ascoltando quello che i due ragazzi si stavano dicendo, pronti a riferire tutto ai gemelli.
 
 
“Sìììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììì! Grazie Hermione, ti adoro!” urlò Harry, incapace di trattenersi dalla gioia.
“Che succede?” chiese Ginny, seduta sul divanetto con i due fratelli.
“Hermione farà il provino per il ruolo di cacciatrice!”
Tutti tacquero per un attimo. Nessuno di loro aveva creduto che la riccia ci avrebbe provato, anche perché pensavano non fosse capace di giocare a Quidditch. Solo recentemente George l’aveva vista volare e talvolta Ginny aveva sentito il Trio parlare del rapporto della ragazza col Quidditch. La decisione della Caposcuola, dunque, sorprese tutti.
Il giorno dei provini arrivò. Giovani Grifondoro s'erano presentati ambendo ad un ruolo; nessuno di loro però presentava qualche caratteristica che lo rendeva il giocatore perfetto. 
I ruoli di cercatore, battitori e una cacciatrice erano già occupati dai Weasley ed Harry, che inoltre era il capitano della squadra.
Sorprendendo tutti, Seamus aveva sostenuto il provino come portiere e grazie ad una parata fenomenale era entrato in squadra. 
Erano rimasti aperti solo i provini per i due cacciatori.
Hermione era pronta da ore, però non aveva ancora messo piede sul campo. Dopo aver lucidato puntigliosamente la scopa, aveva deciso di fare una passeggiata nel parco. Vedendo in lontananza le serpi, però, aveva deciso di tornare allo spogliatoio.
Anche se ormai poteva considerare quei ragazzi dei buoni conoscenti (se non addirittura amici) non aveva voglia di parlare con nessuno in quel momento, soprattutto sapendo che la conversazione in un modo o nell'altro sarebbe tornata all'argomento "ragazzo misterioso". 
Una volta rimasta sola con Harry e avergli raccontato tutto quello che si erano detti e i sentimenti che aveva provato, il ragazzo l'aveva avvertita infatti che Blaise aveva scoperto l'identità del suo accompagnatore. 
Aveva pregato il moro di mantenere il segreto, ma quello aveva accettato a patto che potesse prenderla in giro. 
E così erano passate le ultime due settimane: tra battutine e ansie. 
Guardando l'orologio si rese conto che mancavano ancora quindici minuti alla fine dei provini. Indossò la casacca e legò i capelli in uno chignon e una volta presa la scopa prestatagli da Ron, si diresse al campo.
Rimase seduta in penombra per un po' in modo da osservare i ragazzi che stavano sostenendo la prova.
Alla fine lei e Ginny avevano deciso che solo in caso di un totale fiasco sarebbe entrata in scena la riccia, che ora si ritrovava a fare il tifo per i quattro ragazzi.
"Dov'è Hermione?" Chiede George preoccupato, non vedendo la ragazza tra gli altri candidati. 
"Si è messa in disparte, vuole vedere se riusciamo a trovare dei giocatori validi senza dover salire in campo e giocare." Rispose Fred, che stava scrutando il fratello. In quel periodo aveva notato che George s'era avvicinato molto alla ragazza. La cercava con lo sguardo non appena entrava in Sala Comune e si sedeva sempre accanto a lei durante i pasti. S'era addirittura sforzato di fare amicizia con Daphne e Draco quando aveva visto che la giovane Caposcuola aveva legato con loro. Con Theo e Blaise, invece, non c'era stato bisogno di sforzarsi. Infatti le due serpi erano molto divertenti e come loro due e Lee amavano fare scherzi e battutine alle persone. Fred lo sapeva che il rosso stava iniziando a provare qualcosa di più forte di un senso di amicizia e solidarietà per l'amica, ma aveva deciso di stare zitto. Aveva paura che George, spaventato da quell'assurda realtà, si sarebbe allontanato da lei. E questo non se lo sarebbe mai perdonato. Mentre Fred aveva avuto molte fidanzate o storielle occasionali, George aveva avuto sì e no quattro ragazze. Una volta che si legava a qualcuno faceva di tutto per quella persona. Le stesse cose che ora stava facendo per Hermione.

