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Autore: report    24/06/2009    16 recensioni
Adesso forse siamo felici, ma non è sempre stato così.
Tu non mi volevi, tu pensavi che nessuno ti volesse.
Che il destino fosse contro di te e che la vita fosse solo un buco nero.
Ma adesso siamo felici Inuyasha no?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Come detto, ecco la nuova ff, prima delle vacanze.
Avverto che sarà un tantino triste e i personaggi, specialmente Inuyasha un po’ depressi, ma l’ho appunto scritta in un periodo un tantino attirante e ho anche pensato di non pubblicarla, ma poi… eccola qua.
Ho inserito OOC perché forse in alcuni punti lo sarà e vi avverto prima.
Sarà in totale di 9 capitoli.




Appena appoggio i piedi per terra, il freddo del pavimento mi sveglia immediatamente.
Li ritiro su, adagiandoli al materasso e sospiro, osservando due piccoli particolari.
L’ora. Sono le otto e venti, ho dormito come un ghiro non sentendo assolutamente nulla fin dalle dieci della sera precedente, quando sono crollata sulle lenzuola intatte.
Il punto due è il più interessante. La parte destra del mio letto è vuota, fredda. Lui è già uscito. Silenzioso come un gatto. E mentre lo penso sorrido… un gatto, mi sentisse mi ucciderebbe all’istante, povero caro, lui odia i gatti…. Sarà colpa dell’istinto canino?
Sbuffo e mi alzo, gettandomi sotto una doccia che dire bollente è dir poco e quando esco, pronta per l’ufficio noto il biglietto sul tavolo della cucina.
Mi piego e lo leggo.

Neanche un goffo come me, sbattendo su tutti i mobili della camera è riuscita ha svegliarti…. Ci vediamo stasera… non fare danni!

Il mio sorriso si allarga e forse dopo tutto i miei dubbi saranno sciolti da una bella sorpresa.
Appena torno a casa, dopo una giornata di lavoro e neanche una telefonata da lui so che le mie più nefaste previsioni erano esatte.
Si è dimenticato.
Speravo, credevo, che dopo tre anni sarebbe cambiato, ma lui non si ricorda mai questo giorno.
Non sono un tipo legato alle date o gli anniversari, ma quest’anno, credevo che sarebbe stato diverso.
Mi siedo nella poltrona sul terrazzo e mi sfioro la pancia appena pronunciata. Questa gravidanza è stata una sorpresa certo, ma infondo stiamo insieme da anni e accidenti, siamo sposati da ben tre anni, quindi lo sbigottimento iniziale dovrebbe essere passato no?
Sospiro e mi volto verso destra e lì, sul tavolino, tra il vaso di fiori e una scatola di cioccolatini al latte che ad una donna in stato interessante non deve mai mancare, vedo una lettera.
Allungo una mano e afferrandola vedo il mio nome sulla busta.
La apro e appena distendo il foglio all’interno riconosco subito la calligrafia.
Mentre la scorro, con un occhiata rapida rido come una scema notando un sacco di cancellature e di errori corretti.
Il mio ridere, aumenta nell’intestazione della lettera. Ha cancellato Kagome, ha cancellato con ben sette righe marcate amore e altrettante righe hanno colpito, tesoro.
Non rido più però appena inizio la lettura.


