Videogiochi > Mass Effect
Segui la storia  |       
Autore: Clown    24/09/2017    0 recensioni
Una lettera di licenza e il desiderio di un momento di normalità. Il Comandante Shepard non desiderava altro che abbandonarsi al sogno di quell'istante. La sensazione di sentirsi una donna, prima di un soldato. Di sentirsi un essere umano, prima di un eroe. Ma di fronte a sé, solo la realtà dell'esercito e della guerra. E di un sentimento che detestava non riuscire a sopprimere. [FemShepxVega]
Genere: Drammatico, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Comandante Shepard Donna, James Vega, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

LUEGO CULPO AL ALCOHOL






« Dimmi Steve. »

« Ehi, prima ho parlato con James. Era... combattuto. Mi ha fatto tenerezza, poverino. »

Shepard sentì uno strillo nel suo cervello, che innescò la contrazione dei muscoli delle guance in un sorriso sghembo.

« Davvero? »

« Ha detto che tra voi c'è una scintilla di qualche tipo. » Lo strillo nella sua testa divenne qualcosa di simile alla sirena di una navetta dell'SSC. « Spero che abbia ragione perché ve lo... ve lo meritate. Intendo, nel senso buono. » La sirena si trasformò in un assordante segnale di attacco aereo.

« Grazie. Staremo un po' a vedere. »

Fuggì da quella zona dell'appartamento e salì le scale. Nella terrazza superiore trovò James circondato dai biotici della compagnia. Tentò di raggiungere Tali, la cui voce proveniva dal retro della parete. Reagì con eccessiva lentezza: Miranda le aveva fatto un cenno con la mano perché li raggiungesse. Reprimendo l'impulso di annegare nel bicchiere, un gesto non adatto al coraggioso Comandante Shepard, incubo dei Razziatori, si unì alla compagnia.

« Qui che si dice di bello? State facendo i bravi? »

« Certo, Shepard. » Liara stava celando entrambi gli occhi con una mano. « James ci stava spiegando perché la prestanza fisica è superiore ai poteri biotici. »

« Ah sì? È un campo minato, James. » lo avvertì, alzando un sopracciglio. Lei stessa era un incursore biotico. L'ispanico si trovava in netta inferiorità.

« Dai, Lola, lo sai che ho ragione io! » Jane percepì lo stomaco annodarsi quando si sentì chiamare in quel modo.

"Cazzo, mi sa che ho bevuto troppo."

« I poteri bionici sono forti, ma imprevedibili. E il tempo di ricarica? »

« Shepard, dove hai trovato questo tizio? » Jacob lo schernì. Jane stessa si sentì punta sul vivo, avendo fatto dei poteri biotici la sua arma migliore.

« I miei non sono imprevedibili. I razziatori possono confermartelo! » replicò, ottenendo cenni di compiacimento da parte dei suoi sottoposti.

« Una persona può allenare il fisico, ma i poteri... sono quelli che sono. » la indicò con un dito. « E quei poveracci che si ritrovano con impianti difettosi? »

L'ultima frecciatina colse nel segno.

« Ehi, cosa...? Non stai parlando di me, vero? » Kaidan ringhiò in direzione di Vega. « Sono un L2, ma ho lavorato molto per imparare a saccheggiare. »

« Davvero? » Jacob parve stupefatto. Era più giovane di Kaidan, ed era dotato dei moderni impianti, un L4, se non un L5. Jane pensò che probabilmente non aveva mai incontrato un biotico L2. Non sano di mente, almeno. « Ehm... è... »

« Piuttosto insolito. » concluse Liara.

« Okay, okay. » James mimò le virgolette con le dita. « Forse non è questione di allenamento. Forse è il fatto di essere James Vega. » sottolineò il suo nome tirando i muscoli delle braccia e del petto e guardando Shepard negli occhi. L'allarme antiaereo nella testa di Jane riprese vigore. « Guarda, James Vega non deve mai ricaricarsi. Anzi, può andare avanti per ore! »

Kaidan parve imbarazzato. « Ehi, stiamo ancora parlando di combattimenti... vero? »

Jane fissò il tenente Vega. Il frastuono di un razziatore prese il posto dell'allarme antiaereo.

