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Autore: AlessiA_hanachan    16/06/2009    2 recensioni
Questa è la mia prima fan fiction!! E' ambientata in Estate, il periodo dell'anno che preferisco, ed è una storia d'amore su una delle mie coppie manga preferite, Shika/Tema!! Altri pairing: Neji/Ten , Sasu/Saku , Naru/Hina , Ino/ ... Spero che sia gradita ai lettori!! Buona lettura!!
-Esci stasera? Le serate sono noiose se non ti vedo. - disse Shikamaru con un sorriso angelico.
Temari si autoimpose di restare impassibile, e nonostante il suo cuore avesse iniziato ad accelerare inesorabilmente, quando parlò la sua voce non mostrò alcun turbamento.
- Oh non preoccuparti. Ci penseranno le tue amichette a non farti annoiare –
- Gelosa, Sabaku? –
Temari sorrise ironicamente - Vaffanculo Nara –
Abbassò la visiera e partì sgommando con la sua Kawasaki nera, sotto lo sguardo attento e divertito di Shikamaru.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Temari, Shikamaru Nara
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9 --- Sei mio

Capitolo 9 --- Sei mio

 

Temari si svegliò alle prime luci dell’alba, sbadigliando sonoramente.

Ci mise qualche minuto a realizzare dove si trovasse e soprattutto, con chi.

Shikamaru stava sdraiato supino sul sedile, una mano dietro la testa e l’altra poggiata sul suo sedile, le gambe divaricate ad occupare tutta la larghezza del sedile.

Continuò a guardarlo per un po’, mentre la luce del sole si rifletteva nei suoi grandi occhi acquamarina.

Le sembrava un sogno trovarsi a così pochi centimetri da lui dopo averlo desiderato da lontano per molto tempo.

Shikamaru Nara le aveva inconsapevolmente perdere la testa dalla prima volta in cui l’aveva visto.

Iniziò ad accarezzargli i lunghi capelli neri che teneva abitualmente legati in un codino, disfattisi durante la notte.

Improvvisamente si mosse e Temari si allontanò per evitare di svegliarlo, ma era troppo tardi.

 

- Oramai puoi continuare, seccatura. Mi hai già svegliato – disse con voce atona, ma ancora insonnolita.

- Mph. Scusa -  borbottò tra i denti Temari, infastidita dal tono seccato del ragazzo.

- Me lo dai un bacio? –

 

Non fece neanche in tempo a rispondere che Shikamaru si alzò di scatto sul sedile e la baciò con foga.

Temari ricambiò al bacio e poi sorrise.

 

- A prima mattina sei più sveglio di quanto immaginassi, Nara – disse lei furba.

 

Shikamaru si limitò a guardarla e ad increspare le labbra in un lieve sorriso.

 

- Ti va un caffè? – le chiese offrendole una sigaretta.

 

Temari annuì.

 

Si fermarono al primo bar che videro. Entrarono e presero posto su due sgabelli davanti al bancone.

 

- Buongiorno. Cosa vi porto? – chiese un cameriere con degli strani capelli e un sorriso tirato.

- Due caffè – disse Shikamaru. – E due cornetti al cioccolato – aggiunse Temari guardandolo.

Il cameriere si soffermò qualche istante a guardare la ragazza, poi si allontanò.

 

Temari si avvicinò a Shikamaru e gli chiese a bassa voce – Shika, hai visto come mi ha guardata? –

Shikamaru alzò istintivamente la testa per notare che effettivamente non le toglieva gli occhi di dosso.

Sospirò profondamente.

Temari si aspettava che egli fosse geloso, e in effetti lo era ma non glielo avrebbe dimostrato così facilmente.

Quando il ragazzo tornò con l’ordinazione, Shikamaru lo prese in parte a parlare sotto lo sguardo divertito di lei.

 

- Mettiamo in chiaro le cose: quella è la mia ragazza e se le guardi un’altra volta la scollatura della maglia credo che dovrai licenziarti perché sarebbe difficile fare il cameriere con le braccia spezzate. Tuttavia ti sarei molto grato se mi aiutassi a farle uno scherzo – disse Shikamaru con una tranquillità che metteva quasi paura.

 

Il ragazzo annuì vigorosamente senza pensarci due volte e continuarono a parlare fitto.

Shikamaru tornò soddisfatto al suo posto e fece la sua colazione mentre Temari, che aveva già finito, restò in silenzio a guardarlo in attesa di spiegazioni.

Dopo aver pagato, egli salutò il cameriere ed entrambi uscirono dal bar.

Quando raggiunsero la macchina, Temari, vinta dalla curiosità, si decise a parlare.

- Allora, che gli hai detto? –

- La verità. Che sei molto carina, e che non sei la mia fidanzata quindi nel caso avesse voluto provarci con te gli ho lasciato il tuo numero – le rispose semplicemente mettendo in moto la macchina.

- Non credo ad una sola parola, Nara – disse lei infastidita dopo un primo momento di stupore.

 

Ma non faceva del tutto bene. Infatti poco dopo le arrivò un messaggio.

 

“Il tuo ragazzo non vuole darlo a vedere, ma è geloso marcio. Ha promesso di rompermi entrambe le braccia se ti avessi guardata di nuovo. Tranquilla, il numero lo cancello. Non dirgli che ho confessato, io ti ho solo detto che era uno scherzo. Un bacio”

 

Shikamaru guardò con la coda dell’occhio l’espressione allegra di Temari mentre leggeva il messaggio.

- Chi è? – chiese con finto disinteresse.

- Dovresti saperlo, Gli hai dato tu il mio numero. Mi ha scritto un messaggio molto carino – rispose Temari in tono aspro.

