Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: fede_rica19    14/09/2017    2 recensioni
Lily Luna Potter ormai è diventata una bellissima donna, un pò lunatica, prossima alla specializzazione in Magichirurgia...potrebbe sembrare tutto perfetto adesso che i drammi adolescenziali sono lontani e che sta giungendo la realizzazione professionale eppure qualche fantasma del passato busserà nuovamente alla sua porta e lei dovrà finalmente decidere se chiudere con il passato per sempre o lasciarlo entrare ancora una volta e rimescolare le carte;
Albus Severus Potter è fiero della sua sfilza di successi in campo scolastico ma per lui è arrivato il momento di una nuova sfida che forse stavolta non riuscirà a superare con lo charme e l'ambizione che lo hanno contraddistinto da buon serpeverde, forse stavolta la scuola di Auror lo metterà a dura prova ed a complicargli le cose giungerà una testolina mora che serba per lui un profondo rancore;
Aurora Gomez è una strega dal passato difficile nonché migliore amica e coinquilina della piccola dei Potter. La sua lingua lunga ed il suo corpo sinuoso nascondono un'anima fragile ed un cuore scheggiato dalla vita che è stata troppa ingiusta con lei sin da bambina.
Coppie: Lily luna/Teddy; Albus Potter/AlicePaciock; Lily luna/nuovo personaggio
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Alice Paciock, Lily Luna Potter, Lysander Scamandro, Teddy Lupin | Coppie: Lily Luna/Lysander
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Orgoglio&Pregiudizio'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Non io
 
Era una settimana che provava a trovare il coraggio di andare e fare irruzione nel dormitorio della confraternita degli AlfaLupi, buttare giù al letto Dorian e costringerlo a guardarla negli occhi, premer il tasto review e ricominciare da dove si erano lasciati anni addietro nella lontana, fredda e romantica Parigi. Ricordava come se fosse stato il giorno prima quel freddo lunedì di Marzo quando lo aveva guardato negli occhi per l’ultima volta, prima di partire, e gli aveva mentito.

Parigi, sette anni prima…
Dorian la abbracciò accocolandosi dietro di lei e Rory inspirò il suo profumo di rose e il suo calore. Gli occhi le si riempirono di lacrime ma cercò di ricacciare indietro i lacrimoni e si decise a godersi gli ultimi istanti con quello che credeva fosse stato l’uomo della sua vita. Si sentì ancora più viscida e in colpa a quel pensiero. Stava per partire e non aveva avuto il coraggio di dirgli che il padre aveva sbattuto fuori di casa sua madre, lei e sua sorella per poter convivere con l’amante che ormai nascondeva da mesi. Lei lo sapeva da qualche settimana e ne aveva parlato con lui ma sua madre era stata chiara: dovevano andar via, non avrebbe retto la pressione e le dicerie del mondo magico parigino. La loro zia a Londra le avrebbe ospitate per qualche giorno, per lasciargli il tempo di trovare un appartamento e iscrivere a scuola Rory. Dorian si era messo a disposizione per qualsiasi cosa ma non voleva tradire la fiducia della madre e non sapendo come motivare quell’addio alla fine aveva deciso di non poterlo affatto fare in nessun modo. Dire addio a quel ragazzo ad alta voce lo avrebbe reso reale a tutti gli effetti perciò decise egoisticamente di godersi quel pomeriggio tra le sue braccia ed amarlo ancora in silenzio per qualche attimo.
-Tutto bene tesoro? Il tuo cuore sta battendo all’impazzata!- le sussurrò all’orecchio in uno stato di torpore. Rory annuì, parlare l’avrebbe tradita perché il nodo alla gola presagiva un immediato pianto. Si volto, restando tra le braccia del ragazzo e lo baciò a fior di labbra.
-Devi già andar via?- la ragazza annuì ancora e dolcemente si sfilò dal suo abbraccio e lo lasciò assopirsi mentre recuperava il cappotto pesante ed usciva da quell’appartamento per l’ultima volta, verso un camino che l’avrebbe trasportata in un altro stato. Lontano da tutto ciò che amava.


