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Autore: ARandGS    12/11/2017    6 recensioni
Il dolore
Un viaggio
La rinascita 
Bella e i suoi amici si sono appena diplomati e le loro famiglie decidono di regalare a tutti loro una vacanza tra le bellissime isole dell’arcipelago della Maddalena in Sardegna. Ne sono tutti entusiasti tranne lei, che non ha ancora superato la morte di Jacob.
In Sardegna incontrano un gruppo di tre ragazzi inglesi, uno di loro, Edward si mette in testa che la vuole conquistare, vuole capire il perché del suo sguardo spento, ma è difficile rubare il cuore ad una ragazza che non vuole più farsi amare.
Edward è l'unica persona che potrebbe capirla, perché come lei, anche lui ha chiuso le porte all'amore.
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Questa storia è scritta a quattro mani da AlmaRed & Giulia Scricciolo
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Questa notte ho dormito poco non so se per il fuso orario o per il troppo silenzio o per chissà quale altro motivo, fatto sta che stamattina ho sonno e quando ho sonno sono più intrattabile, ma di certo non posso restare a crogiolarmi nel letto visto che sono in vacanza con i miei amici, e per di più come direbbero tutti quanti il mare della Sardegna è unico, non c'è il tempo per perderselo, spero solo che un po' di sabbia e una buona dose di Sole mi diano un po' di buonumore e soprattutto di relax.
Mi preparo e vado in spiaggia, anche se piuttosto presto e gli altri probabilmente stanno ancora dormendo, gli lascio un messaggio dopo aver fatto colazione nella sala principale, e per fortuna questa volta senza altri ragazzi che mi disturbino.
La spiaggia è davanti all'albergo, ringrazio mentalmente mia madre per aver scelto questo posto, così almeno non dovrò camminare troppo data la mia pigrizia. 
Stendo il mio telo vicino al mare così da poter respirare un po' della calma costante delle onde. Gli italiani mi piacciono moltissimo e mi fanno ridere, con i loro modi così calorosi e sorridenti a volte anche buffi, cosa molto differente dalla California, dove nonostante ci si sorrida si è in realtà troppo impegnati per badare agli altri.
Mi sdraio cercando di abbronzarmi un po', come amiche fedeli le mie adorate cuffiette e la musica. Volume al massimo ed il resto del mondo spento. 
Non so quanto tempo passo così forse due ore, prima che Alice arrivi con di fianco Rose e dietro di loro Emmett e Jasper che sembra quasi abbiano lasciato la testa a letto per come camminano.
<< Ehi tesoro, sei qui da molto?>> mi chiedono mettendo giù le borse
<< Un po', non avevo sonno e così ho preferito venire qui, avevo voglia di mare>> dico mentre metto via le cuffie
<< Beata tu>> si lamenta mio cugino buttandosi sulla sabbia come un sacco di patate << Io avrei voglia di rintanarmi il quel morbidissimo letto, possibilmente con aria condizionata accesa, ma come fanno questi italiani a resistere a queste temperature, non so>> iniziamo a ridere tutti per la sua voce da bambino delle elementari costretto dalla mamma ad alzarsi
<< Dai orso che se fai il bravo ti faccio fare il bagno fra poco>> lo prende in giro la fidanzata
<< Ah sì?>> lui si alza di scatto e la prende in braccio correndo in acqua fra le urla e le minacce di Rose e le nostre risate 
<< Bella guarda chi sta arrivando?>> mi dice Alice indicando qualcuno dietro di noi.
Mi volto e vedo i tre moschettieri falliti..ops no il mio vicino di stanza con i suoi due compari
<< Be Alice era ovvio, sono del nostro albergo dove vuoi che vadano? Poco male, non mi interessa almeno che quel troglodita non venga a disturbarmi>> ammetto serena sdraiandomi nuovamente
<< Allora forse dovrebbe interessarti; sta venendo qui>> mi alzo come scottata
<< Ma chi è?>> chiede confuso Jasper
<< Uno con cui Bella ha discusso ieri>> fulmino Alice che non sa tenersi un cecio in bocca
<< E come mai? Come è riuscito a scalfire la tua corazza?>> mi chiede il mio amico
<< Non è riuscito a fare nulla se non ad infastidirmi con i suoi modi maleducati e da protagonista, ed ora smettetela altrimenti capirà che parliamo di lui>> dopo neanche mezzo secondo lui stende il suo asciugamano vicino a me, senza aprir bocca e senza chiedermi il permesso soprattutto!