"Siamo spacciati. Speriamo che Hermione sia davvero brava come dice Harry" esclamò Lee, avvicinandosi ai due.
"Lo è per davvero" difese il Prescelto l'amica, sentendo quasi una stretta allo stomaco. In cuor suo non sapeva se coinvolgere Hermione fosse stata la cosa giusta.
Da un lato, sapeva che le avrebbe fatto bene. L'avrebbe fatta uscire dal guscio e avrebbe potuto essere felice. L'avrebbe aiutata a sbloccarsi e accettare quello che era successo al fratello.
D'altra parte sapeva che la cosa stava distruggendo la ragazza. Vedeva il suo sguardo incupirsi di tanto in tanto e spesso si isolava. Vedeva anche che le missive col bulgaro erano aumentate, segno che i due si stavano riavvicinando. Il pensiero dei due insieme lo rattristò. Non pensava che i due sarebbero tornati insieme, il che significava che avrebbero intrapreso un rapporto d'amicizia e aveva paura che Krum lo sostituisse. 
"Dov'è Hermione?" Chiese Neville che aveva guardato il tutto dagli spalti, ma ora era sceso per accertarsi che tutto stava andando per il verso giusto.
"È con Ginny e Seamus" rispose George, che aveva visto subito la ragazza. Aspettò che i tre finissero di parlare per poi avvicinarsi alla ragazza. 
"Hermione...grazie."
La giovane sorrise, ma non disse nulla. 
"In bocca al lupo Emi!" Dissero in coro Nevile e Lee, facendo sorridere la riccia.
"Almeno ora potremo vedere se sei davvero così bravo come dicono" la stuzzicò Fred.
"Ci puoi scommettere Wes" rispose lei, con una scintilla nello sguardo ad indicare quanto seriamente avesse preso la cosa. 
"Hermione, sei pronta?" Urlò Ginny, che era già alta in cielo.
"Sù" disse la riccia prima di spiccare il volo.
 
***
 
 
 
 
 
