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Autore: JessyBree    04/01/2019    0 recensioni
2023. Tempo di pace. Il mondo magico apre le porte ad una nuova generazione di streghe e maghi. La famiglia Potter - Weasley torna ad Hogwarts, con le le lezioni, i M.A.G.O, gli allenamenti di Quidditch e la nascita di nuovi sentimenti come unici problemi. La vita dei nostri amati personaggi procede tranquilla e felice. Ma qualcosa comincia a muoversi nell'ombra: una serie di omicidi e strane sparizioni turba la quiete del mondo magico e la cruda realtà comincia ad infiltrarsi anche tra le calde e familiari mura del castello, più vicina di quanto si possa immaginare.
Genere: Drammatico, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Potter, Famiglia Weasley, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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In una stradina laterale di Oxford Street una coppia di ragazzi sottobraccio stava camminando per tornare a casa dalla serata appena trascorsa al cinema.

“Non è stato per niente male, non è vero?”, chiese il ragazzo, prendendo le mani della compagna e strofinandole contro la sua sciarpa per scaldarle dal vento pungente che da tutto il giorno aveva imperversato la cittadina di Londra.

“Mi aspettavo qualcosa di più dal finale, però” rispose lei, nel silenzio rotto solo dal rumore dei loro passi sul marciapiede pieno di foglie.

“A me è piaciuto, soprattutto la parte il cui lo stregone ha attaccato i ragazzi con quella palla di fuoco spettacolare”, continuò lui “Hai notato che ad un certo punto...”.

Il ragazzo si fermò all'improvviso mentre in lontananza un cane cominciò ad abbaiare.

“Cosa c'è? Perchè ti sei fermato?” chiese stupita la ragazza.

Lui le fece cenno di tacere, osservando da destra a sinistra la via deserta che stavano percorrendo. Poi scrollò le spalle “Nulla, devo aver sentito un gatto o qualche altro animale notturno”.

“Bleah, non dirmi che ci sono i topi qui! Quanto manca a casa tua?”, chiese la ragazza, stringendosi ancora di più al suo braccio, preoccupata.

“Non molto, però ci conviene sbrigarci...mi è venuta in mente un'ideuzza su come concludere questa bella serata”, disse il ragazzo, sorridendo malizioso e fermandosi per strappare l'ennesimo bacio alla fidanzata.

“Ah davvero?” chiese la ragazza, ridendo e stando al gioco. Si alzò sulle punte per riuscire a baciarlo meglio e questi la strinse spingendola verso il muro.

“Dai David smettila”, chiocciò lei tentando di fermare l'avanzata delle mani del suo ragazzo da sotto la maglietta.

Ma David si staccò da lei di colpo, guardandosi nuovamente indietro. Aveva sentito un altro rumore, molto simile a quello che credeva di aver sentito in precedenza. Lasciò andare la fidanzata e si parò davanti a lei, gli occhi fissi sull'oscurità che proveniva dall'angolo del vicolo.

“David? Che ti prende?”, sussurrò la ragazza, confusa dal brusco cambio di atteggiamento del fidanzato.

“C'è qualcosa che non va...” borbottò lui “Credo che qualcuno ci stia seguendo”.

“David così mi spaventi, smettila”, brontolò la compagna ma poi sgranò gli occhi: aveva sentito anche lei.

Dall'ombra del vicolo apparve un braccio coperto da un tessuto nero, seguito subito dopo da una intera figura incappucciata. I due ragazzi sussultarono e cominciarono ad allontanarsi nella direzione opposta.

“David andiamo via, ho paura”, sussurrò la ragazza tremando.

“Vattene via, non abbiamo nulla che potrebbe interessarti”, disse invece il ragazzo notando i vestiti logori che portava la figura incappucciata da sotto il mantello.

Un paio di occhi glaciali e freddi brillarono per qualche secondo alla luce dello strano bastoncino di legno che l'uomo teneva in mano.

“Io invece credo di si”, esclamò una voce roca, quasi annoiata.

