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°
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°
*
-C’è troppo
sole...- sbuffa Taehyung afferrando la sabbia
bollente e guardandola scorrere tra le dita. Il sole in effetti
è particolarmente
cocente, quel giorno, ma da nord arriva il soffio fresco della brezza
marina.
Yoongi lo ignora, sdraiato sulla
sabbia mentre prende il
sole come fanno notoriamente i serpenti. Stando immobile.
Taehyung gli lascia cadere il resto
della sabbia sul viso.
Yoongi ancora non si muove, ma la coda si avvolge attorno ad una delle
caviglie
della volpe come monito a non provare oltre la sua pazienza.
-Noioso…- borbotta
Taehyung alzandosi e osservando
l’ingresso del giardino, dove l’erba verde
è appena spuntata e i primi fiori
sbocciano pigri, diligentemente innaffiati ogni singolo giorno. -Fa
troppo
caldo…- si lamenta ancora.
-Sei libero di andare,
ormai…- mormora Yoongi, gli occhi
ostinatamente chiusi.
-Vado, vado…- sbotta la
volpe, scrollandosi la sabbia dalla
pelliccia -Cerca di non abbrustolirti…- lo ammonisce.
Yoongi annuisce appena, il sole sul
viso.
E’ l’ora
più calda del giorno e riesce a malapena a
scaldarlo.
-E’ già passato
un anno...- sussurra Taehyung, guardando
assorto la linea frastagliata dell’orizzonte.
-Lo so…- gli concede
Yoongi.
Non sembra turbato come Taehyung si
aspettava. Nemmeno
incerto. Pare aver raggiunto quella pace, quella resa volontaria che
gli hanno
permesso di andare avanti, di non farsi soffocare da qualcosa di
così atroce e
terribile.
Taehyung si ricorda la mattina in cui
lo ha visto tornare al
palazzo. Jimin non era più al suo fianco e il suo sguardo
è qualcosa che non
scoderà mai.
Aveva avuto davvero paura, in quel
momento. Il terrore di
vederlo scivolare nuovamente nell’odio, nel dolore
più nero senza che qualcuno
potesse riportarlo più indietro.
Invece c’è solo
voluto del tempo.
Tanto, mesi interi, ma pian piano
Yoongi ha ricominciato. Non a vivere, ma almeno a provarci.
Ogni giorno innaffia i fiori,
all’alba e al tramonto. A
volte passa i pomeriggi a chiacchierare con lui e Seokjin, altri li
passa
chiuso nella libreria. Altri ancora nel garage, accanto al suo aereo
che da
quella notte non ha più volato.
Spesso Taehyung lo trova addormentato
nel letto che non è il
suo, nella stanza che non è la sua, ma si limita a spegnere
le candele e
coprirlo meglio con le lenzuola.
Non ha mai avuto il coraggio di
cambiarle, quelle lenzuola,
anche se ormai il profumo di Jimin è svanito da tempo.
Alcuni giorni, come quello, Yoongi li
passa semplicemente
tra la sabbia, sotto il sole bollente, perché continua a
ripetere che sente
freddo. Entrambi sanno che non è quel genere di freddo che
può essere
allontanato da un po’ di sole. E’ più
profondo, più diffuso e radicato.
Più difficile da
combattere.
Taehyung gli fa compagnia lo stesso,
anche se lui odia il
caldo e la sabbia nella pelliccia.
- Aspettare lui sarà come
attendere la pioggia nel deserto.
Inutile… e deludente…- mormora stanco, alzandosi
con calma da terra.
Il vento del nord si è
fatto un po’ più forte e la sabbia si
solleva appena dando l’illusione che tutto sia sfuocato e
lontano, come in un
sogno.
-Forse- sospira Yoongi, la coda che
scivola tra le dune -Ma
non credo tu abbiamo mai visto la bellezza del deserto dopo un
acquazzone…- aggiunge
piano, quasi ad assaporare sulla lingua il fascino di
quell’immagine.
