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Autore: lirin chan    01/09/2018    2 recensioni
[Per il Afuro san, perché il suo afro regnerà per l'eternità]
“Vedo che è la prima volta che prova a farsi pubblicare… Non ha mai nemmeno presentato una one shot a qualche concorso…” Perfetto, ed era solo lunedì.
Finalmente il tizio diede segni di avere almeno la capacità di capire il linguaggio umanoide, lentamente alzò la testa e lo fissò con occhi privi di voglia di vivere. La lontananza dalle sopracciglia gli davano l’aria di un pesce morto.
“Quando sei un genio non hai bisogno di certe cazzate, no?”
Quello fu il suo primo incontro con Sakata Gintoki, il genio incontrastato della stupidità.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Gintoki Sakata, Toushiro Hijikata
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Redattore e Mangaka sono come Culo e Slip: Indivisibili e Sozzi
 
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Genio

Quando Hijikata Toushiro, redattore da quasi due anni del famoso settimanale Jump, si mise a sedere sulla scomoda sedia e alzò lo sguardo verso l’ennesimo aspirante ‘nuova stella del fumetto mondiale che Oda spostati’, sgranò un poco gli occhi. Di solito davanti a lui si presentavano per lo più bambinetti appena usciti dalle superiori, con le capacità narrative di un gibbone che vuole la banana, invece, stravaccato sulla sedia all’altra parte del piccolo tavolo, stava un adulto. Non era raro che ne arrivassero, ma, di solito, erano molto tesi e vestiti con i loro abiti migliori; il tizio davanti a lui era appoggiato con un gomito al tavolo e si reggeva la testa affollata di scompigliati e crespi capelli argentati sfoggiando un’espressione priva di vita, la noia trapelava dalle iridi rossicce. La camicia a maniche corte bianca con motivi blu era sporca in più punti di strane macchioline rosate e con evidenti segni di non aver mai visto un ferro da stiro da quando era stata comprata in qualche mercatino delle pulci.
Davanti a lui stava un Madao.
Che aveva fatto di male per meritarsi quella seccatura? Ieri aveva addirittura offerto della succulenta maionese a dei gattini affamati, perché il dio dei fumatori Mayokami lo aveva punito in quella maniera?
Sospirò, per poi tirare le labbra in un sorriso di circostanza.
“Sono Hijikata Toushiro, lieto di conoscerla, signor…” guardò il nome stampato sul foglio di valutazione. “Sakata Gintoki san.”
Quest’ultimo fece a malapena un verso gutturale, forse giusto per far capire che era vivo.
Quello stronzo già gli stava sul cazzo come la metro piena il lunedì mattina.
Tornò a fissare il foglio che aveva in mano, giusto per smetterla di guardare la feccia dell’umanità sedutogli davanti.
“Vedo che è la prima volta che prova a farsi pubblicare… Non ha mai nemmeno presentato una one shot a qualche concorso…” Perfetto, ed era solo lunedì.
Finalmente il tizio diede segni di avere almeno la capacità di capire il linguaggio umanoide, lentamente alzò la testa e lo fissò con occhi privi di voglia di vivere. La lontananza dalle sopracciglia gli davano l’aria di un pesce morto.
“Quando sei un genio non hai bisogno di certe cazzate, no?”
Quello fu il suo primo incontro con Sakata Gintoki, il genio incontrastato della stupidità.
 
 
   
 
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