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Autore: ROW99    14/12/2017    0 recensioni
Essere soli è una delle cose più devastanti che possano colpire la vita di una persona, ma spesso la luce è nascosta più vicino di quanto sembri, magari negli occhi di qualcuno di insospettabile!
Dal testo: Non è facile avere amici quando sei troppo intelligente. Sembri sempre troppo alto, troppo lontano per chi vive una vita normale. Minaho non ricorda un periodo della sua vita in cui non sia stato solo. Forse, nei suoi primi ricordi, prima dell’incidente che gli porterà via il padre, vi era una stilla di felicità, ma poi tutto era crollato.
nb: Minaho e Manabe frequentano la Raimon, ma in una sezione diversa dai protagonisti di IE go
Genere: Drammatico, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Manabe Jinichirou, Minaho Kazuto
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Dalla sua pace la mia dipende,
quel che a lei piace vita mi rende,
ciò che le incresce morte mi dà.


La mattinata scolastica si era conclusa, finalmente.
Minaho, con un dieci in matematica che aspettava solo di essere riferito al suo amico, se ne tornó a casa di buon umore, sopportando di buon grado anche il  caos sull’autobus, la gente che gli tirava i capelli e prestava i piedi.

La casa sembrava particolarmente luminosa quel giorno. L’arancione spalancò le tende ed aprì le finestre. Gli sembrava di dover rinnovare il clima che si respirava lí dentro.
-Bene... e ora vediamo cosa abbiamo di buono da mangiare…

Minaho si diresse in cucina e aprì il frigorifero. Tiró fuori una confezione di pollo surgelato e delle patate, li aprì e li mise nel microonde pregustando il pranzo precotto.
-Sempre meglio dei miei sformatini di patate di due giorni fa… -pensò. -Man, torna presto ti prego!

Quando il campanello del microonde suonò il ragazzo mise il cibo su un piatto e si piazzó sul divano, accendendo la televisione. Aveva due ore di tempo prima che fosse ora di andare da Manabe, e già pregustava un po’ di relax con un bel film.
-Che abbiamo di bello?
L’arancione trovò subito un programma di suo gusto e si immerse nell’ascolto,  non rendendosi conto degli occhi che gli si chiudevano. Era davvero stanco… non si era accorto di quanto sforzo gli fosse costato tirare avanti in quei giorni difficili.
Sentí un grande tepore avvolgerlo… pensò per un istante di alzarsi prima di cadere addormentato, ma non trovò la forza.
-Sarà… sarà solo per qualche minuto… poi… poi mi alzo… promesso…


Minaho si svegliò stiracchiandosi. Aveva proprio bisogno di un pisolino… ora si sentiva molto meglio. Aveva ripreso il controllo della sua mente analitica.
Si chiese se fosse già ora di andare da Manabe. Non vedeva l’ora di parlargli… avevano così tante cose da programmare! Li aspettavano giorni difficili.
Prese il telefono tra le mani. -Vediamo un po’…
Il cuore dell’arancione perse un battito. Erano le sette di sera!
-Io… cosa… non… non è possibile!!

Minaho non riuscì a trattenere un urletto di angoscia. Aveva perso l’orario di visite!
-Sono un maledetto idiota!! -Vide tre messaggi… tutti da parte di Manabe, preoccupato per l’assenza dell’amico nel primo, angosciato nel secondo per la mancata risposta e definitivamente terrorizzato nel terzo, arrivato meno di un’ora prima.
L’arancione si sentì tremendamente in colpa.
-Man… io… cosa ho combinato…

Compose il numero e si portò il telefono all’orecchio con mano tremante. Squillava. Ci volle un minuto perché Manabe rispondesse.
-Man!! Man perdonami!!!
Il lilla, all’altro capo del telefono, si vede aggredito dal grido del suo migliore amico ed andò in piena confusione.
-M. .. Min. .. ma che… perché non sei venuto…
-Perdonami!! Perdonami ti prego!! Io… io sono un idiota! Mi… mi sono addormentato…
Manabe rise dolcemente. L’arancione rimase muto per un istante.

-Oh Min… come fai ad essere così tenero… non avere paura, non è niente di grave! Avevo solo paura che non stessi bene o cose così… è tutto a posto! Guarda… sono così felice! Devo darti una bella notizia sai?
La voce del lilla era carica d’eccitazione. L’arancione ebbe un tuffo al cuore.
-Non… non vorrai dirmi che…
-Domani mi fanno uscire!! Finalmente fuori di qui, ci credi?? Non ho più la febbre ora… domani saremo di nuovo insieme!