-Fai come ti pare…-
risponde Taehyung alzando le spalle.
E per uno come lui è un
po’ come una benedizione prima di
salutarsi.
-Addio, Taehyung- lo saluta Yoongi,
alzando infine lo sguardo
su di lui.
La volpe annuisce.
-Addio hyung-
E con un balzo inizia la sia corsa
per tornare a casa.
* ° * ° *
I mesi
passano e
per ognuno di loro Yoongi scrive una lettera a Jimin.
Gli parla
di
Seokjin, del giardino che ha ripreso a fiorire, del vento bollente che
decora
le dune e delle stelle che brillano luminose e che ridono solo per lui.
E ogni
volta prende
la lettera, ne fa un aeroplano e lo lancia lontano.
Lo affida
al vento
del deserto, alla luce della luna e al sorriso del cielo e spera che
davvero loro
portino il suo messaggio.
Lassù.
Fino alle
stelle.
* ° *
° *
-Ho
deciso. Voglio
viaggiare…- rivela Seokjin una notte. Yoongi sposta gli
occhi dal cielo per
guardare quella piccola rosa insopportabile a cui deve tanto. In
Seokjin ha
trovato molto di quello che gli mancava. Un confidente. Un consigliere.
Un
amico.
-Senza
Jimin a
prendersi cura di me la mia bellezza è sprecata...- borbotta
melodrammatico
-Non ha senso per me vivere dove nessuno può ammirarmi e
lodarmi…- aggiunge con
un fremito di petali.
-Posso
farlo io…-
mormora Yoongi.
Non lasciarmi vuole dire.
-Non
voglio che sia
tu a farlo.- ribatte la rosa -Tu sei un serpente, e i serpenti
ingannano. Non
saresti capace di apprezzarmi davvero come invece faceva lui. Voi siete
buoni
soltanto ad adulare, mai ad ammirare…-
Non
c’è cattiveria
nel tono di Seokjin. Solo tanta malinconia.
Lasciami andare gli sta chiedendo.
E
così quella sera
la lettera affidata al vento non viaggia da sola.
Porta con
sé una
rosa.
* ° *
° *
Si dice
che il serpente
visse in quel palazzo, da solo, per il resto dei suoi giorni.
Che nel
momento in
cui esalò il suo ultimo respiro il suo migliore amico era
con lui e che i suoi
pensieri furono tutti per il piccolo principe, per il bambino che aveva
cresciuto e protetto, per il ragazzo che aveva amato e perso e che
avrebbe
raggiunto presto sulla loro stella.
Si
racconta che
dopo la sua morte sia stato sepolto in un angolo del giardino e che
sulla sua
tomba siano fiorite centinaia di rose bianche che non appassiscono mai.
Si
sussurra che sia
stato sepolto accanto ad un’altra tomba più
piccola, che non reca nessun nome,
ma solo un foglio tutto bianco ormai a brandelli.
Si parla
di come il
castello venne presto inghiottito dal deserto stesso, ma di come il
giardino
sia rimasto rigoglioso e florido, ancora oggi, e che sia stato
l’amore che
univa i due, il principe e il serpente, a tenerlo in vita.
Si
raccontano molte
storie, ma nessuno sa cosa sia accaduto veramente…
* ° *
° *
-Sapevo
che ti
avrei trovato qui-
Yoongi si
volta di
scatto, alzando uno spruzzo d’acqua salata.
-Sei
proprio
invecchiato hyung…- commenta Taehyung con un sorriso da
volpe provetta -Tutte
quelle rughe, quei capelli bianchi…- lo prende in giro
ridendo.
Yoongi
sibila
seccato, passandosi una mano tra i capelli, neri esattamente come dieci
anni
prima.
-Sta
zitto- lo
rimbecca, anche se è felice di vederlo.
Anche lui
non è
cambiato per niente. Forse solo il viso, che si è fatto
appena più rotondo.
Taehyung
finge uno
sguardo ferito.