Ben e Lily l’avevano incoraggiata ma si era rifugiata nello studio, tra i libri, così da avere ogni scusa plausibile per poter sfuggire ad una sentenza che comunque era stata già scritta. Lo avrebbe dovuto affrontare perché la sua mente e il suo cuore viaggiavano sempre nella sua direzione e voleva stare con lui. Star con lui comportava dovergli parlare, chiarire. Era pur vero che Dorian aveva spiegato che per lui era troppo tardi ma la cocciutaggine che la contraddistingueva di certo non aveva fatto in modo che potesse scoraggiarsi. Quel venerdì sera però Lily aveva accettato l’invito di una sua collega e l’aveva coinvolta, perciò sarebbero scese in centro a Londra per cambiare un po’ aria e divertirsi tra un drink e l’altro. Quindi si ritrovò coinvolta in una serata a base di karaoke e gin tonic. Intorno alle due della notte ormai i freni inibitori l’avevano abbandonata e saltellava allegramente sul palco cantando insieme a Juditte, l’amica di Lily, appena mollata dal ragazzo. Lily dal tavolo le osserva ridendo come una matta.

-> https://www.youtube.com/watch?v=q1eRCPRtFMo
-Rory!- si voltò al suo nome e Ben insieme ad un gruppo di AlfaLupi la osservava inebetito. Lo individuò in un attimo. Come poteva non trovare tra mille quegli occhi color del mare e quei capelli corvini perennemente in disordine. L’espressione di Dorian trasudava delusione e sconcerto. Scese dal palchetto lasciando Juditte, ignara di tutto, a cantare e ballare, mentre fischi e applausi la incoraggiavano a continuare.
-Dorian ti prego fermati…- il fatto di essere sbronza non la stava aiutando a schivare gente e tavolini, nell’inseguimento del ragazzo verso l’uscita dal pub. –e che diavolo, vuoi ascoltarmi!?- abbaiò afferrandolo per il gomito costringendolo a fermarsi proprio fuori dalla porta del locale.
-Per sentirti dire cosa? Che sei a pezzi per il fatto di avermi rivisto dopo sette anni? Che ti manco? Non si direbbe, sai?! Cos’era quel teatrino? Adesso ti esibisci mezza nuda quando sei depressa?!- a fatica Rory recepì ogni singola parola. La testa le girava e i sensi di vomito la stavano attanagliando ma doveva contenersi e affrontarlo.
-Cosa avrei dovuto fare? Presentarmi alla tua porta in ginocchio ed implorarti in lacrime di perdonarmi?-
-è un idea si!- gracchiò isterico Dorian ad occhi sgranati.

*Avevo un sogno, tornavamo ad avere diciassette anni…notti d'estate e le libertà,
Senza crescere mai. Porterò con me le Polaroid e i ricordi
ma sai che me ne andrò dietro al peggio di noi…*


-Oh beh magari la ragazzina impaurita ed insicura di un tempo lo avrebbe fatto ma non sono più la ragazza di allora Dorian!- biascicò tra un giramento di testa ed il successivo.
-Lo vedo! E non mi piace questa versione di te! Affatto!-
-Ogni uno reagisce alle delusioni diversamente! Ed io qui ho  sempre fatto così! Prendere o lasciare!-
-Ci hai già pensato tu anni fa “a lasciare”…a lasciarti indietro ciò che non ti serviva più!- rispose il ragazzo a bassa voce, ferito e rassegnato. Se ne andò mani in tasca e a capo chino tra le strade di una Londra fredda ed umida quella sera di Novembre, lasciandola impaurita e sola con i suoi sbagli.

