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Autore: Kia_1981    16/11/2017    0 recensioni
"Si sorprese a pensare che, se si fosse alzata in punta di piedi, sarebbe riuscita a raggiungere le sue labbra con un bacio..."
Qualcosa sta cambiando, tra Megan e Julian, al punto che la dottoressa decide di fargli un regalo per il suo compleanno. Ma può capitare che in alcuni casi ci si ritrovi ad affrontare situazioni piuttosto inaspettate.
Segue le mie storie precedenti che sono state sviluppate a partire dalle idee sviluppate nel GdR "Il Presidio BF"
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Julian Lord, Megan Linnet, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'We're Simply Meant To Be'
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3. Solo per Chiedere Scusa


Il lieve scatto prodotto dall’orologio quando venne richiuso, riportò Megan alla realtà. Ripose l’oggetto nel suo nascondiglio e si alzò per andare a recuperare la borsa con i suoi strumenti. Aveva l’impressione di aver dimenticato qualcosa ed era sicura che non sarebbe nemmeno riuscita a tentare di riposare se prima non avesse scoperto la natura di quella sensazione. Frugò per un po’ nella borsa, controllando il contenuto: le sembrava che ci fosse tutto l’essenziale. Sempre più infastidita verificò che la matricola che aveva incaricato di portarle i libri in Collegio avesse portato a termine il proprio compito senza creare problemi. Anche su quel fronte, però, sembrava tutto in ordine.
Un bussare discreto distrasse Megan che andò a spalancare la porta con decisione, desiderosa di levarsi rapidamente di torno l’intruso e tornare alla sua beata solitudine. Si trovò davanti un ragazzino del primo anno che la fissava atterrito.

“Milady, mi è stato chiesto di consegnarvi questo messaggio e attendere una risposta”, balbettò la matricola.

La giovane gli tolse di mano la lettera e l’aprì. Gettò un rapido sguardo alla firma e sbiancò: ecco cosa aveva dimenticato!

“Arrivo subito”, disse al ragazzo mentre rientrava in camera. Pochi istanti dopo ne uscì con in mano un paio di fialette.

“Una immediatamente, una fra tre ore. Sbrigati a consegnarle, poi torna qui immediatamente perché devo darti altre indicazioni”.

Le istruzioni erano state date con un tono talmente severo e urgente che il giovane studente prese le medicine e si dileguò il più rapidamente possibile senza fiatare. Megan rimase a guardarlo mentre scendeva le scale a rotta di collo, poi si affrettò ad andare a leggere il messaggio, di cui poteva facilmente indovinare il contenuto, e a scrivere una risposta.
 
Milady,
Forse ieri sera avrei dovuto rendere più evidente il mio sincero dispiacere per aver deluso voi e gli altri miei amici con la mia assenza ai festeggiamenti che mi avevate preparato; non credevo, però, che la vostra vendetta sarebbe stata tanto atroce: pensavo che stare male tutta la notte sarebbe stato sufficiente. Ho atteso la cura per tutta la mattina e vi posso assicurare che il Vice Tribuno sia ormai più che persuaso che ieri avessi effettivamente bisogno di un medico.
Quindi, vi prego, ho imparato la lezione: ora potrei avere l’antidoto per quell’intruglio che mi avete rifilato la scorsa notte?
Con gratitudine
 
Julian Lord
 
Pensandoci bene, Lord non doveva stare poi così male se era riuscito a mandarle una missiva del genere. Con un sospiro esasperato Megan prese l’occorrente per scrivere, si sedette e rifletté per qualche minuto sulla risposta.
 
Lord,
non era mia intenzione farti stare così male. Purtroppo ho avuto difficoltà a convincere Eldridge a darmi la cura.

In effetti Stephen aveva negato più volte di poterla aiutare, ma, messo alle strette, alla fine le aveva dato quanto richiesto. Meglio evitare di aggiungere cosa lei stessa avesse combinato dopo: non l’aveva fatta consegnare subito per non rischiare domande scomode; inoltre aveva accumulato talmente tanto nervoso che, ad un certo punto, se ne era semplicemente dimenticata. Un errore imperdonabile, per cui sarebbe stata costretta a chiedere scusa. Rilesse il messaggio di Lord, indecisa su come continuare. Si era rivolto a lei in modo molto formale. L’aveva fatto per abitudine? O forse voleva mettere una certa distanza tra loro? E perché lei  si stava dando tanto tormento? Decise di limitarsi a dargli le ultime istruzioni sulla cura.

Spero che la matricola che mi hai mandato fosse abbastanza sveglia da riferirti le istruzioni in modo corretto. Se dopo la seconda dose i sintomi non spariscono, presentati in ospedale. Ti mando anche un tonico, ti aiuterà a riprenderti.

Megan posò la penna, fece scrocchiare le mani e tamburellò nervosamente le dita sullo scrittoio. Scusarsi con Julian le sembrava dannatamente difficile. Davvero lui aveva creduto che l’avesse fatto di proposito? Ma che razza di mostro pensava che fosse?

Dal momento che questa storia sembra averti persuaso che ti serbo rancore, vorrei dimostrarti che ti stai ingannando. Per questo, quando starai meglio, pensavo di invitarti a cena, in modo che possa scusarmi come si conviene per il ritardo con cui ti è arrivata la cura.
Attendo tue notizie.
M.L.
 
Megan estrasse il tonico dalla borsa. Le istruzioni sull’etichetta erano vergate con la stessa calligrafia precisa e ordinata della missiva che avrebbe accompagnato la medicina. Sigillò il messaggio, assalita da un vago senso di nausea: forse aveva sbagliato a scrivergli quelle cose, forse avrebbe fatto meglio a scrivere un’altra lettera limitandosi a delle brevi scuse e alle istruzioni mediche. Si era già avvicinata al caminetto, fermamente decisa a far sparire le prove di quel suo momento di confusione e debolezza, quando tre colpi leggeri alla porta la avvertirono che il tempo per i ripensamenti era esaurito.    
   
 
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