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Autore: Valenicolefede    06/02/2020    9 recensioni
Ad un certo punto però rimase folgorato come da un’apparizione: una donna, vestita con un corto tubino nero scintillante che ne esaltava il fisico statuario e snello, si stava dirigendo verso un gruppo di uomini seduti su dei divani. Non riusciva proprio a staccarle gli occhi di dosso. Era la donna più bella che avesse mai visto!
Ed eccomi qua ragazze con il primo capitolo del seguito di “Cuore Stanco”.
Chi sarà la donna che ha conquistato l’attenzione del nostro sweeper preferito?
Genere: Angst, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: City Hunter
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Finnies era ancora affacciato alla finestra, e pareva per nulla intimorito dall'essere sotto tiro.
“Che cosa vorresti fare con quella?” Chiese senza nemmeno voltarsi. Voleva stuzzicarla, immaginando quanto ribollisse dalla rabbia.
“Sappi che non avrò alcuna difficoltà a spararti se non mi dici dove sono le donne rapite!”
L’uomo si girò lentamente e fece qualche passo verso di lei per poi fermarsi.
“Come dicevo, sei sicura di volerlo sapere?”
Kaori non sopportava più quel gioco fatto di tentennamenti. Prese la mira e sparò al braccio destro dell’uomo, il quale si inginocchiò tenendosi con la mano l’arto ferito.
“Brutta stronza....” imprecò bofonchiando dal dolore.
“Adesso parla maledetto!!!” Gli urlò in faccia Kaori con quanto fiato aveva in gola.
Lui alzò lo sguardo, e tenendosi con l’altra mano il braccio ferito, non si risparmiò dal farle un mezzo sorriso diabolico.
“E va bene, come vuoi. Le donne rapite in Giappone sono state messe in una rete di prostituzione locale da Mazuso in persona.”
“E quelle americane?” Lo incalzò la sweeper.
“Eh eh, per loro è stato diverso. In America non siamo così attenti agli scambi. Qualcuna è finita in mani, come dire, non proprio clementi?”. E una risata soffocata gli uscì di getto.
“E questo cosa vorrebbe dire?”
“Non l’hai ancora capito? Vuol dire che alcune non hanno fatto una bella fine, cara mia!”
Kaori era sconvolta, subito le vennero in mente le sue tre amiche. Sentì un brivido freddo percorrerle la schiena, un brivido di puro terrore. Senza indugiare oltre fece la fatidica domanda.
“Adesso stammi bene a sentire, lurido maiale, che fine hanno fatto Ikue Harada, Kimiko Okada e Noriko Aoki? Meglio per te che non inventi cazzate!”
L’uomo la guardò con uno sguardo indecifrabile.
“Le tue colleghe giusto? Sono morte ragazzina!.”
Purtroppo Kaori sapeva che era la verità, lo sentiva. Le sue amiche, con cui aveva condiviso tanti bei momenti anche al di fuori del lavoro, avevano subito la sorte peggiore. Probabilmente erano state vendute per essere poi seviziate e alla fine uccise da gente senza il minimo scrupolo. Non poteva crederci, non c’erano più. E la stessa sorte sarebbe poi toccata a lei se avesse continuato a lavorare per quel maledetto studio. Dopo aver metabolizzato la triste realtà dei fatti, presa da un moto d'ira, si avventò sull’uomo.

Nel frattempo Ryo, Mick ed Andrew erano riusciti ad entrare nella villa, ed ora correvano a perdifiato in ogni stanza in cerca dei due. Ryo non aveva più sentito nulla provenire dalle cimici nascoste nel vestito di Kaori, e sperava fosse solo il segno che la sua donna le avesse volutamente disattivate. Ma perché? Pregava con tutto se stesso che stesse bene. Quando arrivarono all’ultima camera in fondo al corridoio, sentirono delle urla femminili provenire proprio da lì. Senza indugiare fecero irruzione, ma una volta entrati non credettero ai loro occhi: Finnies era steso a terra immobile con una Kaori furiosa che lo stava picchiando a sangue.
“Maledetto bastardo, maledetto bastardo...!”
Continuava a ripetere mentre la sua furia si scatenava e le lacrime uscivano copiose. Ryo corse subito verso di lei intrappolandola tra le sue braccia per allontanarla.
“Basta Kaori, e’ tutto finito! Sssshhh, ora calmati.”
La tenne ben stretta per farle sentire tutto il calore che poteva darle, sperando si calmasse. Era talmente scioccata ed arrabbiata che non smetteva di tremare e di piangere.
Andrew si avvicinò al corpo inerme dell’uomo che giaceva per terra, per quanto fosse malconcio e ferito, purtroppo per lui era ancora vivo.
“E’ finita Finnies. Grazie alla polizia abbiamo rintracciato il tuo complice Mazuso, che ci ha raccontato tutta la storia. Le donne rapite sono state recuperate. Ora ti aspetta una vita dietro le sbarre.”
E pochi secondi più tardi, arrivò anche Saeko con i suoi uomini che ammanettarono l’aguzzino e lo portarono via, dove l’ergastolo l’avrebbe atteso per sempre.
Ryo teneva ancora Kaori stretta a sé, pian piano si era finalmente calmata. Aver sentito che le altre donne erano sane e salve le aveva dato un po’ di serenità; le sue amiche invece non erano state altrettanto fortunate. Avrebbe conservato per sempre nel suo cuore il ricordo di quelle bellissime e giovani donne che aveva avuto la fortuna di conoscere.
Usciti dalla Villa, si recarono al Cats Eye, con la speranza di alleggerire il peso di quella giornata.

