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Autore: Vanessa1995    04/07/2017    1 recensioni
Ned Stark, dopo la fine della ribellione, torna a casa con una bambina e sua madre.
Anni dopo Theon e Robb chiedono ad Emily di scegliere uno dei due, ma questa non vuole scegliere tra di loro e passa una notte con entrambi.
Poco dopo il corteo reale arriva a Grande Inverno ed Emily deve partire con loro, ma otto mesi dopo la ragazza dà alla luce una bambina, la cui nascita rischia di far crollare il regno nel caos.
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cersei Lannister, Jaime Lannister, Robb Stark, Sansa Stark, Theon Greyjoy
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Sette mesi dopo

Con il passare del tempo la relazione tra Tyrion Lannister ed Emily Waters era rimasta per lo più invariata e la coppia aveva continuato con i suoi tentativi di avere un figlio, ma fino a quel momento senza risultati. Tuttavia il nano e la moglie sembravano determinati a non arrendersi. La donna passava il suo tempo insieme a Sansa e prendendosi cura del figlio che tra due mesi circa avrebbe compiuto un anno.
Dal Nord arrivavano notizie alquanto preoccupati: Robb Stark avanzava verso il Sud con l’intento di attaccare Approdo del Re e liberare la sorella dalle grinfie dei Lannister e riprendersi suo figlio. Girava voce pure che non avesse avuto altra scelta che accettare di sposare lady Roslin Frey, la figlia di lord Frey. La fama che accompagnava l’uomo non era proprio delle migliori ed Emily aveva sentito dire che avesse molti figli, oltre che avuto diverse moglie; la più recente era poco più giovane di lei e non poteva che essere triste al pensiero di quella poveretta in balia del Frey molto più vecchio di lei, naturalmente.
Quel giorno Alicia si trovava nella stanza di Sansa, la quale stava ricamando. Trascorreva buona parte del suo tempo in quel modo: l’ago in mano e il pezzo di stoffa da ricamare nell'altra. Da quando Eddard Stark era morto ed era diventata la “figlia del traditore”, Alicia non le aveva mai visto ricamare un lupo e sospettava perciò che le fosse proibito farlo, oltre che possedere tutto ciò che ricordava in qualche modo la sua casata, soprattutto raffigurante il suo simbolo o riportante il motto.
« Cosa stai ricamando oggi? » chiese curiosa la donna sposata, stringendo a sé il figlio. L’altra alzò gli occhi azzurri dal suo lavoro, che ancora appariva come un disegno senza senso.
« Dei fiori. » rispose tornando a concentrarsi sul suo lavoro. Il bimbo si mosse tra le braccia della madre, questa abbassò lo sguardo verso di lui e il piccolo le sorrise. La madre gli accarezzò il capo ricoperto da riccioli ramati, sempre più lunghi.
« Trovo che assomigli a Robb. » notò sorridendo e accarezzandogli una guancia, per poi appoggiare la testa di Robert sulla sua spalla.
« Vero, hai ragione. Ha il suo stesso naso, credo. » affermò la Stark. Sul pezzo di stoffa che stava ricamando stava incominciando ad apparire un fiore a cinque petali: il gambo e la foglia verde, mentre il fiore in sé lo stava realizzando con un filo di colore rosa. « Stai diventando proprio un bel bambino! Sembra sano e forte. » osservò con gioia.
« Speriamo, non vorrei perderlo come è successo alla sua balia che ha perso la sua ultima figlia. » notò e tirò un sospiro con aria triste, sperando che andasse tutto bene e che Robert continuasse a stare bene come adesso.
« Vedrai che andrà tutto bene. Tu hai la fortuna di poter ricorrere ai migliori maester, eventualmente. » disse con tono rassicurante Sansa, per poi tornare al suo ricamo.

