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Autore: Euterpe098    22/03/2018    3 recensioni
Yoongi è un serpente. Yoongi è un assassino. Yoongi ha una missione: uccidere l'erede al trono che vive nascosto in mezzo al deserto.
E' un compito semplice, per uno come lui. Eppure, perchè sembra sempre più difficile portarlo a termine?
Forse perchè quel bambino con gli occhi blu e la frangia storta è diverso dagli altri.
Forse perchè Yoongi è stufo di fare la parte del serpente...
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TheLittlePrince!AU Yoonmin
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kim Seokjin/ Jin, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Park Jimin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-C’è troppo sole...- sbuffa Taehyung afferrando la sabbia bollente e guardandola scorrere tra le dita. Il sole in effetti è particolarmente cocente, quel giorno, ma da nord arriva il soffio fresco della brezza marina.

Yoongi lo ignora, sdraiato sulla sabbia mentre prende il sole come fanno notoriamente i serpenti. Stando immobile.

Taehyung gli lascia cadere il resto della sabbia sul viso. Yoongi ancora non si muove, ma la coda si avvolge attorno ad una delle caviglie della volpe come monito a non provare oltre la sua pazienza.

-Noioso…- borbotta Taehyung alzandosi e osservando l’ingresso del giardino, dove l’erba verde è appena spuntata e i primi fiori sbocciano pigri, diligentemente innaffiati ogni singolo giorno. -Fa troppo caldo…- si lamenta ancora.

-Sei libero di andare, ormai…- mormora Yoongi, gli occhi ostinatamente chiusi.

-Vado, vado…- sbotta la volpe, scrollandosi la sabbia dalla pelliccia -Cerca di non abbrustolirti…- lo ammonisce.

Yoongi annuisce appena, il sole sul viso.

E’ l’ora più calda del giorno e riesce a malapena a scaldarlo.

-E’ già passato un anno...- sussurra Taehyung, guardando assorto la linea frastagliata dell’orizzonte. 

-Lo so…- gli concede Yoongi.

Non sembra turbato come Taehyung si aspettava. Nemmeno incerto. Pare aver raggiunto quella pace, quella resa volontaria che gli hanno permesso di andare avanti, di non farsi soffocare da qualcosa di così atroce e terribile.

Taehyung si ricorda la mattina in cui lo ha visto tornare al palazzo. Jimin non era più al suo fianco e il suo sguardo è qualcosa che non scoderà mai.  

Aveva avuto davvero paura, in quel momento. Il terrore di vederlo scivolare nuovamente nell’odio, nel dolore più nero senza che qualcuno potesse riportarlo più indietro.

Invece c’è solo voluto del tempo.

Tanto, mesi interi, ma pian piano Yoongi ha ricominciato. Non a vivere, ma almeno a provarci.

Ogni giorno innaffia i fiori, all’alba e al tramonto. A volte passa i pomeriggi a chiacchierare con lui e Seokjin, altri li passa chiuso nella libreria. Altri ancora nel garage, accanto al suo aereo che da quella notte non ha più volato.

Spesso Taehyung lo trova addormentato nel letto che non è il suo, nella stanza che non è la sua, ma si limita a spegnere le candele e coprirlo meglio con le lenzuola.

Non ha mai avuto il coraggio di cambiarle, quelle lenzuola, anche se ormai il profumo di Jimin è svanito da tempo.

Alcuni giorni, come quello, Yoongi li passa semplicemente tra la sabbia, sotto il sole bollente, perché continua a ripetere che sente freddo. Entrambi sanno che non è quel genere di freddo che può essere allontanato da un po’ di sole. E’ più profondo, più diffuso e radicato.

Più difficile da combattere.

Taehyung gli fa compagnia lo stesso, anche se lui odia il caldo e la sabbia nella pelliccia.

- Aspettare lui sarà come attendere la pioggia nel deserto. Inutile… e deludente…- mormora stanco, alzandosi con calma da terra.

