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Autore: Pinca    19/06/2009    7 recensioni
-Sai Ari....- oramai l'attenzione, nonostante il nuovo arrivato, era completamente catalizzata sul rosso che sembrava finalmente tornato serio, ma un sorrisetto lo tradì.
-In vita mia credo di non averti mai voluto così tanto...-
Oramai Boris e Sergey lo fissavano increduli con gli occhi sgranati. Kai si sentì come investito da una doccia fredda.
-...ma così tanto bene come in questo momento.-
La cosa bella era che era stato talmente convincente che Ariel stessa non riuscì a pensare che la stesse prendendo per il culo perché, in effetti, era stato sincero. Per la prima volta da quando Yuri la conosceva, Ariel Mayer aveva fatto, anche se inconsapevolmente, qualcosa per il suo personale piacere: rendere Kai Hiwatari vulnerabile.
Kai si portò una mano alla fronte massaggiandola compulsivamente, gli altri due erano rimasti a bocca aperta, forse troppo sconvolti e preoccupati.
-Si può sapere chi cazzo è che l'ha rotto?- chiese brusca Ari completamente disgustata e seccata dalle buffonate del capitano. Cielo, Yuri era un sentimentalotto, era vero ma non in modo così ripugnante!
-Fino a ieri sera funzionava normalmente!- continuò nervosamente pretendendo una risposta da Sergey e Boris.
-Non ne ho la minima idea!- biascicò Sergey. -Stamattina sembrava normale....-
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boris, Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Takao Kinomiya, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Return of revange'
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2. Il ritorno
 
Riagganciò la cornetta con aria assente. La voce speranzosa del presidente Daitenji risuonava ancora nella sua testa. La scena di mesi prima offuscò prepotentemente ogni altro pensiero logico. Come in una visione si ritrovò in quella stanza d’ospedale con Takao e gli altri, tutti intorno al letto. Boris era rimasto sulla porta, Kai non era neanche entrato. 
Lui si trovava dall’altra parte della stanza, ma era come se ce l’avesse avuta di fronte con quel suo cipiglio malevolo. Non era riuscito a tollerare oltre la sua presenza e l’atteggiamento amichevole dei Bladebreakers che, nonostante continuasse ad umiliarli, le stavano ancora accanto.
Scorreva veleno in quelle vene, o forse non scorreva proprio niente, e questo l’aveva costretto ad andarsene da lì il più velocemente possibile.
Boris lo aveva richiamato, lo guardava dalla soglia della parta con una muta richiesta dipinta negli occhi grigi. Voleva sapere cosa fare. Doveva seguirlo senza discutere e voltarle le spalle senza un ultimo addio, o poteva permettersi un’ultima piccola vana speranza e il sollievo di sapere che stava bene senza correre il rischio di perdere lui, il suo migliore amico?
In quel momento era rimasto immobile nel corridoio a guardarlo. Boris era come un cucciolo perso senza di lui. Non se lo sarebbe mai dimenticato quel suo sguardo.
Era venuto solo per lui, per dargli sostegno, solo per questo! Gli aveva fatto un cenno col capo e gli aveva detto che l’avrebbe aspettato all’uscita.
In quel momento la voce dell’amico lo sorprese come una folgore facendolo tremare.
-Allora Yuriy?- gli chiese Boris spazientito masticando la punta della matita davanti al libro di fisica. –Chi era la telefono?-
Yuriy si voltò verso di loro. Ora anche Kai e Sergay lo guardavano interessati.
-Daitenji….- disse vacuo.
Rimase lì vicino al telefono a fissare il pavimento senza sapere che fare. La curiosità dei tre sembrava essersi acquietata, ma il problema restava. Si sentiva frastornato. Non poteva essere!
-E che voleva?- chiese dopo poco sempre Boris alzando gli occhi dal libro che, a quanto pareva, doveva essere più ostico del solito.
-Niente, il solito… ci ha invitati a passare il finesettimana a casa sua.- rispose.
