Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: gaia_1010    29/06/2019    0 recensioni
"Ogni ragazza sogna di poter incontrare i propri idoli un giorno. Io realizzai quel sogno"
[Y/N] [Y/S] è una normalissima diciannovenne italiana, che a seguito della vincita di un concorso si ritrova catapultata in corea del sud a lavorare per la Big Hit Entertainement e a convivere per un intero anno con i suoi idoli i BTS.
Sarà davvero facile abitare con sette ragazzi, le loro strane abitudini e le loro maleodoranti scarpe?
Genere: Comico, Demenziale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Threesome
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Finalmente il giorno della cena aziendale era arrivato. Avevo appena finito al lavoro e mi trovavo già nell'appartamento dei ragazzi. I ragazzi mi avrebbero raggiunto fra un’ora alla fine del loro lavoro. Il giorno seguente avremmo avuto tutti una giornata libera, quindi non mi sarei dovuta preoccupare per l’orario. Decisi di iniziare a prepararmi entrando immediatamente nella doccia. Il pensiero di condividere il bagno con Jeon Jeongguk spesso mi faceva uno strano effetto. Trovare la sua biancheria intima in giro, i suoi vestiti nel cestello dei vestiti sporchi che spesso emanavo un acre olezzo di sudore, i capelli nel lavabo e nella doccia, le gocce di pipì e i peli pubici sul water. Spesso non capivo se sentirmi onorata o vomitare per lo schifo. Fortunatamente queste situazioni non si presentavano spesso e in più Jeongguk era molto abile nel fare il bucato. Prima di aprire l’acqua calda per farla scorrere sul mio corpicino scelsi la musica da Spotify sul mio cellulare. Si chiudono le porte della doccia l’acqua scorre. È calda.

“Mianhae mianhae hajima
Naega chorahaejijanha” (eyes, nose, lips- Teyang)
Mi spalmai sul vesto in modo drammatico *crying in Gucci*
“A to the G to the U to the STD
I’m d boy because I’m from D
Nan michinnom biteu wiye runachik
Raebeuro hongkongeul bonaeneun
My tongue technology” (August D-August D)
*swag is in the air*
“All the single ladies
(All the single ladies)
All the single ladies
(All the single ladies)
All the single ladies
(All the single ladies)
All the single ladies
Now put your hands up” (Single ladies- Beyonse )
*ceretta*
Finalmente finì la mia doccia. Guardai immediatamente l’orario, avrei dovuto lavare il mio viso e i denti, vestirmi e truccarmi in tempo per l’arrivo dei ragazzi. Avevo impiegato quaranta minuti per una doccia, la ceretta mi aveva tolto un sacco di tempo. Panico più totale. Infilai la biancheria in pizzo nera che mi ero portata dietro prima di iniziare a lavarmi e iniziai immediatamente a lavarmi il viso con il latte detergente, tonico e infine crema, non mi piaceva riempirmi la faccia di fondotinta preferivo prendermi cura della mia pelle. Spalancai la porta del bagno per recarmi in camera, non misi niente addosso, mancava ancora qualche minuto all'arrivo dei ragazzi.
-Oh mio dio! - Senti qualcuno urlare accanto a me.
-Ahhhhhhh!!! – Urlai correndo.
-Hai dimenticato il cellulare in bagno! -Disse Jeongguk coprendosi gli occhi con le mani.
-Oh! Grazie mille- Tornai indietro con non calanche per prendere il cellulare.
Come prestabilito per l’outfit nulla di serio. Occhiali da sole con i bordi bianchi molto alla Kurt Cobain, scarponcini col tacco lucidi rosso fuoco, gonna aderente cromata, crop top rosa cipria in lattice e giacca lunga di pelliccia sintetica bianca. Per il make up nulla di troppo pesante solo un po' di mascara, dei brillantini sparsi qua e là e una tinta labbra blu fluo comprata apposta per l’occasione.
