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Autore: hikari_kudo    03/07/2009    5 recensioni
Bella swan, adolescende con una particolare nota d'istintiva : è una cacciatrice. Infatti, lei ammazza i mostri e le creature della notte per soldi.
Edward Cullen, bel vampiro anch'esso cacciatore che si vede costretto a collaborare con la ragazza.
Ma purtroppo, per nessuno dei due la "collaborazione" sarà così semplice come appare. "Non è vero.
Mi suggerì una vocina. Al diavolo! Io non lo sopporto quello! È arrogante e presuntuoso, e crede di sapere tutto! In più è un lurido succhiasangue.
Però ti attrae…
stai zitta stupida vocina! Tornatene da dove sei venuta"
Genere: Romantico, Malinconico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5 : La caccia è aperta ! 

Mi risvegliai quando un raggio di luce colpì il mio volto. A giudicare dall’intensità del sole doveva essere presto, l’alba direi. Non so quanto abbia pianto, o a che ora mi sia addormentata, so solo che un fatto simile non deve mai più ripetersi , mai.

Odio piangere.

Mi aggrappai ancora più forte a quella cosa che avevo stretto nel sonno, immergendovi la faccia, come ero abituata a fare a casa, quando mi aggrappavo al cuscino. Poi riconobbi il fresco profumo , e qualcosa mi disse che forse era meglio staccarsi ….

<< emm…Bella ? >> sussurrò.

Merda! Mi ritrassi con la stessa velocità con cui aprii gli occhi.

<< O CAVOLO! Mi sono addormentata così?! >> chiesi in uno strillo soffocato

Lui anuii , rispondendo senza intonazione particolare << quando hai finito di piangere ti sei aggrappata a me >>

Fantastico! Ora si che andava bene! Non solo mi aveva visto piangere, ma mi ero anche addormentata abbracciandolo. Come una bambina. Ma posso essere più deficiente?

Perché? E chiedi il perché?! È un lurido succhiasangue lo sai! E allora? Lui almeno ti sopporta ... che vocina simpatica! Lui è pericoloso perché tu no? E ammettilo, ti piace non è vero…forse un po’…ma è normale! Tutti i vampiri hanno un aspetto meraviglioso…ok, forse non sono tutti come Cullen, ma non è questo che conta!

<< stai bene? >> chiese accigliato, probabilmente dovevo sembrare proprio una cretina mentre conversavo con una vocina nella mia testa

<< caffè >> pronunciai << ho bisogno di caffè! >>

<< lavoro >> continuò lui << muoviti >> oridinò. Il tono non era particolarmente minaccioso, ma voleva far intendere proprio una minaccia in piena regola.

Dopo lo sfogo della sera precedente, si torna nuovamente a “chi è il più forte”.

Meno male, non avrei sopportato un Edward che si fa troppi scrupoli, anche se non concepisco come si possibile che si faccia degli scrupoli.

Sbuffai spazientita e scesi le scale, dirigendomi verso la cucina un po’ dimenticata. Cercai in caffè in credenza, trovandone un poco che sarebbe scaduto di li a qualche settimana, ma poco male, a volte avevo bisogno di caffeina per funzionare bene, e quella era una delle volte, soprattutto perché da adesso dovevo mettermi a seguire una bestia che faceva maciulli di carne umana. Prospettiva allettante! In più, l’unica cosa di diamante che ho trovato è un piccolo pugnale. Inutile, ma comunque di difesa.

Misi la caffettiera sul fuoco, ricordandomi con mio orrore che avevo appena fatto l’errore di lasciare Edward Cullen in camera mia con le mie armi.

Non vorrei che li saltassero i nervi e decidesse di uccidermi. Anche per il fatto che lui è un amante di armi da fuoco, un po’ come delle macchine. Io semplicemente me ne intendo abbastanza da potermi difendere ma non possiedo un amore incondizionato per tutto ciò che è di metallo e che odori di polvere da sparo.

Fortunatamente mi si mise il cuore in pace quando lo vidi scendere  senza niente di pericoloso in mano – anche se lui stesso costituiva un pericolo più grande del mio M20 – e lo vidi avvicinarsi alla cucina.