Un improvviso lampo rosso colpì in pieno petto il ragazzo, che stramazzò al suolo come una bambola. La ragazza urlò, portandosi le mani alla bocca e in preda al panico cominciò a correre nella direzione opposta a quella dell'uomo. Questi aspettò solo pochi secondi prima di alzare di nuovo la bacchetta contro di lei: il secondo lampo rosso la colpì alla schiena e anche lei si accasciò per terra, senza muoversi più.

Nel silenzio della notte il cane abbaiò di nuovo. Quando tornò la quiete, il viale era completamente vuoto.

***

“Accidenti Liv, che ti è successo stanotte? Hai una faccia orribile!”, esclamò Dominique Weasley la mattina dopo a colazione mentre spalmava la marmellata sul pane tostato.

“Dom non è carino dire ad una persona che ha una faccia orribile”, disse Shady guardando con aria di rimprovero l'amica.

“Beh ma è vero! Guarda che occhiaie che ha!”

“Grazie Dom”, sbuffò Livia, alzando gli occhi al cielo “Stanotte ho avuto un incubo”.

“Che cosa hai sognato?” chiese Shady preoccupata.

“Non me lo ricordo in realtà, so solo che mi sono svegliata di colpo alle quattro e non sono più riuscita a dormire” rispose Livia, cominciando a mangiucchiare svogliatamente il porridge. In realtà mentiva: si ricordava benissimo cosa avesse sognato. Ma dato che era uno degli incubi più ricorrenti da quando era morta sua madre non voleva preoccupare ancora di più le sue amiche, già sempre all'erta sul suo stato di salute.

“Deve essere stato davvero tremendo, per non farti più riaddormentare”, disse Dominique.

Ma una voce rispose al posto di Livia “Già, decisamente tremendo!”

James Potter si lasciò cadere pesantemente accanto alla cugina e le strappò dalle mani la fetta di pane, inghiottendola in un sol boccone.

“Ehi, idiota!”, sbottò Dominique ma la sua voce fu coperta subito da quella di Lorcan, che prese posto nella panca di fronte a James “Sei stato tu a costringerlo a mangiare tutti quei fagioli per scommessa ieri sera, avresti dovuto immaginare come sarebbe finita”

“Morgana come la fate lunga, sono pur sempre un maschio virile”, subentrò la voce di Fred, sedendosi di fianco a Lorcan.

“Sei una roba disgustosa, ecco cosa sei” esclamò Lysander, spingendosi a forza nella panca tra Lorcan e la povera Shady che fu salvata dall'essere scaraventata per terra da un desolato Frank.

“Senti chi parla”, concluse Frank sedendosi vicino a Shady dopo i balbettati ringraziamenti di lei.

“Ma di che diavolo state parlando?” sbottò Dominique, irritata come al solito dalla presenza dei ragazzi.

I Malandrini la guardarono sorpresi, come accorgendosi solo ora della presenza di altre persone al tavolo.

“Non lo vuoi sapere davvero, Dominque, fidati”, disse subito Frank, lanciandole un'occhiata eloquente.

“Tuo cugino è un maiale”, esclamò invece James, come al solito sordo delle raccomandazioni di Frank.

“Beh questa non è una novità”, rispose a tono Dominique, schivando abilmente il torsolo di mela mangiucchiato che Fred le aveva appena lanciato, che finì con estrema precisione nel succo di zucca di Livia.

“Ops, scusa Gray, era per la mia adorata cuginetta”.

“Ti vanti ogni giorno delle tue doti pazzesche per il Quidditch e sbagli mira così?” chiese divertita Mei Devis, arrivata solo in quel momento insieme ad Elisabeth al tavolo dei Grifondoro.

“Io sono un Portiere, mia piccola Mei, non devo avere la mira per infilare le cose nei buchi ma per non farle entrare” rispose Fred “anche se devo dire che con altri tipi di buchi potrei fare un eccezione, soprattutto con te” aggiunse con un ghigno malizioso.

Frank gli rifilò uno scappellotto proprio mentre Mei si accomodava vicino a Fred, piuttosto divertita. “Sono onorata Weasley, ma devo dire che dopo quello che ho visto credo tu debba affinare un po' la pratica”.