Il vento del nord si è fatto un po’ più forte e la sabbia si solleva appena dando l’illusione che tutto sia sfuocato e lontano, come in un sogno.

-Forse- sospira Yoongi, la coda che scivola tra le dune -Ma non credo tu abbiamo mai visto la bellezza del deserto dopo un acquazzone…- aggiunge piano, quasi ad assaporare sulla lingua il fascino di quell’immagine.

-Fai come ti pare…- risponde Taehyung alzando le spalle.

E per uno come lui è un po’ come una benedizione prima di salutarsi.

-Addio, Taehyung- lo saluta Yoongi, alzando infine lo sguardo su di lui.

La volpe annuisce.

-Addio hyung-

E con un balzo inizia la sia corsa per tornare a casa.

 

* ° * ° *

 

I mesi passano e per ognuno di loro Yoongi scrive una lettera a Jimin.

Gli parla di Seokjin, del giardino che ha ripreso a fiorire, del vento bollente che decora le dune e delle stelle che brillano luminose e che ridono solo per lui.

E ogni volta prende la lettera, ne fa un aeroplano e lo lancia lontano.

Lo affida al vento del deserto, alla luce della luna e al sorriso del cielo e spera che davvero  loro portino il suo messaggio.

Lassù.

Fino alle stelle.

 

* ° * ° *

 

-Ho deciso. Voglio viaggiare…- rivela Seokjin una notte. Yoongi sposta gli occhi dal cielo per guardare quella piccola rosa insopportabile a cui deve tanto. In Seokjin ha trovato molto di quello che gli mancava. Un confidente. Un consigliere. Un amico.

-Senza Jimin a prendersi cura di me la mia bellezza è sprecata...- borbotta melodrammatico -Non ha senso per me vivere dove nessuno può ammirarmi e lodarmi…- aggiunge con un fremito di petali.

-Posso farlo io…- mormora Yoongi.

Non lasciarmi vuole dire.

-Non voglio che sia tu a farlo.- ribatte la rosa -Tu sei un serpente, e i serpenti ingannano. Non saresti capace di apprezzarmi davvero come invece faceva lui. Voi siete buoni soltanto ad adulare, mai ad ammirare…-

Non c’è cattiveria nel tono di Seokjin. Solo tanta malinconia.

Lasciami andare gli sta chiedendo.

E così quella sera la lettera affidata al vento non viaggia da sola.

Porta con sé una rosa.

 

* ° * ° *

 

Si dice che il serpente visse in quel palazzo, da solo, per il resto dei suoi giorni.

Che nel momento in cui esalò il suo ultimo respiro il suo migliore amico era con lui e che i suoi pensieri furono tutti per il piccolo principe, per il bambino che aveva cresciuto e protetto, per il ragazzo che aveva amato e perso e che avrebbe raggiunto presto sulla loro stella.

Si racconta che dopo la sua morte sia stato sepolto in un angolo del giardino e che sulla sua tomba siano fiorite centinaia di rose bianche che non appassiscono mai.

Si sussurra che sia stato sepolto accanto ad un’altra tomba più piccola, che non reca nessun nome, ma solo un foglio tutto bianco ormai a brandelli.

Si parla di come il castello venne presto inghiottito dal deserto stesso, ma di come il giardino sia rimasto rigoglioso e florido, ancora oggi, e che sia stato l’amore che univa i due, il principe e il serpente, a tenerlo in vita.

Si raccontano molte storie, ma nessuno sa cosa sia accaduto veramente…

 

* ° * ° *

 

-Sapevo che ti avrei trovato qui-

Yoongi si volta di scatto, alzando uno spruzzo d’acqua salata.

-Sei proprio invecchiato hyung…- commenta Taehyung con un sorriso da volpe provetta -Tutte quelle rughe, quei capelli bianchi…- lo prende in giro ridendo.

Yoongi sibila seccato, passandosi una mano tra i capelli, neri esattamente come dieci anni prima.