Miki aveva preparato per tutti una bella tisana rilassante, mentre per la sua cara amica, una bella cioccolata calda, la sua preferita. La rossa gliene fu infinitamente grata, anche se una nausea tremenda tentava di rovinarle quel momento di puro gusto. Per quanto l’operazione si fosse conclusa positivamente, nessuno aveva ancora aperto bocca. Il peso delle tre vittime aleggiava su tutti loro. Kaori beveva a piccoli sorsi la sua cioccolata assorta nei suoi pensieri, si sentiva responsabile per le sue amiche. Quella feccia d’uomo li aveva fatti brancolare nel buio per così tanto tempo, mentre quelle povere ragazze affrontavano sole e spaventate il loro crudele destino. Amava la vita, ma a volte, persino una positiva come lei la trovava così ingiusta e crudele.
Ryo, che era rimasto in disparte per lasciarle un po’ di ossigeno, la osservava senza aprire bocca. Non voleva forzarla, immaginando quanto stesse soffrendo, soprattutto a causa dei rimorsi. Ci era passato anche lui parecchie volte, e sapeva che perdere qualcuno a cui si tiene tocca nel profondo. Avrebbe voluto stringerla nuovamente a sé, ma temeva che lei non gradisse alcun contatto in quel momento.
Non parve dello stesso parere l’investigatore, che avvicinandosi lentamente alla sua socia, la prese per un polso e la trascinò fuori dal bar, nonostante il suo grido di protesta.
A quella scena Ryo non poté che alzarsi di scatto per fermare quello che ancora era il suo rivale, ma una mano lo trattenne, quando si girò per vedere chi fosse quel pazzo che osava fermarlo, trovò davanti a sé Mick che gli fece cenno di no con la testa. Dopo aver soffocato un verso contrariato si rimise a sedere. Per ora avrebbe atteso, ma non l’avrebbe lasciata sola ancora per molto!