« Che simpatico. » bofonchiò Jacob, che rimase di stucco quando alle spalle di James apparve Kasumi.

« Taci, e fai un po' di addominali. »

"Nessuno sente il razziatore? No? Sicuri?"

« Kasumi! »

« Ero di passaggio! » la ladra rise, tornando nell'ombra.

« Per la Dea... »

Shepard squadrò il fisico di Vega. L'alcol le facilitò la scelta della parte da cui parte schierarsi.

« In questo caso sono d'accordo con James. »

« Aaaah, grazie Shepard. »

"Vi giuro che io sento un razziatore! Come fate a non sentirlo anche voi?"

« Perfino i poteri biotici sfigurano di fronte a questo esempio di eccellenza fisica. »

« Giusto! » ribadì con soddisfazione, scrocchiandosi i muscoli del collo. Jane sentì gli sguardi attoniti dei compagni biotici su di sé.

« La prima scelta discutibile che tu abbia mai fatto, Shepard. » disse Jacob a nome di tutti.

« Visto che roba? So anche arrotolare la lingua! »

Liara tirò un lungo sospiro disperato. « Shepard, rispetto le tue decisioni, sempre. James, tu PIANTALA con quella lingua. »

"James. Lingua. Qualcuno faccia tacere quel razziatore."

Approfittò della distrazione generata dalla lingua di James per defilarsi dalla discussione e rispondere ai richiami di Glifo.

« Comandante, i suoi ospiti sembrano a proprio agio. Posso fare altro? »

« Alziamo la musica e diamo inizio alle danze! » "Così forse riuscirò a coprire questo fastidioso razziatore."

« Molto bene, Comandante. Ho ben poche occasioni di impiegare i miei sistemi motori avanzati. »

Il richiamo della musica e dell'alcol risultò irresistibile. Tutti i suoi compagni, ad eccezione dei paranoici Zaeed e Javik, si buttarono in pista.

« Ehi, Shepard! »

Ballando sensualmente sul tavolo principale, Jack piegò ripetutamente l'indice per esortarla a raggiungerli. In mezzo alla sala, nell'unica zona sgombra da impedimenti, un nutrito gruppo di alieni e umani stava manifestando l'effetto dei fumi dell'alcol, scatenandosi in un ballo forsennato.

« Dovresti scatenarti così molto più spesso Traynor. » urlò Cortez nel tentativo di superare il volume della musica.

« Io e te ballare assieme? Troppo rischioso! Scoppierebbe un INCENDIO! »

Jane si posizionò al centro del gruppo. Era cosciente di ballare in maniera imbarazzate. Per quanto avesse il senso del ritmo e la capacità di seguire la musica, non aveva mai imparato a muoversi in modo tale da non sembrare un volus durante una rissa con un krogan.

« Evvai! » la incoraggiò Jack con un movimento del busto.

"Va bene. Tanto, peggio di così..."

Mosse prima un braccio, inquadrando il tempo. Seguì un movimento oscillatorio della testa e infine il resto del corpo, in un maldestro tentativo di coordinazione. La risata la investì da ogni lato, e se non fosse stato per il tasso alcolico oltre ogni limite di decenza, li avrebbe abbandonati, mandandoli al diavolo.

« Capitano in plancia! » esclamò Cortez.

« Ha sempre ballato così? » per osservarla meglio, Traynor aveva persino ridimensionato la frenesia della danza.

« Shepard sta salvano la galassia! » provò a giustificare la quarian, « Possiamo perdonarle qualche... difetto! »

« È... molto entusiasta. »

"Ubriaca, Traynor. Ubriaca. Per vostra fortuna! Almeno così razziatore sta zitto."

« Dovremmo registrare e mandare il video ai razziatori. Scapperanno, si fonderanno... o avranno pietà di noi. » propose Garrus sfoderando la sua rinomata ironia.

"Ecco perché il razziatore sta zitto!"