Non poteva ancora dirglielo, o più semplicemente non si sentiva ancora pronto per questo. Non poteva ancora accettare che lei tornasse di nuovo nelle loro vite, non dopo che si era convinto che sarebbe scomparsa per sempre. Come poteva dirlo a Boris?
-Tutto bene Yuriy, mi sembri un po’ scosso….-
-Non ho niente Boris!- disse riprendendo il suo solito tono sicuro ed autoritario. –Torna a studiare, domani abbiamo il compito.-
Si diresse verso la porta con l’intenzione di uscire, ma questa volta fu Kai a richiamarlo.
-E tu non studi?- una richiesta sottile e tagliente, come i suoi occhi ametista che lo scrutavano indagatori.
Non avrebbe fatto tanto il furbo se gli avesse detto il vero contenuto della telefonata. Kai, anche se da quando era andata via era tornato lo stesso di sempre, ogni volta che anche per sbaglio Takao, o chiunque altro, toccava l’argomento tornava ad incupirsi e stare a disagio.
Il rosso sospirò pazientemente sotto il suo sguardo, poi si decise sul da farsi.
-Ho bisogno di un po’ d’aria, non la tollero proprio la fisica! Vuoi venire a fare due passi con me?- gli propose in fine subdolamente.
Abbozzò un mezzo sorriso quando Kai si alzò dal letto e lo seguì fuori dalla stanza.
Tanto meglio, sarebbe stato il primo a saperlo….
 
 
 
 
 
-COOSA?! ARI TORNA?!- Takao scattò giù dal letto ed andò incontro al nonno saltellando impaziente. -Perché nessuno mi ha detto niente?! Quando arriva?-
-Calmati Takao, l’ho saputo solo ieri sera e l’ho detto a Daichi!-
Takao si voltò verso il ragazzino sorprendendolo con le dita nel naso.
-E tu perché non mi hai detto niente?-
-Perché ogni volta che esci coi tuoi amici non mi fai mai venire!- gli rinfacciò il rosso.
-In effetti Daichi ha ragione Takao, vorrei tanto sapere perché non porti anche lui con te!- disse nonno Jey.
-Perché è un moccioso e mi fa vergognare!- rispose prontamente.
-Ehi non sono un moccioso! E poi con la faccia che ti ritrovi ti vergogni di me!?- rimbeccò offeso Daichi venendo ignorato da Takao che invece riprese a parlare con nonno.
-Allora si può sapere quando arriva?-
-Mi sembra che Max abbia detto che….- iniziò il nonno.
-Cosa? Lo sapeva anche Max?- fece sorpreso Takao.
-Certo!- asserì il nonno. –Gliel'ha detto Kappa, che gliel'ha detto Hilary, che ha parlato con Ayumi che ha…-
-Ma perché sono l’ultimo a sapere le cose?!-
-Forse perché ieri hai preferito stare fuori con gli amici tutta la giornata!- gli disse acido Daichi. –Ieri pomeriggio il presidente Daitenji ha telefonato proprio per parlare con te….-
Takao mise il muso iniziando a sentirsi attaccato dalle accuse di Daichi. -Va bene, ho capito! Vedi tu, per una volta che esco un po’….-
-Una volta che esci? Ma se stai sempre fuori a bighellonare! Nipote sfaticato!- disse nonno Jey facendo schioccare la spada di bambù sul pavimento di parquet.
Takao incrociò le braccia offeso e si voltò dall’altra parte brontolando scocciato.
-Adesso muoviti e vestiti!- gli ordinò il nonno. –Che si va a prendere Ari all’aeroporto!-     
La porta si richiuse con uno scatto e Takao si voltò a guardare. Era rimasto solo nella stanza, anche Daichi se ne era andato.
Dovevano prendere Ari all’aeroporto, il che significava che era praticamente già lì. 
Improvvisamente, senza sapersi spiegare il perché, tutta l’agitazione che era esplosa a quella notizia scomparve come un fuoco di paglia.
L’ultima volta che l’aveva vista era stato all’ospedale. Era partita senza per l’Europa salutare, e poi da lì non aveva saputo più niente, non che si aspettasse una telefonata o una lettera, ma gli sembra così strano che potesse sparire veramente per sempre come aveva detto Yuriy. Spesso ci aveva pure creduto.