Lo fulmino anche se lui non mi guarda, ma quando sente oltre al mio, anche lo sguardo di Alice e Jasper addosso, si rivolge a loro
<< Oh scusate c'eravate voi qui?>>
<< No non ti preoccupare, mi hanno detto che sei un amico di Bella>> mi volto sconvolta verso Jasper, ma che cavolo si sta inventando << Tesoro che dici se noi andiamo a fare due passi intanto?>> stanno scappando lasciandomi qui? Da sola? Con questo...scemo?! 
Si! Visto che se ne vanno mano nella mano
<< Non ti ho ancora salutato, buongiorno acidella. Dormito bene?>>
Lo ignoro completamente, faccio finta che lui non sia al mio fianco ed indosso i miei occhiali da sole, le mie cuffie e mi sdraio sul mio telo mare.
La musica dei Coldplay invade subito la mia mente, facendomi dimenticare di tutto e di tutti, osservo il mare cristallino davanti a me, ha colori che vanno dal blu intenso, passando per il verde smeraldo, fino all’azzurro trasparente. Se mi chiedessero di immaginarmi il paradiso lo descriverei proprio con i colori del mare.
Della persona che ho accanto mi dimentico completamente, finché lui non mi toglie una cuffietta << Cosa stai facendo?>> dico irritata.
<< Mettiti la crema solare…ti stai scottando!>> ho già detto che il soggetto che ho accanto è la persona più irritante al mondo?
<< Ora che ti sei preoccupato per la mia salute…puoi continuare a farti i cazzi tuoi?>>, rispondo rimettendomi le cuffie, la crema solare protezione cinquanta l’ho messa prima in albergo.
A head full of dream è appena cominciata, noto Rose ed Emmett che si divertono in acqua, lui la abbraccia e la bacia, la fa cadere in acqua. Una lacrima sfugge al mio controllo, la mia non è invidia è solo la mancanza di un qualcuno che non mi appartiene più.
Tolgo le cuffiette, ho bisogno di camminare per le meravigliose coste dell’isola, di isolarmi ancora di più da quello che mi circonda, ho bisogno di rimanere sola con me stessa, più di quanto lo ero già.
<< Ehi, stai bene?>> Edward è ancora lì, il suo telo mare è lontano dal mio di appena dieci centimetri, la sua presenza mi urta come la sua voce.
<< Se arrivano i miei amici dì loro che sono andata a fare un giro>> rispondo ignorando la sua domanda, alla quale non avrei saputo rispondere.
<< Certo…come vuole sua maestà>> dice fingendo mezzo inchino. Oltre ad essere irritante è pure stupido, pieno di pregi questo ragazzo insomma…
Non gli rispondo, prendo le mie cuffie e cammino, cerco di immedesimarmi nelle canzoni che sento, è un modo per estraniarmi e per qualche minuto non essere me stessa, e poi cambiare ancora personaggio, così io non sono mai io e non resto mai io.
Dopo qualche chilometro mi fermo in una scogliera, abbastanza isolata per non essere disturbata, ma anche in un punto in cui posso godere di tutto quello che mi circonda, mi sento serena, tranquilla con me stessa per quanto sia possibile, ed in pace con quello che mi circonda, sto pensando di fermarmi qui per il resto della vacanza, non avrei bisogno di altro; cuffie, mare, Sole ed il silenzio del resto del mondo.


Non mi accorgo nemmeno del momento in cui comincia a tramontare, troppo impegnata a respirare, cosa che non mi succedeva da mesi.
Sento solo il momento in cui qualcuno mi toglie dall’orecchio una cuffia, io mi volto incazzata nera, chi ha osato rompere la mia bolla di tranquillità?
<< Si può sapere cosa ci fai qui? È da un paio di ore che io ed i tuoi amici ti cerchiamo>> Edward, chi sennò?