« Vedo che certe cose non cambiano mai. » la punzecchiò Jack. Jane si rese conto di essere caduta nella sua trappola come una novellina della caserma.

« Mi piace Comandante! È bello vederti così una volta tanto. »

"Grazie Cortez, ti picchierò per ultimo se ricorderò cos'è successo stanotte."

Si rese conto di dover dire qualcosa. Una frase ad effetto, che stupisse e rimanesse impressa. Qualcosa magari di entusiasmante, adatta alla serata, al momento. Qualcosa di spiritoso e ineguagliabile.

« Grazie a tutti per la vostra lealtà e il vostro sostegno. »

"Cosa cazzo ho appena detto?!"

Smise di danzare di colpo e finse di dover cercare Grunt.

"Ho bisogno di un altro drink. DEVO dimenticare."

Tracannò in un sol sorso un bicchierino di liquore asari. Si accorse che Grunt era effettivamente scomparso. Cercò in ogni stanza, perquisendo l'intero piano inferiore prima di passare al superiore. Lo ritrovò accasciato sotto il getto gelido della doccia.

« Grunt? Stai bene? »

« Sì... ho cinque crediti... » bofonchiò tra i grugniti.

« Benissimo. Torna a dormire. » lo incoraggiò, spalancando la porta del box perché gli arrivasse più aria. Si allontanò da un bagno che puzzava come una fabbrica di alcolici.

Oltrepassò il tavolino del salotto superiore, su cui giacevano abbandonati gli stuzzichini che aveva ordinato dal miglior ristorante del Silversun Strip. Non era rimasto neppure un pezzo di formaggio: Tali l'aveva davvero adorato.
Stava per tornare al piano inferiore e accasciarsi sui divani, quando con la coda dell'occhio vide degli strani movimenti sulla terrazza.

« Centosessanta... ah! »

Il tenente Vega stava effettuando una serie interminabile di piegamenti sulle braccia, affiancato da Kaidan e Jacob in quella che le apparve subito come una sfida al testosterone.

Nella sua testa partì un coro angelico di razziatori.

« State contando? Miranda? » Taylor si rivolse alla sua ex amante e compagna di Cerberus.

« Sicuro! Sei davvero fenomenale. Io quante ne ho fatte? » scherzò di rimando la donna, visibilmente ammirata.

« Su, forza! » li incoraggiò Liara. Si accorse che il Comandante li aveva raggiunti. « Shepard? »

« Che succede? » "Oltre alle prove generali per lo spettacolo di fine anno dei razziatori, ovviamente."

« È una lezioncina sulla superiorità fisica. » rispose Vega.

« Ci riusciresti tenendo un drink in ogni mano? »

« Certo! » affermò James, guardandola mentre effettuava l'ennesimo piegamento. « Ah. Wow! » gemette. I razziatori intonarono un Kyrie.

« Ah! Perché Kaidan ne fa di più? » Liara finse di essere stupefatta.

« Non c'è da stupirsi! » gongolò il biotico.

« Jacob ti sta massacrando. Come mai? » rincarò la dose Miranda.

« Che domande! Sono nato per questo. »

« Oggi sei fuori forma, James. » Shepard ne approfittò canzonare quell'ammasso di muscoli che la faceva impazzire. Una piccola vendetta che poteva comprendere solo lei. Il compiacimento dei biotici durò poco: senza emettere alcun rumore apparve, seduta sulla schiena di Vega, la piccola ladra capace di rendersi invisibile.

« Beh, nessuno è perfetto. A te come va la vita? » domandò a James, che tentò un ultimo piegamento prima di crollare sotto il suo peso, trascinandosela addosso tra le risate delle altre donne. Jane resistette a stento all'impulso di allontanare la ragazza da Vega e prendere il suo posto.

« Okay, c'è un modo più divertente di bruciare calorie. » esclamò l'ispanico mentre si rimetteva in piedi.

Shepard pensò a un ben preciso modo. I razziatori passarono a un coro gospel.

« Dai, balliamo! » azzeccò Liara, trascinandoli in pista.

"Ballare. Certo."