Ma adesso stava per tornare e quasi non se lo era aspettato, almeno non così presto.
Si lasciò cadere sul bordo del letto guardando fisso le sue pantofole verdi.
Era tutto così diverso, si sentiva devastato, lui che si era sempre creduto incrollabile.
Non sarebbe cambiato molto dall’ultima volta che si erano parlati, e questa consapevolezza gli fece capire quanta fiducia riponesse in lei.
Come poteva essere? Possibile che le sue parole lo avessero ferito veramente, che non fosse rimasto indifferente come aveva creduto fino ad allora?
Gli sembrava ancora di sentire la sua voce e quasi di vederlo davanti a sé il suo sguardo infiammato di disprezzo.
Non erano niente per lei, non lo erano mai stati. Per lei avevano rappresentato solo un mezzo per raggiungere il suo scopo, nient’altro. E la freddezza delle sue parole lo stavano gelando a distanza di mesi.
Perché adesso e non subito? Perché ora che stava per tornare? Gli aveva fatto effettivamente male….
Una voce allegra fuori dalla finestra lo riportò alla realtà. Andò ad affacciarsi e si ritrovò a sorridere come sempre.
-Ehi Takao, già sveglio vedo!-
Hilary, dalla stradina di fronte, scuoteva in aria la mano salutandolo, mentre nell’altra teneva un cestino di paglia e cotone. Si era messa il maglioncino azzurro, il suo preferito. Lui annuì guardandola correre verso l’ingresso della casa.
-Vestiti e vieni a fare colazione!- gli disse prima di vederla sparire.
Effettivamente iniziava ad avere un po’ freddo solo col pigiama. Chiuse le finestre e andò a vestirsi. Quando scese in cucina trovò la tavola imbandita e Daichi, il nonno ed Hilary già seduti.
-Buongiorno!- esordì sedendosi a capotavola e passando a rassegna tutte le prelibatezze che si trovava davanti. –Ho una fame stamattina….-
-Bene, così potrai assaggiare tutto!- disse Hilary passandogli una fetta di torta al cioccolato dall’aspetto squisitamente invitante.
-Hilary è stata così brava, ha preparato tutto lei!- disse il nonno addentando un dolcetto alla crema.
-Veramente!?- Takao guardò la torta al cioccolato che l’amica gli aveva piazzato davanti con diffidenza, cercando quella qualunque cosa che sicuramente non andava. 
Hilary annuì orgogliosa mentre il nonno iniziava a farle una serie di complimenti del genere: “come sei migliorata”, “la crema ai mirtilli secondo me è il tuo forte”, “bravissima”, e intanto Takao ebbe come la brutta impressione che la sua torta al cioccolato si fosse mossa da sola.
-Ehm…. Io veramente, ripensandoci non avrei tutta questa fame, anzi penso di non averne proprio….-
-Che cosa vorresti dire?!- la reazione di Hilary fu immediata: gli scoccò un’occhiata che lo folgorò. Il suo tono non ammetteva repliche.
-Niente, perché dovrei dire qualcosa?- si difese lui in modo poco convincente ridacchiando nervoso.
-Semplicemente per il fatto che mi sembra che tu lo stia dicendo apposta per non mangiare quello che ho cucinato!-
Daichi alzò la testa dal piatto. Il tono minaccioso della ragazza era riuscito a distrarlo dal suo continuo abbuffarsi, e ora passava gli occhi dall’uno all’altra in attesa dei risvolti tragici che ci sarebbero stati da lì a pochi secondi.
-No, no, perché mai!- ridacchiò Takao.
-Allora mangia!- gli ordino lei senza dargli scampo.
Il nonno annuì vigorosamente mandando giù l’ennesimo pasticcino. -Non fare lo sciocco come al solito nipote, e mangia! Hilary si è svegliata molto presto per preparare tutto!-
-Ma non se ne parla! Non voglio farmi avvelenare solo per fare piacere a lei!- sbottò Takao incrociando le braccia.