<< Nessuno ti ha chiesto di farlo>> mi rimetto la cuffia, ma lui ostinato (altra cosa da aggiungere ai suoi difetti), me la ritoglie
<< Forse non hai capito. Hai passato tutta la giornata qui, ed i tuoi amici erano in pensiero per te, che da pazza quale sei non rispondi nemmeno alle loro chiamate>> sembra frustrato, si continua a passare le mani tra i capelli in un fare ossessivo, cos’è ha paura di rovinarsi la piega?
<< Edward, sei pregato di lasciarmi in pace, io non ti ho chiesto nulla, ma ti trovo sempre tra i piedi. Lasciami stare, non sai nulla di me e non permetterti mai più di darmi della pazza>> Mi alzo, e cammino verso la nostra spiaggia a passo svelto, avrei voluto che se ne andasse in qualche altro posto, o che ne so, che aspettasse cinque minuti, insomma tutto per non ritrovarmelo dietro come un cagnolino, invece no, è qui e mi dà ancora più sui nervi se possibile, so che fra poco scoppierò come una pentola a pressione!
<< Eccoti finalmente Bella, ci hai fatto preoccupare a morte>> Alice mi abbraccia invece mio cugino continua a fulminarmi con lo sguardo
<< Ero solo andata a fare una passeggiata, tutto qui>> Emmett sbuffa stizzito
<< Si come no, ma lascia stare Alice, siamo noi i folgorati di testa>> Rose gli mette una mano sulla spalla << Lascia stare>> gli chiede
<< No Rose fallo parlare, è da quando siamo partiti che non vede l’ora di farlo o forse è da quando è morto Jake che non vede l’ora di dirmi come comportarmi e cosa dire, vero cugino?>> avete presente la pentola a pressione di prima? Ecco ormai ci siamo, solo al culmine
<< E anche fosse? Si voglio dirti quello che per me dovresti fare, che in questo caso è, essere più presente con noi visto che siamo i tuoi amici e non sparire tutto il giorno non si sa dove, lasciandoci qui come degli scemi>>
<< Emmett, forse è il caso di lasciarla tranquilla, non serve a nulla assillarla in questo modo, è grande può fare quello che vuole>> è Edward a parlare, cosa che non mi aspettavo. Dopo che l’ho trattato in quel modo.
 Mi ricorda Jacob in questo momento…anche lui mi difendeva sempre anche quando era una causa persa. Ma ora che lui non c’è so fare da sola, e nessuno può permettersi di prendere il suo posto neanche involontariamente.
<< Edward tu che centri qui? È un discorso tra me e lui, non fai parte di questo gruppo e come ti ho già detto non voglio trovarti sempre trai piedi, ti è chiaro?>> lui si ammutolisce ma resta accanto a me, solo a qualche metro di distanza
<< Porta pazienza Edward lei non apprezza gli sforzi di nessuno, è troppo occupata a pensare solo con la sua testa>> Emmett riparte in attacca, colpendomi ancora di più
<< Oh ma piantala Emm, ero andata a farmi un giro, niente di più. Voi siete tutti qui a fare le coppiette felici ed io avevo bisogno di stare per conto mio, sono maggiorenne posso decidere dove andare e per quanto>> iniziamo ad alzare la voce eppure non ho il coraggio di guardarlo negli occhi perché forse vorrebbe dire, affrontare tutti i miei problemi
<< Forse non ti è chiaro che sei in una città che non conosci e per lo più non rispondevi nemmeno al telefono, quindi se permetti ho il diritto di essere arrabbiato. Ma il problema non è nemmeno questo, è il fatto che tu non ci sei più, non sei più la stessa Bella, non vivi e non fai vivere nemmeno noi questo tuo comportamento, tu forse non ti rendi conto che il tempo passa e non risolvi nulla facendo così, ci fai solo preoccupare>>
<< E cosa dovrei fare secondo te Emmett? Eh?? Dovrei fare finta che non sia successo nulla? Fare finta che vada tutto bene, per fare felice voi? Mi dispiace ma non posso perché sono io quella che soffre non voi. Non è passato nemmeno un anno e tutti si sono dimenticati di Jacob ma io no, voi non capite lui era il mio amore, io vivevo per lui, non posso continuare a comportarmi come prima e non posso nemmeno fare come vuoi tu solo perché non provi un briciolo di dolore, né per me, né per Jake>>
<< Non puoi dire questo Bella! Jacob era il mio migliore amico cazzo! Tu non vedi che soffro perché sei troppo impegnata a canalare la tua attenzione sul tuo di dolore, ma tu non sai tutte le volte in cui mi accade qualcosa e prendo in mano il telefono perché vorrei raccontargli tutto, o le volte in cui aspetto che lui mi tiri fuori dai casini che ho combinato. Sveglia Bella, tutti soffriamo ma stiamo cercando di sopravvivere dandoci forza uno con l’altro cosa che tu non sei disposta a fare! Cosa pensi che in questo modo Jake tornerà da te? No non lo farà in nessun modo. Ma tu non vuoi capire, e fin quando sarai disposta a concentrarti sul tuo egocentrismo allora io, anzi noi, non potremmo fare altro. >> se ne va, seguito da Rose che cerca di calmarlo e da Alice e Jasper che non sanno cos’altro aggiungere.
