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Autore: konomu    20/07/2009    1 recensioni
QUESTA è LA MIA PRIMA FANFICTION, RAGAZZI...spero che vi piaccia. la prima fanfiction delle avventure della sorellina di Jin Kazama. Commemtate!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai in un posto che non conoscevo.
C'era una piccola casa, davvero bella, ed era circondata da un prato e, qua e là, degli alberi.
Anche se pioveva ed il cielo era scuro, quella casa sembrava serena.
Una donna dall'abito bianco camminava sul prato.
Aveva i capelli scuri, fermati da una fascia chiara. Era la stessa che avevo visto prima!
Le andai in contro per vedere chi fosse, ma mi fece segno di fermarmi.
Poi...svanì.
Tutt'intorno si alzavano delle grandi fiamme, che mano a mano mangiavano tutto quello che trovavano.
Mi alzai di scatto e mi accorsi che era stato solo un sogno.
Ero in infermieria, probabilmente. Era l'unico posto con i muri, le fineste, i tavoli da colazione e i letti totalmente bianchi.
Mio fratello era seduto accanto a me. Sembrava che avesse vinto l'incontro, dato non avev nulla, apparte qualche graffio.
-Ciao Konomu! Come stai?- mi chiese Jin.
Gli risposi che andava tutto bene, ma volevo sapere una cosa. Volevo sapere se aveva parlato con Xiao. Lo vedevo un pò giù di morale.
-beh..ci ho parlato, ma non è andata bene. Le ho detto che doveva iniziare a prendere le cose un pò più seriamente, ma lei mi ha detto che per me ha sofferto. Ha ragione. Dovevo avvertirla che ero a capo della Zaibatsu...-
-TU A CAPO DELLA ZAIBATSU???-
-beh...-
Lo fermai. Non me ne importava più di tanto di quell'argomento. Dovevo sapere una cosa. Quella donna. Quella del sogno. Ero sicura che la conoscesse.
Poi...c'erano altre cose che volevo chiedergli. Io, in fondo, non sapevo niente di me.
Insomma, una madre. Ce l'avevo una madre? E perchè non era qui con noi?
Ero convinta che Jin la conoscesse, ma perchè non me ne aveva mai parlato?
-Jin-sussurrai-chi è nostra madre?-
Sembrava sorpreso dalla mia domanda.
-Come?-
-Hai capito. Dimmi tutto quello che sai.-
Ero decisa. Quasi quindici anni, troppi per i miei gusti. Dovevo sapere quello che non avevo mai saputo. E questo Jin l'aveva capito.
-Vedi...non è semplice da raccontare. Ecco...-
Un rumore si sentì dalla camera affianco, accompagnato da un " NOOOOOOOOOOOOOO!!!E' IMPOSSIBILE!!! " Riconobbi la voce di Hyou.
Jin si precipitò nella stanza, ma quando i due rientrarono era molto deluso. Hyou...decisamente no. Aveva lo sguardo trasognato (come quello di xiaoyu al parco giochi NdK), la manica destra della tunica sfilata, ripeteva tra se e se parole tipo " codice ", " samurai " " mitsurashi " e stringeva tra le mani un piccolo libro, abbastanza rovinato.
Pensandoci bene, era lo stesso che sfogliava in biblioteca, quella mattina...chissà che ci trovava di divertente.
Poco dopo entrò Ren. Aveve una mano fasciata, ma sembrava che non gli fosse successo niente di srano.
-Che sta succedendo qui?- chiese il biondino.
-Niente, ha trovato un certo " codice del samurai " di un certo " tozawa mitsurashi " e ora è diventato un'idiota- gli rispose Jin.
Anche Ren sembrò meravigliato.
Ma io tozawa mitsurashi l'avevo già sentito... Mi misi ad ascoltare la loro conversazione e in breve tempo capii che Tozawa Mitsurashi era il primo samurai, e aveva scritto il primo bushido, cioè codice del samurai. Quel libretto era di circa 1200 anni fa!!!
Interessante davvero. C'era una leggenda riguardante il primo bushido.
Se si seguivano le istruzioni di quel libro si poteva trovare la katana appartenuta a Mitsurashi, che era in grado di esaudire qualunque desiderio.
Dopo un pò Jin e Ren uscirono dalla stanza, non so per quale motivo, ma devo dire che non mi dispiaceva restare sola con Hyou.
Era sempre gentile con me.
Si sedette sul mio letto.
Senza dire una parola mi prese il braccio sinistro con una dolcezza che solo lui aveva.
-Frattura, penso. Ti fa molto male?- disse.
Gli risposi di no con un cenno e abbassai lo sguardo.
Dentro me, sorridevo. Mi piaceva stare con lui.
Sì, lo amavo, ne ero certa. Mi piaceva tutto di lui. Era brillante, intelligente, bello, riusciva a leggermi i pensieri. Per un attimo, avrei voluto scoppiare in lacrime, desideravo che mi abbracciasse, che mi avvolgesse tra le sue braccia...
Mi abbracciò. Riusciva a leggermi nel pensiero. Il suo battito mi rassicurava. Stavo bene, ero davvero felice.
-Posso dirti una cosa, Konomu?- mi disse, stringendomi tra le sue braccia. Io non gli dissi niente, ma sapevo che avrebbe continuato.
-Io ti amo. Non mi chiedere perchè, non so descrivere quello che provo in questo momento. E' una sensazione che non aeveo mai provato fino ad ora, è indescrivibile, mi sento così...insomma, non te lo so dire. So solo che ho tanta, tantissima voglia di stare con te-
-Anche io ti amo, Hyou.-
Fu l'unica cosa che riuscii a dire. Ero troppo, troppo felice.
Restammo abbracciati per un altro pò, poi ci dirigemmo verso il corridoio.
-ah, sai un'altra cosa?- mi chiese il ragazzo.
-Cosa?-
-Stai benissimo con quel bikini blu-
Arrossii. Nessuno mi aveva detto che stavo bene con qualche vestito, figuriamoci con un bikini!!! Ma non ero imbarazzata, anzi, ero a mio agio.
Hyou mi porse una busta.
-Dimmi se ti piace.-
Disse solo quello, e poi tornò da Jin e Ren. Aprii velocemente la busta. Dentro c'era un bikini, un bellissimo bikini blu notte.
cinque minuti dopo ero già in camera a provarmi il nuovo costume.
  
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