Hilary scattò in piedi. -Io non avveleno nessuno!-
-Lo so che ci hai messo impegno Hilary, e lo apprezzo, ma non puoi pretendere che io mangi cose non commestibili!- le spiegò Takao con calma come se non ci fosse davanti a lui una ragazza capace di strozzarlo da un momento all’altro. –Non puoi migliorare da un giorno all’altro!-
-Ma tu che ne sai?!- disse stizzita Hilary.
-Se sei negata resti negata, non è colpa tua! Potranno sembrare pure buone, ma chissà cosa ci hai messo dentro! E se magari sono veramente buone, le hai comprate in qualche pasticceria prima di venire qu….-
L’intera torta al cioccolato finì spiaccicata in faccia a Takao zittendolo.
-Ecco!- disse Hilary poggiando soddisfatta il vassoio sul tavolo. Daichi stava per scoppiare in lacrime per lo spreco.
-Ora che l’hai assaggiata puoi anche dirmi com’è!- e detto questo, Hilary si risedette spalmando altezzosamente la marmellata di fragole su una broche.
-Ma io non l’avevo ancora assaggiata!- si lagno disperato Daichi.
Hilary prese la fetta ancora intatta che aveva servito prima a Takao, ora pietrificato con la torta che gli colava dalla faccia sui vestiti, e gliela passò.
-Tieni, sicuramente tu l’apprezzerai!- gli disse spiccia.
-Hilary ha fatto bene, sei stato veramente un cafone!- disse il nonno addentando un bignè.
Takao si passò la mano sulla faccia levandosi ben poco, e batté un pugno sul tavolo scattando in piedi.
-MA SEI SCEMA!? MA CHE CAZZO FAI!?-
La nonno andò di traverso il bignè, Daichi si affrettò a mangiare la fetta di torta rimasta per svignarsela saggiamente. Infatti presero a litigare peggio del solito.
Anche il nonno sembrava dello stesso avviso, difatti, quando si richiusero la porta alle spalle, sentirono qualcosa di pesante infrangersi contro.
Nonno Jey sospirò scocciato, mentre le urla dei due si diffondevano per la casa e i continui oggetti volati si infrangevano contro i muri. -Quei due se continuano così mi distruggeranno la casa!- 
-Mi dispiace, ma mi sa che ne avranno ancora per molto…. - disse Daichi allontanandosi dal campo di battaglia e andando verso il salotto per guardarsi i suoi cartoni preferiti. –Però devo ammetterlo, l’ochetta è migliorata molto in cucina!-
-E si, basta perseveranza e voglia di fare!- disse il nonno fiero. -È una ragazza veramente forte e valorosa!-
Si fermarono sorpresi nel corridoio trovandosi di fronte Kai.
-Oh, buongiorno!- lo salutò nonno Jey. -Vieni anche tu con noi all’aeroporto?-
-Dove è Takao?- chiese il russo senza troppi giri di parole ignorando il saluto.
-In cucina, ma non credo che sia il caso….-
Ma Kai, non ascoltò il consiglio del nonno, tanto meno le proteste di Daichi che immediatamente lo mandò a quel paese.
Di certo Kai non si faceva impressionare da qualche urlo.
Non appena aprì la porta schivò prontamente una tazza che andò a schiantarsi contro la parete dietro di lui.
Takao e Hilary stavano dando il meglio di loro a quanto pareva, e ci mancava poco che arrivassero alle mani.
-Voi due, la volete finire?!-
Un coltello a sorpresa partì dritto verso di lui. Era passato tanto vicino che sentì lo spostamento d’aria vicino all’orecchio.
-CRETINA! MI VOLEVI AMMAZZARE?!- urlò Takao che ancora non si era accorto della presenza dell’amico.
-NON SAREBBE POI UNA CATTIVA IDEA!- continuò Hilary ma non appena vide Kai dall’altra parte della stanza si zittì.
Finalmente Takao si voltò e vide l'amico, e come se non fosse siccesso niente disse: -Ehi Kai, da quanto sei qui?- 
Kai deglutì sentendo la gola secca. –Abbastanza direi….-
-Tutto bene?- gli chiese Hilary.