<< allora? >> chiese irritato, come se la sua pazienza si fosse già esaurita. Strano, di solito non si lamentava così , era un tipo paziente. Ma, d’altronde, con il lavoro che facciamo o si è pazienti o…

<< dai il tempo all’acqua di bollire e a me di bere ! >> protestai, senza girarmi a guardarlo, fissando in modo straziante la caffettiera, che non s’accingeva a lanciare qual rumore straziante annunciando con un forte profumo che il caffè era pronto.

Alla fine, mi girai verso di lui. Si era seduto il quel piccolo tavolo e si destreggiava le mani nervosamente.

<< ma che hai?! >> chiesi. Lui non era né facilmente irritabile né facilmente innervosibile. Perché ora sembrava dare di matto?

Alzò lo sguardo, incatenando i miei occhi ai suoi e venni immediatamente colpita da uno truce sguardo anice, nero colato che non aveva niente di rassicurante.

D’istinto feci un passo indietro, andando ad attaccarmi al cucinino.

Oh cazzo! Aveva fame! Eppure aveva “mangiato” il giorno prima, i vampiri riescono a stare senza mangiare molto di più.

<< capito? >> fece ostile.

Io anuii e tornai a fissare la caffettiera implorandola di bollire. << com’è che hai fame? >> chiesi deglutendo e senza voltarmi

<< forse perché sei stata attaccata a me tutta la notte? >> era una domanda rettorica e con una vena ironica, come se stesse constatando un fatto ovvio

<< non credevo che la vicinanza umanati facesse così male , soprattutto non credevo ti facesse male dopo mangiato >> analizzai

<< esatto, ma tu non sei umana >>

E li mi resi conto dell’ovvietà della cosa, che neanche io avrei mai ammesso con me stessa. Non  ero umana. E questa era la realtà che evitavo con tutta me stessa. E, devo dire, ero diventata abbastanza brava ad eludere la realtà.

Finalmente udii il suono della caffettiera. Versai il caffè in una tazzina e lo bevvi tutto d’un sorso, per poi versare anche quello che era rimasto e berlo. Insomma, mi ero data un’amara carica

<< vai >> confermai, mentre Edward si alzava con un fluido ed elegante movimento di cui solo i vampiri erano capaci << ti raggiungo dopo, devo solo … bè, rendermi presentabile….e….mangia >>

<< nonché armarti, giusto? >> commentò ironico << come se mi fosse sfuggito l’M20. Ma cosa te ne fai? Quella cosa fa 1250 colpi al minuto! >>

Sorrisi irritata. Come se fossero affari suoi << autodifesa >> dissi scostando i capelli dal collo. Mossa sconsiderata, visto che potrei vedermelo addosso pronto a fare “colazione” ma era anche un modo per indurlo ad andarsene. E fù proprio quello che fece dopo aver ringhiato qualcosa.

In un soffio fù fuori da casa mia, ma invece di sentirmi tranquillizzata venni presa dall’inquietudine. Non ci pensai più di tanto e salii le scale.

In poco tempo fui pronta per lavorare. Avevo con me due berrete, quattro caricatori di riserva, una Kimby e la mia Ruby. Inoltre il coltellino, che , dopo aver riflettuto abbastanza da non trovarlo inutile, avevo deciso di portarlo con me.

Varcai la porta chiudendola a doppia mandata, per poi accorgermi che non avevo l’auto. Ma che genio che sono! Oggi ne faccio una più del diavolo! Sono venuta in aereo cavolo! Non ch’avevo mica la macchina con me. Valutai velocemente quanto fosse lontano il luogo del delitto e constatai che facendomela a piedi sarei arrivata un ora dopo. Chiamare Edward era escluso : TUTTO MENO CHE UN ALTRO VIAGGIO IN MACCHINA CON LUI

Purtroppo per me dovetti ricredermi quando vidi la sua Volvo parcheggiarsi di fronte a casa. Mi avvicinai a l’auto e lui abbassò un finestrino.

<< Alice ha previsto che non avresti avuto la macchina >> disse neutro. Notai con felicità che i suoi occhi erano tornati ambrati << quindi Sali. Abbiamo già perso troppo tempo >>

A malavoglia ma senza nessuna alternativa salii, e dopo aver assicurato per bene la cintura la macchina partii alla solita velocità esagerata. Entrambi mantenemmo il silenzio fino a destinazione.

Un silenzio pesante e quasi interminabile. Non avevo mai avuto chissà quale genere di rapporto con Edward, ma mi aspettavo almeno qualche battutina infelice. Ma niente.

