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Autore: Nat_Matryoshka    27/06/2009    3 recensioni
27 - Donuts
"Di lei non sapeva praticamente nulla, se non quello che le aveva detto la stessa Orihime poco tempo prima, quando avevano condiviso quella sorta di colazione assieme. Eppure, nonostante vivesse da sola e dovesse cavarsela contando sempre su sè stessa da quando era ancora una bambina, conservava una positività davvero incredibile, impensabile... detestava doverlo ammettere, ma la sua compagnia in qualche modo riusciva ad infonderle un po' -ma solo un po'- di quella leggerezza d'animo che le faceva apprezzare come un tesoro quelle ciambelle e la brezza che le muoveva i capelli."
[Riruka/Orihime]
[Raccolta di shot a tema estivo su vari pairing]
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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My Sun, Her Moon

[Romantico, AU]

 

 

 

Lui c’era sempre, quando ne aveva bisogno.

Quando voleva ridere, scherzare, sentire il piacere di possedere un vero amico, di quelli che vengono continuamente descritti in poesie e canzoni. Quando era arrabbiata, e nessuno poteva capire cosa ci fosse sotto; quando accadeva qualcosa di così bello da doverlo condividere assolutamente, lui era là. L’espressione non era certo delle più allegre, e gli occhi (truccati di scuro e così belli nel loro verde intenso) dimostravano un conflitto profondo col resto del mondo, ma in realtà Ulquiorra Schiffer faceva fatica a nascondere l’interesse che provava per l’amica.

E questo Halibel l’aveva capito fin troppo bene.

Quando erano vicini, non c’era bisogno di parole. Anche nei silenzi esitanti e un po’ malinconici dell’amico, la ragazza riusciva a comunicare, a capire quali problemi avesse e cosa ci volesse per risolverli. Non per niente si conoscevano fin da bambini, e col tempo avevano stabilito una sorta di connessione telepatica, che escludeva qualunque estraneo dal loro scambio di pareri e gesti di amicizia reciproca.

 
Lei era Halibel, la bella spagnola dalla pelle di cioccolato, che distribuiva sorrisi e frasi col suo inconfondibile accento, emanando quasi una sorta di calore dalla sua persona, così estroversa e vivace…
Lui era Ulquiorra, il taciturno ragazzo seduto all’ultimo banco, dallo sguardo sfuggente, che sembrava temere ed evitare quello degli altri coprendolo in continuazione con la linea nera della matita…

 [Erano un po’ come il Sole e la Luna. Indissolubilmente legati, il pianeta e il suo satellite… senza di lei, lui non brillava. Senza di lui, lei era una semplice stella, come tante altre.]

 

Pensava a questo, seduta sul muretto di fronte alla scuola, le mani che si strofinavano tra loro per recuperare un po’ di calore e le spalle avvolte in una felpa da ginnastica. Accanto a lei, Ulquiorra osservava il sole morire all’orizzonte, depositando un alone dorato su case e alberi, come un velo luminoso.
“La scuola è iniziata da due settimane…”

Una frase semplice, lanciata nel discorso quasi senza pensarci, solamente per sentirlo sbuffare, o rispondere con una delle sue solite frasi secche e rassegnate.
“Come sempre. Una scocciatura in più…”

 Era proprio per quello, che amava stare con lui.

 

La bionda si scrollò di dosso uno dei lunghi codini che portava sulle spalle, sbuffando d’impazienza. Certe volte uscire con Ulquiorra era veramente snervante… quando si ripiegava su se stesso e assumeva quell’aria da piccolo incompreso, era pressoché impossibile tirarlo su in meno di tre, quattro ore. Ci volevano quintali di pazienza e buona volontà per riparare l’argine di cattivi pensieri e negatività che trasparivano dalla sua figura sottile, e altrettanta voglia di vederlo felice. E quella, ad Halibel, non mancava mai.
Il malumore dell’amico, in quel caso, aveva un nome e un cognome: Orihime Inoue.