James e Lorcan sghignazzarono all'unisono e Lysander battè la spalla su quella dell'amico con fare comprensivo “Ti è andata male, amico”.

Fred si rabbuiò per qualche secondo, poi sul suo viso da eterno bambino apparve un sorrisetto “Puoi aiutarmi tu, Devies, a fare pratica intendo”

“Ci penserò” fu la risposta maliziosa di Mei, che cominciò a spalmare il burro sul pane tostato senza più far caso a Fred che continuò a guardarla con evidente desiderio.

Dominque scosse la testa scocciata e si voltò verso Livia e Shady “Cosa stavamo dicendo prima che questi qui arrivassero a dire scemate?”.

“Parlavamo della mia faccia orribile”, sospirò Livia, tentando di deviare il discorso dai suoi incubi.

“La tua faccia non è poi così male, Grey” intervenne all'improvviso James Potter, alzando gli occhi nocciola su di lei. Come già successo la sera prima, la scrutò in viso come se cercasse di dare una spiegazione a qualcosa di complicato.

Livia conosceva bene quell'espressione, era la stessa che assumevano le sue amiche quando cercavano di capire i motivi dei suoi strani problemi di salute. Si morse il labbro mentre, persa nei suoi pensieri, ricambiava lo sguardo di James, che continuò ad osservarla di rimando, come in trance. Quando entrambi si riscossero, quasi sussultando anche se era passato solo qualche secondo, Livia fece un sorrisetto “Grazie Potter ma sulla tua non mi sbilancerei più di tanto”.

“Ehi, questo è un colpo basso” brontolò lui, mentre sul viso l'aria assorta veniva sostituita da un'espressione sconvolta “Io sono bellissimo”.

“Io lo sono più di te”, disse subito Lorcan, continuando tranquillamente a sorseggiare il suo caffè.

“Ma è possibile che a questo tavolo non si possa fare un minimo di conversazione seria senza che voi due interveniate con le vostre malandrinate?”, brontolò Dominique, quasi isterica.

“Noi tre” la corresse Lysander, soavemente “Se parli di malandrinate parli anche di me”

“Quattro”, ribadì Fred, riemerso dalla sua opera di contemplazione della colazione di Mei.

“Veramente siamo in cinque” esclamò infine Frank, sorridendo amabilmente e facendo traboccare l'ormai strapieno vaso di sopportazione di Dominique.

“Basta, ci rinuncio” esclamò, mollando forchetta e coltello e alzandosi dal tavolo.

“Dove vai? È ancora presto per le lezioni!” le chiese Shady.

“Vado a da mio fratello, magari al tavolo di Corvonero riesco a finire la mia colazione in pace”, rispose Dominique e non mancando certo di lanciare un'occhiata omicida ai Malandrini, salutò le altre con la mano e si allontanò.

“Un carattere così dolce, così amabile...” sospirò Fred, scuotendo la testa mentre i gufi cominciarono a planare dalle finestre aperte della sala per la posta del mattino.

Livia alzò lo sguardo al soffitto proprio mentre la sua civetta, Rea, planava verso di lei con l'edizione della Gazzetta del Profeta stretta tra le zampe. La civetta si fermò sul suo bicchiere di succo di zucca e Livia le fece mangiare il resto del suo porridge; poi aprì il giornale mentre accanto a lei Shady riceveva la solita lettera dei genitori e i Maladrini tutte le cose che avevano dimenticato a casa prima di partire.

L'articolo in prima pagina attirò subito la sua attenzione ma prima che potesse leggere qualcosa di più delle prime righe Frank esclamò “Ehi James, c'è tuo padre sul giornale”.

James, che stava bevendo il caffè quasi si soffocò. “Che è successo?” tossicchiò.

“Non va tutto bene, tranquillo, l'hanno intervistato per un caso di omicidio, ascolta” Frank aprì il giornale sul tavolo e cominciò a leggere ad alta voce.

