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Autore: Phoenix_Robbins    07/01/2018    2 recensioni
Mosca, seconda guerra mondiale. Lei infermiera e la più piccola della famiglia, lui maggiore dell'Armata Rossa e fidanzato con la cugina della protagonista. Un'amore impossibile...proibito che consumerà entrambi fino all'ultimo respiro e darà loro la forza di andare avanti nonostante le mille difficoltà a cui la guerra sottopone. Quell'amore potrebbe distruggre per sempre ciò che hanno di più caro, la felicità dell'altro
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Sono in ospedale da più di 8 ore e sono esausta, oggi sono arrivati molti feriti quindi il lavoro era tanto. Mi metto il cappotto di lana ed esco fuori per tornarmene a casa, però credo che salterò la cena dato che ho solo bisogno di riposarmi. Appena esco fuori noto un uomo fermo davanti alla stazione degli autobus. 
Scott era lì ad aspettarmi. Credo che il mio volto si sia illuminato e infatti smetto di camminare, posso giurare che stia sorridendo. Deglutisco e gli vado incontro. Ha il suo berretto da maggiore in mano e solo adesso desidero di essermi lavata meglio poiché puzzo di disinfettante. Improvvisamente sembra che le parole che si stanno affollando nella mia mente mi impediscano di parlare 
"Che ci fa qui maggiore?" gli chiedo. Di tante cose che avrei potuto dire ho scelto le parole più sprucide. Stupida Karina
"Siamo in guerra con la Germania. Non ho il tempo di inventare una scusa...lasci che la accompagni a casa" dice sfinito. Forse anche per lui sarà stata una giornata dura.
"Venga, camminiamo" propone e mi spinge con delicatezza lontano dalla fermata 
"Maggiore apprezzo che mi sia venuto a prendere ma non era necessario, casa mia è vicina all'ospedale" sentenzio curiosa di sapere cosa mi risponderà 
"Avevo voglia di vederla. Non ho mica commesso un crimine?" domanda retoricamente
"Ma lei non era fidanzato?" controbatto
"Dopo passerò a casa sua con la mia fidanzata" dice calcando con la voce le ultime parole...sembra quasi mi stia prendendo in giro. Vorrei poter replicare ma dalla mia bocca esce soltanto un'esclamazione di sorpresa
"È sorpresa per il fatto che dopo verrò a casa sua o perché sono venuto a farle compagnia?" mi chiede 
"Credo sia per entrambi e comunque non credo che a Marina faccia piacere sapere che al posto di passare del tempo con la propria fidanzata lei lo passi con sua cugina" esclamo schietta. Sono curiosa di sapere ora cosa mi dirà dato che gli ho mostrato la verità dei fatti
"Infatti sarà un nostro piccolo segreto infermiera Morozova" dice facendosi una piccola risata
"Può starne certo maggiore Ivanov" ribatto divertita anche io
"Possiamo darci del tu?" dice chiedendomi il permesso e devo ammettere che questa richiesta mi lascia sbigottita
"Nessun problema" rispondo sincera perché è vero, non mi arreca fastidio rivolgermi a lui con il tu, anzi, ne sono felice. Stiamo passeggiando da cinque minuti immersi nel silenzio e io mi perdo a guardare il cielo. Talvolta le nostre mani si sfiorano. All'improvviso vedo che lui si ferma
"Karina, tua cugina e io non facciamo sul serio. Le dirò..." inizia a dire e so già dove vuole andare a finire
"No! Tu non lascerai Marina! Dimenticatelo" grido e due uomini distinti, seduti di fronte, si voltano con un'aria interrogativa
"Karina..." dice con un tono di voce più basso "ancora non hai capito che sono interessato a te e non a tua cugina?" continua e io mi sento mancare l'aria
"Scott...è impossibile" gli dico frustata 
"Perché?" 
"È mia cugina e lei fa sul serio con te" sussurro ma lo vedo dispiaciuto per cui decido di dirgli altro "ci saranno altri ragazzi..." non che sia una frase confortante ma almeno è qualcosa paragonato al niente 
"Io non un ragazzo" controbatte determinato. Possibile che sia così arrogante e sfacciato anche in situazioni così?
"Uomini allora" balbetto e in questo momento mi sento in difficoltà 
"Cosa ti fa credere che ci saranno altri uomini?" mi chiede e non posso far a meno di sorridere
"Istinto?" azzardo 
Scott non fa alcun commento 
"A te piace Marina vero?" gli chiedo
"Ho detto che sono interessato a te. Mi hai sentito prima?" dice e ora mi sento confusa
"Rispondimi. Ti piace anche solo un po'?" insisto aspettando una risposta 
"Sì..." ammette e in questo momento capisco che non ci sarà mai un "noi".
