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Autore: Amalia89    12/06/2009    21 recensioni
Ciao! Mi chiamo Amalia!!! Questa è la mia ff! spero che vi piaccia... Non mi reputo certo una scrittrice, ma anke io nel mio piccolo ci provo! fatemi sapere la vostra opinione... Ciaooooooo
Un’altra notte era passata, nella nostra piccola ma graziosa casetta, regalataci da Esme l’amorevole madre di Edward non che mia “suocera”, come mi faceva strano pensare così a Esme… il nome “suocera” lo associavo più a qualcosa di sgradito di fastidioso e questa non era certo la descrizione della madre di Edward.
Ero abbraccia a Edward, la mia testa poggiata sul suo possente petto, morbido e perfetto…
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Eccomi, come promesso, con l’ultimo capitolo della mia fan fiction, sono stati tre lunghissimi e bellissimi mesi passati in vostra compagnia

Eccomi, come promesso, con l’ultimo capitolo della mia fan fiction, sono stati tre lunghissimi e bellissimi mesi passati in vostra compagnia.

Non ci sono parole per ringraziare tutte coloro che mi hanno seguita, recensita e supportata, mi avete donato emozioni, sorrisi e alle volte, anche lacrime di commozione J.

Siete sempre state gentilissime con me e spero, d’essere riuscita a ricambiarvi.

E’ con un po’ di malinconia che posto quest’ultimo capitolo… ma fiera d’aver avuto persone come voi “accanto” a tutto il mio percorso, ora vi lascio alla lettura…ci troviamo al fondo J.

 

CAPITOLO 28

CAPITOLO 28

RENESMEE

 

Riepilogo

7 anni dopo

 

 

Fissavo la figura riflessa nello specchio, il suo corpo snello era fasciato da un lungo abito di seta bianco, i boccoli, morbidi e ramati ricadevano sul corpetto di pizzo, ero io, Renesmee Carlie Cullen.

Il tempo era volato, sette anni erano passati dalla caduta dei Volturi e, per fortuna, le cose da allora, erano andate molto bene.

Ero agitata, stavo per sposarmi con Jacob Bleck.

Sola nella mia camera continuavo a fissarmi nello specchio a muro, era tutto proto, ma vedevo che io, non ero completa, mancava qualcosa...

Mi ricordai della perla che mamma e papà mi avevano portato da isola Esme, per l’occasione l’avevo fatta incastonare nel ferma capelli che, la mia dolce madre mi aveva regalato per il mio primo compleanno, sorrisi di quel ricordo.

Mi diressi verso il comodino ed estrassi il fazzoletto di seta rossa che lo avvolgeva, tornai verso lo specchio e lo incastrai nei miei boccoli, ecco, ora ero pronta anch’io.

Fuori ad aspettarmi avrei trovato un sacco di gente, c’era tutta la riserva, il branco di Sam, Jacob e Seth con il quale c’eravamo riavvicinati da poco più di un anno, ricordai il giorno in cui tornò, sorprendendoci, a farci visita.

 

*****

Come sempre ero seduta fuori in giardino, i raggi del sole baciavano debolmente la mia pelle, che reagiva con un leggero bagliore.

Pensavo a Jake, lo amavo, ma ancora non gliel’avevo confessato, temevo che mi avrebbe respinta, o peggio ancora derisa.

Chiusi gli occhi e presi un profondo respiro, non c’era nessuno, erano andati tutti a caccia e Jacob, stava facendo un giro di controllo attorno alla casa, da un po’ di tempo si era fissato che, un po’ di precauzione in più, non avrebbe guastato.

Sentii dei movimenti provenire dalla foresta, l’odore inconfondibile di licantropo mi arrivò alle narici, ma non era un odore a me famigliare.

Scattai in piedi mettendomi sulla difensiva, lo sentivo avvicinarsi ad ogni passo, fino a quando un grosso lupo non sbucò dalla foresta.

Vedendomi si bloccò un attimo, guardandosi attorno, come ad assicurarsi che fossi sola.

All’improvviso con uno scatto repentino si lanciò su di me, dalla mia gola uscì un piccolo grido di sorpresa, chiusi gli occhi preparandomi all’impatto che però, non avvenne.

Un altro lupo, più grosso e scuro del primo, entrò nel giardino scaraventandolo lontano da me, Jacob.

Ringhiò al suo avversario ma, quando quest’ultimo si girò a guardarlo, entrambi si bloccarono, che stava succedendo? E chi era questo licantropo?

Pochi secondi dopo, anche la mia famiglia arrivò davanti alla casa, mia madre si mise subito davanti a me per proteggermi, scoprendo i denti fece uscire dalla sua gola un ringhio minaccioso.