Ennesimo caso di omicidio babbano a causa della magia

Ieri notte, nei pressi del quartiere di Oxford Street , due corpi babbani sono stati ritrovati morti sul ciglio della strada vicino ai bidoni della spazzatura. Sarah Baker e David Sceen, di 24 e 26 anni, babbani residenti a Londra sono stati uccisi tra le quattro e le cinque di questa mattina. I resti dei due ragazzi riportano chiari segni di Magia oscura molto avanzata. Il capo della squadra Auror Harry Potter si è presentato questa mattina sul luogo dell'omicidio e ha rilasciato una breve dichiarazione: “Non abbiamo mai avuto un caso di Magia oscura di questo tipo, non ci sono precedenti. Per il momento non possiamo dichiarare esplicitamente la causa della morte di questi ragazzi, i corpi presentano tracce di incantesimi ma temiamo che la causa definitiva della morte sia l'avvelenamento...”.

Frank alzò lo sguardo sugli amici, la fronte aggrottata “è la prima volta che si sente una cosa del genere da molto tempo”

James annuì, pensieroso “Se è qualcosa che c'entra con la Magia Oscura papà lo capirà di sicuro...”

“Credi che si tratti delle ultime tracce di resistenza Mangiamorte?”, chiese Lorcan.

James scrollò le spalle “Non si sente parlare di Mangiamorte o di Voldemort da almeno dieci anni, dubito fortemente...ma come dice sempre mio padre il mondo non è diviso tra brava gente e i Mangiamorte, potrebbe essere stato chiunque”

Livia, rimasta in silenzio per tutto il tempo, alzò gli occhi dal giornale e si ritrovò a guardare il volto pensieroso di James. Lui rimase perso nelle sue fantasie per qualche secondo, poi si riscosse e i suoi occhi incontrarono di nuovo quelli di Livia. Si fissarono per lungo istante prima che la campanella suonasse e richiamasse tutti loro ai doveri scolastici.

Livia si alzò dal tavolo e si affiancò a Shady, seguita a ruota dai ragazzi e tutti quanti uscirono in massa dalla Sala Grande diretti verso la prima lezione della giornata, Storia della Magia.

Solo quando intorno a lei gli amici cominciarono a chiacchierare di tutt'altro si concesse di dar voce interiormente ai suoi pensieri e ai suoi timori. Perchè non era sicura che non ci fossero mai stati precedenti di quel tipo: i dettagli delle condizioni non erano stati descritti nel giornale, ma la tipologia di strana morte dei due ragazzi le ricordava terribilmente quella di sua madre...

***

“Nel 1345 la rivolta guidata da Rugrug l'Unticcio diede il via ad una serie di sanguinose battaglie sul suolo inglese che si conclusero soltanto una decina di anni dopo con l'assemblea Internazionale delle dodici tribù di goblin...”

La voce del professor Ruf procedeva lenta e soporifera come da sette anni a quella parte e, sempre come da sette anni a quella parte, i Malandrini facevano tutt'altro che prendere appunti: Lysander e Fred giocavano a sparaschioccio sotto il banco – avendo lanciato l'incantesimo Muffliato non c'erano problemi con le esplosioni delle carte; Lorcan si dondolava su e giù dalla sedia palesemente annoiato, scribacchiando qualcosa sul quaderno degli appunti completamente vuoto; Frank, invece, tentava di seguire la lezione nonostante le risatine e gli scoppi che provenivano dal banco affianco a lui; James, infine, era distratto più del solito: stava seduto con la testa appoggiata alle braccia e osservata Ruf fluttuare avanti e indietro per la classe senza vederlo in realtà. La sua mente era ancora rivolta all'articolo che avevano letto quella mattina; pensava a suo padre, al fatto che ogni giorno aveva a che fare con situazioni che inevitabilmente richiamavano il suo passato. Nonostante vivessero in tempi di pace, nonostante non si parlasse di Voldemort da quasi vent'anni succedevano ancora troppo spesso episodi spiacevoli di magia oscura: James era piccolo ma ricordava perfettamente gli anni passati da suo padre alla ricerca delle ultime forze oscure dell'esercito di Voldemort. Teddy Lupin, che aveva lasciato Hogwarts parecchi anni prima, a cui la guerra aveva portato via entrambi i genitori, si era unito alla squadra Auror di Harry proprio quell'estate; sicuramente anche lui avrebbe aiutato nelle indagini dell'omicidio di quei due ragazzi babbani.

