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Autore: squarciecicatrici    28/07/2009    2 recensioni
La vita di uno scrittore in crisi viene sconvolta da alcuni misteriosi messaggi, che sembra vogliano aiutarlo. Ma dietro, nelle profondità più recondite del mondo degli scrittori, si celano pericoli al di là di qualsiasi fantasia..
Genere: Sovrannaturale, Mistero, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno seguente, appena si fu alzato dal letto, Joshua si chiese se quello strano dialogo avvenuto poche ore prima al compu

Il giorno seguente, appena si fu alzato dal letto, Joshua si chiese se quello strano dialogo avvenuto poche ore prima al computer non fosse stato tutto un sogno. Davvero uno strano sogno.

Rise, passandosi una mano tra i capelli.

Era stato sicuramente frutto della sua fantasia. Le idee nella testa si erano ribellate alla sua prigionia, e quello era stato il risultato. Nulla di più.

Si alzò dal letto, e si diresse in cucina per una bella tazza di caffè fumante.

Guardò con noncuranza il liquido nero e denso colare dalla bocca della macchinetta dritto nella tazza, amaro e scuro come gli piaceva da quando, solo ragazzino, aveva iniziato a detestare i dolci. Non ricordava esattamente perché, ma aveva smesso di mangiare qualsiasi cosa contenesse una quantità troppo alta di zucchero.

Tornò nella sua stanza e, attendendo che il caffè si raffreddasse, fece il letto alla perfezione.

Sorseggiò con lentezza la sua sveglia quotidiana, che lo allontanava dal caotico mondo di incubi che lo perseguitava ormai da quasi sette anni, e si voltò di scatto verso il computer.

Qualcosa non andava.

Si percepiva alla perfezione un ronzio, suono piuttosto anomalo vista l’età della povera bestiola meccanica, che aveva poco meno di qualche mese. Del vecchio amico, purtroppo andato in discarica a causa di una fusione totale dei circuiti, restava soltanto la scheda di memoria interna, salvata per un soffio dalla distruzione.

Accese con preoccupazione l’apparecchio, che prese vita con un sibilo inquietante.

Tutto procedeva senza intoppi. Appena si aprì la schermata che richiedeva la password la inserì, ma esitò a dare l’Invio. Aveva una strana sensazione.

Nel sogno…certo! Nel sogno aveva salvato la conversazione tra lui e quello strano…Christopher. Di sicuro non l’avrebbe trovata tra i suoi documenti, e battendosi una mano sulla fronte cliccò il tasto con determinazione.

In quel giorno piuttosto fresco avrebbe continuato uno dei suoi racconti, o quantomeno ci avrebbe provato. Aveva una gran voglia di scrivere, di dar libero sfogo a tutte quelle pazze idee che vorticavano furiosamente nella sua testa. E forse…forse avrebbe dato vita anche a qualcuno di quei personaggi riposti nel cassetto. Personaggi che…

Osservò l’apparire del cielo stellato sul desktop, una foto fatta ai tempi dell’università, quando l’astronomia era una di quelle passioni giovanili che a pochi restano e a molti passano. Fissò vitreo la cartella di collegamento ai Documenti, e l’aprì con due click del mouse.

Fece scorrere gli occhi sui titoli delle sue creazioni, quasi tutte incomplete.

Per un attimo credette che gli occhi gli uscissero dalle orbite, per quanto li aveva spalancati.

Dialogo con Christopher.

Era lì, in mezzo a tutti gli altri documenti di testo.

La freccia nera indugiò per parecchi minuti sul nome del file.

-Non può essere.

Lo aprì, e lesse mentalmente ogni singola parola.

La cosa più spontanea che gli venne da fare fu ridere.

Ridere, perché era felice e meravigliato allo stesso tempo.

Meravigliato del fatto di non essere pazzo, e felice che non fosse stato un sogno.

Rilesse più e più volte il documento, cercando di delineare un profilo del suo interlocutore. Cosa poteva essere? La spiegazione che gli era stata data era piuttosto vaga e non molto chiara.

Il tutto era però troppo strano per non essere vero…

Saltò quasi dalla sedia quando, improvvisamente, Word gli chiese di salvare le modifiche al testo e chiudere. Selezionò Annulla, ma quello glielo ripeté con la stessa insistenza.

-Stupido programma…!

Si accorse però che, nella barra del Menù, era apparsa un’altra icona lampeggiante d’arancione.

Una nuova pagina Word.

Squadrò per un momento lo schermo, e selezionò Sì dalle opzioni di salvataggio, precipitandosi ad aprire l’altro documento.

Su esso, il cursore andava e veniva a scatti. In attesa.

 

Christopher…?

 

Restò pazientemente a fissare la piccola stecca nera, aspettando la risposta che non tardò ad arrivare.

 

Ciao, Joshua. Ben svegliato.

 

Joshua sospirò. Per un attimo aveva davvero creduto d’essere andato completamente fuori di testa.

Invece dialogare su Word era perfettamente normale.

 

Che diamine è successo ieri? Perché te ne sei andato di colpo?

 

Ho avuto un problema.

 

Che genere di problema?

 

Non rispose a quella domanda, ma cambiò argomento senza preavviso.

 

Necessito di un’informazione, Joshua Norrington.

 

Voleva un’informazione?

 

Non ho la possibilità di spiegarti ogni cosa nei dettagli, purtroppo. Questo mezzo di comunicazione è assai rischioso per me, poiché è facile che venga interrotto da fonti esterne, quali altri pericolosi Protagonisti.

 

Sembrò percepire la perplessità dell’uomo.

 

So che sembra strano, Joshua, ma ti prego di ascoltarmi. Dobbiamo incontrarci tutti e tre.

 

Tutti e tre?!

 

Certo, devi incontrare la mia creatrice e me.

 

Una domanda passò celere e fulminea nella sua mente.

 

Ma tu non sei reale! Come puoi incontrarmi?

 

Io non ero reale, scrittore. La pericolosità del gioco sta proprio in questo, non lo capisci? Personaggi che non dovrebbero esistere prendono vita, Joshua! Personaggi come me, che nel vostro mondo non dovrebbero esserci, diventano tangibili e reali!

 

L’agitazione di Christopher scemò di colpo.

 

Questo apparecchio è pericoloso. Ecco perché ti chiediamo di incontrarci, per poter discorrere del problema, e nella speranza che ci aiuterai a risolverlo.

 

Christopher…

 

Apparve un piccolo punto di domanda nel mezzo della riga.

 

Perché proprio io? Ci sono tanti altri scrittori molto più capaci. Perché io?

 

Che domanda stupida. Tipica di storielle banali.

 

Sorrise.

 

Mi aspettavo una risposta simile, a dire il vero.

 

Lo so.

 

Bene…avete già deciso il luogo d’incontro?

 

Certo.

 

Passarono alcuni secondi. L’eccitazione di Joshua era alle stelle.

Le informazioni apparvero pochi istanti dopo sullo schermo.

Ora.

Data.

Luogo.

Segni di riconoscimento.

 

Spero vivamente ti sia tutto chiaro.

 

Sì.

 

Bene. Sappi solo una cosa, prima che me ne vada.

 

Si aspettò un qualche ammonimento del tipo “sarà una faccenda pericolosa” o roba del genere.

Ma non fu esattamente così.

 

Tutto questo potrà o giovarti incredibilmente o nuocerti in maniera irreparabile.

Saranno le tue scelte che ti permetteranno di dare un senso a quello che sei.

 

Cosa vuol dire?

 

Scrivere, Joshua. Sei uno scrittore, sei pieno di fantasia.

Immagina.

  
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