Mio padre, invece, sorrise al mio aggressore.

“Ciao Seth, che piacere rivederti” disse avvicinandosi al lupo.

Seth? Ma perché diavolo voleva attaccarmi?

“Sei impazzito forse? Perché hai cercato di aggredire mia figlia?!” Gridò mia madre dando voce ai miei pensieri.

“No tesoro, non voleva attaccarla, era solo felice di vederla e le stava correndo in contro” rispose mio padre cingendola per la vita.

In quel momento Seth riprese le sue sembianze umane e con lui anche Jacob, io, istintivamente mi coprì gli occhi dando a entrambi il tempo di infilarsi i pantaloncini.

 

*****

Solo in seguito ci spiegò che era tornato perché le eravamo mancati, era stato davvero dolcissimo, era grazie a lui se, Jacob ed io c’eravamo messi assieme.

Senza volerlo mi aveva svelato i sentimenti dell’amico, ponendo così fine alla mia agonia ed anche a quella di Jake.

 

*****

 

“Allora ragazzi” esordì Seth appena le acque si furono calmate “come prosegue la vostra coppia? Cavolo Nessie, avrei voluto esserci quando Jake ti ha detto che eri l’oggetto del suo imprinting, come l’hai presa?” Chiese sorridendo.

Sbarrai gli occhi e spalancai la bocca, la stessa reazione che ebbe Jake.

“Hai appena assistito alla sua reazione cretino! Non le avevo detto ancora nulla!” Gridò tirandole uno scappellotto sul collo.

 

*****

Sorrisi, era stato davvero buffo, io che mi preoccupavo tanto d’esser respinta, e lui che mi amava dal momento in cui venni al mondo.

Otto mesi dopo mi chiese di sposarlo, ed eccomi qui, sette mesi dopo la sua richiesta, pronta per andare all’altare, per congiungermi per sempre all’amore della mia vita, a colui che amavo al di sopra di tutto e tutti.

In tutto quel pensare non mi ero accorta che qualcuno si era avvicinato alla porta della mia stanza bussando.

“Vieni papà”.

Entrò, era perfetto come sempre, nel suo smoking nero che gli fasciava dolcemente tutto il corpo.

“Sei pronta?” Chiese sorridendomi.

Ero riuscita a cacciare dalla stanza le zie e la mamma, volevo stare un po’ da sola prima di affrontare tutte quelle persone, dovevo rilassarmi.

“Si” risposi con voce tremante, per quanto provassi a calmarmi il mio cuore, non ne voleva sapere di rallentare il suo folle ritmo.

Mio padre si avvicinò a me posandomi un bacio sulla fronte.

“Sei bellissima Nessie”.

Arrossì.

“Grazie papà” bofonchiai a bassa voce.

Mi porse il braccio ed io, poggiai la mia mano su di esso.

Lentamente mi diressi fuori dalla casa, uscendo dalla porta sul retro, sul giardino era stato steso un lunghissimo tappeto bianco che arrivava fino all’altare.

Tutt’intorno era pieno di fiori, fiocchi e ghirlande, zia Alice e zia Rose, mi attesero sulla porta per darmi il bouquet di girasoli che avevo scelto.

“E’ qui” mi sussurrò all’orecchio zia Alice.

Quella notizia mi emozionò moltissimo, nonna Reneè, era venuta al mio matrimonio, l’ultima volta che l’avevo vista, era al funerale di nonno Charlie, avevo espresso il desiderio di rivederla, ma, non mi era stato mai concesso, lei non sapeva la verità su di noi, e mia madre, non aveva mai voluto dirgliela.

Fino a quando…

 

*****

 

Per l’ennesima volta avevo litigato con mia madre, non voleva che vedessi ne sentissi nonna Reneè, diceva che non sapeva nulla di noi e che mai avrebbe dovuto saperlo.

Ero chiusa in camera mia a piangere, mi sentivo tanto una bambina che faceva i capricci, ma era più forte di me, dovevo rivederla.

Mancavano solo due mesi al mio matrimonio, e mi dispiaceva tanto sapere che lei, non ci sarebbe stata.

Zia Alice bussò alla mia porta e senza attendere una mia risposta entrò, a una mia occhiata truce disse:

“Ho visto che m’invitavi a entrare” sbuffai, era davvero irritante, un padre che ti leggeva la mente, una zia che vedeva il futuro, anche se nel mio caso sentiva solo, io ero preclusa dalle sue visioni, meno male!

“Dimmi” dissi acida.

Si sedette accanto a me accarezzandomi i capelli.