La sedia improvvisamente appoggiata sul pavimento fece riscuotere James dai suoi pensieri; incrociò lo sguardo di Lorcan, che gli fece un pigro sorriso e poi i suoi occhi dardeggiarono per la stanza, finendo a posarsi sulla chioma corvina di Livia Gray, seduta insieme a Dominique a qualche banco di distanza. James rimase ad osservare i giochi di colore che i raggi del sole provenienti dalla finestra proiettavano su i suoi capelli; la ragazza stava prendendo appunti sulla lezione di Ruf ma proprio in quell'istante voltò leggermente la testa per ascoltare qualcosa che le stava dicendo Dominique e James non poté non notare ancora la carnagione del viso stranamente pallida e i due profondi solchi scuri intorno agli occhi. La conosceva ormai da sette anni, era sempre stata una ragazzina minuta e gracilina, con la forte tendenza ad ammalarsi e forse era per questo che fin da piccoli non avevano mai tentato di renderla oggetto degli scherzi dei Malandrini, come invece avevano fatto con Dominique.

Il suono della campanella risvegliò dal coma catartico tutta la classe, che ricominciò a ciarlare e chiacchierare mentre ancora Ruf - che non si era accorto di nulla come al solito – stava parlando.

“Merlino, non finiva più!” esclamò esasperato Lorcan mentre insieme agli altri riponevano le piume e i quaderni nella borsa e si avviavano verso l'uscita.

“Se magari provaste qualche volta a seguire una lezione potrebbe non sembrarvi così lunga”, lo rimbeccò subito Frank con uno scappellotto “Vi devo ricordare ancora una volta che abbiamo i M.A.G.O. quest'anno? Non penserete mica di salvarvi il collo ancora con i miei appunti, vero?”.

“Ma certo che si caro il mio vecchio Frankie, vorresti averci tutti sulla coscienza quando tu ti diplomerai con i tuoi venti Eccezionale e noi no?”, domandò giustamente Fred, portandosi una mano al cuore.

“Male non vi farebbe”, borbottò Frank.

Il gruppo di Grifondoro si fermò per far passare una mandria di Serpeverde e Corvonero del sesto anno che era appena uscita dall'aula di incantesimi. Tra questi James notò suo fratello Albus ovviamente insieme a Scorpius Malfoy.

“Ehi Al!” gridò James, per richiamare la sua attenzione. Albus diede di gomito a Scorpius per farlo fermare e insieme aspettarono che i Malandrini li raggiungessero.

“Ehilà piccoli serpentelli, come sta procedendo il primo giorno?”, chiese Fred mettendosi tra i due Serpeverde e posando le braccia intorno alle loro spalle.

“Non male, oserei dire. Adesso abbiamo un'ora buca e poi altre due dopo pranzo”, rispose Scorpius.

James invece si affiancò al fratello minore “Ehi fratellino, hai letto l'articolo di papà stamattina?”

“Già, l'ho letto eccome. Avrà il suo bel da fare in questi giorni”, disse Albus, corrucciando la fronte.

“Ne sarà contenta la mamma”, commentò ironico James.

“A proposito, mi ha mandato un pacco proprio stamattina con delle cose che secondo lei avevo dimenticato a casa ma ha decisamente sbagliato figlio perché io non indosso mutande con le pluffe ricamate né tanto meno quelle con su scritto qui dentro c'è un fenomeno”.

James fece un sorrisetto divertito mentre gli altri scoppiavano a ridere “E invece dovresti, fratellino, alle ragazze fanno impazzire, ti assicuro”.

“A me farebbero solo impazzire dalle risate” commentò da dietro la voce di Lily Potter, arrivata di soppiatto dietro di loro insieme a Riley Scamander.

“Che cosa vorresti insinuare, ragazzina? Tu non dovresti neanche sapere di cosa stiamo parlando”, esclamò James infastidito, mentre scendevano tutti insieme le scale del terzo piano.