*Chi ti sveglierà quando il sole non ti consente di dormire?
Chi si sveglierà per guidare a casa quando sei ubriaco e tutto solo?
Chi ti farà da guida attraverso il lato oscuro del mattino? Non io! (ain’t me; Boyc Avenue)*


 
*

Lily in un attimo si ritrovò a dover sorreggere Juditte che aveva appena vomitato nei bagni del locale, la fece distendere un attimo sul divanetto in fondo alla saletta dove Ben e gli altri ragazzi della confraternita stavano sorseggiando qualche birra e si avvicinò al bancone per ordinare un caffè e riordinare le idee. Avrebbe smaltito un po’ il fatto di essere brilla con quel caffè, poi avrebbe riaccompagnato Juditte nella sua camera ed infine avrebbe capito che diamine era successo a Rory visto che non si era accorta del momento in cui la suddetta era sparita. Sospirò avvilita, certo non si aspettava che quel venerdì sera fosse stato così caotico e che sarebbe rimasta sola a fine serata.

-> https://www.youtube.com/watch?v=ag8od0Deo8o
-Posso offrirti da bere?- una calda voce maschile la colse di sorpresa alle spalle e un bell’uomo in jeans e maglione color pesca si sedette accanto a lei al bancone su uno di quei scomodi sgabelli alti.
-Professor Button!- gracchiò scioccata. Lui abbozzò un sorriso e abbassò lo sguardo.
-Anche per me un caffè!- mormorò divertito alla barista che annuì e si affrettò a versarne una tazza anche a quell’avvenente cliente. –Comunque siamo fuori dall’università, sono le tre di notte e non indosso il camice…puoi anche chiamarmi Kyle!- Lily era ancora stordita da quello che stava accadendo e le ci volle qualche secondo per afferrare. Poi scosse il capo ed abbozzò un sorriso impacciato ed annuì.
-Hai ragione, Kyle… berrò volentieri un caffè in tua compagnia!-
-Ora va meglio Lilian! Come mai tutta sola di venerdì sera?- le domandò sorseggiando la sua tazza con un sopracciglio inarcato che gli donava quell’aria sexy e curiosa.
-Le mie amiche mi hanno abbandonata…una è sparita nel nulla e l’altra è stata inghiottita nel vortice dell’alcol! Sto ancora cercando di neutralizzare l’odore del suo vomito dalle mie narici con del sano e bollente caffè amaro!- scherzò su Lily per tentare di scrollarsi di dosso quell’agitazione. Stava flirtando con il primario di Magichirurgia del suo dipartimento che fino a qualche ora prima chiamava capo e che sarebbe stato responsabile del suo voto finale di laurea? Eppure era eccitata non spaventata. Forse era colpa del gin che ancora le circolava nel sangue? Si voltò a guardarlo e lui le stava sorridendo.
-Adoro questa canzone!- Lily si voltò a guardare un ragazzo che stava cantando una ballata, -la musica dei babbani è sempre stata più affascinante e coinvolgente rispetto a quella nostra, non credi?- Lily annuì lasciandosi cullare da quelle note. –ti va di prendere una boccata d’aria? Così magari quell’odoraccio che mi dicevi andrà via…- la ragazza lo seguì fuori dal locale. Affacciandosi dalla ringhiera si ritrovarono a guardare la mezzaluna specchiarsi e frammentarsi sulle increspature del Tamigi.
-Deve…ehm devi ammettere che è una situazione un po’ strana questa, io…-
-Posso avere questo ballo?- le chiese suadentemente porgendole una mano. Lily osservò il palmo della sua mano confusa ma poi poggiò la sua piccola e affusolata su quella. La avvolse in un abbraccio sulla vita e con l’altra intrecciò le sua dita in quelle della ragazza. Danzarono lentamente su quelle dolci note provenienti dal locale. Lily si sentiva in pace con se stessa con il capo poggiato sul suo petto caldo e possente. Non provava quella sensazione di protezione da molto tempo. Non riusciva a ricordare in quale occasione si era sentita così protetta e felice e poi un ricordo sfocato ed un volto familiare fecero capolino nella sua mente e Teddy Lupin invase i suoi pensieri prepotentemente.
-Io…io devo andare…- farfugliò staccandosi da lui un po’ sgarbatamente.
-Tutto bene? Ti ho forse indispettita in qualche modo? Sai che non stiamo facendo nulla che possa metterti in difficoltà e…-
-No io devo recuperare la mia amica e riaccompagnarla a casa e cercarne un’altra! Sono in pensiero per lei…è stato…è stato un piacere Kyle!- lo guardò per un ultimo istante negli occhi cerulei dall’aria confusa e rientrò nel pub.