Jane rise del modo assurdo in cui danzavano Kaidan e Liara. Ammirò l'eleganza di Miranda e la compostezza di Jacob. Nella sua mente sentì un concerto rock di macchine letali quando vide James ballare. Era ubriaca. Erano entrambi ubriachi. Quella poteva essere una delle loro ultime sere assieme.

« Guarda che ROBA! » sentì James esaltarsi, canticchiando il ritmo della canzone.

"Lo fa apposta, LO FA APPOSTA."

Si appoggiò al muro con una spalla e batté la mano sulla schiena di James, che interruppe il combattimento di boxe a ritmo di musica. L'espressione che le rivolse la inquietò ma decise di non tornare sui suoi passi. Non più. « James, quei drink vanno giù bene? Insomma, devi... bere ancora molto? »

« Lola? Sì... credo che stasera ci sarà uno di quei famosi momenti magici. »

L'Araldo dei razziatori intonò il suo assolo.

« Bene, allora a dopo, James. »

La salutò con un cenno.

"Va bene. Ultimo drink. Ne ho bisogno."

Si recò al piano di sotto cercando di mantenere l'equilibro e non ruzzolare sul pavimento. Non capiva se fosse l'alcol o la promessa strappata a Vega a causarle il senso di instabilità.

"Cazzo, devo sedermi..."

Il divano le apparve come un'oasi all'orizzonte e le stuzzicò una nuova idea.

« Ehi, ascoltate! » urlò in direzione dei vari gruppi per richiamare la loro attenzione, « Venite qui un momento! Facciamoci una foto ricordo. Mettetevi sul divano. »

« Eccellente suggerimento Shepard. » le sorrise IDA, permettendo a Joker di prendere fiato. Il pilota odiava ballare, e solo per la sua fidanzata aveva corso il rischio di spezzarsi qualche osso dimenandosi a ritmo di musica.

« Ottima idea! Poi mandami una copia. » esclamò Liara, mentre alle sue spalle accorrevano James e Cortez.

« In posa con i primitivi. Impagabile... »

« Grazie per essere qui, amici. A noi! » Shepard tentò di darsi un minimo di contegno, benché gli occhi lucidi e i capelli scarmigliati rendessero l'effetto finale alquanto deludente. « Pronto Glifo? »

« Certo. Prego di rivolgere lo sguardo da questa parte. »

« Okay, diciamo tutti: Normandy. »

Il suggerimento venne colto da ogni fronte e la gigantografia della squadra di Shepard prese posto sullo schermo del salone. Percepì una stretta di commozione al petto. La galassia la temeva, eppure era riuscita a raccogliere attorno a sé individui che andavano oltre il suo cinismo e la sua spietatezza in combattimento. Con quegli stessi individui era impegnata in una guerra che sembrava senza speranza, e si accorse che aveva la fottuta paura di perderli. Liara riuscì a percepire le sue emozioni contrastanti e la abbracciò. Un invadente gesto di affetto a cui per la prima volta non reagì in malo modo.

« Shepard, va tutto bene? »

« Sì Liara, grazie. »

« Ti va di tornare a ballare con noi? »

Jane guardò i suoi compagni. Avevano formato un unico gruppo, al centro dell'appartamento, in cui erano riusciti a trascinare anche Jeff. Si sentì pervadere da un senso di malinconia.

« Preferisco andare a riposarmi. Temo di aver bevuto troppo. »

« Va bene Shepard, dicci qualcosa se hai bisogno di noi. » l'asari strinse la mano del Comandante e le donò uno dei suoi calorosi sorrisi, prima di raggiungere il resto dell'equipaggio.

"Cazzo, o non reggo più l'alcol o sto invecchiando..."

Salì le scale con calma, sicura che Liara non avrebbe consentito che la disturbassero. Aveva perso ogni voglia di compagnia, di divertimento. Si sentiva sopraffatta da un senso di sconfitta imminente, la sensazione che avrebbe perso tutto ciò che di più caro aveva raccolto attorno a sé nel tempo. Aveva solo voglia di stare da sola.
Entrò in bagno, in preda a un vago senso di nausea; lo scroscio del rubinetto aperto pervase l'ambiente.