"Per me non abbiamo più niente da dirci, dimentichiamo entrambi questa conversazione per favore. Non preoccuparti, distano  solo pochi metri da casa mia. Ci vediamo dopo" sentenzio e corro via da lui senza neanche dargli il tempo di rispondere. Corro come se non ci fosse un domani e non posso credere a quello che è successo prima. Io gli piaccio. Ma non si può. È sbagliato, troppo sbagliato. Un nostro ipotetico rapporto non avrebbe alcuna speranza. In meno di qualche minuto sono davanti casa per cui prendo le chiavi, le infilo nella toppa ed entro. Appena varco la soglia mi dirigo in camera mia e poi in bagno per darmi una rinfrescata. Mentre mi sto spazzolando i capelli sento il campanello suonare ed entro nel panico. Come farò a guardarlo in faccia dopo tutto quello che ci siamo detti? L'unica soluzione è fingere di stare male e salirmene in camera. Mia madre mi strilla di scendere perché abbiamo ospiti e sento che la mia pressione si sta alzando. Melania è seduta sul divano e sta cucendo, mi chiedo quando faccia una pausa
"Ciao zia! Melania!Karina! Avete visto? Vi abbiamo fatto una sorpresa!" esclama mia cugina Marina con una voce alquanto stridula e snervante. Accanto a lei c'è lui, è appena incrocio i suoi occhi sento le gambe diventarmi come gelatina. Stavolta mi sta guardando davanti a tutti senza ritegno. 
"Buonasera, sì Marina ho visto"dico cercando di apparire il più naturale possibile perché la verità è che vorrei sprofondare. Mia madre fa accomodare i nostri ospiti in salotto e chiede a Melania di preparare del tè. Questo mi sembra il momento perfetto per filarmene in camera mia
"Scusatemi per la mia maleducazione ma ora vorrei andarmene in camera mia poiché sono molto stanca e avrei bisogno di riposare" 
"Cara ma abbiamo ospiti" sentenzia mia madre quasi come volesse rimproverarmi 
"Mamma oggi è stata davvero una giornata dura..." le spiego
"Io lo dicevo che fare l'infermiera non era un lavoro per te" sentenzia mia madre portando gli occhi al cielo. Questo non doveva dirlo. No. Ha superato ogni limite
"A me non sembra ti dispiaccia così tanto quando porto il mio stipendio a casa" dico andandomene direttamente in camera mia. Dalle scale sento una voce dire che mia madre ha esagerato troppo, un momento...è la sua voce. Mi sta difendendo. Non me lo sarei mai aspettata. Mi sta difendendo nonostante quello che è successo prima?Salgo in camera e mi chiudo la porta alle spalle, voglio stare da sola; fa talmente freddo che decido di mettermi sotto alle coperte coprendomi fino alla cima dei capelli. Dopo un po' di tempo sento bussare alla porta, sicuramente sarà Melania per cui decido di farla entrare e poi adoro parlare con lei, è l'unica con cui posso aprirmi senza paura di essere giudicata...le voglio davvero molto bene
"Melania entra ma chiudi la porta" le dico. Sento i suoi passi avvicinarsi al letto per poi mettersi a sedere accanto a me. Sposta la coperta e mi accarezza i capelli
"Mi dispiace per te ma non sono tua sorella" esclama una voce maschile. È la sua voce.
"Maggiore..." sussurro girandomi verso di lui. Sposta la sua mano vicino alla mia guancia e in quel momento non abbiamo bisogno di dirci niente, ci guardiamo e basta
"Io credo che tua madre abbia esagerato prima" dice lui all'improvviso
"Non ci badare,è sempre la solita storia" gli spiego perché è così. Mia madre non ha mai accettato il lavoro che svolgo ma non ne ho mai capito il vero motivo
"Io penso che il tuo lavoro sia uno dei più importanti in questi tempi, senza voi infermiere e medici come ce la caveremo noi che combattiamo? Moriremo, semplice" sentenzia cercando di risollevarmi il morale. 
"Ne sono consapevole.Piuttosto ditemi...come hai fatto a venire in camera mia senza destare sospetti?" chiedo incuriosita
"Non posso svelarti i miei segreti professionali" esclama divertito 
"Capisco" dico a mia volta ridendo
"Ora devo andare, ci vediamo presto Karina" mi sussurra all'orecchio e si sporge per darmi un bacio sulla guancia. Quel minimo contatto mi fa vibrare il corpo ed è come se mi fossi catapultata su un'altro pianeta
"A presto Maggiore" controbatto ma non credo mi abbia sentita poiché è corso subito giù. Quell'uomo mi farà andare al manicomio, prima si prende gioco di me e l'attimo dopo è così premuroso e dolce nei miei confronti. Io mi sono innamorata dell'uomo di mia cugina, non posso crederci...è così surreale. A volte penso che io lo amo come si amano i tramonti, in silenzio a da lontano. Passano svariate ore finché sento la porta principale chiudersi, Marina e Scott se ne saranno andati, chissà cosa avranno pensato tutti quando me ne sono salita in camera assumendo atteggiamenti alquanto distaccati. Sono immersa nei miei pensieri finché entra Melania e  si corica nel letto accanto a me poiché condividiamo un letto matrimoniale. So già che ora inizierà a farmi il terzo grado e infatti non mi sono sbagliata