*Ed allora come puoi dirmi che sei solo, e dire che per te il sole non splende?
Lascia che ti porti per mano attraverso le strade di Londra,
Ti mostrerò qualcosa che ti farà cambiare idea. (Streets of London; Ralph McTell Cover)*


Nello stesso istante in cui lasciò il professor Button (Kyle pensò per un attimo) se ne pentì. Mentre bussava alla porta della compagna di stanza di Juditte e gliela lasciava tra le braccia, si maledì per non aver vissuto quel momento. Non ne poteva più di scappare dalle situazioni e di avere paura di scontrarsi con i ricordi. Pericoloso o meno che poteva essere entrare in una situazione come quella che si prospettava con il suo insegnante, era stato comunque emozionante fare un ballo in piena notte, quasi sulle rive del fiume al chiaro di luna, eppure si era lasciata scivolare dalle mani quel momento per colpa dei ricordi. Facendo attenzione a non far rumore aprì la porta della sua camera e li trovò Rory. Sentì il suo respiro pesante e capì che stava dormendo. Avrebbero parlato l’indomani di cosa era accaduto ad entrambe.
Ebbene la mattina seguente, smaltito il gin e analizzata meglio la situazione della notte precedente Lily quasi si sentì svenire. Che diavolo le era preso?! No, non di nuovo. Una cotta per il professore? Ma che era un maleficio? Una qualche congiura contro di lei? Si alzò di scatto ma Rory era già fuori visto che il suo letto era disfatto ma vuoto. Con quale coraggio lo avrebbe affrontato quella mattina in reparto? Si sentì avvampare per l’imbarazzo. Maledì il gin che aveva tracannato, i venerdì sera e lo stesso medico che aveva fatto il cascamorto. Ma non teneva alla sua carriera?! Come poteva aver rischiato che uno degli Alfalupi uscisse dal locale e li avesse visti? In meno di un giorno tutta la Wizarding Magic University of Nottingham sarebbe venuta a conoscenza della tresca tra professore e studentessa. Non riusciva a credere che dopo anni l’esperienza si stesse ripetendo. Avrebbe chiarito le cose in un modo o nell’altro e troncato la cosa sul nascere. Non poteva giocarsi il suo futuro.
Arrivata in anticipo in reparto andò nell’ufficio del professor Button ma lo trovò chiuso a chiave. Bussò ma nessuno aprì.
-Sta cercando il primario?- le si avvicinò un’infermiera, la rossa annuì, -lo trova nella camera 13, c’è stata un’emergenza!- aggiunse allora la donna per poi allontanarsi con il carrello delle colazioni. Lily raggiunse la camera ma trovò solo un nuovo paziente che la occupava. Dimenticò all’istante perché era lì e si concentrò sull’abbondante peluria del nuovo occupante. Si avvicinò cauta e capì immediatamente che si trattava di un lupo mannaro o comunque di un ragazzo che era in fase di trasformazione.
-Oh bene, Potter si da il caso che il tuo anticipo cada a fagiolo! Ti puoi occupare di trascrivere la cartella clinica del nuovo paziente?- Kyle stava utilizzando nuovamente un tono formale e distaccato. È così che si sarebbero dovuti comportare? Far finta che non era successo nulla la notte prima? –Pronto Potter? Ci sei?- le svolazzò una mano davanti la faccia ironico.