-Sta zitto- lo rimbecca, anche se è felice di vederlo.

Anche lui non è cambiato per niente. Forse solo il viso, che si è fatto appena più rotondo.

Taehyung finge uno sguardo ferito.

-Velenoso come sempre, vedo...- borbotta incrociando le braccia e mettendo il broncio come un bambino capriccioso.

-Stai parlando con un serpente- ribatte Yoongi con un ghigno.

La volpe sorride di nuovo e gli si avvicina.

-Cazzo, ma è ghiacciata!- si lamenta, saltellando sul posto mentre la risacca gli bagna i piedi. I gabbiani garriscono prendendola in giro.

Yoongi sbuffa. A volte vorrebbe poter invecchiare solo per avere la scusa per perdere davvero la pazienza e dare la colpa all’anzianità.

-Ti ho portato un regalo, ma se fai così me lo tengo io…- borbotta Taehyung, guardando con sospetto il moto dispettoso delle onde.

-Non ce n’era bisogno…- mormora Yoongi calciando l’acqua solo per il gusto di vedere la pelliccia di Taehyung afflosciarsi e incrostarsi di sale.

-Si, si, certo. Vedi di darti una mossa. Sta per venire a piovere.-

-Non sali con me?- chiede Yoongi, innocente.

-Io!? Su quel trabiccolo volante!? Manco morto.-

 

* ° * ° *

 

La pioggia li raggiunge quando il palazzo e già all’orizzonte. Un temporale primaverile in piena regola.

Yoongi atterra mentre Taehyung lo segue, tremante e bagnato.

-Ma qui non c’era sempre il sole una volta?- si lamenta con uno starnuto, mentre le gocce gli scivolano sul viso.

Yoongi però non lo ascolta.

Vede tutto e niente.

Vede galassie, cieli di ghiaccio e fiori di fuoco.

Vede mari in tempesta e colline erbose.

Vede occhi di stelle e capelli di grano.

Vede un bambino.

-Ah, già… Mi c’è voluto un po’ in effetti…- sorride Taehyung.

Ha un’espressione allegra e la voce che rischia di spezzarsi in ogni istante.

-Dieci anni in realtà, ma il mondo è molto più grande di quanto credessi ed è bravo a nascondere quello che non vuole far trovare…-

Yoongi fissa quel bambino come chi vede il sole per la prima volta, come chi respira dopo una vita passata ad affogare.

Lo fissa e ha paura che sia un sogno, che presto qualcuno lo svegli per riportarlo in quella realtà grigia e soffocante in cui ha continuato a vivere sorretto solo dalla speranza che un giorno, forse, sarebbe terminata.

Il bambino solleva curioso gli occhi verso Yoongi.

Sono azzurri come il cielo primaverile e brillano come il mare. Galassie intere devono essere rinchiuse in quello sguardo e Yoongi ci affoga dentro.

Affogare non è mai stato così bello.

Perciò Yoongi fa un passo.

Poi un altro. E un'altro ancora.

Le gambe cedono e lui cade in ginocchio, senza fiato. Senza più niente che non sia quella piccola figura che stringe una matita in una mano e un foglio in un’altra.

Che accanto a sè tiene un vaso con una rosa rossa e impertinente, un po’ ammaccata dagli anni, ma sempre bella.

Che ha una borsa ricolma di lettere portate dal vento e un libro sui pirati.

Che lo guarda come se anche lui vedesse la luce dopo anni passati nell’oscurità più completa.

-Jimin?- chiede Yoongi con un sussurro tremate.

E Jimin sorride, le guance piene, gli occhi stretti e quel sorriso che brilla e scalda più del sole.

Sorride e basta.

-Buon compleanno, hyung-

 

* ° * ° *

 

-Oh, ma andiamo! Vengo a trovarvi solo una volta al mese. Almeno in queste occasioni, potreste smetterla per un attimo di pomiciare e prestarmi un po’ di attenzione?!-

-Vai al diavolo- sibila Yoongi, tuffandosi nuovamente su quella bocca rossa e morbida.