Minaho non riuscì a trattenere un urlo di gioia. Manabe scoppiò a ridere.
-Davvero??? È… è bellissimo!!! È… è…. -L’arancione scoppiò a piangere come un bambino.
-Ehiehiehi Min! Che… che succede? Non… non sei felice?
-Io… io sono so…solo troppo… troppo felice!!! Mi… mi sei mancato così tanto!! -L’arancione tiró su col naso. -O Man…
Il lilla ridacchió. -Anche tu… anche tu mi sei mancato tanto, Min.


La conversazione era andata avanti senza problemi per più di mezz’ora, finché Minaho non aveva pensato che fosse ora di dare anche lui il suo contributo alla gioia di quel giorno.
-Ehi Man… sai? Anche io ho una bella notizia!
-Una… una bella notizia?
-Sì!  Vedi Man… l’ho saputo solo stamattina e aspettavo il momento giusto per dirtelo! -L’arancione rise. -Ricordi la finale, no?
Manabe sospirò. -Sì… si, la ricordo… era ieri vero? Come è andata? Avrei… avrei tanto voluto giocare anche io…
L’arancione ridacchió. -Vedi Man… è proprio questa la bella notizia! La partita è stata rimandata!! L’allenatore dei nostri avversari si è slogato una spalla, e tutto è stato rimandato a fra quindici giorni!

Manabe era senza parole.
-Quindici giorni… questo… questo significa…
-Che giocheremo insieme!! -Minaho non trattenne un urletto di gioia.
-Insieme… -Manabe faticava ancora a realizzare quello che aveva appena sentito uscire dalla bocca del suo amico. -Giocheremo… insieme… ma è fantastico!!! Fenomenale!! -Il lilla si lanciò in un balletto improvvisato sul suo candido letto d’ospedale. -Insieme!!!
Minaho sorrise. -Man… non vedo l’ora che sia domani, sai? Quando ti faranno uscire?
-Hanno detto che… che quando alle otto apriranno le porte,  potrò firmare e venire a casa. Spero solo di trovare un autobus… stasera faccio le valigie!
-E no Man… non esiste che tu venga a casa da solo! Sei debole, e poi… e poi…
-E poi? Min… mi vuoi dire qualcosa? -La voce del lilla era tranquilla.
Minaho mugugnó qualcosa tra i denti.
-Parla più forte Min… non ti ho sentito!
-Ho voglia di abbracciarti, ecco! -L’arancione sbuffó. Per fortuna al telefono non si poteva vedere il suo rossore!
Manabe scoppiò a ridere. -Anche io!


Non ci fu niente da fare. Minaho insistette così tanto che Manabe dovette accettare di aspettarlo in ospedale per farsi aiutare nel tragitto verso casa.
-Entrerò a scuola alla seconda ora Man… non è un problema. -L’arancione era troppo dolce perché Manabe potesse resistergli e poi… in fondo anche a lui piaceva qualche volta essere al centro dell’attenzione.
-Ma… dovrai svegliarti presto! Sicuro di non voler dormire?
-Man! Che mi importa di dormire? Io è con te che voglio stare… non potrei rimanere a scuola senza sapere che sei a casa e stai bene. Credimi… va meglio così.


Dopo i saluti e la promessa di sentirsi di nuovo dopo cena, Minaho si era messo al lavoro per preparare al lilla qualcosa che gli facesse piacere. Era tardi e i negozi erano chiusi… cosa poteva pensare di portargli per tirargli su il morale? Ci voleva qualcosa di buon auspicio…
Pensò a lungo prima di avere l’illuminazione. Il suo amico sarebbe stato entusiasta!! Si buttò al tavolo della cucina, lasciando stare le pentole.  Avrebbe avuto bisogno di tutta la notte! Si sarebbe accontentato di tonno e insalata… ora il problema principale era mettersi in contatto con una persona che era certo potesse aiutarlo…


Yamano Akane, una delle manager della squadra nonché prima pretendente di Shindou, per il quale nutriva un amore ai limiti del feticismo fin dalla prima media, aveva appena finito di sorseggiare una leggera tisana e si preparava per andare a cenare insieme ai suoi genitori quando ricevette la telefonata.
-Ehi… Akane? Scusa se ti disturbo,  sono Minaho… ho un gigantesco favore da chiederti… mi vergogno un po’…
La ragazza, timida ma dolcissima, ridacchió. Aveva capito Minaho più di tanti altri perché sotto certi aspetti erano simili. -Minaho… certo che ti aiuterò. Dimmi tutto.
-Ecco… puoi… puoi venire da me? Appena avrai cenato ovviamente… ti prego, solo tu puoi aiutarmi a fare una bella sorpresa a Manabe… mi sdebiteró in qualsiasi modo… ti prego!