-Ehm si certo, vado!-
-Ti voglio qui tra dieci minuti e ti parlerò del suo caso clinico anche se già hai potuto capire che si tratta di un caso di trasformazione mannara!- Lily annuì ancora stordita ed uscì dalla camera. Possibile che si fosse sognata quello che era accaduto la notte prima?
Giunto il suo collega terminarono quelle ore insieme tra una terapia, una pausa caffè e una spiegazione. Le quattro ore furono estenuanti e le dolevano i piedi ma senza momenti imbarazzanti visto che Kyle non aveva incrociato nemmeno un attimo il suo sguardo. Mancavano cinque minuti e il suo compagno di turno si congedò prima per motivi personali lasciandola sola nella camera 13 con Kyle che in silenzio stava ultimando la revisione della cartella del ragazzo lupo che si era scoperto aver invaso un pollaio ed essersi beccato uno stupeficium in faccia, pertanto l’indomani si sarebbe sottoposto ad un delicato intervento per aggiustare il setto nasale e le vene danneggiate.
-Annuso in questa stanza una certa arietta di imbarazzo mista ad attrazione sessuale o sbaglio?!- a Lily cadde l’ampolla dalle mani per fortuna vuota. –Mi dispiace, me lo dicono in molti di essere spesso inopportuno ma mi devo ancora abituare a questo senso olfattivo ultra sensibile!- si scusò mentre Lily, rossa come un peperone e a capo chino, raccoglieva i cocci.
-Signor Red credo che debba affinare meglio il suo olfatto allora! E prendere queste pasticche tra cinque minuti! Ci rivediamo domattina, faccia il bravo cucciolone!!- intervenne Kyle con tono pacato e divertito. Questo la mortificò e fu la goccia che fece traboccare il vaso. Con un colpo di bacchetta sistemò l’ampolla e la fece lievitare a posto. Poi uscì come un fulmine dalla camera e si indirizzò verso gli spogliatoi.
-Lilian aspetta…- la stava rincorrendo per il corridoio e qualche infermiera ancora in servizio si voltò a guardarli incuriosita. La seguì fino agli spogliatoi dove si ritrovarono soli. Kyle con un colloportus bloccò eventuali interruzioni e la guardò per la prima volta in quella mattinata dritto negli occhi.
-Cosa vuoi?!- ringhiò
-Scusarmi…mi sono comportato come un idiota! Ieri ti ho detto che non c’era nulla di male ed oggi ti ho ignorata come un deficiente, mi dispiace…-
-E invece hai solo reso le cose più facili, sai?! Capisco benissimo da sola che quello che sarebbe potuto essere è sbagliato…pensavo che avremmo affrontato la cosa in maniera matura ed invece abbiamo fatto a modo tuo! Il risultato è comunque lo stesso abbiamo troncato la cosa sul nascere!-
-Non era mia intenzione…- mormorò sbalordito dalla piega che aveva preso la conversazione.
-Fine del discorso! Ritorni pure ad ignorarmi ed io a darle del lei! Buona giornata!- si sbatté la porta dei bagni alle spalle e Kyle Button restò interdetto per la prima volta nella sua vita. Quella ragazza lo destabilizzava.
 