Scesi dalla macchina andammo subito a presentarci al tenente Weil che ci guidò fino alla scena del delitto con le parole “spero non siate deboli di stomaco”

Aprì la porta e lo scenario che mi si presentò davanti non fù certo uno dei migliori. La stanza prima era bianca, le pareti, i mobili…bianca. Ora era solo intrisa di rosso, macchiata da un odore di ferro inespugnabile, che anche dopo la più accurata pulizia non se ne sarebbe andato. Era come se fosse scoppiata un’enorme bomba contenente sangue nella stanza, andandolo a spruzzare d’appertutto.

Quanto sangue c’era in un corpo umano? Cinque, sei litri? Bene, provate a versare lo stesso quantitativo di latte a terra e otterrete il casino che può fare un corpo umano esploso , solo in una maniera meno disgustosa.

Mi feci strada nella stanza, fino ad avvicinarmi ad un ammasso di carne non identificabile.

Infilai i guanti da chirurgo e iniziai a toccare la poltiglia : costole, cuore, budella…tutto mescolato tra loro.

Dovetti trattenere un conato di vomito << Edward, vieni ad aiutarmi a girarlo >> continuai, porgendoli dei guanti che tenevo in una tasca.

Lui obbedì senza obbiezioni venendomi in fretta in soccorso.

Girammo in corpo, e allora potei distinguere le ossa del cranio. Mi alzai, era abbastanza.

<< donna caucasica, morta per … bè, non lo so ancora. Circa trent’anni, altezza … >> posai velocemente lo sguardo verso i fianchi << … uno e sessantacinque >> dichiarai mentre Weil prendeva nota

<< può uscire dalla stanza ? >> chiesi rivolgendomi al commissario

Mi guardò torvo ma non fece domande - Mossa saggia -  Per poi uscire

Iniziai a fare piccoli pugni con le mani, aprendoli e chiudendoli velocemente. Poi protesi i palmi delle mani in avanti,  allungando le braccia verso il “corpo” – se si poteva definire così – e iniziai a far scorrere l’energia.

Dovevo solo effettuare uno “screen” per cercare di percepire l’energia del mostro che l’aveva uccisa.

Tutto diventò offuscato, mentre un’invisibile strato di potere mi avvolgeva. Lo rilasciai, lasciandolo correre sul corpo. Poi feci per riprenderlo, per farlo scorrere nuovamente su di me dopo che si era impregnato di un altro potere. Ma come lo feci, ritornò indietro violentemente, provocando un contracolpo . venni scaraventata contro la parete molto velocemente e violentemente. Colpì la testa ed mi ritrovai non solo ricoperta di sangue, ma anche dolorante. Se fossi stata umana, forse sarei morta.

<< Bella! >> urlò correndomi incontro. Per fortuna non aveva fatto l’errore di interrompermi, o di prendermi, durante tutto il procedimento. Era pericoloso toccare chi operava con la magia e gli effetti di un incantesimo interrotto potevano essere devastanti. Fortunatamente lui lo sapeva.

<< sto bene >> dissi, rialzandomi << e solo …. Merda ! Edward, questa cosa è dannatamente potente! Nelle nostre più rosee aspettative forse possiamo uscirne vivi al …. 5% ! eravamo ottimisti a sperare in una chimera o a un gruppo di Homunculus! >> esplosi, tornando alla realtà

<< che cosa è? >>

<< non lo so >>

 

Hikari : salve! Ammettetelo , mi credevate morta, eh? Invece no! Eccomi di nuovo qui, a proporvi un nuovo capitolo!

Cleo92 : grazie di tutti i complimenti! >\\\<

Toru85 : ciao! Per rispondere alla tua domanda…non lo so! xD ma dovrebbe essere qualcosa di diverso rispetto a Nessie

cullengirl : un po’ tragico come passato? Ma , forse hai ragione tu, comunque…come hai detto, ora c’è Eddy!

cri_91 : grazie mille!

IsAry : già, povera Bella…purtroppo le disgrazie per lei sono appena iniziate…che sia un po’ sadica?

LaBabi : il ritorno della vocina-coscienza di Bella! Hihihi! Non potevo tagliarla per troppo tempo XD

Sabry87 : mi sa che se ripeto grazie passo per scema, ma non posso comunque far a meno di ringraziarti!

KikyCullen : eheheh--- anche io avrei avuto qualche problema a tornare a Forks  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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