Lily alzò gli occhi al cielo e scosse la testa senza dire nulla, mentre Riley al suo fianco ridacchiava.

“Vale la stessa cosa per te”, aggiunse Lysander rivolto a quest'ultima mentre Lorcan annuiva con decisione.

Sbuffando infastidite Lily e Riley sparirono tra la folla veloci come erano arrivate e anche Albus e Scorpius si separarono dal resto del gruppo per tornare nella loro sala comune.

“Bene gente, non abbiamo ancora ultimato i dettagli per il festino di stasera” esclamò ad alta voce Fred “Lys e io ad Incantesimi potremmo occuparci della musica ma qualcuno dovrà fare un salto nelle cucine per organizzare le vivande”.

“Ci vado io dopo pranzo, tanto ho l'ora buca” propose Lorcan.

“Ottimo, agli alcolici ci penso io”, disse James sorridendo in direzione di Frank che si mise una mano sulla faccia.

“James per l'ennesima volta, se mia madre ci becca finiamo nei guai molto seri”.

“Sono sette anni che continui a dircelo e non è mai successo niente, Prefetto perfetto che non sei altro”, brontolò James “Tua mamma non si accorgerà di nulla, come al solito. Piuttosto usa le tue reti di conoscenze per invitare alla festa le ragazze più carine”.

“E come dovrei fare?”, gemette Frank, un po' disperato.

“E che ne so, spargi la voce con i prefetti delle altre case o con il club del libro e cose così” rispose James, mentre si accodavano ai Tassorosso nell'aula di Vitius.

“Il club del libro? E cosa accidenti dovrebbe essere?”.

“Già certo ottima idea il club dei libro, così poi ci ritroviamo alla festa tante Margie Bulstrode con gli occhiali e i capelli unticci”, commentò Lorcan lanciando un'occhiata eloquente alla Tassorosso in questione, già seduta al primo banco.

“Guarda che le ragazze intelligenti possono anche essere carine”, borbottò Frank diventando stranamente rosso peperone sulle guance. I suoi occhi dardeggiarono per una frazione di secondo verso Shady Thomas, appena entrata nell'aula insieme a Dominique e Livia, e la cosa venne decisamente notata dagli amici.

“Benebenebene ecco svelato l'arcano mistero”, gongolò James con un ghigno divertito sul volto “C'è qualcosa che devi dirci sulla adorabile Cacciatrice della mia squadra?”.

“Abbassa la voce”, sibilò Frank, mostrando il pugno con fare minaccioso, mentre lanciava l'ennesima occhiata a Shedy nella speranza che non avesse sentito nulla.

“Ok Frankuccio, ecco cosa faremo. Dopo la lezione vai dritto dritto dalla tua bella Thomas e la inviti alla festa di stasera. Se non lo fai, noi Malandrini giuriamo solennemente che non avremo buone intenzioni e che ti renderemo la vita impossibile finché non ti deciderai a tirar fuori il Grifondoro sopito che c'è in te”, snocciolò James con tono di voce deciso mentre Fred e Lorcan applaudivano alle sue parole e Lysander si sbatteva la mano sul petto all'altezza del simbolo del Grifondoro.

Frank, completamente allibito, si lasciò cadere sul banco prendendosi la testa fra le mani e chiedendosi cosa avesse fatto di male nella vita per meritarsi tutto questo.

***

Il resto della giornata passò molto velocemente e in men che non si dica arrivò l'ora di cena. Dominque, Livia e Shady stavano scendendo le scale del primo piano dirette alla Sala Grande insieme ad Elisabeth e Mei, con quest'ultima che raccontava tutti i pettegolezzi che era riuscita a carpire in quella prima giornata di scuola.

“....e quindi Smith del settimo di Serpeverde l'ha lasciata per mettersi con la sua migliore amica, no vi rendete conto? La povera Annie era sconvolta e dopo pranzo l'ha rincorsa per tutto il giardino e sono finite a tirarsi i capelli. È dovuta intervenire la professoressa Koppins che le ha messe in punizione”.