Lui annuì grave, ma dentro di sé pregava solo di non dover passare mai troppo tempo con quei due se un giorno si fossero sposati.
 
 
 
 
Bella cosa rigirarsi i pollici, un’attività impegnativa, richiedeva concentrazione e tempo vuoto, ma avrebbe preferito fare altro di domenica mattina, magari continuare a dormire. Sbuffò nuovamente e scivolò nella sedia imbottita. Chissà quante persone avevano dormito su quella stessa poltrona in attesa tra un aereo e l’altro….
Perlomeno nessuno aveva notato il suo umore piuttosto fiacco.
Kai era già tanto se era venuto, Max si era messo le cuffie nelle orecchie, nonno Jey e Kappa parlavano chissà di che e con Hilary ci aveva litigato, anche se oramai era diventata un’abitudine. Forse la provocava di proposito, perché oltre a questo tra di loro non c’era nient’altro. Da quando avevano ripreso ad andare a scuola, Hilary passava tutto il suo tempo con le amiche. Passava l’intervallo con loro, non veniva più agli allenamenti e alla fine si era trovato praticamente da solo.
Certo, c’erano Kappa e Max, ma Rei era in Cina e per fortuna Kai ogni tanto si faceva vedere e passavano le giornate assieme, a costo di saltare la scuola, come il giorno prima.
Ed era questo a sorprenderlo, perché fino al giorno prima l’amico a solo sentire il nome di Ari, cambiava espressione e teneva lo sguardo basso, e perché dopo la finale, quando erano andati a trovarla in ospedale, dopo una notte passata ad aspettare fuori, non era voluto neanche entrare a vedere di persona come stava. Ora invece era addirittura venuto a prenderla all’aeroporto.
Ma non riusciva a capire neppure se stesso, come poteva pretendere di capire Kai.
La voce dell’alto parlante riecheggiò nell’aeroporto attirando l’attenzione di tutti.
-Il volo RI227 Parigi-Tokio è atterrato sulla pista 10. Ritiro bagagli numero 8.-   
Era arrivata. Istintivamente cercò lo sguardo di Hilary. Lei non lo distolse, era forse preoccupata come lui.
Senza dire una parola si alzarono e si incamminarono verso l’imbarco. Nonno Jey era l’unico ad essere di buon umore e sembrava non essersi accorto del nervosismo dei ragazzi.
Tra la folla dell’imbarco scorsero solo turisti, finché non notarono una ragazza bionda che puntava  dritto verso di loro trascinandosi dietro due grossi trolley.
Si fermò proprio davanti a loro e, mollando i bagagli esasperata, squadrò Takao a capo a piedi.
-Siete voi gli amici di Ariel, vero?-
-Ehm… si, certo!- rispose Takao sorpreso quando i compagni che la guardavano incuriositi.
-Finalmente!- esclamò lei in modo teatrale. -Mi dareste una mano? Potreste portare questi?- indicò i due enormi trolley color grigio perla e gli mollò addosso un grazioso beauty case alquanto pesante. –Non so come faccia quella musona di mia cugina a partire solo con uno zaino, mentre io mi devo fare spedire anche il resto! Comunque è sicuro che non le presto niente! A parte il fatto che mi ridurrebbe a brandelli qualunque cosa, ma…-
-Ehm scusa….- la interruppe Takao, irritato dai modi della ragazzina e cercando di reggere il bagaglio. –Ma tu chi saresti?-
Lei finalmente tornò a considerarlo e lo guardò in modo indecifrabile.
-Chi sarei io?- chiese quasi scandalizzata. –E me lo chiedi pure? Pour l’amor del cielo, allora sei veramente tonto! D’altronde mia cugina solo tipi del genere potrebbe frequentare… Ci siamo conosciuti solo qualche mese fa!-
-Ah! Ma tu sei la ragazza che Takao ha abbraccia e ha confuso per Ari!- disse Max scoppiando a ridere. –Dicevo che mi venivi a conoscere! Ti sei fatta bionda!-
-Si, l’ho ritenuto opportuno….- disse lei passandosi una mano tra i capelli e facendo un sorriso un po’ tirato al ricordo dell’accaduto.