-Velenoso
come
sempre, vedo...- borbotta incrociando le braccia e mettendo il broncio
come un
bambino capriccioso.
-Stai
parlando con
un serpente- ribatte Yoongi con un ghigno.
La volpe
sorride di
nuovo e gli si avvicina.
-Cazzo,
ma è
ghiacciata!- si lamenta, saltellando sul posto mentre la
risacca gli bagna i
piedi. I gabbiani garriscono prendendola in giro.
Yoongi
sbuffa. A
volte vorrebbe poter invecchiare solo per avere la scusa per perdere
davvero la
pazienza e dare la colpa all’anzianità.
-Ti ho
portato un
regalo, ma se fai così me lo tengo io…- borbotta
Taehyung, guardando con
sospetto il moto dispettoso delle onde.
-Non ce
n’era
bisogno…- mormora Yoongi calciando l’acqua solo
per il gusto di vedere la
pelliccia di Taehyung afflosciarsi e incrostarsi di sale.
-Si, si,
certo. Vedi
di darti una mossa. Sta per venire a piovere.-
-Non sali
con me?-
chiede Yoongi, innocente.
-Io!? Su
quel
trabiccolo volante!? Manco morto.-
* ° *
° *
La
pioggia li
raggiunge quando il palazzo e già all’orizzonte.
Un temporale primaverile in
piena regola.
Yoongi
atterra
mentre Taehyung lo segue, tremante e bagnato.
-Ma qui
non c’era sempre
il sole una volta?- si lamenta con uno starnuto, mentre le gocce gli
scivolano
sul viso.
Yoongi
però non lo
ascolta.
Vede
tutto e niente.
Vede
galassie, cieli di ghiaccio e
fiori di fuoco.
Vede mari
in tempesta e colline erbose.
Vede
occhi di stelle e capelli di
grano.
Vede un
bambino.
-Ah,
già… Mi c’è voluto un
po’ in
effetti…- sorride Taehyung.
Ha
un’espressione allegra e la voce che
rischia di spezzarsi in ogni istante.
-Dieci
anni in realtà, ma il mondo è
molto più grande di quanto credessi ed è bravo a
nascondere quello che non
vuole far trovare…-
Yoongi
fissa quel bambino come chi vede
il sole per la prima volta, come chi respira dopo una vita passata ad
affogare.
Lo fissa
e ha paura che sia un sogno,
che presto qualcuno lo svegli per riportarlo in quella
realtà grigia e
soffocante in cui ha continuato a vivere sorretto solo dalla speranza
che un
giorno, forse, sarebbe terminata.
Il
bambino solleva curioso gli occhi
verso Yoongi.
Sono
azzurri come il cielo primaverile
e brillano come il mare. Galassie intere devono essere rinchiuse in
quello
sguardo e Yoongi ci affoga dentro.
Affogare
non è mai stato così bello.
Perciò
Yoongi fa un passo.
Poi un altro. E un'altro ancora.
Le gambe
cedono e lui
cade in ginocchio, senza fiato. Senza più niente che non sia
quella piccola
figura che stringe una matita in una mano e un foglio in
un’altra.
Che accanto
a sè tiene un vaso con una
rosa rossa e impertinente, un po’ ammaccata dagli anni, ma
sempre bella.
Che ha
una borsa ricolma di lettere portate dal vento e un libro sui pirati.
Che lo
guarda come se anche lui vedesse
la luce dopo anni passati nell’oscurità
più completa.
-Jimin?-
chiede Yoongi con un sussurro
tremate.
E Jimin
sorride, le guance piene, gli
occhi stretti e quel sorriso che brilla e scalda più del
sole.
Sorride e basta.
-Buon compleanno, hyung-
*
° * ° *
-Oh, ma
andiamo! Vengo a trovarvi solo una volta al mese. Almeno in queste
occasioni, potreste smetterla per un attimo
di pomiciare e prestarmi un po’ di attenzione?!-
-Vai al
diavolo- sibila Yoongi,
tuffandosi nuovamente su quella bocca rossa e morbida.