“Ma è terribile” esclamò Shady, portandosi le mani alla bocca “Rovinare un'amicizia così”

“Che stupidata” borbottò Dominique “Tutto questo casino per quel cretino di Smith che ha un sacco di caccabombe al posto del cervello?”

“Ma Smith non era quello che ti aveva invitato l'anno scorso alla festa del Lumaclub?”, chiese Livia, curiosa.

“Appunto” rispose Dominique, con una smorfia “Un idiota colossale. Non uscirei con lui neanche se fosse...” ma non finì la frase perché aveva notato i Malandrini appostati alla fine della scalinata che stavano cercando di costringere Frank a fare qualcosa.

Il ragazzo in questione, con la faccia rossa quanto quella della sciarpa che portava al collo cominciò a salire la scale verso di loro, con aria impacciata.

“Ehm...ciao, ragazze, scusate se vi disturbo...ecco, io volevo...ehm...un attimo parlare con te Shady...ehm se ti va, ovviamente...” balbettò Frank, lo sguardo puntato su un punto oltre la spalla di Shady.

“Oh” fece la ragazza, diventando cremisi “Si, ehm, certo”.

Si allontanò con lui di qualche passo, sotto lo sguardo decisamente incuriosito delle amiche e quello divertito dei Malandrini.

“Ooooh chissà cosa deve chiederle” squittì Mei saltellando da un piede all'altro tutta contenta. Ma Dominique non si lasciò intenerire e scese le scale a passo di marcia fermandosi di fronte al resto dei ragazzi.

“Se si tratta di un altro vostro geniale scherzo idiota per mettere in imbarazzo la mia amica giuro che vi affatturo qui e subito”, sbottò portandosi le mani ai fianchi e fulminando ad uno ad uno i ragazzi con il suo sguardo glaciale.

“Merlino, Dominique, non essere sempre così malfidente”, brontolò James, alzando gli occhi al cielo.

“E come potrei non esserlo, conoscendo gli elementi con cui ho a che fare?”, ribattè Dominque serrando la mascella.

“Stai tranquilla piccola tigre, e guarda lì prima di arrivare alle tue solite sentenze”, le disse Lorcan, mantenendo gli occhi fissi nei suoi e avvicinandosi. Le posò le mani sulle spalle e la fece voltare. Shady e Frank stavano tornando verso il gruppo, sorridendo entrambi e con le guance arrossate di piacere.

“Hai visto, prevenuta che non sei altro?”, chiese Lorcan a bassa voce, sempre tenendo le mani sulle sue spalle.

Dominque si voltò di nuovo verso di lui e strinse le labbra, prima di sciogliere la presa del ragazzo e raggiungere le amiche.

“Che cosa ti ha chiesto?”, domandò subito Mei, quasi arrampicandosi sulla schiena di Shady.

“Oh beh...sapete che stasera ci sarà il solito festino di inizio anno organizzato dai ragazzi su in Sala Comune e Frank mi...beh si mi ha appena invitata ufficialmente”, rispose Shady, arrossendo ancora di più.

“Ooooooh” esclamarono in coro Mei ed Elisabeth, mentre Livia sorrideva e Dominique sbuffava.

“E tu gli hai detto di si?” chiese Dominque, inarcando un sopracciglio.

“Beh, ecco...si”, disse Shady, torcendosi le mani “Mi ha detto di invitare chiunque volessi e ovviamente spero tanto che veniate tutte voi con me, stasera”.

“Certo che veniamo”, esclamò subito Mei proprio mentre Dominque borbottava “Assolutamente no”.

“E dai, Domi, non puoi privare Shady della sua grande serata! Se non vieni anche tu fai un torto a lei, sei o non sei la sua migliore amica?”, ribatté subito Mei, incrociando le braccia al petto.

“Non ho intenzione di partecipare ad un qualsiasi cosa organizzato da quei cinque delinquenti li”, continuò Dominique, perentoria, cominciando finalmente a scendere le scale per raggiungere la Sala Grande.