*

-Amico mio!- Harry Potter era sempre al settimo cielo quando Neville Paciock lo veniva a trovare nella sua casa a Godric's Hollow. Non appena si avvicinano le feste di Natale Neville ed Harry si sedevano davanti al caminetto del salone ristrutturato secondi i gusti di Ginny Weasley e sorseggiavano burrobirra rimbebrando insieme i vecchi tempi. Quella sera poco prima di cena Al rientrò a casa e trovò il suo vecchio professore di Erbologia sul ciglio della porta che si accingeva ad andar via.
-Albus! Che ragazzone splendido Harry!- lo salutò abbracciandolo –Ad Hogwarts machi a tutto il corpo insegnanti! Sai Harry che da quando Al si è diplomato i Serpeverde non hanno vinto più una coppa del quidditch?-
-Salve Professore! Anch’io ricordo con nostalgia i bei vecchi tempi da studente di Hogwarts!-
-Mia figlia mi ha detto che anche tu stai provando come lei ad entrare nell’accademia degli Auror e che siete tra i migliori fin ora!- Al si stupì del fatto che Alice avesse parlato di lui con il padre e che ne avesse parlato in chiave positiva. La cosa però lo stupì piacevolmente, quasi ne fu lusingato.
-è davvero una ragazza brillante allora Neville!- commentò suo padre dandogli una pacca amichevole. –Dobbiamo andare davvero molto fieri dei nostri ragazzi!!-
-Albus perché una di queste sere non vieni a cena da noi? Mia moglie sarà davvero lieta di conoscerti, Alice le ha parlato molto di te…-
-Ehm…certo con piacere!-
-Questo venerdì? Che ne pensi?- Al ancora stordito annuì ed osservò i due vecchi amici e compagni di avventure salutarsi affettuosamente per poi salutare il suo vecchio professore.
Il venerdì sera arrivò in fretta e Al non ricordava di essere stato mai così nervoso in vita sua. Sapeva che lui e Alice avevano stipulato una tregua ma si sentiva come se stesse andando nella tana del lupo. Si materializzò nel vialetto di casa Paciock al 318 di piper street con una torta fatta in casa alla mela, preparata da Ginny Weasley in persona e una buona dose di fifa nelle tasche. Aveva paura di fare una brutta figura con i genitori di Alice? Perché? Non riuscì a rispondere alle sue domande che Neville Paciock aprì la porta di casa.
-Albus che fai lì in piedi impalato?! Suvvia vieni dentro ti congelerai!!- gli intimò amichevolmente facendogli cenno con le mani di seguirlo in casa. Al fece un gran respiro ed entrò. La casa era accogliente, calda e dai tenui color nocciola e pesca. Dopo essere passati dall’ingresso dove una scala troneggiava e portava al piano superiore, si accomodarano in salotto.
-Complimenti Professor Paciock, avete una casa deliziosa!-
-Oh Albus ti prego non sono più il tuo professore da anni ormai, chiamami Neville!- lo esortò offrendogli del whisky incendiario e facendogli cenno con il capo di accomodarsi nel divanetto. Al sorrise ma non era sicuro di volerlo fare. –Le ragazze sono in cucina a darsi da fare, tra poco la cenetta sarà pronta!-
-Sono sicuro che sarà tutto squisito!- Neville annuì e dopo proseguirono in una lunga conversazione sui risultati dei Serpeverde contro i Grifondoro nell’ultimo decennio.
-Albus Potter!- cinguettò dall’uscio della porta che conduceva alla cucina una signora alta e slanciata, Al avrebbe giurato che sotto quel maglione e il grembiulino si nascondevano anche dei muscoli. 
-Buonasera signora Paciock!-
-oh ti prego chiamami Hanna!- lo esortò abbracciandolo. Alle sue spalle un’imbarazzata Alice si dondolava sul posto.
-Ciao Alice!- mormorò anche lui in imbarazzo. Avevano da poco instaurato un rapporto basato su fragili e facilmente distruttibili fondamenta ed ora si trovavano l’uno di fronte all’altro in mezzo ai genitori della ragazza a far finta di essere buoni amici. La situazione era al quanto strana per entrambi.
-su forza accomodiamoci a tavola, è tutto pronto!- cinguettò la madre di Alice. Mentre Neville iniziava una minuziosa descrizione dei risultati deludenti ottenuti dai ragazzi del primo anno di Grifondoro nell’ultimo compito di erbologia consumarono gli antipasti ed il primo.