Jimin ride e si scusa, cercando di sottrarsi a quell’assalto come la buona educazione richiederebbe, ma senza metterci particolare impegno. La corona di fiori che ha in testa cade sulla sabbia bianca senza che nessuno se ne preoccupi.

-Tu guarda che roba…- sospira Taehyung lisciandosi il pelo, offeso.

-Non dirmelo…- concorda Seokjin, coprendosi la corolla con le foglie, più rosso del normale -Anagraficamente potrebbe essere suo nonno-

-Chiudete il becco voi due- li minaccia Yoongi, voltandosi nella loro direzione e scuotendo la coda minaccioso.

-Hyung…- soffia Jimin, prendendogli il viso tra le mani e voltandolo verso di sè per guardarlo negli occhi.

Il rumore del mare è dolce mentre li culla in quel riempirsi vicendevole.

-Ti amo, hyung- mormora Jimin con quel sorriso tranquillo che illumina il mondo.

-Ti amo- ripete Yoongi, felice.

Un’onda si infrange sulla spiaggia.

E’ l’alba.

 

* ° * ° *

Si dice che il serpente non visse a palazzo per il resto dei suoi giorni, ma in una piccola casetta sul mare con tre braceri, un letto di coperte e un piccolo giardino.

Che nel momento in cui esalò il suo ultimo respiro i suoi migliori amici erano con lui e che i suoi pensieri furono tutti per il piccolo principe, per il bambino che aveva cresciuto e protetto, per il ragazzo che aveva amato e che rimase accanto a lui fino alla fine, entrambi in attesa di rinascere, ancora una volta, e di cercarsi fino alle stelle come si erano promessi di fare.

Si racconta che in ogni nuova vita che Dio concesse loro, mai ci fu volta in cui non poterono ricongiungersi, poiché il loro amore era stato più forte del dolore e della morte stessa e come tale andava ricompensato.

Si sussurra che in una di queste vite essi siano rinati entrambi come semplici umani. Di come la rosa vanitosa, il despota crudele, il sole del deserto e la volpe furba si siano uniti a loro grazie all’aiuto di un uomo di nome Namjoon, che, si dice, sia stato colui che propose di mandare un certo serpente crudele e ferito ad uccidere un piccolo principe solo e infelice.

Si parla di come il palazzo sia diventato un appartamento, il giardino un palco, e il mare una folla. Si dice che quei sette siano destinati a grandi cose, poiché legati da quel filo invisibile che unisce tutti i fati e tutte le esistenze. E anche che, nonostante nessuno ricordi qualcosa delle loro vite passate, alcune cose non sono mai cambiate. Soprattutto l’amore.

Si raccontano molte storie, ma nessuno sa cosa sia accaduto veramente…

 

 

I see ocean, I see desert, I see the world

Everything is the same thing

But with different name

It’s life again

******

Oddio, da dove partire? 

Innanzitutto questa è la mia primissima storia che raggiunge la fine e mi sento tanto fiera di me per avercela fatta. Farò del mio meglio per far si che accada con tutte le storie in corso. 

Secondo, vorrei ringraziarvi tutti, uno per uno, soprattutto quelli che mi hanno supportato dall'inizio alla fine (Yes, I'm talking about YOU)  nonostante abbiano subito dolori immani. 

Vorrei poter dire di essere soddisfatta, ma non lo sarò mai perchè sono troppo perfezionista, ma va bene così perchè ho ancora un bel po' di strada da fare. 

Aggiungo che ho almeno altre 13 ff pronte sui miei ciccini, ma che mi impegno a portare a termine prima le storie in corso. 

E niente, piango perchè ero troppo affezionata a questa ff. A proposito, avete visto? L'avevo detto io che c'era l'happy ending ;)

PS Qualcuno si era accorto dei riferimenti a Sea? XD 

Un abbraccio fortissimo a tutti! E grazie <3

Kiss ;-*

   
 
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