"Allora? Come mai non sei restata giù?" mi chiede subito
"Te l'ho già detto, oggi è stata una giornata faticosa a lavoro e avevo bisogno di riposare" dico cercando di sviare il discorso
"Non mi convince tanto questa versione sinceramente..." sentenzia sbadigliando 
"E sentiamo, quale sarebbe la tua versione?" chiedo retoricamente
"Secondo me non volevi restare giù perché sei infatuata del ragazzo di Marina perciò volevi evitarlo e la scusa del lavoro era perfetta" esclama soddisfatta
"Tu hai qualche problema, ti fai troppe paranoie sorella mia" le dico cercando di non far trasparire la mia preoccupazione perché la verità è che Melania ha capito
"Dai su, vuoi negare che il Maggiore prima sia andato sul serio in bagno e non sia venuto a controllare come stesse la sua amata?" sentenzia divertita
"Per prima cosa non sono la sua amata, è fidanzato in caso non te ne sia accorta. Seconda cosa...mi dici come hai fatto a indovinare?" Chiedo stupita
"Che bello! Lo sapevo che avevo indovinato! Era così palese Karina che fosse venuto da te perché prima ti ha difesa dopo che sei scappata in camera e se vuoi sapere anche un particolare...beh, Marina era gelosissima e lo guardava anche con una punta di rammarico a quel poveretto! Deve essere brutto dover stare con una persona che non ami..." afferma 
"Lui non è innamorato di me e poi non preoccuparti è solo venuto a controllare che stessi bene...non vi era un secondo fine" le spiego leggermente triste
"Ah Karina apri gli occhi! Si vede lontano un miglio che siete entrambi innamorati l'uno dell'altro, quando ti ha vista ha subito alzato gli occhi verso di te. Non gli sei indifferente" dice cercando di convincermi con la sua tesi
"Sai che una settimana fa l'ho incontrato in ospedale? Avevo in cura uno dei suoi uomini" inizio a dirle omettendo però l'incontro di oggi pomeriggio
"E quindi? Ti ha vista e ti ha baciata senza ritegno?!" esclama con aria sognante 
"No. Affatto. Mi ha presa in giro!" le dico irritata
"Chiaro segno che è interessato. Come già ho detto non gli sei indifferente ergo gli piaci. Ora dormi che è tardi" sentenzia girandosi dall'altro lato 
"Va bene, buonanotte" le dico per poi girarmi anche io e cerco di dormire ma non ci riesco perché la mia mente pensa solo a lui. Parlare con Melania è sempre bello perché riesco a sfogarmi e dirle tutto senza preoccupazioni ma in questo momento le sto mentendo e non sopporto mentirle. Non l'ho mai fatto. Lei è stata la mia guida da piccola, mi difendeva sempre dagli altri e talvolta subiva lei le punizioni che sarebbero dovute toccare a me. Non tollero mentirle, non se lo merita affatto perciò decido di dirle la verità
"Melania stai già dormendo?" le chiedo nell'oscurità 
"No, dimmi" mi risponde
"Ecco...io credo di essermi presa una cotta per Scott..." dico e quasi non mi sembra vero. Dirlo ad alta voce è proprio un'altra cosa e stranamente ora mi sento meglio
"Cosa hai appena detto?! Ripeti non ho sentito bene!" esclama felice
"Oh andiamo che hai sentito bene, non fare la bambina!" controbatto 
"Sì! Lo sapevo che ti eri innamorata, era così evidente. Non ti riconoscevo più da quando hai fatto la sua conoscenza. Eri silenziosa e fissavi sempre il vuoto" mi dice e quasi non mi riconosco dato che mi è sempre piaciuto parlare. È vero, l'amore ti cambia ma non pensavo così tanto
"Ora dormi che ho sonno. Che bello! La mia sorellina è innamorata!" esclama e si gira nuovamente per dormire. Io mi cingo a guardare la parete con la consapevolezza di aver ammesso definitivamente me stessa di amare Scott. Io amo Scott e senza accorgermene mi ritrovo a pregare un Dio che in Unione Sovietica non esiste "Mio Dio, se esisti da qualche parte, per favore insegnami a nascondere quello che non ho mai imparato a mostrare" Ormai lui è a conoscenza di tutto ma devo ignorare e cercare di sembrare indifferente alla sua presenza quando ci troviamo un pubblico. Dubito sia una cosa semplice ma ci proverò con tutta me stessa.








Buon 2018 a tutti! Eccomi qua con un nuovo capitolo, spero vi sia piaciuto e che la storia soprattutto vi stia prendendo. Ormai Karina e Scott non possono far a meno di ignorare i sentimenti reciprochi che provano tanto che sono arrivati ad avere un piccolo scontro. Oggi abbiamo visto il nostro maggiore arrendersi all'amore mentre Karina è terribilmente orgogliosa! Non vuole proprio che il suo Scott lasci Marina. 
Secondo voi come si evolveranno le cose?
Comunque ora ci tengo come sempre a ringraziare chi legge la mia storie (anche le lettrici silenziose di cui sono curiosa sapere cosa pensano!), chi recensisce ogni mio capitolo (grazie infinitamente❤), chi l'ha inserita nei preferiti e chi la segue. Grazie a tutti davvero! Spero che continuerete a leggere All that I Need🤞🏻❤. Ad maioraaa!
   
 
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