Mi guardai allo specchio con fierezza squadrando tutto il mio splendore.
-Sono un fottuto unicorno! - Usci dalla stanza sculettando alla ricerca di un bicchiere d’acqua.
Mi recai in cucina a passo fiero.
-Ma come ti sei conciata? - Disse sorpreso Hoseok che nel frattempo si era preparato vestendosi più che normale.
-Bitch?!- Mi voltai schifata verso di lui schioccando le dita più volte sopra la mia testa.
-Tu come ti sei conciato! Non voglio nulla di serio, va a cambiarti e riferisci ci ho che ho detto anche agli altri- Dissi sorseggiando il mio bicchiere d’acqua con classe e tanto di mignolino alzato.
-E come dovremmo vestirci allora? - Mi chiese divertito dal mio aspetto.
-Sono accettati solo pantaloni larghi di colore strano o pantaloni in pelle, magari qualche maglia semi trasparente, giacche sfavillanti, un po' di trucco e i vostri collarini sadomaso- Già fantasticavo sui loro pettorali scoperti e i loro amici fare capolino fra quei pantaloni stretti.
-Jimin è pieno di quelle cose sadomaso me ne farò prestare qualcuna- Andò via ridendo a cambiarsi.
-Fate presto…altrimenti mi annoierò- Dissi buttandomi sul divano.
Finalmente dopo lunghi minuti di attesa eccoli lì di fronte a me a sudare nei loro pantaloni di pelle, a star in piedi nelle loro scarpe fluorescenti e a sfoggiare i loro occhiali da sole migliori. Li guardai fiera, finché non vidi del nero saltarmi agli occhi.
-Yoongi perché sei tutto vestito di nero? - Chiesi schifata poggiando le mani sui fianchi.
-Se vado in bagno probabilmente questi stupidi pantaloni di pelle non si alzeranno più e sarò costretto ad andare in giro in mutande- Si lamento annoiato.
-Ti abbono l’outfit per questa volta- Il Yoongi bootty non era niente male in quei pantaloni.
-Ci siamo fidati di te vestendoci in modo ridicolo, ma non andremo in giro vestiti cosi ovviamente, vero? - Chiese Taehyung.
-Oh! Se non ci sbrighiamo faremo tardi al ristorante- Sviai il discorso aprendo violentemente la porta di casa.
-Siii! Tutti alla limousine- Saltello Jeongguk.
Usciti di casa camminammo per qualche minuto verso la fermata dell’autobus più vicina.
-Perché stiamo camminando così tanto? Dove la limousine? E perché siamo alla fermata degli autobus?  - Si lamento Yoongi ormai stanco di camminare.
- Eccola qui. È arrivata- Salì sulla navetta che ci avrebbe portati al ristorante. I ragazzi rimasero a dir poco sconcertati.
-Otto biglietti grazie- Mi avvicinai all'autista per pagarlo.
-Fanno 14.400 won- Pagai l’autista e mi sedetti su una delle poche poltroncine della navetta i ragazzi fecero lo stesso, solo alcuni rimasero in piedi.
-Spero che per lo meno il ristorante dove ci porterai sarà stellato- disse Taehyung annoiato sedendosi sul sedile di fronte al mio.
-Non ti porterei mai in un ristorante stellato vestito in quel modo Tae-oppa- Taehyung distolse lo sguardo sul finestrino per l’imbarazzo che gli avevo provocato chiamandolo oppa.
-Allora sarà un famoso pub dove potremmo ballare tutta la notte- Saltellò Hoseok cercando di non cadere per via della partenza della navetta.
-Lo scoprirete solo vivendo- Sorrisi.
Finalmente arrivammo a destinazione. Il piccolo ristorante si trovava in periferia, attorno non vi era nessun altro locale.
-Ma qui venivamo a mangiare tutti i giorni quando eravamo solo dei trainer- Constatò Namjoon piacevolmente sorpreso.