Tutti scoppiarono a ridere mentre Takao diventava rosso.
Nonno Jey gli diede una pacca sulla spalla facendosi una grassa risata. –Perdonalo, a volte mio nipote è proprio un tontolone!-
-Certo, ne sono sicura. Comunque il mio nome è Claire, e sono la cugina di Ariel… fortunatamente….- si presentò la ragazza, restando delusa constatando che la persona per cui aveva veramente affrontato quel viaggio al fianco di quella pazza era assente. Ovviamente uno come lui non poteva perdere tempo con una come sua cugina, il che da un lato le fece piacere. 
-Io sono Hilary, piacere di conoscerti....- iniziò la ragazza.
-Ehm, ma l’ultima volta non eravate di più?- la interruppe Claire. La curiosità c’era comunque. Come mai Yuriy non era venuto? Dopo tutto non poteva chiederlo direttamente e al diavolo se sembrava scortese o maleducata. –Se non sbaglio c’erano anche… ehm, un ragazzo cinese… uno punk con i segni sulla faccia e uno rosso con gli occhi azzurri….-
-Infatti….- disse un po’ in imbarazzo Hilary. –Avevano da fare….-
-Ma chi sarebbe il punk con i segni in faccia?- chiese Max curioso.
-Non so, ha dei segni blu decisamente ridicoli e i capelli bicolore….- lo descrisse Claire distrattamente.
-Ah, ti riferisci a Kai!- fece Hilary decisamente punta dal “ridicoli” che aveva usato la bionda.
-Ma è qui!- disse Takao.
Tutti si voltarono verso il punto in cui doveva essere Kai, ma era scomparso.
-Volevo dire era qui….- si corresse Takao niente affatto sorpreso. –Piuttosto, Ari?-
 
 
 
 
Uscì dalle porte a vetro automatiche dell’aeroporto. La strada piena di turisti confusi, gente che trascinava bagagli e parlava ai cellulari, persone che si muovevano di fretta tra il traffico e il rumore dei clacson e dei motori dei taxi e delle macchine che andavano a venivano.
Fece solo qualche passo per ritrovarla dopo averla persa di vista per quei trenta secondi che, a quanto pareva, le erano bastati per accendersi una sigaretta.
Era appoggiata alla parete con lo zaino buttato per terra ai suoi piedi, completamente rilassata ed indifferente al fatto che l’avesse seguita e che adesso le stesse quasi di fronte.
Era molto smagrita dall’ultima volta che l’aveva vista, e la pelle cerea del viso la faceva apparire sciupata e fiacca. Certamente non era stato il viaggio a stancarla, ma erano chiari segni di un totale abbandono.
Quando ispirò per l’ennesima volta, trattenne il fumo per poi lasciarlo gradualmente scivolare dalle labbra pallide appena schiuse, ed ebbe come l’impressione che fosse proprio il fumo a corroderla da dentro e a toglierle ogni vitalità. 
-Dovresti fermarti, sai? Takao e gli altri sono venuti apposta per te.- disse rompendo di proposito il silenzio.
Lei neanche lo degno di uno sguardo. I suoi occhi scuri e sempre più grandi a causa della magrezza del viso, rimanevano fissi sul ciglio e le ruote delle vetture che passavano vicino al marciapiede.
Anche prima era sciupata, ma adesso lo sembrava molto di più. Prima, nonostante tutto il resto, i suoi occhi erano vivi e attenti.
-Sono stata dodici ore su un aereo, in mezzo a bambini petulanti e hostess rompipalle. Preferisco farmela a piedi piuttosto!-
La risposta fu quasi una sorpresa, per quanto spiccia e apatica. 
Restò a guardarla fumare come affascinato dalla sua figura grigia e un po’ sbiadita.
La mano che portava la sigaretta alla bocca tremava leggermente ogni volta che si alzava, e gli occhi ogni tanto si assottigliavano quando aspirava.
Si mise le mani in tasca. 