Elegante, dolce, capace di farlo sentire bene semplicemente con uno sguardo e terribilmente male se per un giorno solo non gli rivolgeva la parola, quella ragazza era stata la sua rovina: da quando la conosceva, erano frequentissimi quegli sbalzi d’umore repentini. Che ormai fosse ufficialmente fidanzata con Uryuu Ishida, a Ulquiorra non importava.. continuava a struggersi dietro la delicata scia lasciata dalla sua presenza, sperando che, prima o poi, uno dei suoi sguardi pieni d’amore sarebbe stato rivolto anche a lui.

Nonostante cercasse di nasconderlo.
Nonostante [protetto da quell’aria misteriosa, intoccabile] preferisse fingersi immune a cose sciocche, futili come l’amore…

Senza quasi accorgersene, la bionda strinse uno dei pugni sotto la manica della felpa, furiosa.

Cosa credeva, che lei non stesse soffrendo come ( più, a tratti) di lui? Vedere l’amico d’infanzia con cui aveva sempre giocato, scherzato e condiviso di tutto cadere in quello stato di cupa depressione la faceva imbestialire, tanto che avrebbe avuto voglia di compiere un sortilegio e cancellare quella figura dalla sua mente. Ma, allo stesso tempo, sapeva che non sarebbe servito a nulla.

Cosa può fare il sole, quando la luna si rifiuta di splendere?

 
Presa da una frenesia nuova e inaspettata, gli afferrò la mano, tirandolo in piedi in modo da poterlo guardare bene negli occhi.
“Animo! Se già ci mettiamo questi bei musi lunghi, tutto diventerà più difficile… è solo settembre! Abbiamo ancora tanti mesi da vivere… la cosa peggiore che tu possa fare è lasciare andare tutto. Me crees, chico*?”

Lui la osservò per un attimo, spiazzato, ma si lasciò condurre docilmente. La grinta dell’amica era qualcosa di inarrestabile, potente… e lo riusciva a sollevare come nient’altro, anche se per poco. E se poi gli parlava in spagnolo, come poteva resistergli?
La seguì, tracciando un passo dopo l’altro sulla strada inondata dai raggi rosso fuoco; da quella posizione, sentiva il sole scaldarlo, sempre più… o forse era lui stesso a sentirsi più caldo e felice, affiancato da Halibel.

Senza che lo volesse, un minuscolo sorriso apparve sul suo viso bianchissimo, tirandolo in maniera piacevole.

 
Niente. Può solo catturare la maggior quantità di luce possibile, per convincerla a tornare bella come una volta…

 
[Perché, se tu sei il sole, io sarò la tua luna.]

 

*”mi credi, piccolo?” in spagnolo.

 
*****

*Terrorizzata, Ino si nasconde dai lettori che di sicuro aspettano per linciarla*
SCUSATE!!!!! ç____ç dopo mesi di assenza, ho deciso di riprendere questa raccolta. Nonostante mi sia un po’ staccata dal fandom (per ragioni di contest sono tornata a quello di Naruto, e sto per ributtarmi in quello di Hellsing), non mi sembrava giusto tradire le aspettative dei lettori che l’ hanno commentata e aggiunta nei preferiti … così, eccovi pronta una UlquiHali un po’ scontata, ma che avevo in mente da tempo.
Lei l’ho sempre vista come bella e popolare: forse sono andata un po’ troppo OOC, ma mi piaceva rendere bene la differenza tra i due, specie in rapporto al sole e alla luna.. questo capitolo si riallaccia a “Damned (Sad in this sunset)”, anche se mi è venuto in mente parecchio dopo XD
Insomma.. spero mi perdoniate per il mostruoso ritardo, e per il capitolo poco soddisfacente. Ne seguiranno di migliori :3

Grazie mille a PikkiSakuraChan, Eragon1001 e Me Medesima per le ultime recensioni!

Un bacio,
Ino

   
 
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