Nei pressi di un parco, non lontano dal bar, Andrew aveva trascinato con ben poche buone maniere, una Kaori decisamente riluttante.
“Lasciami subito Andrew! Lasciami andare ho detto!”
Il socio la mollò di colpo, e lei cadde a sedere su una panchina. Lo fissò con uno sguardo pieno di rabbia, lui invece con sguardo severo.
“Ora stammi bene a sentire Kaori, non sei più una novellina, lavori da anni in questo ambiente e sai che cose del genere possono capitare. La vita a volte è ingiusta, ma non possiamo salvare tutti. Ci si prova, ci si mette l’anima, ma non sempre è possibile. Devi esserne cosciente e consapevole, quelle ragazze non meritavano certo di morire, ma grazie a noi, a te, tante altre si sono invece salvate. E’ a questo che devi pensare, e se pensi che io sia cinico e insensibile ti sbagli di grosso....altrimenti questo mio cuore non sarebbe in grado di amarti.”
Kaori, che aveva ascoltato quella ramanzina a testa bassa, a quelle ultime parole non poté far a meno di rivolgere il suo sguardo all’uomo che aveva davanti a sé.
“Andrew...”
Lui si girò dandole le spalle.
“Ti prego, lasciami finire. Questa brutta storia pian piano smetterà di farti male, non la dimenticherai ma la serberai nella tua mente. Però sappi che ti spronerà a fare di più. Sono lezioni dure da assimilare, ma se ami questo lavoro è indispensabile che tu lo faccia. Tu più di tutti lo dovresti sapere, hai perso tuo fratello in nome della giustizia, e questo ti ha portato a prendere il suo posto e a seguire lo stesso ideale. Non permettere che eventi del genere ti pesino addosso, o non sarai più in grado di salvare altre vite.”
Kaori continuava a fissarlo cercando di assimilare ogni parola.
“Per quello che ho detto circa i miei sentimenti, penso che lo sapessi già. Non ho mai avuto la forza di confessarteli, ma ho sperato che tu li percepissi. So che sei una persona molto intuitiva, e le mie attenzioni non ti saranno apparse solo come un gesto fraterno.”
La sweeper non sapeva cosa rispondere, Andrew la stava davvero spiazzando con le sue considerazioni, del tutto vere per giunta.
“So che ieri sera non sei stata a dormire dalla tua amica stilista.” Fece una pausa, girando poi leggermente la testa per vedere la sua reazione….poi riprese.
“Ti ho seguita, e ho visto che sei entrata nel palazzo di Saeba.”
Kaori era ammutolita e impietrita sulla panchina. Avrebbe voluto spiegargli ma non le uscivano le parole. Si sentiva una donna orribile, gli aveva mentito sapendo che se l’avesse scoperto ne avrebbe sofferto, ma il sentimento per Ryo era stato più forte di lei.
“Non vado fiero per averti pedinato, e non ti incolpo di nulla. In fondo sei sempre stata onesta con me, non mi hai mai incoraggiato, e sapevo che il tuo cuore sarebbe sempre appartenuto a lui. Quindi nessun rancore, credimi. Hai seguito il tuo cuore, anche se ho tanto sperato che in questi due anni, avessi iniziato a vedermi non più solo come il tuo socio. Ma va bene così.”
Poi iniziò a ridere fragorosamente, e parlando con un tono più alto:
“Alla fine hai vinto tu, Saeba!”
I due si voltarono e videro Ryo spuntare da dietro un albero. Kaori si alzò di scatto in piedi.
“Ryo...”
Lo sweeper, che aveva ascoltato quanto bastava si avvicinò ad entrambi.
“Mi spiace Andrew.”
L’investigatore gli diede una pacca sulla spalla. “Non è vero che ti dispiace, ma in amore si sà….c’è chi perde e chi vince. Ecco perché non ho mai voluto avere una socia. Ma lei e’ unica, non fartela più scappare!” Gli fece infine un occhiolino d’intesa.
“Ci puoi contare”. Rispose più deciso che mai lo sweeper.
McFallen a quel punto si girò verso una Kaori ancora ferma immobile ad osservarli.
“Io ora me ne vado, ho prenotato stamattina un volo per l’America. Sono stato contento di averti conosciuta, e di aver provato per te un sentimento così profondo. Sei una grande sweeper non dimenticarlo mai.” E le accarezzò una guancia in segno di saluto.
Kaori era commossa, cercava di darsi un contegno davanti a colui che le aveva insegnato tanto, ma le lacrime si riversarono impudenti sul suo viso. Quando Andrew spezzò quel leggero contatto e la oltrepassò per andarsene, lo rincorse e lo abbracciò.
“Grazie per tutto Andrew. Non ti dimenticherò mai”.
L’investigatore chiuse per un attimo gli occhi, appagato dalla malinconica certezza che sarebbe rimasto in un pezzettino del suo grande cuore.
“Sii felice, dolce Kaori.”
Poi, proseguendo la sua camminata, la obbligò a sciogliere quel contatto, per poi scomparire pian piano dalla sua visuale. Kaori continuò a guardare di fronte a sé colma di riconoscenza. Poco dopo sentì una mano poggiarsi sulla sua spalla. Quando si girò trovò Ryo che la guardava dolcemente.
“Pronta per tornare a casa?”
Lei ricambiò il sorriso e annuì.
“Prima però devo fare una cosa.”
“Che cosa?” Chiese incuriosito e sospettoso.
Lei gli fece un gran sorriso, lo prese per una mano e lo strattonò correndo in direzione del Bar, dove i loro amici li stavano ancora aspettando. Quando entrarono Kaori andò subito da Mick, e gli diede una busta.
“What’s that’s? Fece l’americano sorpreso.
“È la tua possibilità….sempre che tu lo voglia.” Rispose lei enigmatica.
Mick l’aprì e quello che vide lo lasciò a bocca aperta: un biglietto aereo per l’Italia. Guardò stupefatto la sua cara amica, e l’abbracciò con tutta la forza che aveva cercando di non farle male.
“I don’t know what to say!! Thanks! You are the only treasure!” Le sussurrò all’orecchio commosso.
Lei lo guardò con gli occhi umidi, felice per il suo caro amico.
“Forza, cosa aspetti? Hai un aereo da prendere!”
Mick non se lo fece ripetere due volte. Salutò tutti e corse a casa a preparare la valigia per la partenza.
Ryo le si avvicinò e le cinse la vita.
“Hai fatto un gesto bellissimo!”
Lei gli sorrise.
“Tutti i cuori stanchi meritano di ritrovare la loro metà. Sono sicura che anche Kazue lo stia aspettando. Allora, Stallone….andiamo a casa?” Lo guardò maliziosa.
“Si Sugarboy...torniamo a casa nostra.”



Ed eccoci arrivati alla fine anche di questa storia, che per me ha significato molto. Un po’ perché avevo amato da subito scrivere la shot che l’ha preceduta, e poi perché ho avuto nel tempo la grandissima soddisfazione di leggere con quanto entusiasmo abbiate accolto ogni capitolo.

Ringrazio di cuore come sempre chi è passato silenziosamente a leggere, e tutte le ragazze che mi hanno sempre sostenuto e riempito di apprezzamenti e critiche costruttive: Briz65, EleWar, Funny Jumping Sparrow, Kaori06081987, Maryfangirl, Stellafanel87, 24Giu, Sky_Star, Mrsdarsyfun, Argilla, Prue Halliwell.
GRAZIE!
A presto
Vale 
   
 
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