Mia unica vita.
So che credevi, ho forse temevi che mi fossi dimenticato del nostro anniversario di matrimonio, ma ti sbagliavi mia piccola conchiglia.
Tu mi conosci meglio di chiunque altro, forse anche di me stesso e sai che le sdolcinatezze non sono fatte per me. Che non sono il tipo da rose rosse e cene a lume di candela e neanche un grande scrittore, ma questo ti è dovuto.
Tu sei entrata nella mia vita come un fulmine a ciel sereno. Ti ricordi il nostro incontro?
Io sì, molte notti lo sogno sai e quando apro gli occhi vederti lì accanto a me è il mio miracolo.
Ti ricordi il mio carattere di allora?
Ero isolato da tutti e da tutto. L’emarginato. Il mostro. L‘uomo senza spina dorsale.
Ancora mi ricordo quel nomignolo ignobile sai?
Mostro.
Per tutti ero solo quello. Il tipo che tutti evitavano, che tutti indicavano. Colui che andava deriso, colpito, abbattuto.
Non ho mi reagito, colpevole di quello che ero, convinto che tale punizione era la condanna giusta per il mio essere, per il mio esistere. Infondo tutti mi avevano allontanato, perfino coloro che mi avevano dato la vita.
Solo tu hai voluto guardare sotto la mia frangia e osservare i miei occhi, solo tu contro tutto e tutti hai avuto il coraggio di avvicinarti a me e parlarmi senza offese, senza cattiveria. Reale, sincera.
Mi sembra ieri che mi dicesti ciao e con una scusa veramente idiota iniziasti a parlare con me.
Alzavo la testa, osservando gli altri che ci guardavano colpiti, ma tu non ci facevi caso.
Sei stata l’unica che correva da me quando gli altri, per puro divertimento mi picchiavano chiamandomi in quel modo assurdo e mi ricordo ancora le tue mani, calde, gentili che mi curavano i tagli sul volto, le sbucciature sulle braccia.
Ti ho creduto un angelo e un angelo lo eri davvero. Il mio.
Sai per giorni interi dopo il nostro pomeriggio in infermeria non facevo altro che sfiorarmi la fronte e non volevo togliere il cerotto che avevi messo perché lì, c’era il tuo odore, un odore bellissimo, un odore di vita.
Nell’oblio della mia solitudine, tu mi hai donato una nuova luce e quando, quel giorno, caparbio, insolente e cattivo ti allontanai da me, capì una cosa.
Vederti darmi le spalle era come morire. Sentire le tue lacrime stille di vetro nel cuore.
Per giorni sono stato chiuso nella mia camera non sapendo cosa fare, convinto che il tuo unico bene era lontano da me.
Così sarebbero cessate le frecciatine e le cattiverie. Così tu non saresti stata isolata per aver solo provato ad essermi amica.
Sono stato un idiota vero Kagome?
Lo so, ma credevo di far bene, ma poi… sentire te che parlavi con le altre di un appuntamento, di un ragazzo che voleva uscire con te mi ha fatto salire il sangue alla testa, ma dato che sono un tonto, non sono venuto da te, no, il grande Inuyasha, quel piccolo verme che ero, non n’aveva il coraggio così, genialmente l’unica idea che mi è venuta è stata per una volta non essere quello che le prende, ma quello che le da.
Il mostro ha agito. Il mezzo demone è uscito allo scoperto e ho colpito tutto e tutti, ma alla fine con loro a terra, feriti, il mio cuore non è stato meglio, anzi adesso mi facevo ancora più schifo, adesso tu non mi avresti più voluto. Mai.
Hai presente l’arcobaleno Kagome. Hai visto che esce sempre dopo un temporale? Bhé mentre ero lì, con un braccio fasciato, sempre in quell’infermeria che era la mia seconda casa, tu lo sei stato per me.
Vederti entrare in quella stanza è stata l’apoteosi. Vedere le tue lacrime però un temporale estivo.
Ancora ricordo le tue parole dure, giuste contro la mia stupidità ma poi, come fosse oggi, sento le tue mani sfiorarmi il volto e le cosce. Sento la tua fronte sulla mia e percepisco le tue lacrime.
Quel giorno ho capito di amarti, amarti veramente e che sorprendentemente tu mi amavi.
Ti ricordi la mia faccia quando me lo dicesti? Certo dirmelo e poi colpirmi con un cazzotto in testa non è stato carino, ma anche se mi avresti colpito con un martello non lo avrei sentito.
Mi ero fermato a : perché Inuyasha, perché ti fai male, perché non vuoi che io ti ami?
Da quel giorno le cose sono cambiate no?
Ho preso coraggio e mi sono ripreso la mia dignità. Non sono stato più isolato perché tu eri con me.
Non ero più il mostro perché tu, mentre mi abbracciavi mi dicevi che ero bellissimo così com’ero.
Kagome non posso festeggiare il nostro anniversario di matrimonio perché per me ogni giorno è festa. Non capisci che avere te nella mia vita è l’unica cosa che conta?
Non capisci che il giorno che mi hai detto sì, in quella chiesa, circondati da quelli amici che prepotentemente hai trascinato nella mia vita e che sono adesso anche i miei era come un sogno.
Tu non sai che quando mi hai mostrato quel test, positivo, mi sono come congelato, ma non per paura o terrore, ma perché tu, quella meravigliosa donna, che forse per pazzia aveva scelto di amarmi, adesso mi regalava un altro dono bellissimo.
Un figlio Kagome, ti rendi conto!
Un figlio mio, qualcuno che dipenderà da me per sempre, che mai, mai abbandonerò, che già vorrei stringere, ma mi accontenterò per adesso di parlarci attraverso la tua pancia.
Festeggiare, cosa dovrei festeggiare oggi Kagome? Un sogno? Bhè se è un sogno non svegliarmi, ma se non lo è… sali al piano di sopra.





Mi asciugo gli occhi che sono colmi di lacrime e tiro su con il naso.
Questa non me l’aspettavo, Inuyasha non mi ha mai scritto una lettera, non una così… bella.
Afferro le chiavi e salgo sul tetto, sulla terrazza e lì… il mio cuore perde un battito.
Inuyasha è immobile accanto ad un piccolo tavolo preparato nel più piccolo particolare e in mano un enorme mazzo di rose rosse.
“So che ho detto che non sono il tipo, ma si cambia no?” annuisco e incomincio a piangere di nuovo.
Lui appoggia il mazzo di rose sul tavolo e mi raggiunge. “Kagome non piangere non volevo questo” e sorrido, abbracciandolo “è tutto be.. Be… bellissimo. Sei… be… bellissimo. Questa è una so… sorpresa bellissima” e mentre lui sorride, mi rendo conto di aver detto bellissimo un po’ troppe volte e poi lui ridacchia.
Alzo la testa “perché ridi Inuyasha?” e lui si abbassa verso il mio orecchio “mi riprendi a balbettare Kagome?” lo spingo lontano e divento rossa “io non balbetto!” urlo stizzita e lui solleva un sopracciglio.
“N… N… NO?” esclama facendomi il verso e allora mi stropiccio le mani “lo sai che mi succede quando sono un po’ nervosa” e lo sento di nuovo vicino.
“Ti rendo nervosa?” e mentre mi specchio nei suoi occhi color del sole rido felice.
“Un po’, mi hai sorpresa, ma adesso sono rilassata e non so come ringraziarti per quella fantastica lettera” lui scuote la testa “basta che tu resti sempre al mio fianco ok?” annuisco, alzandomi sulle punte e baciandolo con passione mentre lui mi accarezza la schiena e poi le sue mani si adagiano lentamente sulla mia pancia.
“Mangiamo? Il mio cucciolo avrà fame no?” faccio sì con la testa e mi siedo, annusando quei profumi buonissimi e essendo la donna più felice del mondo.
Ho avuto il migliore anniversario del mondo, ma volete sapere come tutto è iniziato?
.




Ok…. Fine primo capitolo, cosa mi dite?

Fatemi sapere, mi raccomando.


Nel prossimo leggerete:

Indietro nel tempo.

Una casa nuovo, scuola nuova.

Un nuovo compagno di classe.

Baci!!!!!!!
   
 
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