"Merda..."

Infilò la testa sotto il getto d'acqua lasciando che la temperatura gelata le rischiarasse la mente. Sentì alcuni rivoli scivolarle lungo la schiena, infradiciandole la felpa. Sollevò il capo solo per l'urgente bisogno di ossigeno che placò con un profondo respiro. L'aria calda le invase i polmoni, in contrasto con il freddo dei capelli appiccicati alla pelle.

"Devo sdraiarmi..."

Con la capigliatura ancora gocciolante uscì dal bagno e si diresse verso il letto, decisa a buttarcisi sopra e sprofondare nell'oblio del dopo sbronza.

« Ti sembra il modo di sparire? »

"Mai fidarsi di Liara." « Vega? »

L'ispanico scoppiò a ridere, appoggiato allo stipite della porta. Tra le braccia teneva una scatola di cartone di cui Shepard non riuscì a identificare il contenuti.

« Dai Lola, non dirmi che ti sei già dimenticata! »

"Come se fosse possibile scordarsi del concerto dei razziatori." « No James, non me lo sono dimenticata. » la voce le tremò leggermente. Strinse i denti: odiava mostrarsi debole e non riteneva l'alcol un buon motivo per apparirla.

« Bene, perché nel caso ho qui qualche bottiglia di birra con cui rinfrescarti la memoria. » entrò nella stanza innescando la chiusura porte e appoggiando il contenitore per terra.

« Non abbiamo già bevuto abbastanza? » sbarrò gli occhi.

« Naaa. Dai Lola, solo una. »

Jane roteò gli occhi, sorridendo. In fondo, non avrebbe potuto farle male, e la bottiglia si sarebbe andata ad aggiungere alle innumerevoli che già giacevano sul pavimento della camera.

« D'accordo James, passamene una. »

L'ispanico tolse il tappo da una bottiglia e gliela allungò. Shepard guardò l'etichetta della birra: era una birra terrestre, fabbricata in Messico. « Dove hai trovato questa rarità? »

« Ho le mie fonti. Allora, brindiamo? » rispose, avvicinando il braccio.

« A noi. »

« E al nostro momento magico. »

Il tintinnio dei colli di vetro che si toccavano coprì l'ultimo singulto canoro dell'Araldo. Jane si portò la bottiglia alle labbra, ingollando un lungo sorso della bevanda ambrata. Era amara rispetto ai cocktail che aveva bevuto sino a quel momento, ma non le dispiacque. Con la coda dell'occhio vide che il tenente aveva smesso di bere e la stava osservando.

« Che c'è? » gli domandò, abbassando la birra.

Vega afferrò la sua bottiglia e la posò per terra assieme alla propria, di fronte al letto. Shepard seguì in silenzio il movimento del suo corpo, da quando si piegò, al momento in cui le fu tanto vicino da sentirne il calore. Trasalì quando le mani dell'uomo si appoggiarono sui suoi fianchi.

« Tutto bene Lola? »

Jane mandò al diavolo la guerra e i razziatori con un sorriso. « Benissimo. »

Arrotolò le piastrine militari attorno alle dita e lo strascinò a sé. Le labbra si unirono in un bacio che sapeva di alcol e disperazione, le lingue intrecciate in una danza infuocata. Un brivido di piacere le risalì lungo la spina dorsale fino alla nuca. Vega la sollevò, reggendola per i glutei. Shepard ne approfittò per stringere le gambe attorno al suo bacino. Il contatto tra i loro corpi le fece perdere il contatto con la realtà, affogandola in un ebbrezza di piacere quando sotto di sé percepì la morbidezza delle lenzuola.
Non ricordò il momento in cui si erano rivestiti, né come fecero a crollare addormentati l'una nelle braccia dell'altro. Fu svegliata dai suoi sospiri, e dalle soffuse risate soddisfatte.

« Wow... è stato... »

« Bello? Folle? Selvaggio? » domandò Jane. Stava godendo di ogni singolo istante che trascorreva a contatto con quell'uomo.