-Alice vado a prendere lo sformato di patate e cavoletti di bruxelle che ti sei impegnata tanto a fare!- esordì Hanna alzandosi e scomparendo in cucina.
-Ed io a stappare un'altra bottiglia di vino…- la seguì Neville.
-Ah quindi ti sei impegnata a preparare qualcosa per me con le tue manine?- la punzecchiò divertito Al mentre lei avvampava.
-Non per te! Per la cena…non cominciare a pavoneggiarti Albus Potter!- subito si difese la ragazza. –Piuttosto so che non ti sei fatto pregare due volte di venire qui a cena!- lo punzecchiò a sua volta Alice.
-Ecco qui caldo caldo!- rientrò Hanna e i due si scambiarono uno sguardo di sfida divertito. Finirono la cena e si accomodarono in salotto per chiacchierare davanti ad un tazza di caffè.
-Alice ci ha detto che sei uno dei i ragazzi più brillanti e capaci tra i trenta che hanno superato la prima prova!- Al strabuzzò gli occhi e si voltò a guardarla incredulo.
-Vi ha proprio detto così?!-
-Si…ci ha anche detto che vi siete classificati a pari merito e che ti teme molto perché si ricorda, e anch’io ricordo molto bene, sei un abile duellante! Primo sempre tra gli scontri al club dei duellanti ad Hogwarts!-
-Vi ringrazio…anche Alice ricordo che era una brava duellante... non abbiamo mai avuto modo di scontrarci al club ma so bene che ha uno stile preciso e dei colpi decisamente potenti!- la guardava divertito morire dalla vergogna e sprofondare sempre di più sul divano.
-e dimmi come stanno i tuoi fratelli? È un po’ che non li vedo…- la conversazione deviò su James e Lily e Al notò l’espressione di Alice rilassarsi e riprendere colore. Non poteva negare che la piega che la serata aveva preso lo aveva divertito. La serata si era rilevata piacevole.
-Accompagni tu Albus alla porta Aly?-
-Certo mamma!- lo afferrò per il polso malamente e lo trascinò fuori da casa Paciock.
-Ehi calma Aly!- motteggiò lui ridacchiando.
-Odio i miei genitori più di te in questo momento!- mormorò a denti stretti.
-Quindi… ti sei impegnata tanto a preparami una cenetta deliziosa, hai parlato bene ai tuoi di me e mi accompagni anche alla porta!- elencò ghignando divertito –Non è che la tregua ti sta dando alla testa? Non è che ti sei presa una cotta per me?!- Alice lo fulminò con lo sguardo.
-Albus Potter il sole dovrà eclissarsi per una settimana prima che io possa prendermi una cotta per te! Eccolo lì il galletto presuntuoso di Hogwarts!-
-Ehi stavo solo scherzando! È lusingante che per te io sia capace, brillante e un abile duellante! È bello sentirselo dire da una ragazza altrettanto brillante, capace e abile a duellare!- precisò Al sorridendole. Alice addolcì i tratti del viso e ricambiò il sorriso con un altro timido ed impacciato. Scese un silenzio imbarazzante tra i due che restarono a guardarsi per qualche secondo, in piedi l’uno di fronte all’altro mentre un freddo pungente di fine Novembre gli pizzicava la pelle. –Beh ora è meglio che vada, domani mi aspetta una giornata di allenamenti e lavoretti di casa…- spezzò il silenzio Al massaggiandosi la nuca con aria impacciata.
-Oh si…certo, anch’io domani sarò in palestra ad allenarmi! Beh, buona notte allora Albus!-
-Notte Aly- la punzecchiò un ultima volta il ragazzo prima di smaterializzarsi via e tornare nel suo appartamento.

Buon pomeriggio!!
Stavolta sono stata puntuale come un orologio svizzero :D 
seppur il capitolo sia lungo era necessario per poter parlare della situazione di tutti e tre i nostri protagonisti!
il prossimo sarà breve e scorrevole ma comunque ricco di avvenimenti e NOVITA'!! si parlerà di personaggi che da un pò ho trascurato per poter introdurre Dorian e Kyle con più attenzione!!
Non mi resta che passare ai ringraziamenti per chi preferisce, segue e ricorda la storia! GRAZIE DI VERO CUORE! e ovviamente a chi ha lasciato una recensione! corro a rispondervi! baci e a presto, rory! 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: fede_rica19