 
Hermione entrò nella sala comune dei Grifondoro con i capelli e i vestiti fradici, seguita subito dopo dai gemelli Weasley e da Lee Jordan, che stavano facendo battutine sul conto della Caposcuola da quando erano finiti gli allenamenti.
“La volete smettere? Non credo di chiedere tanto. Non c’è sintonia nella squadra e noi dobbiamo vincere.” Sbottò la riccia lasciando la scopa a terra in modo da poter prendere la bacchetta impigliata nella divisa.
“No Granger. Non la smettiamo. Di che sintonia stai parlando? E perché sei così fissata con la vittoria?” rispose Lee, infastidito dalle continue lamentele della ragazza.
“Io non volevo nemmeno iniziare a giocare, se vogliamo dirla tutta. Siete stati voi a convincermi e quindi ora avrete almeno la buona decenza di impegnarvi, almeno spero.”
“Ah sì, ricordo…è inutile: non lo farò.” Disse il moro scimmiottando la giovane.
“Non mi avvicinerò mai e poi mai ad una scopa.” Continuò Fred che se ne stava sghignazzando da quando i due avevano iniziato il battibecco.
“Sono stata chiara?” conclusero infine i due prima di scoppiare a ridere. George, invece, quando aveva visto che la grifona si stava innervosendo aveva smesso di prenderla in giro. In fondo apprezzava quello che stava facendo e anche gli altri, solo che nessuno di loro aveva assistito a quello che aveva visto lui. Sebbene non sapesse nulla di quello che lei e Harry si erano detti, si sentiva molto più vicino a Hermione e quando entrava in gioco il Quidditch o il volo aveva imparato a starsene zitto. Suo fratello lo aveva preso in giro per la sua decisione, non capiva il perché di tutta quella apprensione nei confronti della ragazza, che secondo lui stava benissimo.
“BENE. Siete degli ingrati. Voi non avete idea di quello che ho passato. Non sapete niente di me! Niente!” sbottò la ragazza e con le lacrime agli occhi corse fuori dalla stanza.
“Hermione, no! Aspetta!” urlò George, prima di seguirla. Fred e Lee smisero di ridere, ma non cercarono di fermare la ragazza e anzi, cercarono di convincere il rosso a non seguirla, invano.
Smise di chiamarla, ma continuò a correre, sempre più velocemente per evitare di perderla. Non c’erano molti ragazzi fuori, ma sarebbe bastato poco per perderla di vista, tant’era minuta.
Hermione non si guardò mai alle spalle, continuò a correre fino a quando non uscì dal castello. Fuori stava piovendo, ma a lei sembrò una cosa di poca importanza. Continuò a correre fino a quando non arrivò alla Foresta Proibita.
Lì diventò più cauta e smise di correre. Non voleva attirare l’attenzione di nessuna creatura. Continuò a camminare per un po’ e una volta arrivata davanti ad una grotta, entrò. George la seguì.
“Emi…” sussurrò lui, inginocchiandosi davanti alla ragazza che stava piangendo. “V-voi non mi conoscete. Non sapete nulla di me… io volevo aiutarvi. Non sapete quanto mi costi salire su una scopa né giocare a Quidditch.”
“Io lo so. Infatti …sto cercando di evitare certe battute. Io ci tengo a te, davvero. Voglio esserti amico e conoscerti meglio. Non escludermi Hermione, parlami, ti prego.”
La giovane sospirò. “Sei sempre stato il più comprensivo, tra i due.”
“E anche il più bello…” disse lui cercando di sdrammatizzare la situazione. Le gote della ragazza si tinsero di rosso. “Non lo so…” disse dopo un po’. “Come no?!”
“Sai com’è…” “Ah sì? Bene.” Disse il rosso prima di iniziare a fare il solletico alla ragazza. Ma smise poco dopo. Sapeva che non era il momento giusto per scherzare- lui era lì per Hermione e per aiutarla, non per farle il solletico.
“Ti ho vista quel giorno con Harry, al campo. Era la prima volta che…salivi una scopa?”
“Sì, escluse le ore al primo anno e durante la guerra.”
“Però sei bravissima…e anche durante i provini e poi durante gli allenamenti hai provato di essere bravissima sia nel volo che nel Quidditch. Com’è possibile?” le chiese lui, anche se in realtà voleva aggiungere per una Nata Babbana.
“Intendi per una che prima di metter piede ad Hogwarts non sapeva nemmeno l’esistenza del mondo magico?” lo stuzzicò lei.
“Beh, sì.”
Lei sospirò. “Ci sono delle cose che non sapete di me. Le stesse che mi hanno portato ad odiare il Quidditch e per un certo periodo, il mondo magico.”
“E centrano con il fatto che per un periodo hai vissuto il Francia? Non mi guardare in questo modo, ti abbiamo sentita tutti in Sala Grande…”
“Sì. Ma non mi sento ancora pronta a parlarne.”
“Ma…un giorno lo farai?”
“Lo farò, promesso.”
Il rosso abbracciò la giovane: non sapeva cos’altro aggiungere e non voleva rovinare quel momento. Sentiva che la riccia si stava rilassando un po’ e soprattutto sapeva che il loro rapporto andava ad intensificarsi. Non aveva fretta. Prima o poi Hermione gli avrebbe confidato cos’era che le faceva perdere il sorriso.
 
 
ANGOLO DELL’AUTRICE
 
Salve! Lo so, tra un capitolo e l’altro ci metto un sacco di tempo! Ormai non si tratta nemmeno di mancanza di tempo quanto per il fatto che sto avendo una sorta di blocco dello scrittore che mi impedisce di scrivere qualcosa che sia decente… e nulla, grazie per aver letto la storia e vi chiedo gentilmente di lasciare una recensione…così avrò modo di sapere se state seguendo la storia e qual è la vostra impressione sul capitolo (o sulla storia in sé).
Grazie ancora per la pazienza!
Un abbraccio,
Cherry
  
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