« Decisamente... direi di sì... » rispose.

Shepard percepì un senso di inquietudine. Vega aveva girato lo sguardo verso un punto imprecisato del soffitto.

« Tutto bene James? »

Il giovane scostò il braccio del Comandante e si mise a sedere, spostando il peso sul braccio che aveva usato per stringere la donna. « Sì... » con la mano libera le accarezzò un braccio. Jane ebbe paura. Quel tono non le piaceva.

« Forse è meglio non dirlo a nessuno, Lola... »

Fu come se un krogan le avesse assestato un pugno nello stomaco. Una sensazione di nausea la investì, annebbiandole la vista. Vide James volgerle la schiena e appoggiare i piedi per terra, pronto ad alzarsi. Fece appello a tutto il suo autocontrollo per evitare di correre in bagno e vomitare.

« Ah sì? Senti, scendi dal letto e fila in cucina a prepararmi delle uova o lo saprà tutta la galassia. » gli appoggiò una mano sulla schiena, simulando la serenità che aveva percepito sino a qualche istante prima.

« Okay. » annuì Vega, sorridendole. Lo sguardo di Shepard lo seguì sino a quando non uscì dalla stanza e fu sicura che non potesse più vederla.

Si alzò di scatto. La testa le roteò come nella centrifuga del Centro d'Addestramento e dovette appoggiarsi al muro per evitare di capitolare a terra.

"Merda... devo vomitare."

Si trascinò sino alla porta del bagno. L'immagine del protean collassato a causa dei postumi della sbronza le si parò davanti.

« Eh... ora possiamo... dominare la galassia. Inchinatevi a Javik! »

"Ma cosa cazzo? Quando è entrato?"

« ... io... ho avuto un incubo... erano trascorsi cinquantamila anni. Era tutto orribile... ero solo... i primitivi si erano evoluti... governavano la galassia! Salarian... turian... e persino le asari. »

Il sangue le ribollì nel cervello. Quel protean era sulla sua strada.

« LEVATI DI MEZZO! » ruggì. Lo afferrò per l'armatura e trascinò fuori dal bagno, spingendolo lontano da sé con un calcio.

Si accorse che l'ira le aveva restituito la lucidità che agognava. La nausea aveva fatto spazio a una sensazione di calore familiare, la stessa che provava sul campo di battaglia.
L'appartamento le sembrò all'improvviso troppo stretto. Scese le scale di corsa, ignorando i richiami dei suoi compagni.

« Chi vuole uova? » udì Vega richiamare al rancio, « Liara, uova? Traynor? Esteban! Uova? Joker! Dov'è finito? Kaidan, vuoi quelle uova con quel caffè? Tali? Lei ne vorrà di sicuro. »

Jane passò di fianco alla cucina a passo sostenuto. Mantenne lo sguardo fisso sull'uscita, fingendo di non udire il tenente che la invitava ad assaggiare la sua specialità. Sentiva che se si fosse avvicinata a quell'uomo la sua collera sarebbe esplosa, mandando a puttane quel poco di rapporto che era riuscita a conservare. Per lui era sempre stata solo il Comandante. Sì sentì stupida. Si era illusa di poter vivere come una persona normale, di poter essere trattata come se non fosse l'eroina di guerra che tutti conoscevano ma una semplice donna. Persino Garrus non l'aveva mai chiamata per nome.
Lei non era Lara Lindgren, o Jane Shepard. Lei era il luogotenente Comandante Shepard dell'Alleanza terrestre, macellaio di Torfan, primo Spettro umano, eroe della Battaglia della Cittadella, conquistatore dei collettori, distruttore di Bahak, avatar della vittoria. Non sarebbe mai stata nient'altro.
La porta delle Tiberius Towers si aprì e Shepard si ritrovò nel caos della Silversun Strip. La testa le prese a martellare sotto i violenti attacchi dei postumi della sbornia.

"Non adesso."

Calcandosi il cappuccio sulla testa si diresse verso l'Armax Arena.
Le sue urla si confusero con il frastuono degli spari.


  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Mass Effect / Vai alla pagina dell'autore: Clown