Sicuramente questa sua insistenza la stava infastidendo, difatti inclinò il capo dal lato opposto e sbuffò con impazienza.
Portava i capelli in una coda alta e malfatta, con tanti ciuffi che ricadevano sul viso e sul collo. 
Non lo aveva mai notato il suo collo, ma era molto sottile, così esile che gli diede l’impressione di poterlo spezzare anche solo sfiorandolo.
Gli venne in mente di toccarlo anche solo per un attimo, spinto dalla curiosità di sentire se era freddo come sembrava. Forse non l’avrebbe solo toccato. Aveva una linea così dolce e delicata…. Le labbra fremettero soltanto all’idea e distolse lo sguardo come bruciato.
-Starai a scuola con Sergey, Yuriy, Boris e me ….- le disse allontanando quell’attimo in cui si era sentito stranamente perso.
-Non me ne fotte chi c’è in questa scuola, non starò proprio con nessuno!-  
Tirò un’ultima volta e buttò la cicca a terra pestandola con il piede. Finalmente, da quando si erano incontrati, lo guardò.
Lui tremò quando il loro sguardi si incrociarono. Non era timore, lei l’avrebbe riconosciuto immediatamente altrimenti.
Si scostò dal muro dove era appoggiata, prese lo zaino da terra e lo sistemò sulla spalla. Si avvicinò a lui senza staccare un attimo gli occhi dai suoi.
Lui restò immobile anche quando fu ad un palmo dal suo viso, sostenendo il suo sguardo incattivito che un attimo prima non era riuscito a reggere, nonostante quella vicinanza lo mettesse a disagio. Come prima lei schiuse le labbra, gli sbuffò in faccia il fumo che uscì sinuoso e lento, come a volerlo ulteriormente provocare.
Sentì la rabbia crescere per quel gesto sfrontato, ma si trattenne dal mostrare la minima reazione.
-Spero che il messaggio sia stato chiaro!- gli disse Ari.
Kai storse il naso. Non sopportava l’odore della nicotina.
-Un po’ annebbiato direi!- 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Saaaaalve! nella speranza di non aver scritto una minkiata, scusate l’attesa, ma quando cambio ambiente devo adattarmi e ritrovare un ritaglio di tempo solo per questo, cosa ben difficile a casa mia con mio fratello che mi gironzola attorno come un cagnolone!
A parte questo spero di prendere subito a scrivere, che sono curiosa pure io di sapere cosa ne esce (oddeo! XD che minkiatona che ne esce!).
Ho notato che Claire non sta molto simpatica XD, in effetti è un po’ snob (solo un po’? ndtakao), comunque fidatevi che non è solo questo, ma è molto altro…. 
Per quanto riguarda Ari invece si, è molto più sadica e bastarda (solo perché prima si controllava per prendere per il culo i bladebreakers! Ndyuriy) (non è vero! :P ndTakao). In effetti con la ragazzina dai capelli rossi ho inserito anche una sfumatura… dai, da maniaca depravata, mi affascinava molto, quindi crazykikka (o pazzerella :D) hai colto in pieno.
Per quanto riguarda gli altri personaggi, come vedere Takao in fondo si è reso conto che c’è rimasto un po’ male per come Ari l’ha trattato in ospedale, ma non temete, all’amore mio gli passerà subito ;) (e di nuovo con sta storia dell’amore tuo! Non sono l’amore tuooo!!!! Nd takao).
Come andrà invece con Yuriy e Boris, se non nel prossimo, ma in quello dopo ancora si vedrà sicuro e, anticipando, dico solo che Yuyu riprenderà a fumare. (lo so che detto così sembra una minkiata, ma andate a pensare quello che combino e combino e combino….) (Bobo, mi hai tradito! Ç_ç ndyuriy) (noooooo te lo giuro! Nd boris col carbone bagnato) (le litigate tra marito e moglie fuori da questo spazio! Ndme)
Ora che ci penso invece, sempre a proposito dei personaggi, che cosa mi dite di Ming Ming? La faccio ricomparire? Come vi è sembrata nella ff precedente? A me anche stava sulle palle (e non poco) ma certi personaggi che trovo profondamente antipatici (prendi daichi ad esempio) sono ottimi se rivalutati e usati per qualche scenetta sfiziosa. E a proposito di questo vi annuncio che ci sarà il ritorno in un altro personaggio molto odiato (almeno io lo odiavo a morte e lo schifavo), ma vi assicuro che solo pensando a lui e a quello che combinerò…. *_* ah.. WAHAHAHA!!!