Mi sento svuotata, mi ha spiattellato davanti agli occhi la verità che non volevo vedere. Non so neanche più cosa pensare, perché so che sono tutte cose vere, Emmett e Jake sono sempre stati inseparabili, ancora prima che io e lui ci fidanzassimo, ma era come se me ne fossi dimenticata; come se per tutti questi mesi avessi convissuto solo io con la sua scomparsa e loro non lo avessero mai conosciuto. 
<< Io…io non so cosa sia successo, ma se vuoi puoi sfogarti con me>> mi ricordo solo ora che Edward è qui, chissà se ha capito qualcosa. Ora mi sento ancora più nuda di fronte a lui, sa cose che nessuno a parte la mia famiglia conosce, e mi sento indifesa. Questa sensazione non mi piace, non so come comportarmi e non voglio essere compatita o che qualcuno provi pietà. Perciò rispondo nella sola maniera che so fare
<< Ancora? Non ti è chiaro che non voglio tu sia qui? Quella che hai appena sentito era una conversazione privata che tu non dovevi ascoltare, ma che non si sa con quale diritto tu l’hai fatto! Io Edward non ti sopporto, non c’è nessun tipo di rapporto neanche di simpatia tra noi, io ti trovo egoista, viziato, capriccioso, dongiovanni e pure antipatico, e con me queste persone non possono avere a che fare, quindi te lo dico per l’ultima volta, lasciami in pace!>> inizio a correre via dalla spiaggia, sperando che lui non mi segua e questa volta accade, mi volto dopo qualche metro e lo vedo ancora nel punto dove gli ho urlato contro, ma ora sta guardando il mare.
Continuo a camminare fino all’hotel e poi fino alla mia stanza. Appena chiudo la porta sento un tonfo anche dentro di me. Mi sento ancora peggio, di come mi sentivo oggi pomeriggio, ora mi sento sola ed anche egoista, vorrei quasi scappare da me stessa perché questa non sono io, forse dovrei chiedere scusa a chi mi è stato accanto in questi mesi, ma non so se ce la farei, un po’ per orgoglio un po’ perché so che le scuse non basterebbero.
Dopo essermi fatta un bagno, mi siedo nella sedia del balcone, per questa sera voglio stare qui sola, ho bisogno di riflettere e di schiarirmi le idee su quello che è successo, inoltre mi sento anche in colpa per come ho trattato Edward, non che non io pensi quello che ho detto, ma non lo conosco e fino ad ora ho sparato solo sentenze su di lui, quando per prima avrei dovuto farlo su me stessa.
Mi viene in mente Jacob, in questo momento probabilmente mi sgriderebbe per il mio carattere troppo fumantino, e mi direbbe che ho sempre avuto il maledetto vizio di andare via per la mia strada con i paraocchi senza guardare nulla e nessuno, quante volte me lo diceva mentre io sbuffavo elencando le mie ragioni, ed ora cosa darei per sentire un secondo la sua voce.