“E’ una buona idea, e Edward ti appoggerà a pieno, non riesco ancora a vedere se ci sarà, ma tentar non nuoce” disse ammiccando e uscendo dalla stanza.

Mi strinsi le ginocchia al petto, avevo seriamente pensato di invitare nonna Reneè qui da noi, all’insaputa di mia madre, ma avevo intenzione di dirlo a mio padre, qualcuno dalla mia parte avrei pur dovuto averlo.

Così presi la decisione e mi diressi da mio padre.

“Papà?” Chiamai incerta, in un secondo mi fu accanto.

“Dimmi”.

“Posso parlarti un momento?”.

“Certo”.

Mi guardai attorno, c’era troppa gente, e troppe orecchie che potevano sentirci.

“In privato” aggiunsi.

Mi fissò intensamente, stava cercando di leggere nella mia mente, le chiusi le porte dei miei pensieri lanciandogli un’occhiataccia.

“Per una volta permetti che siano le mie parole a esporre i miei pensieri e non la mia mente?” Chiesi stizzita.

“Cosa mi tieni nascosto?” Chiese con tono inquisitore.

“Seguimi e vedrai!” Gli risposi prima di girargli le spalle e dirigermi nel bosco, quando fui certa che nessuno potesse sentirci gli esposi il mio piano.

Ascoltò tutto con molta attenzione e, alla fine, come zia Alice aveva previsto, accettò di aiutarmi.

 

*****

Fu così che riuscimmo a organizzare l’incontro, povera nonna, non aveva reagito molto bene alla notizia, era svenuta e, quando si era ripresa, non aveva più spiccicato parola.

Per quello, saperla lì, seduta in mezzo alle persone a me più care, mi riempiva il cuore di gioia, lo stava facendo per me, la sua nipotina.

Quei pensieri mi avevano distratta a tal punto, da non accorgermi che la marcia nuziale era già iniziata, mio padre mi diede un leggero strattone mentre le zie facevano il loro ingresso con le fedi in mano.

Percorrevo la navata con passo lento ma deciso, scrutavo i volti di tutti gli invitati, mia madre in prima fila mi sorrideva radiosa, come tutta la mia famiglia, ma io, cercavo nonna Reneè con lo sguardo, fino a quando la vidi, era seduta in quarta fila, accanto a Phil, gli occhi gonfi di lacrime, lo sguardo ancora un po’ impaurito, ma era lì, davanti a me, fissandomi con occhi pieni d’amore.

Le sorrisi prima di distogliere l’attenzione da lei, e puntarla tutta su di lui, il mio amato non che futuro marito, Jacob Bleck.

Era bellissimo, lo smoking bianco, gli occhi puntati nei miei, profondi, a tal punto che mi parve di guardare la sua anima.

Feci gli ultimi tre scalini che mi portarono faccia a faccia con lui, mio padre baciò la mia mano prima di posarla in quella di Jake.

Lo guardai allontanarsi, per mettersi vicino alla mamma, non prima di sussurrare:

“Metto nelle tue mani una parte preziosa della mia vita”.

Sorrisi e subito gli occhi mi si riempirono di lacrime che riuscii a stento a ricacciare in dietro.

“Chi da questa ragazza in sposa?” Chiese il prete rivolgendosi agli invitati.

“Io” la voce di mio padre risuonò in tutto il giardino come un grido d’orgoglio e trionfo.

Strinsi più forte la mano di Jacob e, voltandomi verso di lui, mi preparai a diventare la signora Renesmee Carlie Bleck.

 

 

 

Questo è davvero il soluto finale, spero d’aver chiuso in bellezza questa mia storia, e mi auguro di non aver deluso le aspettative di nessuno

Questo è davvero il soluto finale, spero d’aver chiuso in bellezza questa mia storia, e mi auguro di non aver deluso le aspettative di nessuno.

Vogliate scusarmi se non risponderò ad ognuna di vai, come ho sempre fatto, ma, mi è sembrato più giusto fare un saluto generale, ovviamente ringrazio in particolar modo coloro che mi hanno sempre recensita, pazientemente seguita e aspettata nei momenti di crisi.

Siete state TUTTE fantastiche, ma vi lascio, consapevole di dover iniziare qualcosa di più grande, non posso dirvi molto per ora, ma non si sa mai che presto, sentirete di nuovo parlare di me (almeno spero). J.

Che dire, ho un ultimo desiderio da chiedere (sembra che sto per morire xdxd), mi piacerebbe che questo capitolo fosse recensito da tutti, vorrei sapere l’impressione generale che questa storia ha fatto.

Non mi resta che dirvi un GRAZIE di vero cuore, siete state la mia ancora per tutti questi mesi.

Un forte abbraccio.

Amalia

  
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