(questa risata mi mette i brividi…. Nd Takao) (non ti preoccupare, riguarda Kai! nd me^^) (ah, meno male! ndTakao) (meno male lo zoccolo! che sta storia!? ndKai è_é)
Comunque, passando avanti ai ringraziamenti:
Lexy90: ciao! anche tu esami che bello! Fai bene a distrarti un po’, studiare troppo fa male alla salute (concordo! ndTakao). Come vedi la cugina le è venuta appresso, e chi non l’avrebbe fatto per yuyu ammettiamolo! Spero che questo capitolo vada bene, fammi sapere, un bacione ciao ciao!
Pazzerella: ciao! complimenti, in due giorni ti sei letta 215 pagine di word! Lo so la fine è un po’ inconcludente, ma se sistemavo già tutto e tutti poi il gioco finiva lì, e io non voglio mica, mi diverto troppo a torturarl... ehm a scrivere (ha detto torturarli, l’ha detto!l’ha ammesso! NdTakao), quindi tiro per le lunghe, e prolungo l’agonia dei personaggi… ehm cioè il divertimento ^^’’’! (sadica bastarda! Ndkai incazzato). Cmq si, diminuisce il bey e aumenta il resto. Come ti ho detto sopra ci hai azzeccato in pieno con Ari maniaca sessuale XD! Hai apprezzato anche il personaggio di Ariana che credevo di aver messo da parte, e devo essere sincera, rispetto alle intenzioni iniziali non c’è molto ed è molto concentrato in quell’unico capitolo. Grazie mille, un bacione e spero che questo capitolo ti piaccia J!
Klarai: ciao ciccia! Ecco il secondo capitolo, visto che l’ho finito J, sempre grazie a te! ovviamente hai capito come mai claire si è tinta i capelli! Devo ammettere che mi hai ispirata molto per questo personaggio (non che tu sia snob, per carità!), soprattutto per il seguito e le somiglianze tra lei e ari. non oso perché ma ti ci vedo molto, se si gira faccio fare a te la parte XD, tanto sei già dentro il mondo dello spettacolo! Invece per ari sadica, non è solo l’aria francese, anche se avrei voluto dedicare qualche capitolo alle “marachelle” che ha combinato lì, ma ne combinerà un sacco anche qui. Comunque credo che hai proprio ragione, ora che mi ci fai pensare può essere la lontananza da Kai XD! Ps: grazie per l’idea, mo posto claire ;). È perfetta!
Clown: wow oddeo grazie per i complimenti, spero solo di non deluderti in nessun modo :)! Sono contenta che questo aumento di sadismo in ari non dia fastidio o che impressioni negativamente, sai è tutta una scommessa dopo tutto, non si sa mai quando si passa il limite o quando si è troppo lontani. Claire invece non la sopporti vero? Dai che forse nel prossimo capitolo la vedrai un po’ meglio ;). Kai è splendido in quel disegnino, non ho potuto fare a meno di metterlo, lo adoro *ç*! A parte questo cmq grazie, un bacione e ciaoooo!
Helens: ciao, grazie per i complimenti! Mi fa piacerissimissimo! Eheh yuriy che fuma ha un certo fascino vero!
Grazie mille a tutti e un bacione grande grande! Buona notte!
 
 
Klarai mi ha dato l’idea di mettere le immagini dei nuovi personaggi (e non solo, se trovo qualcosa di sfizioso lo condivido con voi) in ogni capitolo, quindi iniziamo con Claire. ecco, ora si dovrebbe vedere, ieri notte non ci sono riuscita perchè ero rincoglionita dal sonno :D....
   
 
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