<< Ehi>> Edward dal suo balconcino, mi chiama << Lo so che probabilmente mi prenderai per scemo e probabilmente me lo direi io stesso, dopo quello che mi hai detto in spiaggia, ma volevo sapere come stai, visto che a cena non sei scesa>>
<< Scusa Edward. Per prima intendo, io non sono mai stata troppo facile ed ora meno che mai>>
<< Non ti preoccupare lo siamo un po’ tutti, neanche io sono un tipo facile>> ridacchia e fa sorridere anche me
<< Me ne sono accorta>> gli faccio notare, eppure siamo entrambi qui, nella stessa casella del puzzle, ed io mi sento ancora sola, tanto che anche solo la sua compagnia mi sembra molto
<< Edward…io, lo so che prima ti ho offeso, ma volevo chiederti se… per qualche minuto di andrebbe di, di farmi compagnia ecco>> me ne vergogno quasi a chiederglielo, magari aveva programmato una serata con i suoi amici, ed io gli sto facendo perdere tempo, ma non faccio in tempo a farglielo notare che ha scavalcato la piccola ringhiera che ci divideva
<< Certo>> dice prendendosi una sedia << mi sembra un’ottima idea>> gli sorrido e mi siedo accanto a lui, guardiamo entrambi il mare che si sta inscurendo, e per qualche minuto non ci diciamo nulla, ma sto bene, in tranquillità.
<< Lo so che non ti va di parlarne, ma forse sfogarti su quello che è successo prima con i tuoi amici ti farebbe bene>> lo guardo arricciando il naso e negando
<< Non so se è il caso>> lui annuisce e torna a guardare avanti a se, mi chiedo perché non è il caso…insomma il male che ho dentro, di sicuro che non cambierà, e non aumenterà se ne parlo con qualcuno, anzi molti dicono che poi si sta meglio e forse con un estraneo, mi sentirei più a mio agio.
<< Ok, be in realtà non è un segreto di stato anche se sembra così. Il mio fidanzato, Jake è…è morto qualche mese fa. Era l’amore della mia vita, il mio compagno, il mio migliore amico e l’uomo che vedevo affianco a me per tutta la vita, il mio principe azzurro in pratica…peccato che non avesse un’armatura sufficientemente grande per sconfiggere la leucemia.>> lo sento sussultare, quasi stupito << gli sono stata accanto sempre, quando l’ha scoperto, quando hanno iniziato le chemio, quando ha iniziato a perdere i folti capelli neri che tanto amava, fino a quel giorno>> sento che le lacrime stanno scendendo ma è come se avessero tolto il filtro cervello bocca ed ora non riesco più a fermarmi << io credevo che ce l’avrebbe fatta, non potevo immaginare che ci avrebbe lasciati così, non riuscivo a credere che il mondo potesse andare avanti senza di lui, nonostante tutti cercassero di prepararmi specie alla fine, io pensavo che all’ultimo lui avrebbe fatto vedere di che pasta era fatto, e così mi sono trovata improvvisamente sola, ed io…i-o non so come affrontarla mi sento persa e mi domando come gli altri facciano ad andare avanti quando io non ho neanche la forza di alzarmi al mattino, io non so se ce la faccio Edward>> mi alzo in piedi di scatto e cerco di darmi un contegno, ma le sue braccia mi avvolgono nelle spalle, le sue calde braccia che si allacciano perfettamente a me. Senza pensarci un attimo mi volto verso di lui e piango sul suo petto mentre cerca di calmarmi dandomi dolci baci sulla testa.
<< Sfogati, so cosa si prova e con me puoi lasciati andare>> non ho il tempo né la voglia di chiedergli se sono o meno frasi di circostanza, voglio solo stare qui, tra le sue braccia e lasciare che tutto mi scivoli addosso mentre io mi sento al sicuro. Ma d’altronde questa notte non è fatta per ragionare ma solo per questo momento.                  
 



Buon pomeriggio a tutti come state? Siamo tornate come ieri avevamo anticipato a qualcuno; ci scusiamo pwe l'enorme ritardo, ma vari impegni ci hanno tenute fuori da questa storia per un po', ma ora ci siamo!
Speriamo siate ancora in tanti a voler scoprire cosa succederà in questa storia, perchè vi assicuriamo che ne accadranno delle belle.
Mi raccomando diteci tutto quello che pensate e ci sentiamo prestissimo.
Un bacio.
Alma & Giulia.

 
   
 
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