“Si troppo rigida Dominque, accidenti a te! Che ti costa smetterla una buona volta di fare l'antipatica musona?”, sbottò Mei, inviperita.

“Tu sei libera di andare ovunque vuole Mei e anche Shady, ovviamente, ma non potete costringermi a fare una cosa che non voglio fare!”, disse Dominique, percorrendo di gran carriera il tavolo dei Grifondoro per trovare dei posti liberi.

“Ma certo che non ti costringo, Dominque, se non vuoi venire non ti preoccupare”, intervenne a bassa voce Shady.

“Bah, vedila come vuoi Dom, ma io penso che tutto questo astio verso i Malandrini sia ingiustificato” borbottò Mei, cominciando a servirsi di costolette arrosto.

E poi, anche se è una festa organizzata da loro tu ci vieni insieme a noi, le tue amiche. Cosa c'è di male in tutto questo?”, aggiunse Elisabeth con voce pacata.

Dominque sospirò e si voltò verso Livia, rimasta in silenzio per tutto il tempo.

“Tu che ne pensi?”, domandò.

Livia rifletté un attimo prima di rispondere.

“Credo che sarebbe divertente andarci tutte insieme. È il nostro ultimo anno qui, dopotutto, credo che non dovremmo sprecare qualsiasi occasione ci si presenti per stare insieme...”

La serietà con cui disse quelle parole fecero cadere tutti i dubbi di Dominique; fissò l'amica negli occhi per qualche secondo, poi sospirò e si voltò verso le altre.

“E va bene. Andiamo a questa stupida festa”.

Mei lanciò un grido di giubilo che fece girare tutti i presenti, compresa la Preside al tavolo degli insegnanti.

Dominque scosse la testa desolata mentre le altre ridevano e si apprestavano ad ascoltare i consigli di Mei su cosa indossare e come pettinarsi per quella sera.
Il suo sguardo si posò verso il gruppo dei Malandrini, seduto a pochi posti di distanza da loro, tutti intenti a stilare l'elenco del necessario per il festino di quella sera.
I suoi occhi dardeggiarono da Fred, con una piuma d'oca dietro l'orecchio a mo di sigaretta, a Frank che rideva di una battuta di Lysander, a James che continuava a passarsi la mano tra i capelli già di per se arruffati per posarsi infine sul volto concentrato di Lorcan.

Il ragazzo stava scrivendo qualcosa dettatogli da Fred e quando alzò la pergamena del tavolo per rileggere il tutto i suoi occhi scattarono verso la destra del tavolo ed incontrarono quelli di Dominique.

Passò soltanto una frazione di secondo prima che entrambi distogliessero lo sguardo ma la mente di Dominique volò inevitabilmente a ritroso nel tempo, fino a quella sera di dicembre alla Tana. E il solo ricordo bastò a smentire le parole che aveva detto Mei...perchè in fondo, il suo astio verso i Maladrini e verso uno in particolare non era del tutto ingiustificato.


 

Angolo autrice:

 

Ciao a tutti. Eccomi qui con il secondo capitolo del mio racconto, ho approfittato delle vacanze di Natale per scrivere perchè con il lavoro e tutto il resto non si ha mai abbastanza tempo.

Che dire, intanto ringrazio le 45 persone che hanno aperto la pagina della mia storia (anche solo per sbaglio), anche se non ci sono state recensioni nel primo capitolo ma comprendo benissimo perchè anche io prima di recensire una storia cerco di leggere il più possibile. Ovviamente qualsiasi commento sarà ben accettato :) Anche questo è un capitolo un po' di presentazione, all'inizio succede qualcosa al di fuori del contesto dei nostri protagonisti ma ho dovuto inserirlo per iniziare ad introdurre la parte diciamo un po' più dark.

Niente, la smetto di blaterare e spero vivamente di poter avere qualche parere in merito.

Dal prossimo capitolo inizierò ad inserire anche i prestavolto dei miei personaggi, anche se con i programmi di foto sono una frana.

Grazie mille ancora a chiunque sia arrivato a leggere fino qui, a presto e Buona Epifania a tutti :)

JessyBree

  
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