La ragazza sorrise. Pensó a cosa avrebbe fatto per Shindou… sapeva che gli piacevano i ragazzi e lo aveva, in fondo al cuore, accettato, però…
-Non ti preoccupare Minaho. Arrivo subito.



Manabe, steso sul letto a leggere un fumetto portatogli dell’arancione il giorno prima, cercava di fare mente locale su cosa doveva raccogliere e mettere nel borsone.
La lavanderia dell’ospedale era stata rapidissima. Tutta la sua biancheria era già stata sistemata… doveva solo raccogliere i suoi appunti. In quei giorni la noia era stata tale che aveva passato ore e ore sui libri, a fare matematica.
Aveva scoperto una nuova formula per calcolare alcuni tipi complessi di equazione differenziale. Non era la prima volta che faceva qualcosa di simile… a cinque anni aveva scoperto da solo una semplice formuletta per velocizzare i calcoli che la maestra di prima elementare gli dava. Da quel giorno aveva scoperto che matematica non è solo studio, ma anche caccia al tesoro e ricerca.  Da allora aveva studiato e sviluppato tante cose… se non si fosse vergognato così tanto di sé stesso, ne avrebbe avute abbastanza per proporre a qualche istituto di ricerca un breve saggio con le sue conclusioni. Chissà… magari poteva essere un’idea per fare qualche soldo… gli sarebbe bastato quel poco  che poteva garantire a lui e Minaho un’eventuale affitto e il cibo.

-A proposito di affitto… chissà perché i miei genitori non ci hanno ancora sbattuto fuori… in fondo viviamo in casa loro. Oddio… temo proprio che stiano tremando qualcosa… -Il lilla non riusciva ad evitare di avere un brutto presentimento sulla loro futura condizione abitativa, nonstante il giudice avesse diffidato i suoi genirori dal metterlo alla porta.
Scacció i brutti pensieri e sorrise pensando al suo amico. Gli aveva garantito che quel fumetto gli sarebbe piaciuto… aveva proprio ragione.
Con un sospiro divertito si lanciò di nuovo nella lettura.


Era quasi l’alba quando Minaho, distrutto dal sonno, aveva salutato Akane.
La ragazza aveva fatto miracoli, ottenendo dai genitori il permesso di “dormire” dall’arancione.
-Una ragazza da sola a casa di due ragazzi… i tuoi genitori devono essere molto aperti! -Minaho aveva sorriso.
-Sì… e poi il mister gli ha parlato molto bene di voi. Non preoccuparti… si fidano. -La ragazza aveva sospirato dolcemente. -Magari Shindou mi invitasse a dormire da lui!


Quando se ne era andata sorridendo e dandogli appuntamento a scuola, Minaho aveva rimirato il loro lavoro. Era venuto benissimo! Corse in camera sua e tiró fuori da sotto il letto un grosso pezzo di compensato, di forma rettangolare. Lo aveva trovato nello sgabuzzino, probabilmente residuato da qualche lavoro di riparazione. Era proprio della misura necessaria!
Tornó in cucina. Fece ciò che doveva fare e, sospirando di gioia, si buttò sotto le coperte per dormire almeno un’oretta.  Non vedeva l’ora di vedere Manabe e di dargli la sua sorpresa!


La mattina seguente (o per meglio dire… un’ora e mezzo dopo!) l’arancione si svegliò abbastanza fresco nonostante l’emozione e il poco sonno.
Si alzò, si lavó, fece colazione con latte, pane e marmellata, quindi si vestì, si pettinó  (con poco successo… tempo tre minuti e i ciuffi erano tornati al proprio posto) e uscì di casa sorridendo.


Il tragitto in autobus, a quell’ora della mattina, fu tranquillo. In dieci minuti si trovò davanti all’ospedale.
Salutò le infermiere mentre si dirigeva verso la camera 34. Si sentiva leggero e felice.


Manabe stava finendo di sistemare gli ultimi pigiami nel borsone quando sentì la porta aprirsi.
-Min!!
Il lilla corse ad abbracciare l’amico. L’arancione rischiò quasi di cadere per il peso del ragazzo che gli si era lanciato in braccio. Scoppiarono a ridere.
-Man!! Finalmente! Non vedo l’ora di essere a casa con te… sai che con l’aiuto di Akane ti ho preparato una sorpresa?
Il lilla spalancò gli occhi. -Mi avete… una… una sorpresa? Di cosa si tratta Min?
L’arancione sorrise sornione. -Ehhhh…. Lo scoprirai a casa!!


Per tutta la durata del viaggio Manabe si era arrovellato su cosa avesse preparato il suo migliore amico insieme ad Akane… era proprio un mistero!
Fece l’ultimo prezzo di strada, tra la fermata del bus e casa, sorreggendosi a Minaho. Stava benone ma si sentiva ancora debole se si sforzava troppo.

