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Autore: Gatto1967    26/05/2018    2 recensioni
Per chi non lo sapesse “Orange is the new black” è una serie tv americana in onda sui canali internet, che racconta le vicende di una giovane donna condannata a quindici mesi di reclusione per un reato commesso dieci anni prima.
La serie racconta quindi le vicissitudini di questa donna (guarda caso una bionda come Candy) alle prese con la più variegata umanità in un carcere femminile americano.
Voi mi chiederete: “Ma come cavolo ti è venuto in mente di mandare Candy in prigione?”
Beh, a pensarci bene anche nel corso dell’anime, la nostra eroina ha rischiato più volte di finire in prigione, e un paio di volte c’è finita davvero! (Alla Royal Saint Paul School)
Già da bambina quando stava presso i Legan e venne ingiustamente accusata di furto, la zia Elroy suggerì di mandarla in prigione “quella piccola ladra”.
E poi si sa, Candy ha un temperamento ribelle, insofferente alle regole e alle costrizioni, spesso è anche impulsiva e agisce senza pensare alle conseguenze delle sue azioni.
Partendo quindi da un episodio dell’anime questa storia si immagina le vicende di Candy in un carcere femminile americano a inizio ‘900.
Riuscirà la nostra eroina a sopportare l’esperienza?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Tre mesi dopo…
 
Candy era stata liberata, il suo incubo era finito, ma già all’uscita dal carcere una terribile notizia l’aspettava: Terence, il suo Terence era morto.
La sera della tentata evasione, fallita probabilmente per una spiata di Iriza, Terence era sì riuscito a fuggire aiutato da Albert, Stear e Archie, ma era stato ferito in modo grave, e non ce l’aveva fatta.
Inizialmente Candy si era infuriata perché i suoi amici non gli avevano detto la verità, ma poi Annie gli aveva gridato in faccia:
-Rifletti Candy! Se ci fossi stata io al tuo posto, saresti venuta da me a dirmi che Archie era morto?- Annie aveva ragione, probabilmente anche lei avrebbe fatto lo stesso.
 
Salì con fatica il pendio della collina di Pony e poi si sedette lì, sotto il grande albero che i bambini della casa di Pony consideravano loro padre. Fu raggiunta da Klin e Mina, ma neanche loro riuscirono a sciogliere il dolore che stringeva il suo volto e il suo cuore in una morsa senza scampo.
Sotto di lei la casa di Pony era sempre lì, punto fermo indispensabile nella sua vita, un luogo che per lei significava casa, famiglia, amore. Ma neanche quel luogo poteva sciogliere il ghiaccio nel suo cuore.
Dietro di lei sentì un passo che le sembrò di riconoscere.
-Candy!-
Si girò e vide Flannie, la sua cara amica Flannie.
Si alzò ad abbracciarla.
-Sono felice di vederti Flannie.-
-Io invece sono triste. Dov’è la Candy che conoscevo? Quella che illuminava tutto e tutti con il suo sorriso?-
-Forse è ancora in prigione.- disse lei tristemente
-Beh, deve uscirne!- Flannie piangeva, l’iceberg si era sciolto definitivamente
-Mi manca quella Candy! Manca a tutti noi che ti vogliamo bene! Torna quella di un tempo!-
-Siete tutti molto cari… ma non vi conviene volermi bene… una volta Iriza mi disse che io porto sfortuna a quelli che mi vogliono bene, e forse non aveva torto.-
-Quella vipera aveva tutti i torti possibili e immaginabili! Sai che pensano che abbia ucciso lei quel Drumond?-
-Si, l’ho letto. La pistola con cui si è uccisa è dello stesso tipo con cui è stato ucciso Drumond.
Per di più era andata nel paese dove viveva Drumond con la sua automobile privata, parcheggiandola proprio in mezzo al paese e facendosi notare da non so quante persone. Povera Iriza: non valeva niente come criminale, ha lasciato tante di quelle tracce dietro di sé che un altro po’ la incriminavano anche per l’omicidio del principe ereditario d’Austria!-
-è una battuta questa? La vecchia Candy vuole riemergere?-
Candy rimase senza parlare, non ci riusciva proprio.
Flannie la abbracciò e lei pianse, pianse lacrime amare.
 
-Come sta Micheal?- chiese Candy mentre sedevano insieme sotto papà albero.
-Sta bene e ti saluta. Fra non molto rientrerà anche lui dalla guerra, la sua ferma sta per scadere.-
-Sai, sono rimasta stupefatta nello scoprire che il tuo fidanzato è lo stesso Micheal che conobbi tempo fa in casa degli Andrew.-
-Io stavo quasi per cavarti gli occhi quando ho scoperto che ci avevi ballato insieme!-
Candy ridacchiò.
-Lavori ancora alla prigione?-
-Sì, in fondo è un buon lavoro. Quelle donne hanno bisogno di me.
Sai che Jackson è stato arrestato? Hanno trovato prove delle sue attività illecite per conto di Iriza Legan.-
-Grande Baffo in galera? Questa sì che è una notizia! Meriterebbe proprio di passare lui quello che ha fatto passare a me e altre come me!-
-Al suo posto hanno messo il tuo amico Robert.-
-Ne sono felice, è un bravo ragazzo. Sono sicura che con lui le cose cambieranno in quella prigione.-
-E tu cosa farai Candy? Lo so che è scontato dirlo, ma devi reagire. Seppellirti qui non ti aiuterà lo sai.-
-Non so… potrei tornare a Chicago ma cosa farei lì? Non credo proprio che gli ospedali prenderebbero un’ex galeotta!-
-Una galeotta innocente e prosciolta da ogni accusa, non dimenticarlo…
Perché non torni in prigione?-
Candy guardò l’amica come avrebbe guardato un procione parlante con due teste e tre code.
-Sei impazzita per caso?-
Flanny si mise a ridere.
-Da donna libera intendo! Potresti lavorare all’infermeria con me e la dottoressa Kelly. Sai, il direttore Baker ha disposto che le detenute siano sottoposte a visite periodiche regolari, per verificarne la salute e stabilirne l’attitudine al lavoro. Un’infermiera del tuo calibro ci farebbe comodo. Ne sono convinti anche il direttore e la dottoressa Kelly.-
Candy rimase in silenzio per alcuni secondi.
-Adesso non so decidere niente Flanny, ma ti prometto che ci penserò.-
-Lo sai che si vocifera a Chicago? Che il tuo giovane zio stia per accasarsi.-
-Cosa? Albert sta per…-
-Sì, con quella Kate Benson, la nipote di Drumond.-
-è… meraviglioso! Devo tutto a quella ragazza! E Albert sta per… sposarla?-
-Oh, non c’è niente di ufficiale ancora, ma sembra che vengano visti insieme sempre più spesso…-
-Beh, spero proprio che il mio tutore legale si degni di informarmi se ciò accadrà!-
-Sono sicura che lo farà.-
Candy si alzò e porse la mano a Flanny.
-Vogliamo scendere? È quasi ora di pranzo.-
 
Mentre scendevano Candy fu folgorata da una decisione: sarebbe tornata a Chicago e si sarebbe messa a lavorare come infermiera alla prigione dove era stata detenuta. Sentiva che lì aveva tanto da fare, per se stessa e per le detenute.
Il mondo è un posto duro per tutti, ma per quelle donne, che pure non erano stinchi di santo, sicuramente lo era molto di più e Candy aiutandole sentiva di poter tornare quella di un tempo.
 
FINE.
   
 
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