 

Shikamaru la guardò torvo. Inchiodò di botto e tirò il freno a mano.

 

- Ma sei impazzito? – gli gridò Temari infuriata.

- E cosa ti avrebbe scritto di tanto carino? – chiese Shikamaru tradendo un pizzico di rabbia.

- Che sei un pazzo a dare il numero di una ragazza così bella al primo che capita! E mi ha anche chiesto di uscire, e credo proprio che accetterò! – disse con il viso infiammato dalla foga.

- Io non credo proprio – le disse portandosi improvvisamente  a pochi centimetri dal suo viso – Voglio che diventi la mia ragazza, Temari –

 

Seguirono attimi di silenzio, seguì un bacio, un sorriso e cinque parole.

- Sei proprio un cretino, Shikamaru – gli disse Temari ridendo prima di baciarlo nuovamente.

 

- Mi accompagneresti a casa per prendere il costume? – gli chiese Temari dopo essere ripartiti.

- Certo, seccatura –

 

Avevano appena imboccato la strada che portava a casa Sabaku quando Temari vide suo padre uscire dal portone.

 

- Oh cazzo – si buttò sotto il sedile appena in tempo per non essere vista dal padre, che salutò Shikamaru con la mano prima di mettersi in macchina e partire frettolosamente.

 

Benedisse qualunque impegno suo padre avesse quella mattina e scese dalla macchina velocemente, troppo per sentire Shikamaru chiederle se voleva essere aspettata.

Spense il motore e si accese una sigaretta per ingannare l’attesa.

 

- Ho l’impressione che tu stia girando un po’ troppo da queste parti ultimamente, Nara – una voce lo fece sobbalzare.

- Kankurou – si salutarono battendo il pugno.

- Aspetti mia sorella? – chiese furbo.

- Si. Mi ha chiesto di passare a prenderla perché la sua moto ha un problema e… - tentò d’inventare, ma fu interrotto dal rosso.

- Trattala bene, Nara. O non avrò rimorsi a mandare a puttane tutti i nostri anni di amicizia – gli fece l’occhiolino, ma il suo tono era molto serio.

-  Eccomi, Shika. Ciao fratellone – lo salutò allegra Temari – Che si dice? –

Aveva indossato un pareo ed un top che lasciava intravedere l’attaccatura al collo del costume, gli occhiali scuri le coprivano metà viso.

- Scambiavo due chiacchiere con il nostro amico – disse enfatizzando la penultima parola. – Vi saluto –

- Bye bye – gli rispose Temari salendo risalendo sulla mini nera.

- Tuo fratello mi ha minacciato – le disse atono.

- Non sei l’unico che può farlo, baby – gli disse divertita dandogli un lieve bacio sulle labbra.

Shikamaru ammutolì. Quel maledetto cameriere.

Ci fu qualche minuto di silenzio, interrotto da Temari.

- Ma dove mi stai portando? – chiese accorgendosi di non stare andando verso la spiaggia.

- Credi che io possa andare al mare in jeans? – le fece notare Shikamaru secco.

 

Temari capì. La destinazione era casa sua.

Arrivati davanti al cancello, Shikamaru parcheggiò e scese. Temari però non accennava a muoversi.

- Puoi scendere, se vuoi. I miei sono al lavoro – le disse atono aprendole lo sportello.

Incerta, scese dalla macchina e seguì il ragazzo all’interno.

- Torno fra un attimo. Fai come se fosse casa tua – le disse scomparendo in una delle stanze che davano sul corridoio.

Temari restò immobile nell’atrio, non sapendo dove andare. La sua attenzione fu catturata da alcune foto attaccate al muro. Tutte raffiguravano Shikamaru con i genitori. Nonostante fosse più piccolo, aveva sempre la solita espressione annoiata stampata sul viso.

- Sai, Shika – gli disse vedendolo tornare – Eri molto più carino da piccolo che non ora -.

Shikamaru alzò un sopracciglio e si sfilò la maglia con sguardo di sfida.

- Possiamo andare, seccatura – disse celando la sua soddisfazione nel vederla arrossire inavvertitamente.

Tornarono nella macchina e ripartirono.

- Uff, che caldo. La prossima volta vengo a prenderti in moto – disse Temari accaldata.

- Tsk. A patto che guidi io – concluse il ragazzo.

- Scordatelo, baby – rispose secca lei.

Arrivarono in spiaggia in un baleno. Prima di scendere dalla macchina, Temari trattenne Shikamaru per un braccio e lo baciò teneramente.

- Grazie – gli disse guardandolo dritto negli occhi.

Fu la volta di Shikamaru di arrossire.

Si diressero verso la torretta trascinandosi a fatica sotto il sole già cocente. Ad un tratto Shikamaru le afferrò la mano e la strinse piano. Temari ricambiò la stretta con vigore.

Aveva troppa voglia di dimostrare a tutti che oramai si appartenevano.

 

 

 

Risposta alle recensioni!!

gloria7: mi fa molto piacere che continui a seguire la storia nonostante la mia lentezza! Che ne dici di questo capitolo?spero ti piaccia! Un bacio!^.^

nataly_ice: devo ringraziarti di cuore perché è grazie al tuo commento, che purtroppo ho letto solo ieri, che ho deciso di continuare questa fic, anche se a rilento! Mi ha fatto davvero molto piacere.

Questo capitolo te lo dedico, spero ti piaccia! ^.^ un bacio!

 

 

Parola all’autrice:

Kyaaaaaaaa! Lo so che sono imperdonabile con queste sparizioni continue, ma non so che dire in mia discolpa! Accettatemi così come sono se potete! J KiSSeS

 

  
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