Entrati dovette trattenere Minaho dal lasciarsi prendere la mano dall’agitazione. Manabe pensò che fosse dolcissimo… se lo avesse lasciato fare gli avrebbe anche messo il pigiama!
-Tranquillo Min… sto bene! Non ho nemmeno più la tosse, senti? Adesso fammi vedere questa sorpresa dai! Mi hai incuriosito e poi… vedo dai tuoi occhi che non resisti più!
L’arancione arrossí e ridacchió. -Ecco… è che mi ci sono impegnato tanto… aspetta,  vado a prendere il regalo!


Minaho uscì dalla stanza trotterellando felice. In due istanti era tornato con in mano un pacco rettangolare e piatto. Lo allungó con un sorriso al suo amico, che lo prese con espressione curiosa.
-Vai Man… spacchetta!!
Il lilla tolse dolcemente lo scotch e iniziò a svolgere la carta. Rimase senza parole.
-Ma… Ma. .. oddio che… cosa… non… non ci posso credere!!

Dalla carta era saltato fuori qualcosa di incredibile.
Ben incollato sulla sottile base di compensato era un magnifico carboncino di Manabe. Minaho sapeva che Akane era bravissima a disegnare grazie al suo “allenamento” con Shindou… e gli era sembrato che fosse il regalo perfetto per il suo amico!
-Min… Min è… è bellissimo!! Siete… siete stato troppo… troppo gentili! È… è il più  bel regalo che poteste farmi!

Il disegno, di grande formato simile a quello di un vero e proprio dipinto, era un capolavoro.
Manabe, raffigurato di tre quarti con il capo leggermente reclinato verso destra, era dipinto a mezzo busto. Indossava una giacca nera con un elegante colletto ad ala di gabbiano, mentre sul petto gli ricadeva dolcemente una cravatta vaporosa. Era stato Minaho a scegliere per quei vestiti… erano molto formali, ma l’arancione voleva che Manabe nel disegno sembrasse quello che in fondo era, un grande matematico.

I capelli del lilla, perfettamente resi con il carboncino, gli incorniciavano il viso in morbidi ciuffi, mentre le delicate ombreggiature facevano risaltare la pelle candida del ragazzo. Le braccia, incrociate morbidamente sul petto, creavano un elegante contrasto con la solennità dei vestiti.
La cosa più eccezionale però erano gli occhi. La ragazza era riuscita a rendere uno sguardo di una dolcezza infinita, ingentilito da un simpatico sorriso. A Manabe veniva da piangere da quanto era commosso.

-Min… io… io non so  che dire… è… è incredibile!
-Ti piace? Sono così felice! Pensa che bello quando sarà appeso in salotto!! Lo vedranno tutti… tutti vedranno quanto è bello il mio migliore amico!
Manabe arrossí. -Min… lo… lo pensi davvero? Nessuno… nessuno mi aveva mai detto una cosa così carina, sai? Ho sempre pensato di non essere niente di speciale. Ho gli occhiali… e non ho tanti muscoli…
-Man… tu sei bellissimo.
Il lilla era sull’orlo delle lacrime. Abbracció il suo amico.


-Man… ascolta. Domani dobbiamo darci da fare. Hai sentito cosa ha detto il giudice…
-Lo so… lo so. Ho paura… tanta paura. Dovremo cercare un lavoro… e stare molto attenti a non fare errori.
L’arancione sorrise. I due ragazzi erano seduti sul divano, abbracciati.
-Manabe… sai cosa ho imparato a stare in questa casa, con te?
Il lilla sembrava perplesso.

-Ho imparato a non cedere mai. -L’arancione prese la mano del suo amico. -Mai. Sei la cosa più bella della mia vita. Mi prometti che combatteremo insieme?
Il lilla sospirò.

-Te lo prometto. Amici… amici per sempre.



Angolino dell’autore ritardatario:
Buonsalve a tutti! Grazie mille a chi ha letto e ha recensito…
Come ho già detto ad alcuni di voi in privato, siamo arrivati alla fine di quella che è la prima parte di una trilogia incentrata sui personaggi del Go… già, ho la tendenza a tirarla molto per le lunghe! :)
A parte gli scherzi… niente, quando lavoro su dei personaggi mi piace sviscerarli al massimo! Da domani inizierò a pubblicare la seconda parte della trilogia… ritroveremo i nostri amici, e entreranno in scena tanti nuovi personaggi!
Grazie ancora a tutti, e specialmente a chi vorrà seguirmi in questo luuuungo percorso!
ROW99

   
 
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