All'ora di pranzo tornò nella sua stanza per poter consumare il pasto in compagnia del marito. Aveva affidato suo figlio alle cure della balia e poi era tornata nella sua stanza. Una volta arrivata scoprì che suo marito non era ancora arrivato, però una serva stava finendo di apparecchiare la tavola. Quando si accorse di lei si voltò e fece una piccola riverenza nella sua direzione, tenendo il capo chino.
« Lady Alicia, presto il pranzo verrà servito. » annunciò ed Emily si sedette sulla sedia a destra del capotavola, siccome in quel posto si sedeva sempre il coniuge. Davanti a lei c’era un piatto e ai lati delle posate, oltre che un calice d’argento su cui c’erano incisi dei piccoli leoni. La serva se ne andò lasciandola sola nella stanza e la rossa rimase in attesa del marito che non tardò tanto ad arrivare, siccome sentì bussare alla porta poco dopo.
« Avanti. » invitò senza preoccuparsi di chiedere chi fosse, siccome dubitava che potesse essere qualcun altro al di fuori del suo legittimo consorte. Infatti la porta si aprì mostrando Tyrion. Il nano si avvicinò al tavolo e si sedette a capotavola come sempre, a parte che era pure l’unico posto libero.
« Buongiorno, siete stata da lady Sansa? » domandò curioso dopo un attimo di silenzio.
« Sì, abbiamo parlato di un po’ di tutto. » rispose, afferrando una mela di colore giallo, che si trovava dentro al cestino di vimini sul tavolo, e sistemandosela accanto al piatto con lo scopo di mangiarla più tardi, una volta che il pranzo fosse finito.
« Come sta il piccolo Robert, che porta il nome del nostro defunto e amato re? » chiese. Non capiva bene perché, ma suo marito sembrava trovare per qualche ragione divertente il fatto che avesse deciso di chiamare suo figlio come il precedente sovrano dei Sette Regni.
« Bene, cresce bene. Sembra che gli piaccia il latte della balia. » rispose. Non le aveva confidato le sue preoccupazioni per il fatto che la figlia della donna fosse morta in fasce, anche perché in fondo non credeva c'entrasse qualcosa il latte con cui l’aveva nutrita.
« Tra pochi mesi comincerà a camminare e poi andrà ovunque, sebbene sia più preoccupato per quando incomincerà a parlare. » confessò e la moglie lo fissò perplessa.
« Come mai? » domandò con un sorriso divertito sul volto.
« Perché dopo dovremo stare attenti a cosa diremo in sua presenza, altrimenti poi rischieremo che, ingenuamente, riferisca tutto, magari pure alle persone sbagliate. » ridacchiò e anche la donna si mise a ridere.
In quel momento arrivò la cameriera con il cibo: quel giorno per pranzo c’era del pollo. La coppia, dopo aver ringraziato, incominciò a consumare il pasto in silenzio, non volava nemmeno una mosca.
« Come sempre i cuochi hanno preparato un ottimo pasto. » esclamò con aria soddisfatta al termine del pranzo Tyrion, che aveva preso due porzioni di carne, prova che doveva seriamente aver gradito il pollo. Emily sorrise, però questa volta non commentò e prese la sua mano. Poi iniziò a tagliare la mela.
« Meno male. » rispose e si portò poi alle labbra un pezzetto di mela che aveva tagliato. Lo masticò piano per assaporare meglio il dolce sapore del frutto.
« Perdonami, ma ti devo lasciare. Ho una riunione con il Concilio Ristretto. » annunciò il marito e si drizzò in piedi. Le sfiorò una guancia con le labbra e poi uscì fuori dalla stanza con l’intento di andare alla riunione. La giovane si domandò di cosa avrebbero parlato quel giorno. Solitamente si incontravano una volta alla settimana, all'inizio di questa, a volte anche di più se c’era qualche occasione importante o succedeva qualcosa che richiedeva subito la loro attenzione.