-Chanmi-unnie mi ha indicato questo posto. Il locale è in fallimento e la sua proprietaria è disperata, le farà molto piacere vedervi così cresciuti- Sorrisi ancora avviandomi verso l’entrata del piccolo ristorante.
-Se le cose stanno così mangeremo tutto ciò che è presente sul menù e lasceremo anche un’enorme mancia! - Urlò Seokjin correndo verso l’entrata.
 All'interno il locale era molto accogliente, non vi era nessuno eravamo letteralmente gli unici clienti.
-Non riesco a crederci! Siete diventati così belli e grandi- La signora che ci accolse si avvicinò timidamente ai ragazzi.
-Ma come siete vestiti? - Rise prendendo Yoongi per i fianchi per toccargli i pantaloni in pelle. Yoongi non sembrava per nulla infastidito dalla cosa.
-E come siete diventati magri. Avete bisogno di mangiare per vivere, lo sapete? - Accarezzò la guancia di Jimin che gli sorrise dolcemente di rimando.
Ci sedemmo tutti ad un unico grande tavolo iniziando a mangiare le deliziose prelibatezze del locale. I ragazzi avevano ordinato davvero un mucchio di cibo.
-Come potete notare ragazzi su questo tavolo non ci sono alcolici- Dissi guardando divertita i ragazzi mangiare con foga.
-Ma rimedieremo presto- Presi otto bicchierini da cicchetto posandoli sul tavolo e una bottiglia di sambuca.
-Alcoolll!!- Urlò Hoseok alzando allegramente le braccia al cielo.
-Lo conoscete “Io non ho mai...”? - Chiesi curiosa.
-No cos'è? - Domando Namjoon con ancora il boccone di cibo in bocca.
-Dovete dire una cosa che non avete mai fatto, se uno dei presenti ha fatto ciò che non avete fatto voi deve bere. È semplice- Spiegai brevemente il gioco.
-Inizierò io. Io non l’ho mai fatto con un ragazzo coreano! - Urlai alzandomi in piedi e sperando che almeno uno di loro bevesse.
-Non beve nessuno? - Mi guardai attorno notando le facce sconcertate dei ragazzi.
-Vabbè…ci ho provato- Borbottai rimettendomi al posto.
-Io non ho mai baciato un ragazzo sulle labbra e con la lingua! - Urlo Seokjin entrando nello spirito del gioco. Io Jeongguk e Taehyung bevemmo. Nessuno sembrò sconvolto da Jeongguk e Taehyung che avevano bevuto, nessuno tranne me.
-Io non ho mai scorreggiato in pubblico! - Disse ancora Taehyung urlando con la sua coca in mano.
-Serio? – Ci guardammo tutti un po’ sconcertati e bevemmo tutti anche Taehyung.
Continuammo in quel modo per ore finché un po’ brilli non decidemmo di tornare a casa.
Mi recai un po’ barcollante alla cassa dalla gentile signora lasciandole, oltre al prezzo del pasto, anche un’enorme mancia.
-Perché mi dà tutti questi soldi signorina? – Mi chiese confusa gentilmente la signora.
-Come vanno gli affari qui? - Le chiesi senza rispondere alla sua domanda.
-E’ un sacco di tempo che non si presenta gente al ristorante e nonostante la vostra mancia credo che saremo costretti a chiudere presto il locale- Disse amareggiata la signora.
-Vedrà questo locale rinascerà. So come fare! - Urlai senza neanche rendermene conto.
-Lei è ubriaca signorina e sta andando in giro mezza nuda, veda di riguardarsi- Disse severamente la signora che era palesemente ancora legata ai vecchi valori.
-Appenda questa foto al muro e aspetti qualche giorno. Questo posto tornerà a splendere- Gli porsi una polaroid raffigurante i setti ragazzi intenti a ridere e mangiare allegramente nel suo locale.
Sarebbe andato tutto per il meglio.
   
 
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