Jimin
ride e si scusa, cercando di
sottrarsi a quell’assalto come la buona educazione
richiederebbe, ma senza metterci
particolare impegno. La corona di fiori che ha in testa cade sulla
sabbia
bianca senza che nessuno se ne preoccupi.
-Tu
guarda che roba…- sospira Taehyung
lisciandosi il pelo, offeso.
-Non
dirmelo…- concorda Seokjin,
coprendosi la corolla con le foglie, più rosso del normale
-Anagraficamente potrebbe essere suo nonno-
-Chiudete
il becco voi due- li minaccia
Yoongi, voltandosi nella loro direzione e scuotendo la coda minaccioso.
-Hyung…-
soffia Jimin, prendendogli il
viso tra le mani e voltandolo verso di sè per guardarlo
negli occhi.
Il rumore
del mare è dolce mentre li
culla in quel riempirsi vicendevole.
-Ti amo,
hyung- mormora Jimin con quel
sorriso tranquillo che illumina il mondo.
-Ti amo-
ripete Yoongi, felice.
Un’onda
si infrange sulla spiaggia.
E’
l’alba.
* ° * ° *
Si dice
che il
serpente non visse a palazzo per il resto dei suoi giorni, ma in una
piccola
casetta sul mare con tre braceri, un letto di coperte e un piccolo
giardino.
Che nel
momento in
cui esalò il suo ultimo respiro i suoi migliori amici erano
con lui e che i suoi
pensieri furono tutti per il piccolo principe, per il bambino che aveva
cresciuto e protetto, per il ragazzo che aveva amato e che rimase
accanto a lui fino alla fine
Si
racconta che in
ogni nuova vita che Dio concesse loro, mai ci fu volta in cui non
poterono
ricongiungersi, poiché il loro amore era stato
più forte del dolore e della
morte stessa e come tale andava ricompensato.
Si
sussurra che in
una di queste vite essi siano rinati entrambi come semplici umani. Di
come la
rosa vanitosa, il despota crudele, il sole del deserto e la volpe furba
si siano
uniti a loro grazie all’aiuto di un uomo di nome Namjoon,
che, si dice, sia stato
colui che propose di mandare un certo serpente crudele e ferito
ad uccidere un piccolo principe solo e infelice.
Si parla
di come il
palazzo sia diventato un appartamento, il giardino un palco, e il mare
una
folla. Si dice che quei sette siano destinati a grandi cose,
poiché legati da
quel filo invisibile che unisce tutti i fati e tutte le esistenze. E
anche che,
nonostante nessuno ricordi qualcosa delle loro vite passate,
alcune cose non sono mai cambiate. Soprattutto l’amore.
Si
raccontano molte
storie, ma nessuno sa cosa sia accaduto veramente…
I see ocean, I see desert, I see the
world
But
with different name
It’s life again
******
Oddio, da dove partire?
Innanzitutto questa è la mia primissima storia che raggiunge la fine e mi sento tanto fiera di me per avercela fatta. Farò del mio meglio per far si che accada con tutte le storie in corso.
Secondo, vorrei ringraziarvi tutti, uno per uno, soprattutto quelli che mi hanno supportato dall'inizio alla fine (Yes, I'm talking about YOU) nonostante abbiano subito dolori immani.
Vorrei poter dire di essere soddisfatta, ma non lo sarò mai perchè sono troppo perfezionista, ma va bene così perchè ho ancora un bel po' di strada da fare.
Aggiungo che ho almeno altre 13 ff pronte sui miei ciccini, ma che mi impegno a portare a termine prima le storie in corso.
E niente, piango perchè ero troppo affezionata a questa ff. A proposito, avete visto? L'avevo detto io che c'era l'happy ending ;)
PS Qualcuno si era accorto dei riferimenti a Sea? XD
Un abbraccio fortissimo a tutti! E grazie <3Kiss ;-*