La mattina dopo

Quando si svegliò il giorno dopo avvertì un forte senso di nausea, tuttavia non ci fece molto caso, nonostante la cosa durasse già da circa una settimana. Fece il suo solito bagno, per poi vestirsi e andare come tutte le mattine da Sansa. Prima prese il suo piccolo, naturalmente, e la raggiunse nella sua stanza. Come facevano spesso, passarono la mattinata insieme. Questa volta decisero di pranzare insieme, anche perché tanto suo marito avrebbe mangiato in compagnia della regina e del padre, perciò si sarebbe ritrovata da sola e non le piaceva l’idea.
Una volta finito di mangiare, si salutarono e Alicia uscì fuori in giardino con lo scopo di far prendere una boccata d’aria al figlio che aveva già mangiato. Sarebbe passata ancora qualche ora prima di doverlo affidare nuovamente alla balia e quindi potevano passare tutto il tempo che volevano in giardino, senza preoccuparsi di nulla.
Dopo aver lasciato il figlio dalla balia più tardi, si recò dalla regina Cersei che desiderava parlarle di chissà cosa. In fondo la rossa sospettava di quale argomento avrebbe trattato la loro conversazione, ovvero del tanto desiderato erede per Castel Granito, poiché dal suo matrimonio erano trascorsi ormai sette mesi e ancora nulla. Eppure lei e Tyrion quasi tutte le sere tentavano di avere un figlio. Ancora non avevano perso la speranza e lui sembrava più positivo di lei. Non affrontavano mai l’argomento e lei non voleva nemmeno insisterci sopra, poiché riteneva che fosse meglio evitare in modo da restare sereni. Temeva che pensandoci troppo avrebbero finito per agitarsi per nulla.
Una volta arrivata davanti alla stanza della cognata, bussò e poi si sistemò la gonna del vestito. Stranamente la fece attendere un po’, tuttavia non intendeva lamentarsi rischiando di farla arrabbiare.
« Buongiorno, Alicia. » la salutò appena ebbe aperto la porta e la vide. L’altra effettuò una riverenza e aspettò che le desse il permesso di alzarsi prima di sollevarsi. « Alzati pure ed entra dentro. » ubbidì e una volta dentro alla stanza il suo sguardo cadde sul grande letto dalle coperte dorate. « Come va il tuo matrimonio con mio fratello? » come previsto voleva discutere di quello, sebbene l’argomento gravidanza ancora non era stato menzionato, per ora.
« Bene, lord Tyrion è un buon marito e andiamo d’accordo. » rispose intrecciando le mani dinanzi al ventre. La regina la fissò attentamente, come se la stesse studiando per capire qualcosa, ma lei non ci fece caso e rimase in silenzio guardandola a sua volta.
« Pensavo che magari avessi qualche bella novità per me. » l’altra intuì subito a cosa si riferisse. A quanto sembrava i suoi sospetti erano fondati: voleva scoprire se per caso fosse incinta e qualche nuovo piccolo leoncino tra qualche mese sarebbe venuto ad allietare la loro esistenza, specialmente quella della regina e suo padre. Non sapeva cosa avrebbero pensato il re, i suoi fratelli e Jaime in proposito. Temeva che suo figlio sarebbe stato solo l’ennesima vittima di quel sovrano e le veniva male al pensiero di cosa avrebbe potuto fargli una volta nato. Lei difficilmente sarebbe riuscita a proteggerlo come avrebbe voluto e dubitava che anche suo marito sarebbe riuscito nell'impresa.
« Purtroppo non ancora, ma sono sicura che tra pochi mesi ci saranno novità. » rispose positiva e sorridendo, cercando di fingersi allegra. La regina le faceva un po’ paura e di sicuro se la sarebbe presa con lei se non fosse riuscita a restare incinta di nuovo, nonostante il fatto che avesse già avuto un figlio; anche il maester aveva detto che non c’erano impedimenti ad un’altra sua gravidanza, o almeno non apparenti.
« Me lo auguro anch'io. » rispose la regina dirigendosi verso un baule di legno ai piedi del suo letto: sopra al baule c’erano diverse pietre preziose, di vari colori e grandezze, incastonate sopra. Non osava nemmeno immaginare quanto mai potesse valere quel baule e il solo pensiero la faceva sentire male. Vide Cersei trafficare nel baule e si domandò cosa stesse cercando, ma non osò muoversi da dove si trovava, lasciando che cercasse da sola quello che desiderava trovare, qualunque cosa fosse.
Alla fine la vide drizzarsi in piedi. Si voltò verso di lei con in mano un braccialetto dorato, con vari rubini brillanti incastonati sopra, e glielo allungò. La rossa la fissò perplessa, immaginava che dovesse essere per lei e la cosa la sorprendeva, poiché non era incinta e quindi di sicuro non meritava alcun premio da parte sua, o qualunque cosa quel braccialetto in un certo senso simboleggiasse.
« Non lo prendi? È per te. » esclamò la bionda con aria contrariata. La giovane allungò la mano, prendendole il gioiello dalle mani. Lo indossò al polso destro e lo guardò ammirata per quanto le sembrasse magnifico. Alzò gli occhi verso la Lannister e le sorrise.
« Grazie molte, non me lo aspettavo! » strillò felice.
« Spero che ricambierai la mia generosità restando presto incinta. » la fanciulla annuì, sebbene non si trattasse certamente di una cosa che potesse controllare e decidere lei.
Non sapeva se in fondo il braccialetto le avesse portato fortuna, ma il giorno dopo maester Pycelle le comunicò che aspettava un bambino. Lei e suo marito ne furono felicissimi e anche tutti gli altri. Pregava con tutto il cuore che fosse un maschio, così sarebbero stati tutti ancora più felici.

   
 
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